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venerdì, 18 Luglio, 2025
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Arte, Il Ramo d’oro al Villaggio: a Roma dialogo tra artista e curatrice

Roma, 29 mar. (askanews) – Martedì 1 aprile 2025, Piano Terra presenta Il Ramo d’oro al Villaggio, una conversazione tra l’artista Elisa Montessori e la curatrice Marta Silvi. Un dialogo aperto che offrirà al pubblico l’occasione per approfondire il lavoro di un’artista che ha segnato la scena contemporanea con il suo approccio sperimentale e il suo linguaggio visivo poetico. L’evento si terrà a Roma, dalle 18.00 alle 19.00, in Piazza Grecia, 18. E’ gradita la prenotazione a info@pianoterrastudio.it

Partendo dal concetto di con-temporaneo, inteso come temporaneità e tempestività del lavoro, la conversazione si concentrerà sulla natura stessa di Project Window: un progetto che unisce la dimensione intima della creazione con un’apertura verso lo spazio pubblico.

Elisa Montessori, infatti, ha accolto con entusiasmo l’invito di Piano Terra a inaugurare Project Window, uno spazio espositivo concepito come una vetrina in grado di offrire un’opportunità di espressione e di dialogo con il territorio. Con cadenza bimestrale, il progetto ospiterà interventi artistici che esplorano il rapporto tra creatività e paesaggio urbano, creando un dialogo continuo con il pubblico.

La conversazione toccherà inoltre il tema del paesaggio e degli elementi naturali ed architettonici che caratterizzano il Villaggio Olimpico, luogo in cui l’artista risiede. La vetrina espositiva di Piano Terra, concepita come una finestra aperta sul mondo, sarà lo spunto per attivare uno sguardo più consapevole sulle cose con ricadute concrete sulla tutela dei luoghi in cui viviamo.

Questo format, trova un punto di connessione perfetto con Ramo d’oro, opera creata appositamente per Piano Terra. Il lavoro, accompagnato da un testo critico di Cecilia Canziani, è ispirato a riflessioni sulla natura, il tempo e lo spazio circostante. Un elemento centrale del lavoro di Montessori è l’uso di carta e materiali naturali: per quest’opera l’artista ha impiegato un tubo di recupero, supporto interno della carta da spolvero, generando così una profonda riflessione sul concetto di anima e spiritualità.

L’evento rappresenterà un’opportunità per riflettere su un nuovo modello di dialogo che si distacca dai canoni tradizionali definiti dal sistema dell’arte per aprirsi al territorio, alla comunità. Project Window, con il suo rapporto diretto con lo spazio circostante e con la città, vuole diventare un filo conduttore che intreccia arte, paesaggio e pensiero contemporaneo.

L’incontro darà il via ad una serie di interventi che prenderanno la forma, oltre che di registrazione video, anche di podcast.

Attacco israeliano vicino Khan Younis: almeno 6 morti. Oltre 900 morti da ripresa raid a Gaza

Roma, 29 mar. (askanews) – Almeno sei civili sono rimasti uccisi in un attacco israeliano contro un edificio residenziale ad Abasan al-Kabira, a est di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riportano i media palestinesi, riferendo anche di diversi feriti.

Almeno 921 palestinesi sono morti e altri 2.054 sono rimasti feriti dalla ripresa dei raid israeliani nella Striscia di Gaza, lo scorso 18 marzo, dopo due mesi di tregua. Lo ha riferito oggi il ministero della Sanità dell’enclave palestinese, precisando che sale così a 50.277 il numero dei morti dall’inizio del conflitto, il 7 ottobre 2023.

Dazi, Meloni: non agire per impulso, cercare un punto di equilibrio

Roma, 29 mar. (askanews) – Con gli Usa “certo che ci sono divergenze, a partire dai dazi, ma non si deve agire per impulso, bisogna agire in modo ragionato cercando di raggiungere un punto di equilibrio”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo al congresso di Azione. “Qualcuno ha detto che è scandaloso” quanto ho dichiarato al Financial Times su Vance, che “la Meloni dichiara di stare con Trump contro l’Europa. Io ho detto una cosa molto diversa. Io sto sempre con l’Italia, l’Italia sta in Europa ma anche per lavorare per rafforzare o difendere l’unità
dell’Occidente che è un bene troppo prezioso per essere archiviato con leggerezza. E ringrazio von der Leyen che oggi in un’intervista ribadisce questa posizione. Farò quel che posso per difendere questa unità perché è necessario e giusto”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo al congresso di Azione.

Meloni: mie parole su Vance? Io difendo l’Occidente

Roma, 29 mar. (askanews) – “Qualcuno ha detto che è scandaloso” quanto ho dichiarato al Financial Times su Vance, che “la Meloni dichiara di stare con Trump contro l’Europa. Io ho detto una cosa molto diversa. Io sto sempre con l’Italia, l’Italia sta in Europa ma anche per lavorare per rafforzare o difendere l’unità dell’Occidente che è un bene troppo prezioso per essere archiviato con leggerezza. E ringrazio von der Leyen che oggi in un’intervista ribadisce questa posizione. Farò quel che posso per difendere questa unità perché è necessario e giusto”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo al congresso di Azione.

Dopo il chatgate ancora guai per Hegseth, il Wsj: la moglie del capo del Pentagono a due "incontri sensibili"

Roma, 29 mar. (askanews) – Il segretario alla Difesa Usa, Pete Hegseth, ha permesso alla moglie, ex giornalista di Fox News, di partecipare a due incontri con le sue controparti straniere in cui sono state discusse informazioni sensibili. Lo riporta oggi il Wall Street Journal, citando persone presenti o al corrente degli incontri.

La rivelazione arriva dopo che il capo del Pentagono è finito sotto accusa per la fuga di notizie sensibili sull’attacco militare Houthi su una chat dell’app Signal in cui era stato ammesso per sbaglio il direttore della rivista The Atlantic.

Stando a quanto riferito dal Wsj, Jennifer Hegseth avrebbe partecipato a una discussione di alto livello al Pentagono il 6 marzo tra Hegseth e il ministro della Difesa britannico, John Healey, e a un incontro tenuto il mese scorso nel quartier generale della Nato a Bruxelles.

Pensioni, Cgil: a rischio oltre 44mila nuovi esodati dal 2027

Roma, 29 mar. (askanews) – Oltre 44.000 lavoratrici e lavoratori, che hanno aderito negli ultimi anni a misure di uscita anticipata, per effetto dell’adeguamento automatico dei requisiti pensionistici alla speranza di vita rischiano di ritrovarsi dal primo gennaio 2027 senza reddito e senza contribuzione. “Nuovi esodati”. È quanto emerge dall’ultima analisi dell’Osservatorio Previdenza della Cgil nazionale.

Il responsabile delle politiche previdenziali della Confederazione, Ezio Cigna, spiega che “se il Governo non interverrà, 19.200 lavoratori in isopensione e 4.000 con contratto di espansione si ritroveranno con un vuoto di tre mesi senza assegno, senza contributi, senza tutele. Parliamo di persone che hanno lasciato il lavoro nel pieno rispetto delle regole, firmando accordi con aziende e fondi, basati su date certe di accesso alla pensione. A questi si aggiungono altri 21.000 lavoratori usciti con i Fondi di solidarietà bilaterali, per i quali, seppur con impatti diversi, si configura comunque un possibile vuoto di copertura previdenziale”. Cigna ricorda che, come la Cgil aveva già denunciato a gennaio, “in assenza di interventi correttivi, nel 2027 il requisito per la pensione anticipata salirà a 43 anni e 1 mese di contributi (42 anni e 1 mese per le donne), mentre la pensione di vecchiaia passerà da 67 a 67 anni e 3 mesi. Un ulteriore ostacolo per migliaia di lavoratrici e lavoratori, che rischiano di non vedere riconosciuto il diritto maturato in base alle regole precedenti”.

Ma il problema non si esaurisce con il 2027, riguarda anche gli anni successivi, e più in generale l’impianto stesso del sistema previdenziale. “Gli effetti dell’adeguamento alla speranza di vita – dichiara infatti la segretaria confederale della Cgil Lara Ghiglione – pesano già oggi sulle nuove generazioni, costrette a posticipare sempre di più l’età della pensione e a fare i conti con assegni sempre più bassi, a causa della progressiva riduzione dei coefficienti di trasformazione. Un meccanismo che rischia di minare la fiducia dei giovani nel sistema pubblico e di accentuare disuguaglianze già profonde”.

A conferma di queste preoccupazioni, i dati dell’Osservatorio statistico Inps: il 53,5% delle pensioni vigenti al 1° gennaio 2025 ha un importo inferiore a 750 euro. Percentuale che sale al 64,1% tra le donne. Di queste il 43,1% (4,1 milioni di pensioni) beneficiano di integrazioni al reddito legate alla soglia minima.

“È inaccettabile – sostiene la segretaria confederale della Cgil – che più della metà delle pensioni sia sotto la soglia della dignità. Lo ribadiamo al Governo, che aveva promesso il superamento della Legge Fornero ma nei fatti è riuscito solo a peggiorarla azzerando ogni forma di flessibilità in uscita e tagliando la rivalutazione: serve una riforma vera, che garantisca pensioni adeguate e dignitose, soprattutto per le donne e i giovani che spesso hanno carriere discontinue o lavori precari”.

“Servono certezze per chi lavora oggi, per chi ha lavorato e per chi lavorerà domani. Bisogna ripartire dal lavoro: dal contrasto alla precarietà, dal riconoscimento della continuità contributiva, dalla costruzione di un sistema previdenziale giusto e universale. Per questo – conclude Ghiglione – i referendum promossi dalla Cgil sono fondamentali, perché senza lavoro dignitoso, non c’è futuro né per le pensioni né per il Paese. Per questo l’8 e il 9 giugno sarà importante votare SÌ ai 5 referendum”.

In bilico accordo Usa-Ucraina sulle terre rare. Zelensky: non firmiamo nulla che minacci adesione all’Ue

Roma, 29 mar. (askanews) – L’Ucraina non firmerà un accordo con gli Stati Uniti sullo sfruttamento delle risorse minerarie che possa mettere a rischio il suo percorso di adesione all’Unione Europea. Lo ha detto alla stampa il presidente Volodymyr Zelensky, confermando che Kiev ha ricevuto dall’amministrazione Trump una nuova bozza dell’accordo.

“La Costituzione dell’Ucraina chiarisce che il nostro percorso è verso l’Ue”, ha detto Zelensky , aggiungendo: “Non possiamo accettare nulla che possa minacciare l’adesione dell’Ucraina all’Ue”.

Riguardo alla nuova bozza di accordo ricevuta da Washington, Zelensky ha dichiarato che “ci sono molte cose che non sono state discusse prima e ci sono anche cose che le parti avevano già respinto”.

Il presidente ucraino ha fatto sapere che attenderà “una revisione da avvocati di altissimo livello” prima di firmare l’accordo che, stando alla bozza anticipata nei giorni scorsi dal Financial Times, porterebbe gli Stati Uniti ad avere il controllo delle terre rare e dei beni energetici dell’Ucraina, senza offrire in cambio alcuna garanzia di sicurezza.

Il cardinale Parolin: il Papa non ha mai smesso di governare la Chiesa

Città del Vaticano, 29 mar. (askanews) – “Il Papa non ha mai smesso di governare la Chiesa nemmeno nei giorni del suo ricovero al Gemelli. Certo, come sappiamo, ha dovuto rallentare la sua attività quotidiana, ora l’importante è che possa riposarsi e recuperare. Come hanno detto i medici, avrà bisogno più o meno di due mesi”. A parlare al Corriere della Sera è il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano.

“Il Santo Padre ha bisogno di stare tranquillo per cui, affinché non si affatichi troppo, gli si presentano le questioni sulle quali lui e solo lui può e deve decidere. Il governo della Chiesa – ha aggiunto il porporato – è nelle sue mani. Ma ci sono poi tante questioni più routinarie sulle quali i collaboratori della Curia possono procedere anche senza consultarlo, sulla base delle indicazioni già ricevute in precedenza e delle normative esistenti”.

Il segretario di Stato vaticano svela poi un aneddoto. “Firmava con una ‘F’, ma adesso firma per intero. Non è la situazione ideale, si capisce, ma torno a sottolineare che il Papa è nella possibilità di governare ancora la Chiesa, e siamo felici che sia potuto tornare a casa”.

“Anche quando era ricoverato in ospedale – e dunque anche nei giorni più difficili che ora grazie a Dio sono superati – Papa Francesco vedeva i dossier. Gli si mandavano i documenti e lui poi ne prendeva conoscenza e decideva di conseguenza”, ha concluso Parolin.

Ucraina, almeno 4 morti e 21 feriti in un attacco russo a Dnipro

Roma, 29 mar. (askanews) –  La notte scorsa “la Russia ha attaccato l’Ucraina con oltre 170 droni”, un “attacco massiccio” contro le “regioni di Dnipro, Kiev, Sumy, Kharkiv e Khmelnytskyi” che dimostra che Mosca “deride gli sforzi di pace del mondo, portando avanti la guerra e commettendo questi atti di terrore perché  ancora non sente una vera pressione”. Lo ha scritto oggi sui propri account social il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, pubblicando il video dell’incendio scoppiato nella città di Dnipro, dove sono morte quattro persone, mentre altre 21 sono rimaste ferite. “La diplomazia può funzionare, ma solo se sostenuta da azioni che rafforzano i nostri guerrieri e privano gli occupanti delle risorse per fare la guerra – ha aggiunto Zelensky – i nostri partner sanno cosa può aiutare, che tipo di pressione, e dipende dall’America, dall’Europa, da
chiunque nel mondo voglia una diplomazia efficace”.

L’attacco russo nella città di Dnipro, nel centro-est dell’Ucraina,  ha causato un vasto incendio e danneggiato numerosi edifici. Almeno quattro persone sono morte e altre 21 sono rimaste ferite. Stando a quanto riferito dal governatore regionale Serhii Lysak, citato dal Kiev Independent, la città è stata presa di mira da oltre 20 droni, la maggior parte dei quali è stata abbattuta.

Terremoto catastrofico in Myanmar, il bilancio ufficiale continua a salire: oltre mille morti accertati

Roma, 29 mar. (askanews) – Continua a salire il bilancio del catastrofico terremoto che ha colpito il Myanmar. Stando al bilancio diffuso dalle autorità militari sono almeno 1.002 le persone morte per il terremoto di magnitudo 7,7 che ha scosso ieri il Paese, altre 2.376 persone sono rimaste ferite, mentre 30 risultano disperse. Ma si temono molte più vittime, migliaia.

Il capo della giunta del Myanmar, Aung Hlaing, ha visitato oggi Mandalay, la seconda città del Paese e la più vicina all’epicentro del sisma, per verificare “le condizioni dei danni e delle perdite”, secondo una dichiarazione rilasciata dalla giunta.

Intanto, è arrivata nel Paese, a Yangon, la prima squadra di soccorritori inviata dalla Cina, per assistere le autorità locali. Lo riportano i media cinesi. Pechino fornirà anche 100 milioni di yuan (13 milioni di dollari) di aiuti umanitari di emergenza al Myanmar, ha detto oggi Li Ming, portavoce dell’Agenzia cinese per la cooperazione internazionale.

Papa, parroco Gaza: "Francesco ci ha telefonato, sempre un’allegria"

Roma, 29 mar. (askanews) – Il Papa torna a farsi sentire con la parrocchia di Gaza. Lo riferisce il parroco della Sacra Famiglia, padre Gabriel Romanelli. “Francesco ci ha chiamato ieri sera (28 marzo, ndr). E’ sempre una benedizione e una grande allegria”, annuncia sui suoi canali social.

“Un nostro parrocchiano, una persona che viene qui sempre a pregare – ha raccontato – gli aveva scritto una lettera molto bella esprimendo la nostra felicità per il fatto che era stato dimesso dal Gemelli, assicurando le nostre preghiere per lui”. Il Papa “lo ha ringraziato e ha detto che è una grande benedizione che stiamo pregando per lui, per le sue intenzioni e per tutta la Chiesa”.

Non convince l’oscillazione della Meloni tra Europa e America

Ha ragione Nathalie Tocci, direttrice dell’Istituto Affari Internazionali, nel valutare fragile l’equilibrismo della Meloni tra Bruxelles e Washington. La scelta va fatta e, come dice stamane a Repubblica, “non potrà che essere pro Europa”. Invecesemore stamane, in una lunga intervista al Corriere della Sera, Ursula von der Leyen sfodera un giudizio diplomatico: “Conosco Giorgia Meloni come leader forte e appassionata, con un ruolo molto importante a livello europeo, ed è positivo che abbia un rapporto diretto. Più legami ci sono tra le due sponde dell’Atlantico, meglio è”. Sta di fatto che non appare convincente il tentativo della Presidente del Consiglio di porsi come mediatrice tra le due sponde dell’Atlantico. 

Le dichiarazioni rese ieri al Financial Times mettono in evidenza un atteggiamento aggressivo e debole al tempo stesso. Infatti, nel mentre bolla come insensate le critiche di ambiguità che l’opposizione le continua a rinfacciare rispetto alle tensioni nelle relazioni euroatlantiche, si rivela a riguardo una chiara e forte predilezione per gli Usa guidati dal tycoon. Non esita infatti a condividere la ‘Weltanschauung’ trumpiana. “Devo dire che sono d’accordo” con le parole del vicepresidente J.D. Vance, quando afferma che l’Europa ha abbandonato il suo impegno per la libertà di parola e la democrazia. 

Va precisato che nell’intervista si fa riferimento alle parole pronunciate da Vance a Monaco, quasi un mese fa, ma nel frattempo il vicepresidente Usa ha anche definito “scrocconi” gli europei in tema di difesa, ricevendo peraltro l’approvazione dello stesso Trump, che aveva rincarato la dose parlando di “parassiti”. E precisa sempre al Financial Times che “l’Europa si è un po persa”, aggiungendo che le critiche dell’amministrazione Usa all’Europa non sono rivolte al suo popolo, ma alla sua “classe dirigente… e all’idea che invece di leggere la realtà e di trovare modi per dare risposte alle persone, si preferisca imporre la propria ideologia”.

Molto severe le critiche delle opposizioni, in particolare quelle dell’area centrista. “Meloni pensa di costruire un rapporto con gli Usa diverso da quello che può costruire l’Europa, la Germania o la Francia, ma penso che sia una grande illusione”, afferma Matteo Richetti, capogruppo di Azione alla Camera. Non diverso il giudizio di Enrico Borghi: “Giorgia Meloni – secondo il vicepresidente di Italia Viva  – doveva e poteva diventare la Merkel europea, trasformandosi in leader conservatrice moderna, ma rompe con l’Europa sul tema fondamentale della difesa europea e si ritrova ad essere una modesta Orban al femminile”.

Insomma, se pensava di chiudere una falla con la battuta sulle “critiche infantili” alla sua politica basculante, molto enfatica nel rivendicare serietà e realismo nella postura della destra, in realtà si ritrova a fronteggiare le accuse di ambiguità che montano giorno dopo giorno nei commenti sulla grande stampa di opinione. E nel frattempo, con la dialettica non solo infantile ma anche deleteria tra Salvini e Tajani, la politica estera del governo rischia di apparire come il classico vestito di Arlecchino. Con grande scorno per il Paese.

Le linee guida di Valditara e la formazione dei docenti

A cinquant’anni dai decreti delegati e a venticinque dall’autonomia scolastica la Commissione incaricata di redigere linee di indirizzo didattico per il primo ciclo di istruzione presenta al Ministro Valditara la bozza delle proposte che saranno socializzate per un più ampio dibattito che coinvolga le scuole e la società civile. 

Non si tratta – come con frettolosa approssimazione una certa critica, composta in prevalenza da sedicenti esperti o aspiranti tali, ha etichettato – di veri e propri Programmi prescrittivi formalizzati con un provvedimento legislativo, come finora è stato per ogni ordine e grado del nostro sistema scolastico. 

Si presume infatti che il testo definitivo sarà licenziato come ‘decreto ministerialè: inutile sottolineare come anche la veste normativa avrà la sua importanza. Non si tratta peraltro di un provvedimento autoritativo del Ministro poiché anche i sistemi scolastici anglosassoni – che sovente idolatriamo copiando lessico e contenuti didattici –  muovono da tempo dal decentramento dei programmi verso un “common core” (un curricolo comune) senza essere tacciati di nazionalismo. Ciò premesso, al fine di comprendere l’indirizzo che il Ministero intende attribuire alle linee guida è utile partire da un presupposto che lo stesso Valditara considera esplicativo e dirimente per descriverne il basilare proposito: “prendere il meglio della nostra tradizione per costruire il futuro“. È di questi giorni la notizia che ancora una volta l’Università La Sapienza è giudicata la migliore del mondo, quanto a studi classici (dove ‘classico’ sta per ermeneutica della civiltà): partire dalla base del sistema scolastico per consolidare questo primato non è una forzatura ma un atto di coerenza pedagogica.  

È ricorrente nel testo delle ‘indicazioni’, infatti, il recupero della tradizione culturale e formativa della nostra scuola, da tempo annacquata da innovazioni senza fondamento e costrutto che l’hanno ridotta ad un progettificio effimero e transeunte, dove si privilegia l’apparenza e si tralascia la sostanza, un ‘copia e incolla’ di frasi fatte e sillogismi didattici che non si approfondiscono, dove i corollari prevalgono sui contenuti e le riunioni pletoriche e ripetitive impegnano gli insegnanti in modo estenuante e improduttivo, sottraendoli alla classe e al rapporto diretto con gli alunni. Ci stiamo sempre più allontanando dalla metafora con cui il pedagogista Luigi Lombardi Vallauri descriveva la classe come “astronave di assorti”: un luogo dove insegnanti ed allievi sono idealmente uniti nell’impegno dello studio e della meditazione intesi come riflessione sulla vita e sul mondo, per liberare il pensiero e la fantasia in quanto spunto di trascendenza dalle cose, come nella trama del film “L’attimo fuggente”, interpretato da Robin Williams nei panni del professor Keating. 

Per fare questo bisogna riconsegnare – simbolicamente – ai docenti le chiavi di accesso alle aule, ai libri, al sapere, alla conoscenza da stimolare e trasmettere insieme a questo il “gusto” di farlo.  Restituendo loro l’immedesimazione in un compito professionale (che è anche funzione sociale) che è andato spegnendosi in una deriva di omologazione culturale. La grande bellezza della scuola italiana è il sapere ereditato, la cultura che entra passando attraverso la storia e le tradizioni. Ma è anche – per insegnanti e alunni, nel rispetto dei ruoli – la gratificazione di elaborare e compiere un percorso insieme, come direbbe Marguerite Yourcenar, per ammassare riserve contro l’inverno dello spirito, per scoprire sotto le pietre (dell’impegno e dello studio) il segreto delle sorgenti. La formazione iniziale e in itinere dei docenti è fondamentale per consolidare metodologie didattiche coerenti con le finalità educative che il sistema scolastico deve realizzare: il diritto allo studio, l’uguaglianza delle opportunità, la personalizzazione dei percorsi di apprendimento (ne trattava già la legge 517/1977), un’istruzione solida che attinga alle radici culturali tramandate ma sia aperta ad una ragionata innovazione, la valorizzazione del merito che si esprime attraverso l’ottimizzazione delle potenzialità di ciascun alunno, la libertà di insegnamento costituzionalmente garantita, per una scuola inclusiva e aperta a tutti. 

Scorrendo la piattaforma “Scuola futura” del Ministero – tuttavia – si nota che nella quasi totalità dei corsi di formazione dei docenti previsti dal PNRR i modelli della cultura anglosassone risultano prevalenti rispetto alla tradizione del nostro sistema scolastico, in linguaggi, metodi e contenuti: persino la lingua italiana è espunta dai programmi di quel piano formativo. Per stabilire la necessaria coerenza tra le linee guida e la formazione dei docenti che saranno chiamati a realizzarle, sarà dunque necessaria una revisione della piattaforma ministeriale: dalla bozza consegnata al Ministro non risulta che la Commissione abbia palesato questo nesso che sembra invece propedeutico ed essenziale al buon esito delle ‘nuove indicazioni didattiche’

1950, Patto per l’Europa: la firma di Sturzo sulla petizione dei federalisti

Vorrei cogliere l’occasione del settantacinquesimo anniversario della Petizione per un Patto di Unione Federale Europea, pubblicata in “Europa Federata” il 30 marzo 1950, per presentare la prospettiva europeista di un gigante del pensiero popolare e liberale italiano: Luigi Sturzo.

La Petizione, presentata dal Comitato organizzatore del Movimento Federalista Europeo e da Altiero Spinelli, venne firmata anche da Sturzo, oltre che da Benedetto Croce, Piero Calamandrei e da tante personalità del mondo liberale. La firma del fondatore del Partito Popolare è importante, non essendo Sturzo minimamente sospettabile di filo socialismo ed essendo un anti fascista della prima ora almeno quanto Spinelli, Rossi e Colorni. Per questa ragione, penso sia utile presentare brevemente quale fosse l’idea sturziana di Europa.

Nel 1928, durante il lungo esilio – a causa del suo radicale anti fascismo, il prete di Caltagirone ha trascorso ventidue anni in esilio, sedici dei quali in Gran Bretagna e sei negli Stati Uniti –, Sturzo pubblicava La comunità internazionale e il diritto di guerra, auspicando legami istituzionali tra le nazioni per realizzare l’internazionalismo senza guerra. Nel 1934, in un articolo pubblicato sul “New Britain”, intitolato: L’Austria e l’Inghilterra, sottolineava “un’urgente necessità”, riferendosi a «un’etica superiore […] che [avrebbe portato] l’Europa lontano dalla persecuzione, dalla barbarie basata sulla razza e dall’eliminazione dei partiti politici eterodossi». Nel 1948 Sturzo pubblicava La federazione europea, descrivendo tale ordine politico come «un’idea formata nel subconscio della nostra civiltà cristiana dalla caduta dell’impero romano».

In breve, la proposta di Sturzo riguardava innanzitutto l’organizzazione di un forte e coerente assetto istituzionale democratico e liberale interno ai singoli Stati, con governi che avessero il potere di difendere la nazione dalle rivoluzioni illiberali e anti democratiche, fomentate internamente o esternamente, in secondo luogo l’abbandono della mentalità nazionalista, l’istituzione di una federazione europea soggetta a vincoli morali e politici e, infine, un’unione economica “efficiente, e quindi graduale”.

In termini istituzionali, l’esule popolare proponeva la creazione di un’assemblea parlamentare europea, composta da rappresentanti dei parlamenti nazionali dei paesi membri. Sturzo sottolineava come la strada verso un’assemblea più inclusiva passasse per la rappresentanza parlamentare, piuttosto che per quella governativa, lasciando ogni paese libero di scegliere il proprio processo per la selezione dei suoi rappresentanti al parlamento europeo. 

L’argomentazione era originale e ispirata al più classico dei meccanismi di cheks and balances, tipico del liberalismo classico, e al principio di diarchia, da sempre al cuore della teoria politica sturziana, in quanto i rappresentanti europei sarebbero potuti essere esponenti dei partiti di minoranza dei parlamenti nazionali, con la possibilità di sostenere politiche sovranazionali non in linea con le agende dei governi nazionali, realizzando in tal modo, almeno potenzialmente, il doppio livello di sovranità su basi diarchiche.

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https://www.lettera150.it/2025/03/26/il-contributo-di-luigi-sturzo-a-75-anni-dalla-petizione-per-un-patto-di-unione-federale-europea/#respond

Il Segnalibro, l’eresia catara al centro dell’edizione 2025

Vi invitiamo oggi a intraprendere un viaggio affascinante nel cuore del Medioevo, un’epoca spesso avvolta da pregiudizi, ma in realtà intrisa di spiritualità, cultura e profonde trasformazioni. Il libro che ci accingiamo a esplorare disvela le complesse dinamiche di questo periodo, illuminando non solo le ombre, ma anche le luci che hanno plasmato il mondo moderno.

Lungi dall’essere un’era di sole guerre e superstizioni, il Medioevo fu un periodo di fervida attività intellettuale e artistica. Monasteri e università si eressero a baluardi del sapere, dove testi antichi venivano preservati e studiati, garantendo la continuità della conoscenza classica. La fede e la ricerca spirituale permeavano la vita quotidiana, influenzando l’arte, la letteratura e le strutture sociali.

In questo contesto, emersero nuove idee e movimenti religiosi, spesso in contrasto con l’ortodossia dominante, dando origine a scontri culturali e dottrinali che avrebbero segnato i secoli a venire.

Un esempio emblematico di questa tensione è rappresentato dai Catari, un movimento religioso che fiorì in Europa tra il XII e il XIII secolo. I Catari proponevano una visione dualistica del mondo, fondata sulla lotta tra il bene e il male, e rifiutavano la ricchezza e il potere della Chiesa ufficiale. Vivevano in comunità austere, praticando valori di purezza e povertà, e aspiravano a un cristianesimo più autentico e meno corrotto dal potere temporale. La loro dottrina, considerata eretica, scatenò una dura repressione da parte della Chiesa cattolica, culminando nella Crociata contro gli Albigesi e nell’istituzione dell’Inquisizione, strumenti con cui il potere centrale tentò di estirpare il dissenso e riaffermare la propria autorità.

Il libro che presentiamo oggi ci invita a riflettere su questi eventi con uno sguardo critico, ponendo interrogativi ancora attuali sulla libertà di pensiero e sulla complessa relazione tra potere e spiritualità. I Catari, con la loro ricerca di purezza e la loro opposizione ai dogmi           

imposti, rappresentano un esempio affascinante di resistenza culturale e religiosa. La loro storia ci insegna che il pensiero indipendente ha sempre avuto un prezzo, ma anche un valore inestimabile nella costruzione della nostra identità culturale.

Ancora oggi, il dibattito tra conformismo e libertà di pensiero, tra autorità e dissenso, tra ricerca della 

verità e imposizione dogmatica, è più attuale che mai. In un’epoca in cui le informazioni viaggiano rapidamente ma spesso sono manipolate o censurate, la vicenda dei Catari ci ricorda quanto sia importante interrogarsi criticamente sulle narrazioni dominanti e difendere il diritto alla conoscenza e alla libera espressione. Rileggere la loro storia non è solo un viaggio n

el passato, ma anche un invito a riflettere sul presente e sulle sfide della nostra società.

 

La7, da domani L’Ingrediente Perfetto a Tu per tu

Roma, 28 mar. – Da sabato 29 marzo alle ore 11.30 su La7, per tre appuntamenti consecutivi, L’ingrediente perfetto A tu per tu sar un viaggio speciale dedicato alla regione Sicilia scrigno ricco di cultura, arte, tradizioni e folklore ma soprattutto ricco di eccellenze enogastronomiche uniche al mondo. Racconto reso possibile dalla cooperazione di sette Gal (Gruppo di azione locale) che per la prima volta fanno rete e realizzano il progetto “Discovering Rural Sicily” per la promozione e valorizzazione di un’isola tutta da scoprire. Nello specifico la puntata si aprir a Menfi, capitale del vino nel 2023 e comune facente parte del Gal Terre del Belice, dove Maria Grazia Cucinotta incontrer i suoi ospiti seduta al tavolo del ristorante da Vittorio. Uno scenario da sogno di cui ne faranno anche cornice i comuni di Caltabellotta, Sambuca di Sicilia, Montevago, Santa Margherita del Belice, Contessa Entellina, Gibellina, Partanna, Poggioreale, Salaparuta, Salemi e Santa Ninfa. La prima a raccontarsi a Mariagrazia sar Giuseppina Torregrossa, scrittrice di successo celebre per le sue opere letterarie intessute di Sicilia, dei colori, i sapori, gli odori, persino degli sguardi di questa terra. A seguire Roy Paci, trombettista, cantante, compositore siciliano che con la sua musica attinge a piene mani alla tradizione e soprattutto al dialetto siciliano, per poi concludere con la bellezza e la bravura dell’attrice catanese Ester Pantano che ha interpretato diversi film di successo che raccontano la sua terra come I Leoni di Sicilia. Protagonisti delle puntate de “L’Ingrediente Perfetto A tu per Tu edizione speciale con la Sicilia” oltre ai racconti dei nostri ospiti saranno per i territori che impreziosiranno il racconto con la bellezza dei loro paesaggi e la bont dei loro piatti tipici. Saranno raccontati i comuni di Acireale e Aci Sant’Antonio facenti capo al Gal Terre di Aci, San Cataldo e Caltanissetta per il Gal Terre del Nisseno, Taormina e Gallodoro per il Gal Taormina Peloritani, la citt di Modica e Ragusa per il Gal Terra Barocca, La citta di Gela e Vittoria per il Gal Valli del Golfo, Mascalucia e San Pietro Clarenza per il Gal Etna Sud. L’Ingrediente perfetto A tu per tu prodotto dalla Me Production di Roma di Elio Bonsignore, in collaborazione con Cairo RCS Media, scritto da Luca Balsamo e Veronica Moccia, diretto da Jonathan Paladini.

Ue-Usa, Meloni d’accordo con Vance. Salta tregua Salvini-Tajani

Roma, 28 mar. (askanews) – L’opinione secondo cui l’Italia dovrà prima o poi scegliere da che parte stare, tra gli Stati Uniti di Trump e l’Europa, è “infantile” e “superficiale”. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un’intervista al Financial Times, bolla come insensate le critiche di ambiguità che l’opposizione italiana le continua a rinfacciare rispetto alle tensioni nelle relazioni transatlantiche. Anche se, per la verità, dalle parole della premier traspare una predilezione per il rapporto con gli Usa guidati dal tycoon.

Non solo, dice Meloni, gli Stati Uniti sono il “primo alleato” dell’Italia, ma “Trump è un leader repubblicano e sicuramente io sono più vicina a lui che a tanti altri”. Quindi “capisco un leader che difende i suoi interessi nazionali”, perché “io difendo il mio”. In ogni caso, è “nell’interesse di tutti” superare le gravi tensioni tra le due sponde dell’Atlantico, perché “le nostre relazioni con gli Stati Uniti sono la relazione più importante che abbiamo”.

Secondo Meloni, le reazioni di alcuni leader europei sono state spesso “un po’ troppo politiche”. “A volte – dice la premier nell’intervista rilasciata quando ancora Trump non aveva annunciato i dazi del 25% sulle auto costruite fuori dagli Usa – ho l’impressione che rispondiamo semplicemente d’istinto. Su questi argomenti bisogna mantenere la calma, ragionare a sangue freddo e lavorare per trovare una buona soluzione comune”. Ad ogni modo “l’Italia – sostiene la premier – può avere buoni rapporti con Stati Uniti e se c’è qualcosa che l’Italia può fare per evitare uno scontro degli Stati Uniti con l’Europa e per costruire ponti, lo farò, ed è nell’interesse degli europei”.

Anche l’approccio “conflittuale” di Trump sull’aumento delle spese per la difesa europea può diventare secondo la presidente del Consiglio, uno “stimolo” affinché il continente si assuma la responsabilità della propria sicurezza. “Mi piace dire che la crisi nasconde sempre un’opportunità”, afferma lasciando intendere che l’Italia rispetterà gli impegni seri: sono “persona seria” che vuole “rappresentare una nazione seria”.

Sul sostegno all’Ucraina la premier continua a mantenere un profilo discreto. Vuole una pace giusta per Kiev ma si mostra scettica sulla “forza di rassicurazione” proposta da Francia e Regno Unito: “Dobbiamo stare attenti. Può essere vista più come una minaccia”. Secondo Meloni, l’estensione all’Ucraina della clausola di mutua difesa prevista dall’articolo 5 della Nato, senza effettivamente ammettere Kiev nell’alleanza, sarebbe invece una proposta “più facile ed efficace”.

Ma è sulla visione “politica” delle differenze tra Usa e Ue che Meloni sembra decisamente propendere per la ‘Weltanschauung’ trumpiana. “Devo dire che sono d’accordo” con le parole del vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance, quando afferma che l’Europa ha abbandonato il suo impegno per la libertà di parola e la democrazia. “Lo dico da anni… l’Europa si è un po persa”, sottolinea la premier, aggiungendo che le critiche dell’amministrazione Usa all’Europa non sono rivolte al suo popolo, ma alla sua “classe dirigente… e all’idea che invece di leggere la realtà e di trovare modi per dare risposte alle persone, si preferisca imporre la propria ideologia”.

Va precisato che nell’intervista si fa riferimento alle parole pronunciate da Vance a Monaco, quasi un mese fa, ma nel frattempo il vicepresidente Usa ha anche definito “scrocconi” gli europei in tema di difesa, ricevendo peraltro l’approvazione dello stesso Trump, che aveva rincarato la dose parlando di “parassiti”.

Sarà anche per questo che i contenuti dell’intervista di Giorgia Meloni sono stati accolti con grande favore dall’alleato di governo e vicepremier leghista Matteo Salvini: “Tra Trump che lavora per la pace e l’asse Macron-Von der Leyen che parlano di guerra e armi, non abbiamo dubbi da che parte stare. In un momento così delicato, dopo tre anni di conflitto e morti, è irresponsabile soffiare sui venti di guerra e boicottare i tavoli che parlano di pace e disarmo. Bene quindi la linea italiana, fondata su prudenza e affidabilità”.

Di tutt’altro avviso buona parte dell’opposizione. “Giorgia Meloni – sottolinea la segretaria Pd Elly Schlein – ha scelto di difendere l’interesse nazionale, ma quello americano. Anzi, quello di Trump e Musk. Oggi è più chiaro che mai, ha scelto di indossare il cappellino Maga, ammainando di fatto da palazzo Chigi la bandiera italiana e quella europea. Ed è un problema enorme invece per l’interesse nazionale italiano se la presidente del Consiglio sceglie di dare ragione a chi, come Vance, dà dei parassiti agli europei, insultando quindi anche noi italiani, dopo giorni di imbarazzante silenzio. Il governo Meloni – conclude Schlein – si sta trasformando giorno dopo giorno nel cavallo di Troia dell’amministrazione Trump all’interno dell’Ue. Un fatto grave e imbarazzante per l’Italia, Paese membro fondatore dell’Unione”.

“Meloni pensa di costruire un rapporto con gli Usa diverso da quello che può costruire l’Europa, la Germania o la Francia, ma penso che sia una grande illusione”, afferma più sommessamente Matteo Richetti, capogruppo di Azione alla Camera. “Giorgia Meloni – secondo il vicepresidente di Italia Viva Enrico Borghi – doveva e poteva diventare la Merkel europea, trasformandosi in leader conservatrice moderna, ma rompe con l’Europa sul tema fondamentale della difesa europea e si ritrova ad essere una modesta Orban al femminile”.

Intanto sembra già finita la tregua tra i due vicepremier Salvini e Tajani siglata mercoledì scorso in un vertice con la premier a Palazzo Chigi: “Sto preparando una missione con le imprese italiane per rafforzare la partnership con gli Stati Uniti, come da dialogo con J.D. Vance”, annuncia il segretario della Lega, incurante del fatto che, come non manca di ricordare Angelo Bonelli di Avs, “la competenza sul commercio estero sia del ministro degli Esteri Tajani”.

Cinema, dall’8 maggio il XVIII Festival Tulipani di Seta nera

Roma, 28 mar. (askanews) – Con un omaggio ad Eleonora Giorgi si è aperta la XVIII edizione del Festival Tulipani di Seta nera. La coraggiosa testimonianza dell’attrice recentemente scomparsa, che ha conferito dignità al racconto della malattia, secondo la madrina della selezione dei film sociali per Rai Cinema Channel, Barbara De Rossi, “ha fatto breccia in un muro, non mi ricordo che mai sia stata raccontata la malattia come ha avuto il coraggio di fare lei. Negli anni 80/90 se qualcuno era malato non lo doveva dire perché questo voleva dire rimanere a casa” ha ricordato, menzionando inoltre la difficoltà delle attrici dopo i 50 anni di lavorare e di quanto Eleonora ne avesse sofferto: “Aveva un attaccamento feroce al lavoro ma non le è stata data più la possibilità di lavorare”. “Un artista che non si è mai arresa e fino all’ultimo progettava e sognava” ha aggiunto Pino Quartullo, padrino della manifestazione, che ha ricordato l’ultimo progetto a cui stava lavorando insieme ad Eleonora Giorgi.

Rimettere al centro della narrazione l’essere umano, le diversità, la fragilità e l’unicità delle persone e dei luoghi, è anche l’obiettivo delle opere selezionate per concorrere al Premio Sorriso Rai Cinema Channel nell’ambito del Festival Internazionale della Cinematografia Sociale che si terrà dall’8 all’11 maggio al The Space cinema Moderno di Roma.

Con 500 opere iscritte al concorso nelle 4 sezioni, di cui 300 cortometraggi, 70 documentari, 80 SocialClip e 50 digital serie, provenienti da tutta Italia e dal resto del mondo, tra cui Cina, Russia, Usa, Argentina, Iran, Israele, anche questa edizione vede una grande partecipazione a livello internazionale.

Sono 97 le opere scelte tra le categorie cortometraggio, documentario, #SocialClip che dal primo aprile all’11 maggio saranno visibili sulla piattaforma realizzata da Rai Cinema Channel (tulipanidisetanera.rai.it).

Tra Le 5 opere che otterranno il maggior numero di visualizzazioni nella propria sezione verrà selezionato dal Direttore artistico il vincitore a cui verrà assegnato il Premio Sorriso Rai Cinema Channel durante la XVIII edizione. Il periodo utile ai fini del voto espresso per mezzo delle visualizzazioni va dal 1 al 30 aprile.

“Il cinema di qualità morale e sociale ha necessità della giusta attenzione delle istituzioni, chiediamo una riforma del tax credit che preveda un punteggio maggiore per le opere indipendenti che parlino di temi legati alla disabilità, violenza di genere, integrazione, legalità, sostenibilità e sicurezza sul lavoro, così da potere produrre opere su questi temi con maggiori mezzi, le multinazionali possono lasciare anche qualcosa ai produttori e autori più piccoli” ha detto Diego Righini presidente del Festival Tulipani di Seta Nera.

Tra i protagonisti delle opere selezionate nelle varie sezioni, volti noti al grande pubblico come Claudio Amendola, Antonio Catania, Anna Ferzetti, Massimiliano Vado, Ettore Bassi, Lorenzo Flaherty, Luca Ward, Franco Oppini e Pietro De Silva.

Migranti, Schlein: centri Albania diventano Cpr più cari di sempre

Roma, 28 mar. (askanews) – “Non solo Giorgia Meloni non riesce a chiedere scusa per i diritti calpestati e i soldi sprecati in Albania, ma rincara la dose. Pur di mandare qualcuno nei centri in Albania rimasti sempre vuoti e coprire il fallimento totale della sua propaganda, lo vuole trasformare nel Cpr più caro della storia. 800 milioni di euro degli italiani che si potevano usare per assumere medici e infermieri”. Lo afferma la segretaria del Pd Elly Schlein.

“Dopo averci rifilato per mesi la balla dell’effetto ‘deterrente’ sulle partenze, perché le persone non sarebbero arrivate in Italia, ora ci spiegano che manderanno in Albania solo persone da rimpatriare che si trovano già in Italia. E con costi maggiori, perché non potrebbero comunque rimpatriarle dall’Albania quindi dovrebbero riportarle nuovamente in Italia. Ma la normativa europea vigente non consente di delocalizzare un centro di rimpatri in un Paese terzo”.

“Inoltre – aggiunge – il protocollo prevede che solo una piccola parte dei centri albanesi possa essere utilizzato come Cpr, per un totale di meno di 50 posti, quindi per convertirli tutti bisognerebbe rivedere il protocollo con l’Albania. Sostenere che questa conversione non avrebbe costi maggiori è semplicemente ridicolo. Uno dei due centri, a Shengjin, non è nemmeno attrezzato per alloggi e quindi sarebbe già da buttare”.

Conclude Schlein: “Il Governo non si fa remore a calpestare diritti fondamentali e buttare altre risorse degli italiani per la sua propaganda vuota e dannosa.”

I Momix a Roma, Moses Pendleton: uno show potente e pieno di energia

Roma, 28 mar. (askanews) – Acrobazie, danza, colori, musica, luci e illusioni. La magia dei Momix torna a Roma. Dall’1 al 13 aprile, la compagnia americana fondata da Moses Pendleton porta al Teatro Olimpico, ospite della stagione dell’Accademia Filarmonica Romana, uno spettacolo in cui si alternano coreografie recenti e meno, estratte da classici di successo come “Bothanica”, “Sun Flower Moon” o “Baths of Caracalla” un omaggio a Roma da Momix Remix, “Red Dogs” e una novit mai portata in scena nella Capitale: “Floating”, tra effetti a specchio, leggerezza e fluttuazioni.

“Parti di vecchi spettacoli, ma nuove sorprese” promette il direttore artistico Moses Pendleton, arrivato a Roma per l’occasione; secondo lui la caratteristica principale della compagnia l’energia che emana. “Momix uno show davvero molto potente, pieno d’energia, positivo; nel mondo di oggi rappresenta una via di fuga, si fugge nel mondo fantastico dei Momix. Non diciamo com’ il mondo nella realt, ma come dovrebbe essere nella fantasia. E speriamo che sia un bel sogno”. “Io mi sento un po’ come un coach sportivo – spiega – che cerca di incoraggiare e motivare continuamente i ballerini a raggiungere sempre un livello superiore di energia, quello che rende lo spettacolo magico”.

Quest’anno ricorrono i 45 anni dei Momix, alla domanda su quanto e come la compagnia sia cambiata e si sia evoluta in questi anni, Pendleton dice: “Ci sono persone che hanno fatto parte della compagnia e ora sono nonni, io sono cambiato, sono invecchiato…

“Ma potrei dire che i ballerini oggi sono pi preparati rispetto agli inizi. Direi che gli spettacoli sono pi sofisticati, ma l’umorismo, l’energia, la creativit sono sempre quelle”. Guardare i Momix, dice, come entrare in una magia:

“Credo che il messaggio principale sia sempre l’evasione, il fatto che la gente non debba pensare troppo per godersi la fisicit, la poesia visiva, la magia, l’invenzione”.

Qualificazioni Mondiali di calcio, Italia-Moldova a Reggio Emilia

Roma, 28 mar. (askanews) – Sarà Reggio Emilia ad ospitare lunedì 9 giugno (ore 20.45) Italia-Moldova, primo match casalingo per gli Azzurri nel girone di qualificazione alla Coppa del Mondo del 2026. Grazie alla collaborazione con il Sassuolo Calcio, la Nazionale tornerà quindi a giocare allo stadio ‘Città del Tricolore’ quasi quattro anni dopo l’ultimo incontro con la Lituania disputato l’8 settembre 2021. (Foto Figc)

L’Italia – che venerdì 6 giugno farà il suo esordio nel Gruppo I con la Norvegia all’Ullevaal Stadion di Oslo – sarà per la quinta volta nella sua storia di scena a Reggio Emilia, che rappresenta una piccola roccaforte per la Nazionale. Nei quattro precedenti gli Azzurri hanno infatti sempre vinto, realizzando complessivamente 12 reti senza subirne nessuna. La prima e l’ultima volta in città l’Italia ha battuto la Lituania, rispettivamente per 4-0 nel novembre del ’95 (qualificazioni europee) e per 5-0 nel settembre 2021 (qualificazioni mondiali). In mezzo altre due vittorie: 1-0 con Israele nel settembre 2017 (qualificazioni mondiali) e 2-0 con la Polonia nel novembre 2020 in un match valido per il girone di UEFA Nations League.

LE GARE DEGLI AZZURRI NEL GRUPPO I DELLE QUALIFICAZIONI MONDIALI

6 giugno 2025 (ore 20.45): Norvegia-Italia – Oslo, ‘Ullevaal Stadion’ 9 giugno 2025 (ore 20.45): Italia-Moldova – Reggio Emilia, Stadio ‘Città del Tricolore’ 5 settembre 2025 (ore 20.45): Italia-Estonia 8 settembre 2025 (ore 20.45): Israele-Italia 11 ottobre 2025 (ore 20.45): Estonia-Italia 14 ottobre 2025 (ore 20.45): Italia-Israele 13 novembre 2025 (ore 20.45): Moldova-Italia 16 novembre 2025 (ore 20.45): Italia-Norvegia

Le mire di Trump e il viaggio di Vance, ampia coalizione di governo in Groenlandia contro "pressioni esterne"

Roma, 28 mar. (askanews) – La Groenlandia, territorio autonomo danese ambito da Donald Trump, ha da oggi una ampia coalizione di governo, senza gli ultranazionalisti, per “far fronte alle forti pressioni esterne”. Lo ha annunciato Jens-Frederik Nielsen, il nuovo primo ministro.

Un annuncio che arriva poche ore prima dell’arrivo di una delegazione americana, tra cui in particolare il ministro dell’Energia, Chris Wright, e il vicepresidente, J. D. Vance, che visiterà la base aerea di Pituffik, di proprietà degli Stati Uniti, sulla costa nordoccidentale della Groenlandia, 1.500 chilometri a nord di Nuuk, la capitale. Una visita vissuta come una provocazione per la volontà di annessione di Washington.

“E’ molto importante mettere da parte i nostri disaccordi e le nostre differenze perché solo in questo modo possiamo affrontare la forte pressione a cui siamo esposti dall’esterno”, ha affermato Jens-Frederik Nielsen aggiungendo che “il 75% della popolazione è unita attraverso questa coalizione”.

Denatalit, Orfeo (SIN): problema pi urgente di oggi

Roma, 28 mar. – “La denatalit forse il problema pi urgente che affrontiamo oggi, non solo in Italia ma in tutta Europa. Per contrastarla, servono politiche sociali a favore dei bambini, dei giovani e delle famiglie, ma altrettanto fondamentale garantire un’assistenza ostetrica e neonatologica all’altezza della modernit. essenziale quindi migliorare la qualit e le competenze in questo settore, assicurando che tutti i centri dedicati alla nascita siano all’altezza della situazione sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo”. Lo ha sottolineato il prof. Luigi Orfeo, neonatologo presidente SIN, dal Parlamento europeo in occasione della presentazione dell’Osservatorio Vita e Natalit.

Acqua, Esposito (EPM): gestione efficiente elemento chiave

Roma, 28 mar. (askanews) – Carmine Esposito (Consigliere Delegato, E.P.M.), intervenuto in occasione del convegno “Acqua e Agricoltura: politiche e strumenti per innovazione ed efficienza”, promosso da Fondazione UniVerde e Coldiretti.

“Nel settore della gestione patrimoni immobiliari e urbani, la gestione efficiente dell’acqua un elemento chiave per la sostenibilit e il contenimento dei costi – ha detto-. Con edifici e infrastrutture che registrano consumi elevati e dispersioni idriche significative, fondamentale adottare soluzioni di monitoraggio avanzato, manutenzione predittiva e sistemi di riciclo. L’integrazione di tecnologie smart e l’ottimizzazione degli impianti consentono di ridurre gli sprechi e migliorare l’efficienza operativa. Un approccio responsabile all’uso dell’acqua non solo una necessit ambientale, ma un vantaggio competitivo per l’intero settore oltre ad essere tema cruciale per la sicurezza economica e sociale. Le tecnologie oggi disponibili offrono strumenti per ridurre gli sprechi e migliorare l’efficienza, ma il vero cambiamento avverr solo con un approccio culturale e politico di lungo termine che porti a considerare l’acqua non solo quale bene disponibile, ma un patrimonio da tutelare, valorizzare e gestire con intelligenza per le generazioni future”.

Acqua, Amoroso (CiviSmart): intervenire in ambito smart-city

Roma, 28 mar. (askanews) – Per Riccardo Amoroso (Amministratore Delegato, CiviSmart) ” opportuno rilanciare il Partenariato Pubblico Privato PPP per l’utilizzo delle diverse tecnologie innovative disponibili in ambito smart-city per l’ottimizzazione delle reti idriche con l’obiettivo di migliorarne l’impatto ambientale, sia idrico che energetico”. Amoroso intervenuto in occasione del convegno “Acqua e Agricoltura: politiche e strumenti per innovazione ed efficienza”, promosso da Fondazione UniVerde e Coldiretti.

Acqua, Giglio (GMT): efficienza con innovazione

Roma, 28 mar. (askanews) – Emanuele Giglio (Responsabile R&D, G.M.T.), intervenuto al convegno “Acqua e Agricoltura: politiche e strumenti per innovazione ed efficienza”, promosso da Fondazione UniVerde e Coldiretti, ha segnalato “Gestione e risparmio della risorsa idrica non sono sinonimo di un minor utilizzo di risorse, con conseguenti minori risultati, poich il concetto di efficienza implica di ottenere gli stessi, o superiori risultati, utilizzando minori risorse. L’efficienza si raggiunge con l’innovazione di metodi e tecnologie che, nel settore idrico, si traducono in meccanismi che possano aiutare a rendere gli investimenti in questo settore pi vantaggiosi, al fine di stimolare le aziende ad investire. Meccanismi che non possono essere gravati da ulteriori oneri fiscali e che, per funzionare correttamente, sfruttino dati e diagnosi idriche che facciano capire in maniera chiara quali settori, metodi e tecnologie abbiano pi necessit di essere efficientati per primi. Crediamo che questo approccio potrebbe produrre interventi mirati ed un utilizzo efficiente delle risorse economiche ad essi dedicate”.

Carl Brave esce col singolo "Morto a galla" e annuncia il tour

Milano, 28 mar. (askanews) – A quasi due anni dall’ultimo album “Migrazione”, Carl Brave apre il suo 2025 e pubblica oggi il suo nuovo singolo “Morto a galla” (https://wmi.lnk.to/mortoagalla; Warner Music Italy), un racconto di una Roma inedita nelle canzoni dell’artista, che apre lo sguardo anche su altre realtà.

La città in sé diventa una protagonista nascosta, che sempre più spesso mostra le sue ombre. Roma, come anche Milano, sono tutto questo, città che respirano tra magnificenza e brutalità, tra speranza e sofferenza, e sembrano quasi fare da specchio per l’artista, che riesce a descriverle con una sincerità cruda e disarmante, rivelando così anche la sua storia. Non si tratta solo della meraviglia dei suoi tramonti ma anche degli angoli bui più nascosti. Come gli alti e bassi della vita.

Ad accompagnare il suo tanto atteso ritorno, si aggiunge oggi un altro speciale annuncio: da ottobre Carl Brave sarà di nuovo live sui palchi dei club delle principali città italiane con il “Notti brave amarcord tour 2025”. Qui le date, prodotte da OTR Live:

16 ottobre – Napoli – CAsa della musica 17 ottobre – Molfetta (BA) – Eremo club 23 ottobre – Padova – Hall 24 ottobre – Bologna – Estragon 29 ottobre – Venaria Reale (TO) – Teatro concordia 30 ottobre – Milano – Fabrique 12 novembre – Firenze – Teatro cartiere carrara 27 novembre – Roma – Palazzo dello sport

Il Cdm: ok a decreto per il Cpr dei migranti in Albania. Cambiano anche le regole sulla cittadinanza

Roma, 28 mar. (askanews) – E’ terminata dopo quasi due ore a Palazzo Chigi la riunione del Consiglio dei ministri, all’ordine del giorno, tra le altre cose, un decreto che modifica le norme per la cittadinanza per discendenza, un decreto per la riconversione dei centri hotspot per migranti in Albania e uno per l’attuazione del Pnrr e l’avvio dell’anno scolastico 2025-2026.

In particolare, il Cdm ha approvato un “dl molto semplice che interviene sulla legge di ratifica del protocollo Albania, non sul contenuto del protocollo, rendendo possibile utilizzare la struttura già esistente anche per persone trasferite dall’Italia e non solo per quelle trasferite all’esito di procedure di soccorso in mare. Ciò ci permette l’immediata riattivazione di quel centro che non perde le sue funzioni già previste e non viene snaturato”, ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, illustrando in conferenza stampa a Palazzo Chigi le principali misure previste dal decreto approvato dal Cdm. Il governo punta a rendere “operativo a breve” il nuovo Cpr per migranti in Albania “aprendo alla possibilità di trasferimento dall’Italia di persone già destinatari di provvedimento di espulsione e trattenuti nei Cdm” ha detto Piantedosi. “Il titolo e la disciplina di trattenimento non cambiano – ha spiegato il ministro -. Il centro è già stato realizzato e non ci saranno risorse aggiuntive per la realizzazione della struttura. Il centro in Albania si aggiungerà alla rete nazionale dei Cpr”.

Cambiano anche le regole sulla cittadinanza. La riforma della cittadinanza ius sanguinis “è una riforma di grande importanza, perché punta a rinforzare il legame tra chi vuole essere cittadino italiano e l’Italia”, ha detto il ministro degli Esteri e vice presidente del Consiglio, Antonio Tajani, durante il punto stampa al termine del Consiglio dei Ministri.

“Essere cittadino italiano è una cosa seria, la concessione della cittadinanza è una cosa seria…purtroppo ci sono stati nel corso degli anni abusi e richieste di cittadinanza che andavano un po’ al di là del vero interesse nei confronti del nostro Paese”, ha detto il capo della diplomazia italiana, “La riforma che noi abbiamo approvato, punta soprattutto a tutelare coloro che vogliono essere cittadini italiani, a tutelare i cittadini italiani all’estero – i veri cittadini italiano all’estero – e a tutelare inoltre i tantissimi comuni italiani che sono oberati di lavoro per la ricostruzione della cittadinanza, comuni che sono poi costretti a bloccare tutto il resto dell’attività amministrativa”.

“Così come sono bloccati”, ha chiarito, “i nostri consolati per fare queste pratiche e non per fare le pratiche che interessano i cittadini italiani che vogliono essere parte del nostro Paese”.

Michela Moioli è campionessa del Mondo di snowboard cross

Roma, 28 mar. (askanews) – Una commovente Michela Moioli (Foto Coni) conduce per la prima volta l’Italia sul gradino più alto del podio nella prova femminile di snowboard cross dei Mondiali.

La ventinovenne nata ad Alzano Lombardo, infatti, si è fregiata della medaglia d’oro sulle nevi svizzere dell’Engadina completando il cerchio di una carriera da urlo in cui ha conquistato anche il titolo olimpico nell’edizione coreana di Pyeongchang 2018 e ben tre Coppe del Mondo generali (2015/2016, 2017/2018 e 2019/2020).

Dopo aver dato ottimi segnali già nella sessione di qualificazione (chiusa al secondo posto con il tempo di 1:07.26), la fuoriclasse bergamasca ha messo in mostra la sua versione migliore anche nella fase ad eliminazione diretta. Qui si è piazzata al primo posto sia nell’ultima batteria di quarti di finale sia nella seconda semifinale. Nella big final, poi, ha prevalso con le unghie e con i denti al termine di un furibondo testa a testa intrapreso fino alla linea di arrivo con la britannica Charlotte Bankes (argento al fotofinish) mentre il gradino più basso è stato appannaggio della francese Julia Pereira de Sousa (bronzo). Quarta, infine, ha concluso la canadese Meryeta Odine.

Per Moioli si tratta della settima medaglia iridata in carriera. Prima del capolavoro odierno l’azzurra era già salita sul podio in altre sei circostanze: quattro volte a titolo individuale (tre bronzi nel 2015, 2017 e 2019 ed un argento nel 2021) e le due restanti nella prova a squadre miste (argento nel 2019 e 2021). Per il nostro Paese, inoltre, si tratta del secondo titolo mondiale della storia in questa specialità dopo quello del 2015 (dieci anni fa) firmato al maschile da Luca Matteotti.

“Non ho parole. Era una cosa che mancava, sembrava un tabù. Sono stati dei mesi difficili in questo inverno ma l’oro di oggi cambia tutto: dà una svolta alla stagione e al mio sorriso. Ci voleva tanto perchè per me e per tutto il team è stata una stagione impegnativa e abbiamo voluto puntare tutto su questa prova. Ho cercato di dare il meglio di me e sono contentissima. Non realizzo ancora di essere la campionessa del mondo, è un qualcosa che mi mancava e sono molto felice”, le dichiarazioni del fenomeno italiano dopo l’atto conclusivo.

Difesa, Crosetto: finito secolo grandi democrazie, ora grandi potenze

Pratica di Mare, 28 mar. (askanews) – “E’ finito il secolo delle grandi democrazie. E forse nei prossimi anni cambierà l’ottica delle nazioni. Nei prossimi anni ci saranno grandi potenze, ed è una cosa profondamente diversa. Una grande potenza può essere una grande democrazia, ma può anche non esserla”. Lo ha osservato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, durante il suo intervento a Pratica di Mare alla cerimonia per i 102 anni della Fondazione dell’Aeronautica Militare.

“Nel futuro conteranno la ricchezza, la popolazione, il peso militare, il numero di materie prime di cui si dispone”, ha aggiunto Crosetto, sottolineando che “dopo le Grandi Guerre avevamo saputo conquistare via via sempre più spazi per il sociale, riconoscendo sempre più diritti. L’Europa è sempre stato un faro, perché sapeva offrire a un numero più ampio di cittadini un certo numero di diritti: salute, sanità, istruzioni. Non sono diritti banali”.

Infine, l’appello. “Dobbiamo adeguarci a ciò che succede, a noi è dato portare avanti il nostro compito: costruire la difesa dell’Italia, costruire la difesa delle libere istituzioni, presidiare la democrazia”. “E lo dobbiamo fare anche quando la strada che abbiamo davanti non si vede, perché c’è nebbia”, ha concluso Crosetto.

Sisma, italiano in Thailandia: qui a Nord grande shock ma stiamo bene

Chian Mai (Thailandia), 28 mar. (askanews) – “Qui erano circa le 14.20, eravamo seduti in un posto e poi abbiamo cominciato a sentire delle grandi scosse, ci siamo guardati in faccia e poi abbiamo capito che era un terremoto, quindi siamo usciti sulla strada, abbiamo visto che altra gente era uscita fuori, tutti impauriti, gridavano, alcuni piangevano; non stata forte da far crollare edifici, per sono cose che non accadono ogni giorno quindi stato un po’ scioccante per alcuni….. Ho visto gente scioccata proprio, sempre una situazione particolare”.

Cos Don Bruno Soppelsa, sacerdote italiano missionario in Thailandia, racconta il forte sisma con epicentro in Myanmar (Birmania) che si avvertito anche in Thailandia, dal Nord del Paese, vicino a Chang Mai, dove sta operando.

“Hanno avuto grandi scosse anche a Bangkok dove sono crollati dei grattacieli che erano in fase di costruzione di 20-25 piani, crollati e amici mi hanno mandato foto di ospedali evacuati, hanno portato gi i malati nei letti proprio fuori dall’ospedale, scene veramente impressionanti. Per il pensiero va alla gente del Myanmar che ha subto e sta subendo i danni pi grandi: case distrutte, citt distrutte, morti. Gi sta vivendo una situazione particolare, il Myanmar, afflitto da una guerra civile che dura da oltre quattro anni quindi l un vero grande problema. Qui in qualche maniera abbiamo avuto paura per adesso sembra tutto ritornare nella normalit”.

Parlando della situazione al Nord, vicino a dove si trova, ha detto: “Di crolli e danni ho sentito solo a Bangkok, addirittura i grandi grattacieli con gli alberghi in cima, con le piscine al 30esimo o 40esimo piano avevano l’acqua che scendeva a cascate, che scendeva da questi grandi hotel, ma qui al Nord ancora non ho sentito nulla, dovremmo guardare i notiziari leggere un po’ sui siti web per avere notizie pi sicure” ha concluso.

Difesa, Crosetto: finito secolo grandi democrazie, ora grandi potenze

Pratica di Mare (Rm), 28 mar. (askanews) – ” finito il secolo delle grandi democrazie. E forse nei prossimi anni cambier l’ottica delle nazioni. Nei prossimi anni ci saranno grandi potenze, ed una cosa profondamente diversa. Una grande potenza pu essere una grande democrazia, ma pu anche non esserla”. Lo ha osservato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, durante il suo intervento a Pratica di Mare alla cerimonia per i 102 anni della Fondazione dell’Aeronautica Militare.

“Nel futuro conteranno la ricchezza, la popolazione, il peso militare, il numero di materie prime di cui si dispone”, ha aggiunto Crosetto, sottolineando che “dopo le Grandi Guerre avevamo saputo conquistare via via sempre pi spazi per il sociale, riconoscendo sempre pi diritti. L’Europa sempre stato un faro, perch sapeva offrire a un numero pi ampio di cittadini un certo numero di diritti: salute, sanit, istruzioni. Non sono diritti banali”.

“Dobbiamo adeguarci a ci che succede, a noi dato portare avanti il nostro compito: costruire la difesa dell’Italia, costruire la difesa delle libere istituzioni, presidiare la democrazia”. “E lo dobbiamo fare anche quando la strada che abbiamo davanti non si vede, perch c’ nebbia”, ha detto Crosetto.

“Da soli siamo una piccola Nazione. Dobbiamo abbattere l’egoismo, lavorare per guardare avanti, con la Nato, l’Europa. Basta egoismi”, ha concluso il ministro.

La Casa Bianca boccia la proposta di Putin di una "amministrazione transitoria" in Ucraina: irricevibile

New York, 28 mar. (askanews) – La Casa Bianca ha respinto la proposta avanzata da Vladimir Putin di affidare temporaneamente l’Ucraina a un’amministrazione sotto l’egida delle Nazioni Unite, in attesa di nuove elezioni.

Durante una visita a un sottomarino nucleare a Murmansk, il presidente russo ha ribadito la sua accusa di illegittimità nei confronti del mandato di Volodymyr Zelenskyj, suggerendo un governo provvisorio che conduca il Paese verso consultazioni democratiche “per portare al potere un governo capace e con la fiducia del popolo”. Putin aveva avanzato l’idea di una “amministrazione transitoria” per l’Ucraina, sotto l’egida delle Nazioni Unite, allo scopo di organizzare elezioni presidenziali “democratiche” nel Paese e poi negoziare un accordo di pace con le nuove autorità. “Potremmo naturalmente – aveva aggiunto – discutere con gli Stati Uniti, anche con i Paesi europei, e naturalmente con i nostri partner e amici, sotto l’egida dell’Onu, la possibilità di istituire un’amministrazione di transizione in Ucraina” Ma secondo un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale americano, citato da Reuters, la proposta è stata giudicata dagli Usa irricevibile: “Il governo dell’Ucraina è determinato dalla sua Costituzione e dai suoi cittadini”.

M.O, Crosetto: a Gaza peggioramento brusco

Pratica di Mare (Rm), 28 mar. (askanews) – A Gaza c’ stato “un peggioramento brusco nelle ultime settimane, su cui ci stiamo impegnando molto per cercare di ripristinare anche l la tregua.

un inseguimento: passiamo dalla tregua alla guerra con una velocit incredibile”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a margine della cerimonia per i 102 anni di fondazione dell’Aeronautica Militare, a Pratica di Mare.

“Al momento la situazione” nel valico di Rafah ” peggiorata notevolmente. Abbiamo messo in sicurezza e i nostri carabinieri, e siamo pronti a lavorare quando c’ la possibilit perch quel valico fondamentale. Continuiamo tutte le nostre operazioni di assistenza alla popolazione civile. Anche i voli dell’Aeronautica continuano a portare in Italia i bambini e le loro famiglie”, ha spiegato Crosetto.

“Anche in Ucraina – ha aggiunto – questa tregua che riguarda le infrastrutture di produzione energetica a noi come Italia sembra non sufficiente. Io mi auguro che ad ad esempio tutte le infrastrutture civili vengono prima di quelle energetiche, gli ospedali, le scuole, che sono altrettanto importanti, che si allarghi almeno a quello la tregua”.

Libano, attacco aereo di Israele su Beirut

Roma, 28 mar. (askanews) – I media libanesi hanno riferito di un attacco aereo israeliano su Beirut, dopo che le Idf (Forze di Difesa israeliane) hanno emesso un avviso di evacuazione per un edificio nella periferia meridionale della capitale libanese.

L’attacco sarebbe il primo a colpire Beirut dal momento in cui è entrato in vigore l’accordo di cessate-il-fuoco tra Israele e Hezbollah, nel novembre 2024. Il primo ministro libanese Nawaf Salam ha invitato l’esercito a identificare e arrestare rapidamente i responsabili del lancio di razzi verso Israele, dopo che lo stato ebraico ha risposto colpendo un edificio nel sud di Beirut per la prima volta da novembre.

Salam ha contattato il capo dell’esercito e “gli ha chiesto di agire rapidamente per intraprendere le indagini necessarie per scoprire gli autori del lancio irresponsabile di razzi che minaccia la stabilità e la sicurezza del Libano”, secondo una dichiarazione del suo ufficio. Il premier libanese ha sollecitato “sforzi intensificati” per arrestare i responsabili.

Dopo il lancio dei razzi dal Libano, il ministro della Difesa israeliano Israel Katz aveva dichiarato che finché non ci sarà pace nella parte settentrionale di Israele, “non ci sarà pace neanche a Beirut”. Katz ha dichiarato che il governo libanese “porta una responsabilità diretta per ogni sparo in Galilea” e ha concluso affermando: “Non permetteremo un ritorno alla realtà del 7 ottobre. Garantiremo la sicurezza dei residenti della Galilea e agiremo con decisione contro ogni minaccia”.

Generali: i fondi presentano la lista di minoranza per rinnovo cda

Milano, 28 mar. (askanews) – E’ stata depositata la lista dei fondi per il rinnovo del cda di Generali in occasione dell’assemblea del 24 aprile. La lista (di minoranza) è così composta: Roberto Perotti, Francesca Dominici, Anelise Sacks, Leopoldo Attolico.

Perotti, economista professore presso l’Università Bocconi, è stato già in passato consigliere di Generali, nonchè consigliere economico del governo Renzi (settembre 2014-dicembre 2015). Francesca Dominici insegna Biostatistica e Science dei Dati all’Università di Harvard, nominata nel 2024 dal Time come le 100 persone più influenti nel campo della salute globale. Anelise Sacks, ingegnere elettronico, fino a fine marzo Executive Vice President & Chief Customer Officer di Analog Device, multinazionale statunitense quotata al Nasdaq. Leopoldo Attolico, con un passato in Citigroup, Deutsche Bank e Lehamn Brothers, è professore del Corso “M&A and Investment Banking” alla Università Luiss e membro del Consiglio di Sorveglianza di ProsiebenSat.

I gestori che hanno presentato la lista – composta con il supporto di Chaberton Partners, advisor esterno e indipendente – sono titolari di oltre lo 0,7% delle azioni ordinarie del Leone. Nel dettaglio, a depositare la lista sono stati: Anima Sgr, BancoPosta Fondi Sgr, Eurizon Capital, Eurizon Capital Sgr, Fideuram Asset Management, Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management Sgr, Interfund Sicav, Kairos Partners Sgr, Mediolanum Gestione Fondi SGR e Mediolanum International Funds.

Schlein: Meloni difende l’interesse nazionale, ma quello americano. Anzi quello di Trump e Musk

Roma, 28 mar. (askanews) – “Giorgia Meloni ha scelto di difendere l’interesse nazionale, ma quello americano. Anzi, quello di Trump e Musk”. Lo dice la segretaria Pd Elly Schlein. “Oggi è più chiaro che mai, ha scelto di indossare il cappellino Maga, ammainando di fatto da palazzo Chigi la bandiera italiana e quella europea”.

“Ed è un problema enorme invece per l’interesse nazionale italiano se la presidente del consiglio sceglie di dare ragione a chi, come Vance, dà dei parassiti agli europei, insultando quindi anche noi italiani, dopo giorni di imbarazzante silenzio. Ed è agli italiani che Giorgia Meloni dovrà spiegare perché ha scelto Trump come ‘primo alleato’, quando il prossimo 2 aprile entreranno in vigore i dazi Usa del 25% sulle nostre merci, sulle nostre eccellenze, che pagheranno le imprese, i lavoratori e le famiglie italiane. Giorgia Meloni vada dire a loro ‘state calmi, ragazzi, ragioniamoci'”.

Conclude la Schlein: “Il governo Meloni si sta trasformando giorno dopo giorno nel cavallo di Troia dell’amministrazione Trump all’interno dell’Unione Europea, in uno strumento degli oligarchi americani utilizzato nel nostro continente per fare i loro interessi. Un fatto grave e imbarazzante per l’Italia, Paese membro fondatore dell’Unione. Questa deriva va fermata, è il momento di difendere i nostri interessi e il nostro orgoglio di italiani e di europei”.

Il Papa prosegue le terapie a Casa Santa Marta, migliora l’uso della parola

Città del Vaticano, 28 mar. (askanews) – Papa Francesco prosegue le sue terapie alla Domus Santa Marta in Vaticano, dopo la dimissione dal Policlinico Gemelli, “con lievi miglioramenti” per quanto riguarda la fisioterapia sia motoria che per l’uso della parola. Lo puntualizza la Sala stampa della Santa sede. Tra le sue attività quotidiane concelebra messa ogni giorno nella cappellina di Casa Santa Marta in Vaticano e  l’umore di Papa Francesco “è buono”. “Lo era già nei giorni del ricovero e lo è ancora di più una volta tornato a casa” in Vaticano, dove prosegue la sua convalescenza. La stessa Sala stampa ha poi spiegato che il Papa, nella sua convalescenza “protetta” a Casa Santa Marta così come prescritto dai medici del Gemelli, continua con le terapie farmacologiche, respiratorie e motorie mentre si registrano “lievi miglioramenti della voce”. Per quanto riguarda, invece, l’utilizzo dell’ossigeno si registra una diminuzione anche di quello ad alti flussi di cui si
serve solo in parte nella notte durante la quale utilizza, comunque, i naselli per aiutare la respirazione. Confermato anche l’abbandono totale dell’uso della ventilazione meccanica. Comunque, per quanto riguarda la situazione complessiva della salute di Papa Francesco, questa è stata definita nel complesso “stazionaria”. Mercoledì Francesco è stato anche sottoposto alle analisi del sangue che sono risultate “nella norma”, è stato riferito, “senza particolari questioni da registrare”.

Il Papa oggi “è stato informato del terremoto che ha colto il Myanmar e prega per le vittime”. Anche il prossimo Angelus, domenica 30 marzo, si svolgerà con le stesse modalità delle ultime preghiere mariane, cioè con la diffusione per la lettura da parte dei fedeli del solo testo scritto dal Papa, ha, infine, precisato la Sala stampa della Santa sede che, al momento, esclude una apparizione pubblica di Bergoglio.

Pnrr, Zampella (Federico II): Sviluppo di nuove terapie

Roma, 28 mar. – “Nuove tecnologie, open innovation, farmaci ad Rna e terapia genica, alta formazione per gli studenti, sono i progetti, finanziati nell’ambito del Pnrr, che vedono protagonista l’Universit Federico II di Napoli. Con i programmi per l’individuazione e sviluppo di terapie innovative basate su tecnologie ad Rna e terapie geniche e con la nuova edizione della Pharmatech Academy avviamo un progetto di formazione di giovani talenti che saranno protagonisti della prossima generazione che verr impiegata in questo ambito strategico per la ricerca e lo sviluppo del nostro Paese”. Lo ha dichiarato Angela Zampella, Prorettrice dell’Universit degli Studi di Napoli Federico II, intervenuta nel corso della giornata di coaching sul Pnrr placement program, a cura della Fondazione Emblema, che si svolta nella sede della PharmaTech Academy presso il polo universitario di Scampia dell’Ateneo Federiciano. A spiegare la mission del percorso formativo Bruno Catalanotti, direttore di PharmaTech Academy: “Miriamo a formare nuovi professionisti delle nuove frontiere terapeutiche. Lo facciamo coinvolgendo le aziende del settore sviluppando competenze personali e professionali utili alle aziende sia nel campo delle terapie che delle metodologie aziendali. Grazie ai fondi del Pnrr un percorso gratuito per gli studenti e ha una durata complessiva di nove mesi”. Altro fiore all’occhiello il progetto Inarc, che sar presentato nella vetrina internazionale dell’Expo di Osaka, che ha tra gli obiettivi la creazione di una piattaforma di crowdsourcing per fare matching tra aziende e mondo della ricerca come ha sottolineato Stefania De Pascale, professore ordinario di Orticoltura e Floricoltura dell’Universit degli Studi di Napoli Federico II: “Il progetto Inarc svolto in partnership con Cnr, Istituto nazionale di Fisica nucleare, l’Universit di Padova e il Politecnico di Milano, ha l’obiettivo di presentare i 5 centri di ricerca nati nell’ambito del Pnrr al prossimo Expo di Osaka. Altro obiettivo la realizzazione di una piattaforma di open innovation per mettere in contatto aziende e ricercatori”.

Proprio il matching tra imprese, universit e mondo della ricerca e il supporto delle attivit del Pnrr costituiscono la mission della Fondazione Emblema, promotrice dell’iniziativa, come sottolineato dal presidente Tommaso Aiello: “Supportiamo i progetti del Pnrr nella loro fase conclusiva. Il progetto Inarc e il placement program all’interno del Centro Rna sono due di questi esempi. L’obiettivo quello di creare modelli virtuosi che possano aiutare Universit e imprese a dialogare al termine degli investimenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza”.

Relazione Ansfisa, Renzi: svolte attivit significative

Roma, 28 mar. – I numeri del 2024 delle attivit di Ansfisa per il 2024 fanno riferimento per 840.000 km di Strade e Autostrade a 800 opere ispezionate, tra ponti, viadotti, cavalcavia e gallerie; Pi di 3.000 km di rete stradale e autostradale monitorati; Classificazione della Sicurezza stradale a livello di rete come previsto dalla Direttiva europea (D.lgs.35/2011) utile a programmare gli investimenti. Il commento alle attivit svolte del Direttore Generale Direzione Sicurezza Infrastrutture Stradali e Autostradali, Emanuele Renzi.

Ariana Grande esce con "Eternal sunshine deluxe: brighter days ahead"

Milano, 28 mar. (askanews) – Esce oggi “eternal sunshine deluxe: brighter days ahead”, la nuova versione dell’ultimo album di Ariana Grande. La deluxe, fuori su tutte le piattaforme digitali, è disponibile nei formati fisici CD, 2LP colorato e 2LP e CD con artwork alternativo già sold out sullo shop Universal. Oggi alle ore 15, inoltre, uscirà “brighter days ahead”, lo short film legato alla versione deluxe dell’album. Dopo aver ottenuto 3 nomination agli ultimi Grammy Awards 2025 per “Best pop vocal album” proprio con “eternal sunshine”, “Best Dance Pop Recording” per “yes, and?” e “Best Pop Duo/Group Performance” per “the boy is mine”, Ariana Grande apre il suo 2025 di musica. “eternal sunshine deluxe: brighter days ahead”, di cui a ottobre 2024 era uscita una versione contenente la registrazione live di alcuni brani, oltre a varianti acustiche e remixate, aggiunge alle 13 tracce dell’originale 9 brani, di cui 6 completamente inediti, che arricchiscono il settimo progetto discografico di Ariana Grande. “eternal sunshine” ha riscosso fin da subito grande successo, conquistando in Italia il disco d’oro per l’intero progetto, oltre che per le singole tracce “yes, and?” e “we can’t be friends (wait for your love)”.

“eternal sunshine”, a cui nel 2024 è seguita la pubblicazione di “My Everything (Tenth Anniversary Edition)”, si distanzia di ben quattro anni dall’album precedente, pubblicato nel 2020, “positions”, certificato disco d’oro in Italia e che contiene al suo interno le hit “positions” e “34+35”, entrambe certificate disco d’oro nel nostro Paese. Nell’estate 2023 l’artista aveva fatto un breve ritorno sulle scene musicali per omaggiare il proprio pubblico con la riedizione del suo album d’esordio, in occasione del suo decimo anniversario, “Yours Truly (Tenth Anniversary Edition)”.

Continua il successo di Ariana Grande anche come attrice, grazie al suo ruolo da protagonista in Wicked, insieme a Cynthia Erivo, film che, dopo aver ricevuto 4 nomination ai Golden Globes 2025 e aver portato a casa il premio come “Best Cinematic and Box Office Achievement”, agli Oscar Awards 2025 ha ottenuto 10 nomination, tra cui “Best Picture”, “Best Actress” per Cynthia Erivo e “Best Supporting Actress” per Ariana Grande, conquistando poi 2 premi per “Best Costume Design” e “Best Production Design”. In attesa del secondo e ultimo capitolo della saga, che arriverà al cinema il 21 novembre 2025, “Wicked: The Soundtrack” ha ottenuto fin da subito un grande successo, rimanendo fin dal debutto – il più alto della storia per questo genere – e per le successive 12 settimane #1 nella Official UK Compilation Chart, superando complessivamente un miliardo di stream globali e segnando il più alto debutto della storia (#2) nella Billboard200 per un adattamento cinematografico di un’opera teatrale.

Metalmeccanici, al via manifestazioni in tutta Italia

Roma, 28 mar. (askanews) – Al via in tutta Italia le manifestazioni dei metalmeccanici che protestano per il rinnovo del contratto. La trattativa per il rinnovo del contratto bloccata dal 12 novembre scorso e, con una nota congiunta, Fim, Fiom e Uilm ricordano di aver avanzato proposte per rilanciare l’industria e il lavoro nel settore. Nel video i cortei di Roma e Milano. “Vogliamo confermare le norme del precedente contratto e stabilire gli aumenti in particolare riguardo al salario – dicono i sindacati di categoria – loro (Federmeccanica) non vogliono dare certezza e garantire sugli aumenti”.

“Tutti parlano dei bassi salari, tutti raccontano dei bassi salari ma quando gli diciamo che vogliamo contrattare Federmeccanica non si siede al tavolo: un atto antidemocratico, noi non ci fermeremo fino a quando non riprenderemo la trattativa e porteremo a casa il rinnovo del contratto nazionale”, ha affermato Michele De Palma, segretario generale Fiom Cgil alla manifestazione di Reggio Emilia.

Secondo la leader Cisl, Daniela Fumarola ” inaccettabile che, dopo mesi di trattative interrotte, Federmeccanica e Assistal continuino a ignorare legittime richieste sindacali. Il contratto collettivo fondamentale per adeguare i salari al costo della vita, migliorare le condizioni di lavoro, generare e redistribuire crescita garantendo maggiore sicurezza, soprattutto negli appalti. Rifiutarsi di rinnovare significa mortificare la dignit, il valore e il ruolo di chi, ogni giorno, contribuisce alla crescita del Paese in settori strategici”, scrive sui social.

“In una situazione come questa, dove ci sono i dazi, la prima cosa importante sono le fabbriche e i lavoratori. I lavoratori difendono l’Italia, difendono la manifattura e con la loro azione hanno sempre debellato questioni negative”, ha rivendicato il segretario generale Uilm, Rocco Palombella alla manifestazione a Napoli.

Treviso apre le porte alla mostra di Hokusai

Treviso, 28 mar. (askanews) – Il museo Civico “Luigi Bailo” di Treviso ospiter le opere dell’artista giapponese Hokusai nella mostra “HOKUSAI – L’acqua e il segreto della grande onda”. Un’occasione imperdibile per immergersi nelle opere del celebre pittore orientale.

Paolo Linetti, curatore della mostra, ha dichiarato: “L’idea nasce da questa ossessione che Hokusai nutriva per alcune cose. La prima il suo rapporto con l’acqua. Anche quando si stava avvicinando alla morte, si preoccupa di realizzare dei libretti didattici per portare i bambini a disegnare l’impeto delle onde e la morbidezza del mare. La mostra nasce anche per indagare pi sull’artista che sulle sue opere. Quindi ho voluto inserire una serie di citazioni che ci danno un senso di com’era il suo spirito arguto, il suo sarcasmo, l’ironia e il suo accanimento per la perfezione”.

La sua “Grande Onda” diventata famosa in tutto il mondo, ma i visitatori potranno anche scoprire il dietro le quinte dei metodi creativi di Hokusai, tra connessioni filosofiche e studi che hanno influenzato il suo stile nel corso della sua vita.

Saranno esposte 150 opere, anche inedite e provenienti da privati: un linguaggio artistico universale che rinforza ancora di pi la vivacit culturale della citt di Treviso.

Maria Teresa De Gregorio, Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Treviso, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Questa operazione nasce nell’ambito di quelle che sono le attivit condivise con Athena Promakos che la societ che gestisce i servizi dei nostri musei, tra cui anche la proposta di questa mostra. Ma la cosa in s molto interessante perch mette in moto quello che il rapporto tra pubblico e privato, al quale la nostra amministrazione si sta particolarmente dedicando e sta dando particolarmente attenzione soprattutto nel rapporto tra cultura e impresa: se vero che l’impresa fa bene alla cultura anche la cultura fa bene all’impresa”.

La mostra sar aperta dal 29 marzo al 28 settembre, con orario di apertura dalle 10 alle 18 con il mercoled come unico giorno di chiusura settimanale.

Terna, da domenica torna l’ora legale: risparmi per 100 mln

Roma, 28 mar. (askanews) – Torna l’ora legale. Nella notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo si sposteranno avanti di un’ora le lancette dell’orologio. L’ora legale sarà attiva sino all’ultimo weekend di ottobre. Secondo le stime di Terna, la società che gestisce la rete elettrica di trasmissione nazionale, “durante i sette mesi di ora legale l’Italia risparmierà circa 100 milioni di euro, grazie a un minor consumo di energia elettrica pari a circa 330 milioni di kWh che genererà, inoltre, un rilevante beneficio ambientale, quantificabile nella riduzione di circa 160 mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica in atmosfera”.

L’ora legale sarà in vigore da domenica 30 marzo, quando alle due di notte le lancette saranno spostate in avanti di sessanta minuti, e terminerà domenica 26 ottobre, con il ritorno all’ora solare. Il beneficio economico stimato per il periodo di ora legale nel 2025 è calcolato considerando che il costo del kilowattora medio per il ‘cliente domestico tipo in tutela’ (secondo i dati dell’Arera) è, per il primo trimestre 2025, pari a circa 29,9 centesimi di euro al lordo delle imposte. I circa 330 milioni di kWh di minori consumi di elettricità equivalgono al fabbisogno medio annuo di oltre 125 mila famiglie.

Dal 2004 al 2024, secondo l’analisi di Terna, il minor consumo di energia elettrica per l’Italia dovuto all’ora legale è stato complessivamente di oltre 11,7 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di circa 2,2 miliardi di euro.

Morti e grossi danni per il terremoto a Myanmar, la giunta chiede aiuto internazionale

Roma, 28 mar. (askanews) – Si prospetta un bilancio con numerose vittime per il terremoto che ha colpito Myanmar. Lo indica uno dei principali ospedali della capitale amministrativa Naypyidaw all’agenzia di stampa France Presse. L’ospedale è stato preso d’assalto dai feriti nella città, dopo il sisma di magnitudo 7,7 che ha avuto epicentro nelle vicinanze della storica capitale di Mandalay, seconda città del paese. In quest’ultima città sono segnalati crolli di edifici e danni all’antico palazzo reale. Crollato anche un ponte di epoca coloniale, che aveva 91 anni, a Sagaing. La giunta militare ha lanciato una rara richiesta di aiuto internazionale.

Un primo parziale bilancio delle vittime del terremoto in Myanmar parla di 20 morti. Lo riporta oggi il New York Times, citando un ospedale della storica ex capitale Mandalay, che si trova vicina all’epicentro del terremoto di magnitudo 7,7 che ha squassato il paese. Nella città diversi edifici sono crollati, secondo quanto mostrano le foto, e anche l’antico palazzo reale mostra danni molto ingenti.

Nato, Aeronautica Militare italiana subentra a spagnola in Romania

Milano, 28 mar. (askanews) – L’Aeronautica Militare italiana assumerà la missione di polizia aerea potenziata della NATO in Romania, subentrando all’Aeronautica Militare spagnola nel continuare a proteggere lo spazio aereo della NATO lungo il fianco sud-orientale dell’Alleanza. Lo afferma una nota del NATO Allied Air Command.

“Un distaccamento di quattro Eurofighter Typhoon italiani, supportati da oltre 180 membri del personale, è stato schierato presso la base aerea Mihail Kogalniceanu, in Romania, come parte della missione di polizia aerea potenziata (eAP) della NATO. Questo schieramento segue direttamente il completamento con successo della missione di polizia aerea italiana in Lituania, rafforzando la sua dedizione alla deterrenza e alla difesa collettive della NATO” si legge. “La presenza di aerei della NATO in Romania è un chiaro segnale dell’impegno incrollabile e della duratura unità dell’Alleanza nella sicurezza dei suoi membri e nella salvaguardia del suo spazio aereo”, si aggiunge.

“L’Aeronautica Militare Italiana ha costantemente dimostrato la sua capacità e prontezza nelle missioni di Air Policing della NATO. Il 2025 rappresenta un traguardo importante: celebriamo dieci anni di impegno nelle missioni di Air Policing, non solo nell’area baltica, ma anche in Romania. La nostra presenza qui sottolinea la nostra dedizione alla sicurezza e alla stabilità dell’Alleanza”, ha affermato il colonnello Marcello Vitucci, comandante della Task Force Air 51st Wing, Aeronautica Militare Italiana, in base alla nota.

Lo spiegamento dell’Italia in Romania segue la missione dell’Aeronautica Militare Spagnola: la Spagna è stata inizialmente schierata in Romania con i suoi F-18 e in seguito con i jet Eurofighter Typhoon. Completando uno spiegamento di otto mesi per mantenere un Quick Reaction Alert (QRA), salvaguardando lo spazio aereo rumeno da potenziali incursioni.

“Con l’Italia in prima linea, il suo personale e i suoi aerei collaboreranno strettamente con l’aeronautica militare rumena e si integreranno con le altre forze della NATO per mantenere una solida posizione difensiva” si legge.

Le missioni di Air Policing della NATO sono una pietra angolare della sicurezza collettiva dell’Alleanza, garantendo vigilanza 24 ore su 24, 7 giorni su 7 sullo spazio aereo della NATO. Il passaggio di consegne senza soluzione di continuità dalle forze spagnole a quelle italiane esemplifica la forza dell’interoperabilità e delle capacità di risposta rapida della NATO.

Oggi Vance va in Groenlandia (non invitato)

Roma, 28 mar. (askanews) – Il vicepresidente Usa JD Vance è attesi oggi presso l’unica base militare americana in Groenlandia, per una che le istituzioni locali vedono come una provocazione alla luce delle dichiarazioni del presidente Donald Trump che vuole annettere l’isola autonoma sotto una lasca sovranità danese.

Il presidente americano ha ribadito senza mezzi termini mercoledì la sua volontà di impossessarsi della Groenlandia per garantire la sicurezza del suo paese e del resto del mondo.

La prima ministra danese, Mette Frederiksen, ha denunciato “la pressione inaccettabile” esercitata dagli americani dopo l’annuncio, all’inizio della settimana, della visita senza invito di una vasta delegazione dell’amministrazione Trump, alla fine è stata abbandonata. La visita ridimensionata alla presenza di JD Vance e di sua moglie Usha nella base americana di Pituffik, sulla costa nord-occidentale del territorio. Il vicepresidente vi si recherà “per informarsi sulle questioni legate alla sicurezza dell’Artico” e per incontrare le truppe, come hanno precisato i suoi uffici.

La base americana – che un tempo si chiamava Thule Air Base – costituisce un avamposto della difesa antimissile statunitense, particolarmente contro la Russia, poiché il percorso più breve dei missili provenienti dalla Russia verso gli Stati Uniti passa per la Groenlandia. E’ inoltre strategica per il controllo dell’Artico.

Tutti i principali partiti groenlandesi vogliono una maggiore indipendenza dalla Danimarca, ma nessuno sostiene l’idea di un attaccamento agli Stati uniti. La popolazione, in maggioranza inuit, respinge ogni prospettiva di diventare americana, secondo un sondaggio pubblicato a fine gennaio.

“La nostra integrità e la nostra democrazia devono essere rispettate, senza alcuna interferenza esterna”, ha dichiaraqto lunedì il primo ministro groenlandese ad interim, Mute Egede, su Facebook. Il governo uscente ha ricordato di non aver “inviato alcun invito per visite, siano esse private o ufficiali”.

Graffiti al Museion, il paesaggio evocativo della pittura a spray

Bolzano, 28 mar. (askanews) – possibile vivere una mostra come se si fosse all’interno di un romanzo come “Underworld” di Don Delillo? possibile sentire fisicamente la presenza della New York degli Anni Ottanta, con la sua energia e le sue contraddizioni, mentre si in un elegante spazio espositivo in Alto Adige? La risposta a entrambe queste domande s: pu succedere visitando l’esposizione “Graffiti” al Museion di Bolzano, che si conferma uno dei luoghi di cultura pi originali d’Italia, con una fortissima e vivace vocazione internazionale. “Ci sono gi state molte mostre sui graffiti – ha detto ad askanews la curatrice Leonie Radine – ma questa davvero un’altra angolazione, un’altra prospettiva, un altro discorso sui graffiti, che si riflette pi come un modo di guardare alle realt urbane e ai paesaggi urbani che come un movimento che viene storicizzato in una mostra istituzionale”.

Il progetto raccoglie opere che attraversano sette decenni e raccontano un movimento urbano nato per essere effimero, a partire dagli interventi dei writer sui treni della metropolitana, per definizione mai fermi, che poi entrato nelle gallerie e nel sistema dell’arte. “Credo che i pezzi in questa mostra – ha aggiunto l’artista newyorchese Ned Vena, chiamato a co-curare l’esposizione – riflettano una forma molto pi ampia di guardare all’arte, che in un certo senso determinata dai graffiti, che vengono usati in qualche modo come meccanismo di visualizzazione. Quindi con Leonie, siamo stati in grado di isolare queste strane sovrapposizioni e questi strani punti di contatto e interfaccia che sono pi un tipo di arte contemporanea tipica, e non intendo chiamarla tipica come una specie di termine diminutivo, intendo dire solo un tipo di cosa vedresti in una galleria, e le esperienze che ho avuto con i graffiti, dall’interno e dall’esterno di questo mondo”.

E se ci sono opere assolutamente potenti come un enorme Keith Haring, o un quadro firmato da Lady Pink con Jenny Holzer, o ancora un Christopher Wool importante, ancora pi stupefacente rendersi conto, vedendolo nei lavori, di quanto l’estetica dei graffiti abbia poi influenzato tutta l’arte venuta dopo di essa. “Dopo che i graffiti hanno usato la vernice spray come strumento principale – ha aggiunto Leonie Radine – ogni semplice linea di spray sempre stata associata ai graffiti e alla ribellione della cultura giovanile urbana. Ci sono cos tante cose che emergono se vedi una semplice linea nera di vernice spray su un pezzo di tela”.

E quello che emerge, a livello di emozione dello spettatore, proprio il senso di essere dentro uno spazio che quello urbano dell’arte come strumento di lotta, dell’affermazione di quello che prima stava addirittura al di fuori dello sguardo. questa la forza del Museion e della visione felicemente rivoluzionaria del suo direttore Bart von der Heide. Una forza che diventa desiderio, cos coinvolgente che, guardando certi graffiti, si ha la fortissima sensazione che, per tornare alla metafora del romanzo di Delillo, a un certo punto possa apparire un miracolo, come quello del volto della bambina Esmeralda su un cartellone pubblicitario, quando le luci di un treno della metropolitana lo illuminavano in “Underworld”.

Metalmeccanici, al via manifestazioni in tutta Italia

Roma, 28 mar. (askanews) – Al via in tutta Italia le manifestazioni dei metalmeccanici che protestano per il rinnovo del contratto. La trattativa per il rinnovo del contratto è bloccata dal 12 novembre scorso e, con una nota congiunta, Fim, Fiom e Uilm ricordano di aver avanzato proposte per rilanciare l’industria e il lavoro nel settore. “Vogliamo confermare le norme del precedente contratto e stabilire gli aumenti in particolare riguardo al salario – dicono i sindacati di categoria – loro (Federmeccanica) non vogliono dare certezza e garantire sugli aumenti”.

“Tutti parlano dei bassi salari, tutti raccontano dei bassi salari ma quando gli diciamo che vogliamo contrattare Federmeccanica non si siede al tavolo: è un atto antidemocratico, noi non ci fermeremo fino a quando non riprenderemo la trattativa e porteremo a casa il rinnovo del contratto nazionale”, ha affermato Michele De Palma, segretario generale Fiom Cgil alla manifestazione di Reggio Emilia.

Secondo la leader Cisl, Daniela Fumarola “è inaccettabile che, dopo mesi di trattative interrotte, Federmeccanica e Assistal continuino a ignorare legittime richieste sindacali. Il contratto collettivo è fondamentale per adeguare i salari al costo della vita, migliorare le condizioni di lavoro, generare e redistribuire crescita garantendo maggiore sicurezza, soprattutto negli appalti. Rifiutarsi di rinnovare significa mortificare la dignità, il valore e il ruolo di chi, ogni giorno, contribuisce alla crescita del Paese in settori strategici”, scrive sui social.

“In una situazione come questa, dove ci sono i dazi, la prima cosa importante sono le fabbriche e i lavoratori. I lavoratori difendono l’Italia, difendono la manifattura e con la loro azione hanno sempre debellato questioni negative”, ha rivendicato il segretario generale Uilm, Rocco Palombella alla manifestazione a Napoli.

Biennale Danza, McGregor: festival tra miti del passato e futuri

Venezia, 28 mar. (askanews) – ” stato incredibile per me scoprire che molti artisti si immergono nei miti del passato o creano nuovi miti del futuro, di un futuro speculativo. E ho pensato che sarebbe stato fantastico organizzare un festival che tenesse davvero insieme quel lavoro”. Lo ha detto ad askanews il direttore artistico della Biennale Danza, Wayne McGregor, presentandoci il festival internazionale intitolato “With Makers / Creatori di miti”.

“Il corpo stesso – ha aggiunto il coreografo – un atto politico. Penso che molti degli artisti che abbiamo nel nostro festival usino il loro corpo come forma di protesta o come forma di idee incarnate o come forma di comunicazione di qualcos’altro e questo uno dei grandi poteri della danza. E penso anche, in particolare in questo festival, che ci sia molto lavoro che parla davvero di temi contemporanei e temi contemporanei molto difficili che penso si tradurranno in modo molto interessante per il pubblico”.

“Spero che continuiamo a evolverci – ha concluso McGregor, giunto alla sua quinta Biennale da direttore -. Ho ancora molta energia per fare la differenza. Vogliamo fare la differenza. Vogliamo lavorare con gli artisti per fare il lavoro che vogliono fare. E abbiamo ancora molta passione ed energia per questo”.