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venerdì, Maggio 2, 2025
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Bankitalia: retribuzioni reali restano 8% sotto i livelli 2021

Roma, 11 apr. (askanews) – In Italia nel 2024 la crescita delle retribuzioni contrattuali è stata sostenuta, tuttavia i salari restano ancora inferiori di circa l’8 per cento in termini reali rispetto ai livelli del 2021. Lo rileva la banca d’Italia in una analisi contenuta nel suo Bollettino economico.

Secondo un indicatore elaborato dall’istituzione di Via Nazionale e basato sui soli contratti collettivi in vigore, la dinamica salariale sarà ancora elevata nel primo trimestre del 2025 ma si attenuerà nei mesi successivi.

Dazi, il commissario europeo al commercio a Washington lunedì (Intanto si prepara un vertice Ue-Cina)

Bruxelles, 11 apr. (askanews) – Il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, si recherà a Washington lunedì prossimo, 14 aprile, per colloqui con i suoi omologhi statunitensi sulla questione dei dazi. Lo ha annunciato il portavoce per il Commercio internazionale della Commissione europea, Olof Gill, durante il briefing quotidiano per la stampa dell’Esecutivo comunitario, oggi a Bruxelles.

“Non entro nei dettagli, ma ricordo – ha detto il portavoce – che l’Ue è disposta a trovare soluzioni reciprocamente vantaggiose con le controparti americane per evitare i dazi, e per scongiurare qualsiasi escalation dannosa che farebbe male a entrambe le sponde dell’Atlantico e di fatto all’economia globale”.

Sefcovic, ha insistito Gill, va a Washington “in buona fede per carcere di trovare soluzioni che vadano a beneficio di entrambe le parti”.

Intanto, è in preparazione un vertice Ue-Cina, probabilmente dopo metà luglio. “Per quanto riguarda il vertice Ue-Cina, ci stiamo coordinando” con Pechino “per stabilire una data per l’incontro, che dovrebbe svolgersi in Cina nella seconda metà di luglio”. Lo riferisce una nota del servizio del portavoce del presidente del Consiglio europeo Antonio Costa. A quanto si apprende a Bruxelles, il vertice con la Cina dovrebbe svolgersi dopo il vertice Ue-Giappone, previsto in Giappone, sulla preparazione del quale sono in corso discussioni. L’ultimo vertice Ue-Cina, il 24esimo, si è svolto a Pechino il 7 dicembre 2023.

Stm, Schlein: Pd al vostro fianco, risposte chiare da dirigenza e governo

Roma, 11 apr. (askanews) – “Noi vogliamo un’Unione europea che crede nella sua industria, che mette in campo investimenti comuni con un’attenzione al sociale, alla tutela del lavoro, della sicurezza del lavoro e anche all’innovazione che serve per ritrovare un equilibrio a tutela anche del clima e del pianeta. Però lo vogliamo fare con un’attenzione particolare: serve un fondo europeo per l’automotive, attraverso cui investire in ricerca e innovazione, altrimenti la competizione che il vostro settore vive anche qui a STM, con la Cina, con altri attori mondiali e con gli Stati Uniti, noi la perderemo. Non siamo disposti a rinunciare a un’industria italiana che a testa alta guidi il rinnovamento, guidi l’innovazione, guidi anche la transizione ecologica e digitale e Agrate è un simbolo di questo e per questo siamo al vostro fianco in una giornata di lotta come questa”. Così la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ad Agrate Brianza, davanti allo stabilimento di STMicroelectronics con i lavoratori in sciopero.

“State difendendo sia il posto di lavoro che le prospettive delle vostre famiglie e naturalmente il futuro occupazionale. Sono molto preoccupata – ha proseguoto Schlein – perché quando si comincia a non dare solidità ma solo piani industriali fumosi in un settore che sta bene, che è strategico per ogni filiera futura, vuol dire che c’è un disegno diverso e noi quel disegno diverso lo dobbiamo sventare. È ancora più grave il fatto che qui ci sia una doppia partecipazione pubblica, italiana e francese. La politica non deve farsi dettare le soluzioni dall’economia. Deve viceversa trainare l’economia nella direzione che serve a garantire un futuro più giusto a questo paese, a queste famiglie, a questi lavoratori e a tutta l’Europa”.

“Noi siamo consapevoli della vostra difficoltà e vi saremo a fianco. Oggi siamo qui ma attraverso i nostri rappresentanti territoriali vogliamo continuare ad esserci ogni giorno, e per questo ringrazio Andrea Orlando che è qui con me, ringrazio il sindaco, tutti i nostri rappresentanti territoriali. Considerateci a disposizione. Perché non sarà una battaglia né facile, né breve, ma sarà una battaglia giusta. E quelle giuste bisogna farle a testa alta e pensando a un futuro che rimetta al centro quello che è scritto nell’articolo 1 della Costituzione: la nostra Repubblica è fondata sul lavoro. Ma non è fondata sul lavoro qualsiasi. Non può essere fondata sul lavoro povero, sul lavoro precario, sui contratti a termine che stanno aumentando, sui voucher che stanno aumentando. Il lavoro dignitoso è quello che non solo paga salari dignitosi, e di qui la nostra battaglia per un salario minimo in Italia, perché sotto i 9 euro è sfruttamento e non deve essere legale, ma è anche una battaglia che guarda alla formazione di quei lavoratori e all’innovazione nel futuro”, ha aggiunto la segretaria.

“Voi siete qui con le vostre braccia e con le vostre teste: c’è bisogno di entrambe per far marciare la manifattura italiana verso il futuro e occorre quindi investire su entrambe. Per questo continueremo a starvi accanto in questa vertenza e a chiedere risposte chiare alla dirigenza e al governo”, ha concluso.

Dazi, l’Ue: Trump fa più danni all’economia Usa che alla nostra

Roma, 11 apr. (askanews) – Con i dazi commerciali gli Stati Uniti si stanno “auto danneggiando” – senza che nessuno li costringa a farlo – e secondo la Commissione europea subiranno più danni loro, a livello economico, di quelli che si verificheranno nell’Unione europea o su scala globale. E’ la tesi sostenuta dal commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrovskis, che nella conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo informale a Varsavia, dove i lavori proseguono allargati a tutto l’Ecofin, ha presentato una simulazione elaborata da Bruxelles.

Secondo queste previsioni, partendo dall’assunto di dazi commerciali al 20% il Pil degli Stati Uniti “verrebbe ridotto tra lo 0,8% e l’1,4% fino al 2027. L’impatto negativo sulla Ue -ha detto Dombrovskis – sarebbe inferiore, pari a circa lo 0,2% del Pil”.

Questo però se i dazi dovessero essere temporanei. Se invece dovessero risultare permanenti o se i paesi colpiti dovessero varare rappresaglie, innescando una guerra commerciale, “le conseguenze economiche sarebbero più negative: fino a 3,1%-3,3% per gli Usa, 0,5%-0,6% per l’Ue e 1,2% per il Pil globale, mentre il commercio globale crollerebbe del 7,7% in tre anni”, ha proseguito il lettone, sempre sulla base delle previsioni della Commissione.

“Non c’è necessità per gli Usa di continuare ad auto danneggiarsi. Noi se siamo costretti siamo pronti a difenderci – ha detto -. L’Europa non ha iniziato questo scontro e non lo vuole. I dazi vanno contro la logica politica e economica tra due aree economiche che hanno il maggiore interscambio nel mondo, pari a 1.600 miliardi di euro. Siamo pronti a negoziare un accordo a beneficio reciproco ma difendendo i nostri interessi”.

Al tempo stesso l’Ue “continuerà il lavoro per approfondire il mercato unico e per diversificare il nostro commercio con i partner commerciali”. Secondo l’eurocommissario “le prospettive economiche stanno ovviamente diventando più imprevedibili e caratterizzate dai dazi di Trump praticamente su tutto il mondo. Diamo il benvenuto alla pausa di 90 giorni, crea spazio per negoziati. Tuttavia non dobbiamo dimenticare che il 10% di dazi generalizzati restano in vigore per praticamente tutti i paesi e rappresentano un colpo per l’economia globale”. Peraltro gli Usa non hanno sospeso i dazi ancora più alti su alluminio e auto, ha sottolineato.

Dazi, Ue: Trump fa più danni all’economia Usa che alla nostra

Roma, 11 apr. (askanews) – Con i dazi commerciali gli Stati Uniti si stanno “auto danneggiando” – senza che nessuno li costringa a farlo – e secondo la Commissione europea subiranno più danni loro, a livello economico, di quelli che si verificheranno nell’Unione europea o su scala globale. E’ la tesi sostenuta dal commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrovskis, che nella conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo informale a Varsavia, dove i lavori proseguono allargati a tutto l’Ecofin, ha presentato una simulazione elaborata da Bruxelles.

Secondo queste previsioni, partendo dall’assunto di dazi commerciali al 20% il Pil degli Stati Uniti “verrebbe ridotto tra lo 0,8% e l’1,4% fino al 2027. L’impatto negativo sulla Ue -ha detto Dombrovskis – sarebbe inferiore, pari a circa lo 0,2% del Pil”.

Questo però se i dazi dovessero essere temporanei. Se invece dovessero risultare permanenti o se i paesi colpiti dovessero varare rappresaglie, innescando una guerra commerciale, “le conseguenze economiche sarebbero più negative: fino a 3,1%-3,3% per gli Usa, 0,5%-0,6% per l’Ue e 1,2% per il Pil globale, mentre il commercio globale crollerebbe del 7,7% in tre anni”, ha proseguito il lettone, sempre sulla base delle previsioni della Commissione.

“Non c’è necessità per gli Usa di continuare ad auto danneggiarsi. Noi se siamo costretti siamo pronti a difenderci – ha detto -. L’Europa non ha iniziato questo scontro e non lo vuole. I dazi vanno contro la logica politica e economica tra due aree economiche che hanno il maggiore interscambio nel mondo, pari a 1.600 miliardi di euro. Siamo pronti a negoziare un accordo a beneficio reciproco ma difendendo i nostri interessi”.

Al tempo stesso l’Ue “continuerà il lavoro per approfondire il mercato unico e per diversificare il nostro commercio con i partner commerciali”. Secondo l’eurocommissario “le prospettive economiche stanno ovviamente diventando più imprevedibili e caratterizzate dai dazi di Trump praticamente su tutto il mondo. Diamo il benvenuto alla pausa di 90 giorni, crea spazio per negoziati. Tuttavia non dobbiamo dimenticare che il 10% di dazi generalizzati restano in vigore per praticamente tutti i paesi e rappresentano un colpo per l’economia globale”. Peraltro gli Usa non hanno sospeso i dazi ancora più alti su alluminio e auto, ha sottolineato.

Dazi, il commissario Ue Sefcovic si reca a Washington lunedì

Bruxelles, 11 apr. (askanews) – Il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, si recherà a Washington lunedì prossimo, 14 aprile, per colloqui con i suoi omologhi statunitensi sulla questione dei dazi. Lo ha annunciato il portavoce per il Commercio internazionale della Commissione europea, Olof Gill, durante il briefing quotidiano per la stampa dell’Esecutivo comunitario, oggi a Bruxelles.

“Non entro nei dettagli, ma ricordo – ha detto il portavoce – che l’Ue è disposta a trovare soluzioni reciprocamente vantaggiose con le controparti americane per evitare i dazi, e per scongiurare qualsiasi escalation dannosa che farebbe male a entrambe le sponde dell’Atlantico e di fatto all’economia globale”.

Sefcovic, ha insistito Gill, va a Washington “in buona fede per carcere di trovare soluzioni che vadano a beneficio di entrambe le parti”.

Novara al ministro Valditara: latino e Bibbia? Modello scuola arcaico

Roma, 11 apr. (askanews) – “Il ministro Valditara sembra tirare dritto e ribadire ciò che aveva già preannunciato nei mesi precedenti. Il problema rimane quindi il medesimo: non è la quantità di contenuti a creare difficoltà nella scuola italiana, bensì la fragilità degli strumenti metodologici e relazionali a disposizione degli insegnanti. Il vero nodo è, ancora una volta, la qualità della formazione docente, non la lista delle materie o la selezione dei testi da affrontare”: lo ha affermato il noto pedagogista e autore di best seller Daniele Novara, commentando le parole del ministro Giuseppe Valditara sulle nuove indicazioni nazionali relative ai programmi scolastici.

“L’insegnamento in Italia rimane spesso inchiodato a modelli superati e, anche dove chi insegna mostra capacità e voglia di migliorarsi, queste attitudini vengono frustrate da una rigida burocrazia e da impostazioni calate dall’alto, ormai superate. Eppure si continua a intervenire sui programmi, trascurando il cuore pulsante del sistema: la relazione educativa”.

“Siamo di fronte a un’impostazione che rischia di appesantire il percorso scolastico con scelte culturali discutibili e pedagogicamente datate. Lo studio mnemonico di poesie, l’aumento della centralità del latino, gli accenni a un maggiore protagonismo della Bibbia sono proposte che sembrano guardare a un modello scolastico arcaico, distante dalle sfide educative contemporanee. Non è riempiendo l’orario di nozionismo che si risponde al bisogno urgente di far crescere bambini e ragazzi in una scuola motivante e inclusiva”, ha aggiunto il pedagogista.

“Affermazioni come ‘basta con le derive pedagogiche’ e ‘l’identità è un valore’ potrebbero tranquillamente essere attribuite a momenti storici bui, o a un passato talmente remoto e poco lusinghiero che non dovrebbe nemmeno essere preso in considerazione. Non è questa la direzione in cui dovrebbe andare una scuola che tenga davvero alle nuove generazioni e al futuro di tutte e tutti noi”.

“Serve una scuola che accompagni gli studenti nel presente, capace di leggere i bisogni reali di una generazione immersa in una complessità inedita. Una scuola generativa, che coltiva il pensiero critico, l’incontro tra diversità, la capacità di dialogare e di crescere insieme”, ha sottolineato Novara.

“Le nuove generazioni non hanno bisogno di tornare indietro nel tempo, ma di strumenti per interpretare il futuro. L’educazione non può essere ridotta a un dispositivo identitario o a una dichiarazione di principio: deve restare un’esperienza viva, capace di tenere insieme apprendimento e relazione. Solo così la scuola potrà continuare a essere quel luogo insostituibile in cui si costruiscono cittadinanza, benessere e sviluppo umano”, ha concluso.

Il presidente della Corte costituzionale: giudici criticabili ma inaccettabili gli attacchi personali

Roma, 11 apr. (askanews) – “L’indipendenza della magistratura è un pilastro dello stato di diritto e quindi va preservata. La critica è sempre possibile, il nostro sistema giudiziario è di tipo professionale con qualche eccezione, i giudici non sono eletti e la loro legittimazione la si trova nelle motivazioni dei loro provvedimenti ma questi provvedimenti sono criticabili. Non è pensabile siano immuni da una critica aspra, quello che non è accettabile è che ci possano essere attacchi personali, qui si va su un terreno di delegittimazione della magistratura che è un terreno scivoloso che va evitato a tutti i costi”. Lo ha detto il presidente della Corte costituzionale, Giovanni Amoroso, nella conferenza stampa in occasione della relazione annuale sulla giurisdizione della Consulta.

Scommesse su siti illegali, indagati 12 giocatori di Serie A

Roma, 11 apr. (askanews) – Dodici giocatori di serie A sono indagati dalla Procura di Milano per scommesse sui siti illegali. Lo scrive il Corriere della Sera. Gli episodi risalgono al periodo 2021-2023. I fatti sono emersi spulciando le chat dei telefoni di Sandro Tonali (oggi al Newcastle) e Nicolò Fagioli (oggi alla Fiorentina), già coinvolti in un’indagine della Gdf di Torino. I giocatori, che non avrebbero scommesso su partite di calcio ma su altre discipline, rischiano provvedimenti davanti alla giustizia sportiva.

Questi – secondo quanto si apprende – i nomi nel mirino: Alessandro Florenzi, Nicolò Zaniolo, Mattia Perin, Weston McKennie, Leandro Paredes, Angel Di Maria, Raoul Bellanova, Samuele Ricci, Cristian Buonaiuto, Matteo Cancellieri, Adames Hector Junior Firpo. La squadra della Guardia di Finanza della sezione di polizia giudiziaria della Procura di Milano ha eseguito il sequestro preventivo di un milione e mezzo di euro a cinque persone e a una società per “esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, riciclaggio e responsabilità amministrativa degli enti”.

Sono stati anche notificati, nell’inchiesta dei pm Paolo Filippini e Roberta Amadeo, “decreti di fissazione di interrogatorio preventivo” davanti al gip, dopo la “richiesta di applicazione” dei domiciliari per cinque indagati. Sarebbero ingenti le somme che i calciatori hanno versato nella tasche di due gestori di piattaforme illegali di scommesse online, che si sarebbero fatti aiutare dagli amministratori di una gioielleria milanese che funzionava come banca per regolare i conti. Quando il debito diventava più oneroso, i giocatori avrebbero effettuato bonifici alla gioielleria per l’acquisto di orologi di lusso, che restavano però nella disponibilità degli organizzatori.

Amoroso: giudici criticabili ma inaccettabili attacchi personali

Roma, 11 apr. (askanews) – “L’indipendenza della magistratura è un pilastro dello stato di diritto e quindi va preservata. La critica è sempre possibile, il nostro sistema giudiziario è di tipo professionale con qualche eccezione, i giudici non sono eletti e la loro legittimazione la si trova nelle motivazioni dei loro provvedimenti ma questi provvedimenti sono criticabili. Non è pensabile siano immuni da una critica aspra, quello che non è accettabile è che ci possano essere attacchi personali, qui si va su un terreno di delegittimazione della magistratura che è un terreno scivoloso che va evitato a tutti i costi”. Lo ha detto il presidente della Corte costituzionale, Giovanni Amoroso, nella conferenza stampa in occasione della relazione annuale sulla giurisdizione della Consulta.

Bce, Lagarde: non abbiamo obiettivi su euro-dollaro ma monitoriamo

Roma, 11 apr. (askanews) – Alla Bce “non abbiamo obiettivi sui tassi di cambio, ma ovviamente monitoriamo e stiamo attenti agli sviluppi, dato l’impatto che le variazioni del tasso dei campi possono avere sull’inflazione”. Così la presidente della Bce, Christine Lagarde ha risposto nella conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo a Varsavia a una domanda sul forte calo del dollaro, anche nei confronti dell’euro, mentre permane la tensione dei mercati a seguito dei dazi commerciali decisi dall’amministrazione Trump.

La formula che ha utilizzato è la stessa che l’istituzione utilizza da molti anni su questo argomento. Oggi l’euro ha superato quota 1,14 dollari, portandosi sui massimi da tre anni nell’ambito di nuove cadute della valuta statunitense.

Lagarde invece non ha risposto a un’altra domanda riguardo a speculazioni di stampa sulla possibilità che la Federal Reserve, la Banca centrale degli Stati Uniti possa intervenire sui mercati contro queste turbolenze. “Ci sta un dialogo regolare tra i banchieri centrali, ma se fossi a coscienza di temi come quelli chiedete non ve lo direi”, ha detto. (fonte immagine: EBS).

SiVola Fest 2025 sbarca in Giappone: a Tokyo concerto live di Tananai

Roma, 11 apr. (askanews) – SiVola, Travel Tech Company italiana specializzata nei viaggi di gruppo, lancia la terza edizione del SiVola Fest, lo speciale evento che coniuga l’esperienza di viaggio con la musica live, che quest’anno vede Tananai come protagonista.

Il SiVola Fest è un’esperienza di viaggio unica della durata di dieci giorni, quest’anno alla scoperta delle bellezze del Paese del Sol Levante attraverso un itinerario unico: dalla visita ai quartieri più suggestivi di Tokyo alla scoperta della cultura e della storia nipponica con la visita di Kamakura – tra templi, santuari e soprattutto il Grande Buddha di bronzo – passando per la città di Nikko tra montagne, foreste e cascate, fino ad arrivare alla visita del maestoso Monte Fuji. Centro dell’itinerario il concerto live di Tananai nell’affascinante cornice di Tokyo. Tananai, tra gli artisti più amati dalle nuove generazioni, attualmente impegnato nel suo primo tour europeo in attesa di salire sui palchi dei principali festival estivi italiani, porterà live in questa occasione alcuni dei suoi più grandi successi e il suo ultimo singolo “Alibi”.

Per rivelare l’artista della nuova edizione del SiVola Fest, è stata realizzata una campagna reveal sui social, curata internamente dal team SiVola, a tema “Japan Arcade”, in linea con l’itinerario di viaggio. Il set e il mood del reveal si ispirano alle emozioni e alle esperienze della musica di Tananai.

“Il SiVola Fest è un concept innovativo, che ha rivoluzionato l’idea tradizionale di viaggio unendo la scoperta di luoghi e culture con l’esperienza musicale. Un itinerario non convenzionale in perfetto stile SiVola, nel segno di un viaggio inteso come crescita personale, un’esperienza da vivere insieme agli altri in grado di cambiare la propria visione del mondo”, ha commentato Sergio De Luca, CEO di SiVola. “Il SiVola Fest è uno dei nostri viaggi di maggior successo, giunto quest’anno alla sua terza edizione, e siamo felici di avere come protagonista Tananai, un artista di grande talento in grado di rendere ancora più unica questa esperienza, unendo tutti i viaggiatori in un momento di condivisione magico”, ha aggiunto.

L’aspetto più innovativo del SiVola Fest è che i partecipanti possono partire per il proprio viaggio in momenti diversi, a seconda della data scelta, per poi ricongiungersi tutti il 12 maggio nella città di Tokyo per il concerto di Tananai.

Cinema, al RIFF reunion del cast di "Romanzo criminale-La serie"

Roma, 11 apr. (askanews) – Il cast di “Romanzo criminale – La serie” si riunirà il 7 maggio al Riviera International Film Festival di Sestri Levante. A 17 anni dal debutto della serie cult Sky Original, Marco Bocci, Francesco Montanari, Edoardo Pesce, Alessandro Roia e Daniela Virgilio saliranno sul palco del RIFF per incontrare il pubblico, celebrando il grande successo di un lungo viaggio artistico e raccontando il “ritorno”, come guest, sul set della nuova stagione di “Call my agent – Italia”, prossimamente su Sky e NOW.

Nils Hartmann, EVP Sky Studios Italia, ha dichiarato: “Tutto è iniziato da ‘Romanzo Criminale’ per le serie originali Sky. Un progetto che è stato l’apripista delle serie tv italiane, come le conosciamo oggi, e che ha dato il via a un nuovo stile narrativo. Per estetica, linguaggio e ambizione, una serie ancora oggi attualissima ed estremamente moderna, che dal palco del Riviera Film Festival potrà essere celebrata nuovamente – qualche anno e tanta strada fatta dopo – assieme al suo cast di talenti. Sarà anche l’occasione per rivelare qualche anticipazione sull’autoironica reunion che stiamo preparando per la nuova stagione di Call my agent – Italia”.

Il Riviera International Film Festival, che si terrà dal 6 all’11 maggio, è sostenuto da Comune di Sestri Levante, e Regione Liguria, con il patrocinio della Commissione Europea.

Gli anni Trenta del vetro, la Biennale come stimolo di evoluzione

Venezia, 11 apr. (askanews) – Un altro decennio di relazioni tra il vetro di Murano e la Biennale di Venezia: prosegue alle Stanze del Vetro sull’isola di San Giorgio il racconto di questa storia affascinante, che, nel secondo capitolo, si concentra sul periodo 1932-1942.

“Nelle sei Biennale precedenti – ha spiegato ad askanews il curatore Marino Barovier – il vetro era messo un po’ a caso, un po’ fra una sala e l’altra in teche improvvisate. Nel 1932 invece viene creato il Padiglione Venezia e il Padiglione Venezia ha accolto tutte le vetrerie muranesi e quindi stata una vetrina privilegiata e ha dato lo stimolo a una ricerca, un’evoluzione, un voler produrre sempre qualcosa di meglio. Fintanto che c’ stata la Biennale, che purtroppo ha chiuso nel 1972, i muranesi hanno dato il massimo per poter dire qualcosa di nuovo”.

La Biennale, con il suo fervore artistico e il respiro internazionale, negli anni Trenta diventa una proficua occasione di confronto per le vetrerie e il mondo del vetro artistico in generale. Con la complicit anche di un grande architetto. “Ho tenuto Carlo Scarpa – ha aggiunto Barovier – come personaggio chiave di quest di questo periodo perch tra dal 1932 al 1942 Scarpa lavora da Venini e l lui prova a far tutto. Prova perch era un curioso, era un genio, uno sperimentatore, guardava la materia, guardava la tecnica, guardava le forme, guardava tutto quello che si poteva guardare e che era innovativo, era assolutamente diverso da quello che era stato fatto in precedenza. Poi e su queste basi create da Scarpa anche tutti gli altri si sono allineati”.

In un allestimento che riesce ancora una volta a essere interessante e attento alla natura degli oggetti esposti, la mostra ci racconta di come il vetro cambia, diventa pi colorato, pi denso. E le Stanze de Vetro si confermano un museo che si prende cura delle sue storie e le mette in scena con un’eleganza carica di affetto.

Dazi, Dombrovskis: Usa autolesionisti, Ue pronta a diferdersi

Roma, 11 apr. (askanews) – “L’Europa non ha iniziato questo scontro e non lo vuole. I dazi vanno contro la logica politica e economica tra deu aree economiche che hanno il maggiore interscambio nel mondo, pari a 1.600 miliardi di euro. Siamo pronti a negoziare un accordo a beneficio reciproco ma difendendo i nostri interessi”. Lo ha affermato il commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrovskis, nella conferenza stampa al termine dell’eurogruppo.

“Non c’è necessità per gli Usa di continuare ad auto danneggiarsi. Ma se siamo costretti siamo pronti a difenderci – ha detto -. Al tempo stesso l’Ue continuerà il lavoro per approfondire il mercato unico e per diversificare il nostro commercio con i partner commerciali”.

Papa Francesco prosegue bene la convalescenza e usa sempre meno l’ossigeno

Città del Vaticano, 11 apr. (askanews) – Papa Francesco, che sta proseguendo la sua convalescenza in modo “regolare”, “passa un periodo sempre più prolungato senza l’uso dell’ossigeno”. Lo riferisce la Sala stampa della Santa sede. Sempre per quanto riguarda l’uso dell’ossigeno ad alti flussi, questo è sempre più “residuale ed è solo per fini terapeutici”.

Da parte Vaticana non ci sono però ancora indicazioni ufficiali sulle celebrazioni della Settimana Santa riguardo alla partecipazione di Papa Francesco “per le quali non si fanno ancora previsioni”, comunica la Sala stampa della Santa Sede che prevede maggiori informazioni solo martedì della prossima settimana. L’unica certezza, al momento, è che sarà il card. Leonardo Sandri, Prefetto emerito del Dicastero per le Chiese Orientali, Gran Cancelliere emerito del Pontificio Istituto Orientale e Vice Decano del Collegio Cardinalizio, a celebrare domenica prossima, Domenica delle Palme (che di fatto introduce alla Settimana Santa), la solenne celebrazione liturgica in piazza San Pietro. Lo si apprende dalla Sala stampa della Santa Sede che ha precisato che il porporato argentino celebrerà “su delega di Papa Francesco”. Per quanto riguarda la partecipazione del pontefice e in quale eventuale forma, non sono state fornite informazioni, così come per quanto riguarda l’intera Settimana Santa.

La Sala stampa della Santa Sede, nell’ormai consueto briefing con i giornalisti per illustrare le condizioni del pontefice convalescente, ha spiegato i retroscena della nuova sorpresa di Francesco, fatta ieri con il suo breve giro a San Pietro. Papa Francesco “stava facendo una passeggiata a Casa Santa Marta ed ha chiesto di andare in Basilica a fare una preghiera. E lo ha fatto”. In carrozzina, con i naselli per l’ossigeno, ma sorridente, in abiti informali, pantaloni neri da sarcerdote e un poncho argentino contro il freddo.

E il Papa era “contento al termine del suo giro e del momento di preghiera, sia per essere andato in Basilica, sia di aver visto le persone”.

Dazi, le Borse europee girano in rosso con la risposta Cina a Usa, Milano -1,5%. Dollaro in caduta

Milano, 11 apr. (askanews) – Si prospetta un’ennesima seduta ad alta volatilità per i mercati finanziari. Le Borse europee, dopo un’apertura in positivo sulla scia dei forti guadagni della vigilia, hanno già virato in rosso a metà mattinata. Pesani i timori degli investitori per l’intensificarsi dell’escalation nella guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Oggi Pechino ha risposto all’innalzamento dei dazi decisa da Donald Trump, che li ha portati al 145%, con un aumento ritorsivo al 125%. Coi future di Wall Street improntati al ribasso, Milano perde l’1,5%, Francoforte l’1,6%, Parigi l’1%. Sul fronte monetario, non si ferma il rafforzamento dell’euro nei confronti del dollaro con il cambio che sale fino alla soglia di 1,14.

Non si arresta, infatti, la discesa del dollaro, in caduta dalla guerra commerciale innescata dall’amministazione Trump, peggiorata con l’intensificarsi dell’escalation Usa-Cina. L’euro in tarda mattinata ha sfondato la soglia di 1,14 sul biglietto verde, con un top a 1,147, nuovi massimi da oltre tre anni.

In radio "I ragazzi sono in giro" di Luciano Ligabue

Milano, 11 apr. (askanews) – Da oggi, venerdì 11 aprile, “I ragazzi sono in giro”! Per la prima volta il celebre brano di Luciano Ligabue, pubblicato originariamente nel 1995, è in radio nell’inedita versione “I ragazzi sono in giro” (New mix radio edit)” (Warner Music Italia), realizzata in occasione del trentennale dell’album “buon compleanno Elvis”.

In attesa dell’uscita di “Buon Compleanno Elvis 1995-2025”, da oggi è disponibile in digitale l’EP “I ragazzi sono in giro”(https://bio.to/Ligabue_iragazzisonoingiro) contenente le nuove versioni New Mix, Naked + Tales e Demo.

Il 18 aprile usciranno le prime versioni fisiche di “Buon Compleanno Elvis 1995-2025”, un’opera omnia che propone diversi progetti speciali realizzati per celebrare i 30 anni del leggendario album del 1995 su etichetta Warner Music Italia: Naked + Tales (l’edizione spogliata del disco con le versioni riviste in chiave intima, accompagnate da un racconto audio traccia per traccia), New Mix (nuovi mix e nuovi edit a cura di Tommaso Colliva), Demos & Rarities (inediti, demo e versioni alternative) e Nei teatri ’24 (8 tracce di “Buon Compleanno Elvis” eseguite durante l’ultimo tour nei teatri di Luciano “Ligabue in teatro – Dedicato a noi”). Immancabile la versione Remastered 2025 dell’album originale.

In cd: “Buon Compleanno Elvis 1995-2025 (Standard Edition 3CD)” (Disc 1: New mix | Disc 2: Demos & Rarities | DISC 3: Naked) e “Buon Compleanno Elvis 1995-2025 (Deluxe Box 6 CD)” (DISC 1 + DISC 2 Remastered 2025 + New mix | DISC 3 + DISC 4: Naked + Tales| DISC 5: Demos & Rarities | DISC 6: Nei teatri ’24).

In vinile: “Buon Compleanno Elvis (New Mix)” (doppio LP GOLD), “Buon Compleanno Elvis (New Mix)” (doppio LP RED Limited & Signed Edition – SOLD OUT) e “Buon Compleanno Elvis (Naked)” (doppio LP).

Dal 25 aprile sarà disponibile “Buon Compleanno Elvis 1995-2025 (Super Deluxe Box)”, contenente i 6 dischi già presenti nel Deluxe Box a cui si aggiunge un settimo disco, Live ’95 (8 brani live tratti del tour del 1995), il doppio LP Gold “Buon Compleanno Elvis (New Mix)”, il 7″ di “Certe notti”, il Booklet con foto inedite, il poster, il pass laminato, i biglietti e il tour book originale 1995, 3 plettri, 2 patch e gli occhiali “Elvis”. Infine, un ottavo disco esclusivo che verrà annunciato nei prossimi mesi e spedito nel mese di settembre.

Prossimamente uscirà “Buon Compleanno Elvis (Demos & Rarities)” (doppio LP). Tutti i formati sono disponibili in pre-order. Cresce l’attesa per “La notte di certe notti”, i due grandi eventi live prodotti e organizzati da Friends&Partners e ZooAperto. Il 21 giugno Luciano Ligabue tornerà sul palco della RCF Arena di Reggio Emilia a 20 anni dal primo concerto a Campovolo per celebrare insieme ai fan i 30 anni di “Certe notti”, che nel 1995 ha segnato uno dei momenti più importanti della sua carriera. “La notte di certe notti” continuerà anche alla Reggia di Caserta – Piazza Carlo di Borbone il 6 settembre quando, per la prima volta, uno dei luoghi più belli e iconici del mondo farà da sfondo al primo grande evento al sud della carriera del Liga.

I biglietti sono disponibili su Ticketone.

L’Onu: "Morti solo donne e bambini" in 36 raid delle forze israeliane a Gaza

Roma, 11 apr. (askanews) – Le Nazioni Unite hanno condannato l’impatto sui civili degli attacchi israeliani delle ultime settimane sulla Striscia di Gaza, sottolineando che “una grande percentuale delle vittime sono bambini e donne”.

“Tra il 18 marzo e il 9 aprile 2025, si sono verificati circa 224 attacchi israeliani contro edifici residenziali e tende per sfollati”, ha affermato l’Alto commissariato per i diritti umani in una nota, aggiungendo che, per i “36 attacchi documentati e corroborati” dall’Ufficio, le vittime “finora erano solo donne e bambini”.

Intanto, la Protezione civile palestinese ha annunciato la morte di dieci membri di una famiglia, tra cui sette bambini, durante un attacco israeliano notturno a Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale. Le vittime, di età compresa tra 3 e 58 anni, sono state uccise in un bombardamento effettuato intorno alle 2,30 del mattino (ora italiana), ha dichiarato all’Afp Mahmoud Bassal, portavoce dell’organizzazione di soccorso.

Eni e il futuro dell’energia all’Omc Med Energy di Ravenna

Ravenna, 11 apr. (askanews) – Da Ravenna all’intera regione del Mediterraneo e non solo. L’edizione 2025 di Omc Med Energy, fra conferenze ed esposizioni, come ponte per collegare gli esperti nel settore dell’energia alle sfide globali, puntando sulla collaborazione e sulle strategie condivise per affrontare il futuro del tema.

Industrie, istituzioni e comunit insieme per sviluppare i tre pilastri discussi al Pala De Andr tra l’8 e il 10 aprile: alleanze, territori e innovazione. Nel panel dedicato al finanziamento della transizione energetica, moderato dal professore dell’Universit di Torino, Massimo Nicolazzi, intervenuto Francesco Gattei, Chief Transition & Financial Officer di Eni.

Affrontate le complessit del processo di transizione energetica, in equilibrio fra il “vecchio” e il “nuovo” mondo, ecco qual la strategia di Eni: “Abbiamo realizzato un modello ‘satellitare’, costruendo catene del valore che includono sia la parte rinnovabile che i clienti a cui vendere prodotti decarbonizzati. Attirando cos investitori privati, pronti a riconoscere i giusti multipli e mettere a disposizione i fondi per sviluppare queste attivit. Senza andare a toccare il motore del business tradizionale, utilizzato per mantenere o accrescere la capacit produttiva e la distribuzione. un modello unico, con cui eseguiamo la transizione, perch equilibrato dal punto di vista economico”.

Il tema della transizione stato al centro anche dell’intervento di Giuseppe Ricci, Direttore operativo della trasformazione industriale di Eni: “La transizione energetica ha successo solamente se accompagnata da una trasformazione industriale. L’industria non pi competitiva pu essere trasformata puntando sui settori il cui mercato in sviluppo, anche grazie alla professionalit delle persone e del tessuto imprenditoriale dei territori: cos abbiamo fatto in passato con la raffinazione, convertita in bioraffinazione, e cos stiamo facendo con la chimica”.

In una conversazione one-to-one con Alessandro Viviani, Head of GreenTechHub di The European House – Ambrosetti, Ricci si concentrato sulla competitivit europea rispetto a quella di altre aree del mondo e sull’importanza della neutralit tecnologica per raggiungere con successo gli obiettivi di transizione energetica.

Nato, Gb e Germania: intensifichiamo il nostro sostegno all’Ucraina

Milano, 11 apr. (askanews) – Chi non prende impegni per l’Ucraina, ci rifletta perché “tutti gli aiuti militari” di oggi “contribuiranno a garantire una pace duratura domani, perché le forze armate ucraine devono essere il loro più forte deterrente contro futuri attacchi russi”. Lo ha detto il Segretario di Stato per la Difesa britannico John Healey nella 27esima Riunione del Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina, nelle Osservazioni introduttive. Healey ha ribadito nuovamente che “non possiamo mettere a repentaglio la pace dimenticando la guerra. E quindi oggi, in questo gruppo di contatto per l’Ucraina, intensifichiamo il nostro sostegno all’Ucraina nella lotta, e il nostro compito di ministri della Difesa è quello di far arrivare aiuti militari urgenti ai combattenti ucraini. E a quelle nazioni che non prendono nuovi impegni oggi, vi esorto a riflettere di nuovo, a riflettere attentamente su cosa altro potete fare”, ha detto. La riunione si tiene mentre l’inviato speciale degli Stati Uniti in Medio Oriente del presidente Usa Donald Trump, Steve Witkoff, si è recato in Russia e dovrebbe incontrare il leader del Cremlino Vladimir Putin.

Intanto dal quartier generale della Nato sia il britannico Healey che il suo collega tedesco ministro della difesa Boris Pistorius hanno invitato a continuare a sostenere Kiev. “Come europei, abbiamo una responsabilità speciale nel ripristinare la pace e la libertà nel continente europeo, e stiamo facendo fronte a questa responsabilità. L’Ucraina è diventata l’epicentro di un conflitto più ampio, un conflitto tra libertà e depressione, tra il riconoscimento di standard globali e l’imperialismo aggressivo, tra democrazia e autoritarismo”, ha detto Pistorius. “Tutto ciò riguarda se la forza della legge o la legge del più forte prevarrà nelle relazioni internazionali. Si tratta di stabilire se le relazioni internazionali siano governate da una cooperazione pacifica tra Stati sovrani con pari diritti, o se le potenze imperialiste possano semplicemente spostare i confini ed espandere le sfere di influenza a loro piacimento, come facevano molto tempo fa. Ora è il momento di renderci conto di quanto siano essenziali queste questioni, soprattutto perché potrebbe aprirsi una finestra per avviare i negoziati” ha spiegato Pistorius, dando anche il benvenuto a Matthew G. Whitaker che ha assunto l’incarico di rappresentante permanente degli Stati Uniti d’America presso la NATO il 3 aprile 2025. “Benvenuto nel club” gli ha detto.

Secondo quanto affermato da Healey alla riunione odierna si collegava anche Pete Hegseth, segretario alla Difesa degli Stati Uniti d’America. Per il britannico il collega Usa “è in viaggio, ma era determinato a unirsi a noi, e lo farà virtualmente”, ha aggiunto. “Il 2025 è l’anno critico per la guerra in Ucraina” ha poi aggiunto. “Stiamo inviando un segnale alla Russia e stiamo dicendo all’Ucraina che siamo al vostro fianco nella lotta, e saremo al vostro fianco nella pace”, ha detto.

IMPEGNO GRAN BRETAGNA “A febbraio, quando il Regno Unito si è riunito e ha presieduto l’ultimo meeting, tutte le 50 nazioni hanno affermato che avremmo intensificato ulteriormente i nostri sforzi insieme. Poi abbiamo promesso ulteriori 1,5 miliardi di euro di aiuti per l’Ucraina. Oggi ci impegneremo a stanziare altri miliardi. Dal Regno Unito, quest’anno spenderemo 4,5 milioni di sterline in supporto militare all’Ucraina, il livello di spesa più alto di sempre”. Lo ha detto il Segretario di Stato per la Difesa britannico Healey. “E oggi posso annunciare 350 milioni di sterline (oltre 400 mln euro) per aumentare il supporto ai combattenti ucraini in prima linea, un pacchetto che include sistemi radar, mine anticarro e centinaia di migliaia di droni, oltre a finanziamenti per la manutenzione e la riparazione delle attrezzature da campo, parte di un nuovo sforzo per riparare migliaia di veicoli ucraini, un nuovo sforzo a cui vogliamo che vi uniate a noi”, ha aggiunto. “Questo supporto extra oggi rafforzerà le truppe ucraine nel combattimento ravvicinato, rafforzerà i nostri legami industriali con l’Ucraina e darà impulso alle imprese britanniche del Regno Unito, perché sappiamo tutti che la difesa può essere un motore di crescita, rafforzando la nostra sicurezza nazionale e la nostra crescita economica”, ha detto.

IMPEGNO GERMANIA Sulla stessa linea di Londra, anche Berlino. “Onoriamo il nostro apprezzamento per il rafforzamento delle capacità a lungo termine delle Forze Armate ucraine anno dopo anno, traguardo dopo traguardo” ha detto Pistorius. “La maggioranza del parlamento tedesco ha aumentato il nostro bilancio per il supporto militare quest’anno di tre milioni di euro e, per i prossimi anni, di oltre 8 miliardi di euro in più. La Russia non deve farsi illusioni. L’Ucraina sta diventando più forte”, ha aggiunto.

Nato, Gb e Germania: intensifichiamo nostro sostegno a Ucraina

Milano, 11 apr. (askanews) – Chi non prende impegni per l’Ucraina, ci rifletta perché “tutti gli aiuti militari” di oggi “contribuiranno a garantire una pace duratura domani, perché le forze armate ucraine devono essere il loro più forte deterrente contro futuri attacchi russi”. Lo ha detto il Segretario di Stato per la Difesa britannico John Healey nella 27esima Riunione del Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina, nelle Osservazioni introduttive. Healey ha ribadito nuovamente che “non possiamo mettere a repentaglio la pace dimenticando la guerra. E quindi oggi, in questo gruppo di contatto per l’Ucraina, intensifichiamo il nostro sostegno all’Ucraina nella lotta, e il nostro compito di ministri della Difesa è quello di far arrivare aiuti militari urgenti ai combattenti ucraini. E a quelle nazioni che non prendono nuovi impegni oggi, vi esorto a riflettere di nuovo, a riflettere attentamente su cosa altro potete fare”, ha detto. La riunione si tiene mentre l’inviato speciale degli Stati Uniti in Medio Oriente del presidente Usa Donald Trump, Steve Witkoff, si è recato in Russia e dovrebbe incontrare il leadere del Cremlino Vladimir Putin.

Intanto dal quartier generale della Nato sia il britannico Healey che il suo collega tedesco ministro della difesa Boris Pistorius hanno invitato a continuare a sostenere Kiev. “Come europei, abbiamo una responsabilità speciale nel ripristinare la pace e la libertà nel continente europeo, e stiamo facendo fronte a questa responsabilità. L’Ucraina è diventata l’epicentro di un conflitto più ampio, un conflitto tra libertà e depressione, tra il riconoscimento di standard globali e l’imperialismo aggressivo, tra democrazia e autoritarismo”, ha detto Pistorius. “Tutto ciò riguarda se la forza della legge o la legge del più forte prevarrà nelle relazioni internazionali. Si tratta di stabilire se le relazioni internazionali siano governate da una cooperazione pacifica tra Stati sovrani con pari diritti, o se le potenze imperialiste possano semplicemente spostare i confini ed espandere le sfere di influenza a loro piacimento, come facevano molto tempo fa. Ora è il momento di renderci conto di quanto siano essenziali queste questioni, soprattutto perché potrebbe aprirsi una finestra per avviare i negoziati” ha spiegato Pistorius, dando anche il benvenuto a Matthew G. Whitaker che ha assunto l’incarico di rappresentante permanente degli Stati Uniti d’America presso la NATO il 3 aprile 2025. “Benvenuto nel club” gli ha detto.

Secondo quanto affermato da Healey alla riunione odierna si collegava anche Pete Hegseth, segretario alla Difesa degli Stati Uniti d’America. Per il britannico il collega Usa “è in viaggio, ma era determinato a unirsi a noi, e lo farà virtualmente”, ha aggiunto. “Il 2025 è l’anno critico per la guerra in Ucraina” ha poi aggiunto. “Stiamo inviando un segnale alla Russia e stiamo dicendo all’Ucraina che siamo al vostro fianco nella lotta, e saremo al vostro fianco nella pace”, ha detto.

IMPEGNO GRAN BRETAGNA “A febbraio, quando il Regno Unito si è riunito e ha presieduto l’ultimo meeting, tutte le 50 nazioni hanno affermato che avremmo intensificato ulteriormente i nostri sforzi insieme. Poi abbiamo promesso ulteriori 1,5 miliardi di euro di aiuti per l’Ucraina. Oggi ci impegneremo a stanziare altri miliardi. Dal Regno Unito, quest’anno spenderemo 4,5 milioni di sterline in supporto militare all’Ucraina, il livello di spesa più alto di sempre”. Lo ha detto il Segretario di Stato per la Difesa britannico Healey. “E oggi posso annunciare 350 milioni di sterline (oltre 400 mln euro) per aumentare il supporto ai combattenti ucraini in prima linea, un pacchetto che include sistemi radar, mine anticarro e centinaia di migliaia di droni, oltre a finanziamenti per la manutenzione e la riparazione delle attrezzature da campo, parte di un nuovo sforzo per riparare migliaia di veicoli ucraini, un nuovo sforzo a cui vogliamo che vi uniate a noi”, ha aggiunto. “Questo supporto extra oggi rafforzerà le truppe ucraine nel combattimento ravvicinato, rafforzerà i nostri legami industriali con l’Ucraina e darà impulso alle imprese britanniche del Regno Unito, perché sappiamo tutti che la difesa può essere un motore di crescita, rafforzando la nostra sicurezza nazionale e la nostra crescita economica”, ha detto.

IMPEGNO GERMANIA Sulla stessa linea di Londra, anche Berlino. “Onoriamo il nostro apprezzamento per il rafforzamento delle capacità a lungo termine delle Forze Armate ucraine anno dopo anno, traguardo dopo traguardo” ha detto Pistorius. “La maggioranza del parlamento tedesco ha aumentato il nostro bilancio per il supporto militare quest’anno di tre milioni di euro e, per i prossimi anni, di oltre 8 miliardi di euro in più. La Russia non deve farsi illusioni. L’Ucraina sta diventando più forte”, ha aggiunto.

La Cina alza al 125% i dazi sulle merci Usa (e presenta nuovo ricorso al WTO)

Roma, 11 apr. (askanews) – La Cina risponde all’innalzamento dei dazi decisa dal presidente Usa Donald Trump, che li ha portati al 145%, con un aumento ritorsivo al 125%. Lo afferma oggi la televisione pubblica cinese CCTV. “Le elevate tariffe imposte dagli Stati uniti nei confronti della Cina violano gravemente le regole internazionali in materia economica e commerciale, contraddicono i principi fondamentali dell’economia e il buon senso, configurandosi come un’azione unilaterale di coercizione e prepotenza”, ha affermato la Commissione affari doganali del Consiglio di Stato (l’esecutivo) cinese.

In conformità alle norme – ha scritto ancora l’istituzione cinese – “si modifica il tasso della tariffa da applicare alle importazioni di beni di origine statunitense (…) portando il tasso dal 84% al 125%”.

La Cina, inoltre, ha presentato una nuova causa presso l’Organizzazione mondiale del commercio (WTO) in relazione all’ulteriore aumento dei dazi statunitensi, ha comunicato oggi il ministero del Commercio cinese. “Per quanto riguarda il prossimo aumento dei dazi statunitensi sui prodotti cinesi, la Cina ha avviato una causa presso il meccanismo di risoluzione delle controversie del WTO”, si legge in una nota del ministero. Il ministero ha inoltre sottolineato che la Cina difenderà con fermezza i propri legittimi diritti e interessi in conformità alle regole del WTO, e sosterrà con decisione il sistema commerciale multilaterale e l’ordine economico e commerciale internazionale.

Se gli Stati Uniti vogliono negoziare con la Cina sulla questione del commercio, “dovrebbero smetterla di esercitare pressioni estreme e assumere comportamenti sbagliati”, ha detto oggi il portavoce del ministero degli Esteri cinese Lin Jian nella quotidiana conferenza stampa. La Cina “non ha voglia di combattere, ma non ha paura di combattere”, ha detto Lin, precisando che “se gli Stati Uniti vogliono davvero risolvere il problema attraverso il dialogo e la negoziazione, dovrebbero smettere di esercitare pressioni estreme e assumere comportamenti sbagliati. La Cina non ha mai agito in questo modo. Qualsiasi dialogo deve essere basato sull’uguaglianza, il rispetto e la reciprocità. Se gli Stati Uniti insistono nel combattere una guerra dei dazi e una guerra commerciale, la Cina l’affronterà fino alla fine”.

Dazi, il messaggio di Xi all’Ue: reagire uniti alle prepotenze (di Trump)

Roma, 11 apr. (askanews) – I segnali di fumo tra Pechino e Bruxelles stanno diventando sempre più intensi e, mentre la guerra dei dazi innescata dal presidente Usa Donald Trump diventa più aspra contro la Cina e segna per un attimo il passo contro l’Ue, Xi Jinping porge la mano all’Europa con l’idea inedita di creare un asse contro le “prepotenze unilaterali” (degli Usa, naturalmente).

La Cina “considera l’Ue come una delle componenti essenziali di un mondo multipolare ed è una nazione che supporta esplicitamente l’unità e lo sviluppo dell’Europa”, ha detto oggi Xi ricevendo il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez a Pechino. “La costruzione di una partnership sino-europea incentrata su pace, crescita, riforme e civiltà ha un’importanza pratica fondamentale”, ha continuato, sostenendo che Cina e Ue “devono mantenere il loro posizionamento di partner e continuare a perseguire una cooperazione aperta”.

Xi – nel suo primo commento esplicito alla questione dei dazi – ha ammonito che “in una guerra dei dazi non ci sono vincitori” e ha avvertito Trump “che opporsi al mondo significa isolarsi”. Ue e Cina, ha ricordato, sono “tra le principali economie globali, entrambe ferventi sostenitrici della globalizzazione e del libero scambio, con un volume economico complessivo che supera un terzo di quello mondiale e con una forte interdipendenza economica”. Pertanto hanno “la responsabilità di salvaguardare il processo di globalizzazione, l’ambiente del commercio internazionale e di opporsi congiuntamente agli atti di prepotenza unilaterale, proteggendo non solo i propri interessi legittimi, ma anche promuovendo l’equità, la giustizia e il rispetto delle norme internazionali”.

Un ragionamento, questo, che contraddice l’asserito ottimismo di Trump delle scorse ore che, se da un lato ha portato i dazi contro Pechino al 145%, ha anche detto di essere fiducioso che, in base alla sua amicizia “personale” con Xi, alla fine con Pechino riuscirà a trovare un accordo sul commercio. Invece, le dichiarazioni del presidente cinese suggeriscono una volontà di approfittare della durezza nella posizione americana anche con l’alleato europeo, per infilarsi all’interno di questo antico rapporto aprendo un canale di dialogo e una convergenza d’interessi con l’Europa.

Quest’ultima, dal canto suo, appare ricettiva. La presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen ha parlato martedì con il primo ministro cinese Li Qiang, mentre il capo del commercio, Maros Sefcovic, ha comunicato mercoledì con il ministro del Commercio cinese Wang Wentao. Durante una videochiamata, Wang e Sefcovic hanno concordato di “avviare immediatamente i negoziati sui compromessi di prezzo per i veicoli elettrici, oltre a discutere la cooperazione negli investimenti dell’industria automobilistica tra Cina e Ue”, secondo un comunicato di ieri del ministero del Commercio cinese.

Durante la chiamata di von der Leyen con Li, i due hanno concordato di monitorare gli effetti del trasferimento del commercio derivanti dalle ampie tariffe globali imposte da Trump. In particolare, gli europei temono un’invasione di merci cinesi a basso prezzo prima destinate agli Stati uniti e poi dirottate verso l’Europa.

D’altronde, le ultime prese di posizione della presidente della Commissione, in passato qualificata come un “falco” nei rapporti con Pechino, sostenitrice strenua della linea di contenimento strategico di Pechino, si sono fortemente attenuate e sono diventate piuttosto morbide.

Un eventuale asse tra i due estremi dell’Eurasia potrebbe saldarsi attorno a metà dell’anno. Oggi il South China Morning Post, giornale di Hong Kong di proprietà di Alibaba, ha rivelato – citando cinque fonti informate – che il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e la stessa Von der Leyen sarebbero orientati a recarsi a Pechino per incontrare Xi a luglio.

Si tratterebbe di un secondo Vertice Ue-Cina. A evidenziare l’interesse di Bruxelles per procedere rapidamente su questa linea, il fatto che i capi dell’Unione sarebbero disposti a rinunciare alla prassi, che prevederebbe di tenere questo incontro in Europa, pur di accelerare l’incontro alla luce del fatto che Xi non vuole viaggiare nel Vecchio Continente quest’anno.

Dazi, Orsini: serve calma e risposta unitaria da parte dell’Ue

Roma, 11 apr. (askanews) – “Sono convinto che in questo momento serva calma e avere una risposta che sia unita da parte dell’Europa”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, aprendo i lavori del ‘Made in Italy Day’.

“Leggiamo, purtroppo, delle trattative dei dazi e di trattative di negoziazione tramite dei tweet e delle dichiarazioni. Ma credo che oggi il tema sia proprio quello della calma e di costruire un percorso ordinato nella trattativa con gli Stati Uniti. Noi sappiamo quanto siano per noi un mercato fondamentale e sono certo che occorra trattare uniti come Europa e utilizzare i migliori rapporti. Penso che il presidente del Consiglio, andando il 16-17 di questo mese, saprà costruire un ponte necessario per l’Europa”, ha aggiunto.

“Nel’assemblea del 27 maggio – ha annunciato Orsini – saremo pronti a lanciare una piattaforma per dare evidenza della capacità del nostro Paese di poter incrementare il nostro export di 626 miliardi”. Secondo Orsini, “la nostra Italia, il nostro prodotto, avranno la capacità di riuscire ad essere centrali nel mondo globale”.

Il messaggio di Xi all’Ue: reagire uniti a prepotenze (di Trump)

Roma, 11 apr. (askanews) – I segnali di fumo tra Pechino e Bruxelles stanno diventando sempre più intensi e, mentre la guerra dei dazi innescata dal presidente Usa Donald Trump diventa più aspra contro la Cina e segna per un attimo il passo contro l’Ue, Xi Jinping porge la mano all’Europa con l’idea inedita di creare un asse contro le “prepotenze unilaterali” (degli Usa, naturalmente).

La Cina “considera l’Ue come una delle componenti essenziali di un mondo multipolare ed è una nazione che supporta esplicitamente l’unità e lo sviluppo dell’Europa”, ha detto oggi Xi ricevendo il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez a Pechino. “La costruzione di una partnership sino-europea incentrata su pace, crescita, riforme e civiltà ha un’importanza pratica fondamentale”, ha continuato, sostenendo che Cina e Ue “devono mantenere il loro posizionamento di partner e continuare a perseguire una cooperazione aperta”.

Xi – nel suo primo commento esplicito alla questione dei dazi – ha ammonito che “in una guerra dei dazi non ci sono vincitori” e ha avvertito Trump “che opporsi al mondo significa isolarsi”. Ue e Cina, ha ricordato, sono “tra le principali economie globali, entrambe ferventi sostenitrici della globalizzazione e del libero scambio, con un volume economico complessivo che supera un terzo di quello mondiale e con una forte interdipendenza economica”. Pertanto hanno “la responsabilità di salvaguardare il processo di globalizzazione, l’ambiente del commercio internazionale e di opporsi congiuntamente agli atti di prepotenza unilaterale, proteggendo non solo i propri interessi legittimi, ma anche promuovendo l’equità, la giustizia e il rispetto delle norme internazionali”.

Un ragionamento, questo, che contraddice l’asserito ottimismo di Trump delle scorse ore che, se da un lato ha portato i dazi contro Pechino al 145%, ha anche detto di essere fiducioso che, in base alla sua amicizia “personale” con Xi, alla fine con Pechino riuscirà a trovare un accordo sul commercio. Invece, le dichiarazioni del presidente cinese suggeriscono una volontà di approfittare della durezza nella posizione americana anche con l’alleato europeo, per infilarsi all’interno di questo antico rapporto aprendo un canale di dialogo e una convergenza d’interessi con l’Europa.

Quest’ultima, dal canto suo, appare ricettiva. La presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen ha parlato martedì con il primo ministro cinese Li Qiang, mentre il capo del commercio, Maros Sefcovic, ha comunicato mercoledì con il ministro del Commercio cinese Wang Wentao. Durante una videochiamata, Wang e Sefcovic hanno concordato di “avviare immediatamente i negoziati sui compromessi di prezzo per i veicoli elettrici, oltre a discutere la cooperazione negli investimenti dell’industria automobilistica tra Cina e Ue”, secondo un comunicato di ieri del ministero del Commercio cinese.

Durante la chiamata di von der Leyen con Li, i due hanno concordato di monitorare gli effetti del trasferimento del commercio derivanti dalle ampie tariffe globali imposte da Trump. In particolare, gli europei temono un’invasione di merci cinesi a basso prezzo prima destinate agli Stati uniti e poi dirottate verso l’Europa.

D’altronde, le ultime prese di posizione della presidente della Commissione, in passato qualificata come un “falco” nei rapporti con Pechino, sostenitrice strenua della linea di contenimento strategico di Pechino, si sono fortemente attenuate e sono diventate piuttosto morbide.

Un eventuale asse tra i due estremi dell’Eurasia potrebbe saldarsi attorno a metà dell’anno. Oggi il South China Morning Post, giornale di Hong Kong di proprietà di Alibaba, ha rivelato – citando cinque fonti informate – che il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e la stessa Von der Leyen sarebbero orientati a recarsi a Pechino per incontrare Xi a luglio.

Si tratterebbe di un secondo Vertice Ue-Cina. A evidenziare l’interesse di Bruxelles per procedere rapidamente su questa linea, il fatto che i capi dell’Unione sarebbero disposti a rinunciare alla prassi, che prevederebbe di tenere questo incontro in Europa, pur di accelerare l’incontro alla luce del fatto che Xi non vuole viaggiare nel Vecchio Continente quest’anno.

Dipingere lo spazio: Vieira da Silva alla Collezione Guggenheim

Venezia, 11 apr. (askanews) – Una protagonista dell’arte del Novecento, che partendo da Lisbona poi approdata a Parigi e ha saputo attraversare la pittura astratta con uno stile personale e capace di rinnovarsi nel corso degli anni. La Collezione Peggy Guggenheim di Venezia ha inaugurato la mostra “Maria Helena Vieira da Silva. Anatomia di uno spazio”.

“C’ una bellissima relazione tra Maria Helena Viera da Silva e il Guggenheim in generale – ha detto ad askanews Karole P.B. Vail, direttrice della Peggy Guggenheim Collection – perch infatti Hilla Rebay, che era la consigliera artistica di Solomon Guggenheim che compra un suo quadro meraviglioso che abbiamo in mostra nel 1937 per la collezione di arte astratta e non oggettiva di Solomon Guggenheim. E poi c’ il legame naturalmente anche con Peggy Guggenheim che, come sappiamo, ha organizzato delle mostre dedicate alle donne e una di queste, molto famosa, si intitolava ’31 Women’, in cui la Vieira da Silva fu inclusa”.

La mostra racconta dell’originalit di Vieira da Silva, della sua vicinanza ai movimenti come l’informale, ma anche del suo non avere mai vissuto una adesione totalizzante alle varie avanguardie. E anche la sua pittura astratta molto particolare.

“Le sue opere – ha aggiunto la curatrice Flavia Frigeri – si caratterizzano per un’astrazione che mischia sia astrazione con elementi figurativi, ma anche una grande ricerca dello spazio. In un certo senso lei si pu descrivere come un’artista ‘architettrice’, se vogliamo. Il percorso che ho immaginato un percorso che in realt racconta il percorso stesso di Maria Helena Vieira da Silva, quindi abbastanza cronologico e parte con le sue prime opere in cui sperimenta questa idea di un’anatomia dello spazio, lo scheletro dello spazio e poi si snoda attorno ad altri temi chiave, quindi i ballerini e giocatori di scacchi e e carte che sono, diciamo, una metafora esistenziale, se vogliamo, della vita”.

L’esposizione veneziana poi racconta l’esperienza della Seconda Guerra mondiale, che l’artista vive a distanza da Rio de Janeiro, e infine approda a una rappresentazione delle citt che diventano quasi delle visioni, delle trame di segni e forse anche sogni, invisibili e presenti. Se per gran parte delle sale domina il colore, nell’ultima si scopre il bianco e le sue grandi possibilit. Il tutto con un’idea dello spazio che i dipinti occupano in modo quasi tridimensionale.

“Essendo un anno di Biennale Architettura – ha concluso Karole Vail – mi piaceva anche l’idea di presentare Vieira da Silva con il suo grande interesse per tutto quello che spazio, labirinto e architettura”. La mostra, che si inserisce anche in un progetto di riscoperta di artiste donne che il museo porta avanti da anni, aperta al pubblico alla Collezione Peggy Guggenheim dal 12 aprile al 15 settembre 2025.

Design Week, Leica celebra i suoi 100 anni

Milano, 11 apr. (askanews) – Per celebrare il centenario della leggendaria Leica I, festeggiare il presente e raccontare la visione del futuro, Leica Camera Italia partecipa a Milano Design Week presso il Leica Store & Galerie Milano con una tappa di un progetto globale che, dopo Dubai e prima di New York, arriva a Milano, per proseguire poi verso Wetzlar, Shanghai e Tokyo.

Leica 100 anni Witness to a Century un’installazione multisensoriale, un percorso di immagini iconiche, una mostra fotografica insieme all’esposizione di uno straordinario pezzo da collezione, la Leica 0-Series No.112.

Dazi, Xi Jinping: Cina-Ue resistano congiuntamente a prepotenze

Roma, 11 apr. (askanews) – In una guerra dei dazi “non c’è un vincitore”. Lo ha affermato il presidente cinese Xi Jinping ricevendo oggi a Pechino il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, secondo il testo del discorso tenuto dal leader cinese diffuso dalle autorità di Pechino. Xi ha invitato la Cina e l’Unione europea a “resistere congiuntamente a prepotenze unilaterali”, facendo riferimento implicito ai dazi imposti dal presidente Usa Donald Trump.

Si tratta della prima dichiarazione diretta del presidente cinese dall’inizio della guerra commerciale innescata dal ritorno alla Casa bianca di Trump.

La Voce del Popolo | La disunione è da tempo una regola ferrea

La manifestazione dei 5 Stelle e dintorni a Roma e il congresso della Lega a Firenze nei giorni scorsi hanno ridato voce e fiato ai junior partner dei due blocchi, ricordando un po’ a tutti che la nostra politica vive più del litigio delle coalizioni che non della disputa tra di loro.  Argomento non nuovo e non necessariamente scandaloso. Che però dovrebbe implicare almeno due conseguenze.

La prima è che tener fermo il dogma di una legge maggioritaria costituisce un inganno agli elettori. Infatti le coalizioni si costruiscono promettendo coesione e poi si disamano in corso d’opera. Si dirà che almeno il centrodestra (finora) è riuscito a conservare una disciplina di facciata. Ma basta guardare al di là della facciata per rendersi conto della dialettica (uso un eufemismo) che lo attraversa. Per non dire dell’altra metà, quella di centrosinistra, dove la disunione è da tempo una regola pressoché ferrea. Dunque, tornare al proporzionale sarebbe un atto di rispetto per il paese e per se stessi.

La seconda conseguenza è che in questo contesto e con questo clima diventa insopportabile la retorica con cui i leader dei partiti continuano imperterriti a scambiarsi in pubblico affettuosità e attestati di amicizia. Salvo poi far trapelare ai giornali la reciproca insofferenza un attimo dopo. Non si pretende una trasparenza assoluta, di quelle che si danno quasi solo nei racconti edificanti. Ma si fa una certa fatica a sopportare quella che a tutti gli effetti è diventata una vera e propria commedia. Neppure così avvincente.

 

[La Voce del Popolo – 10 aprile 2025 – Articolo qui riproposto per gentile concessione del direttore del settimanale della diocesi di Brescia]

Trump muove contro la Cina, cresce dunque la responsabilità dell’Europa.

La dichiarazione di guerra daziaria al mondo, celebrata solo otto giorni fa nei giardini della Casa Bianca e pomposamente chiamata “Liberation day” dal suo ideatore è un atto sconsiderato nonché un grave errore economico-finanziario e politico. Lo sappiamo tutti, o quasi. E infatti qualcuno degli amici di Trump deve averglielo detto, durante i giorni nei quali le Borse mondiali sono precipitate.

Ora che il tycoon è parzialmente tornato sui suoi passi, ma nell’incertezza su quali potranno essere i prossimi, resta quanto mai importante cercare di comprendere le ragioni di fondo – se ve ne sono – che hanno condotto il Presidente USA ad assumere una decisione così grave e, come si è visto da subito, deleteria per lo stesso suo Paese. E ciò a prescindere, anche, dal meccanismo (davvero demenziale e oggettivamente sbagliato nei presupposti) che avrebbe definito le differenti percentuali daziarie imposte ai vari paesi del mondo, inclusi quelli più poveri.

Appare evidente che l’obiettivo prioritario della selvaggia mossa trumpiana è la Cina. Il suo ridimensionamento. Confermato infatti dalla scelta di innalzare ulteriormente i dazi nei suoi confronti nel momento stesso in cui sospendeva quelli riservati agli altri paesi. Una sfida che però comporta molti rischi, e che Pechino non pare aver timore di affrontare. Anche perché detiene una massa considerevole di Treasury Bonds, i titoli di Stato USA (qualcosa come mille miliardi di dollari), sui quali può intervenire, ad esempio non rinnovandone una parte, determinando possibili gravi conseguenze sul bilancio americano.

In ogni caso, sono ormai anni che a Washington considerano il Dragone come il loro vero competitor, avversario, nemico. Il termine utilizzato è differente a seconda dei momenti storici, o meglio dire dell’attualità giornaliera, ma di questo si tratta. Il problema, però, è che Trump non è avvezzo al ragionamento sottile, che comporta decisioni meditate e poi comunicate con termini adeguati e nei tempi giusti; il suo modo di fare arrogante e sprezzante ottiene al contrario l’unico risultato di irritare non solo gli avversari ma anche gli amici e gli alleati.

Comunque, proviamo a mettere un po’ d’ordine nel ragionamento che si presume stia dietro ai pur scomposti atteggiamenti del Presidente americano.

Il punto focale è Taiwan, ovvero la cartina di tornasole delle ambizioni imperiali di Pechino. Ma oltre all’isola detentrice – e non è un dettaglio – della più importante produzione mondiale di microchip, c’è molto altro. C’è l’immensa capacità produttiva cinese, non più limitata a quella scadente e iper-economica di anche solo vent’anni fa. Al contrario, sono ormai i settori più all’avanguardia quelli preminenti. Nell’insieme, bene sottolinearlo, la produzione industriale cinese cuba un terzo di quella mondiale.

Trump vuole fare in modo che questo primato venga meno e crede che gli Stati Uniti siano in grado di insidiarlo, purché adottino una politica iper-nazionalista: solo così l’America potrà tornare “grande”. Si scrive e si legge Trump ma in realtà dietro di lui c’è Heritage Foundation, il centro studi iper-conservatore che da tempo individua nella Cina un pericolo assoluto per l’egemonia planetaria statunitense. Contrastare questa insidia vitale è fondamentale, a qualsiasi costo e con ogni mezzo: tutto è ammissibile, a cominciare dall’abbandono a sé stessa dell’Europa, se dovesse rivelarsi necessario. Per continuare con l’acquisizione di profondità strategica nell’Artico (da qui le rivendicazioni sulla Groenlandia) e con l’assoluto dominio sull’intero continente americano (da qui le nuove denominazioni geografico-marittime e soprattutto la ferrea determinazione nel voler pienamente controllare il Canale di Panama). Da qui pure il tentativo di avvicinamento alla Russia, sacrificando l’Ucraina, per distoglierla dalla tanto declamata “amicizia senza limiti” con la Cina.

Che l’attenzione prioritaria degli Stati Uniti si fosse trasferita dall’Atlantico al Pacifico era un fatto noto da ormai qualche lustro. Ma che lo fosse sino al punto di mettere in discussione la NATO, distruggere le relazioni occidentali e scassare l’economia mondiale francamente non lo immaginava nessuno. Tranne coloro che avevano studiato le radicali idee di base del MAGA poi veicolate per il grosso pubblico da un istrione capace di incantare i ceti popolari abitanti l’America più profonda, impoveriti dalle ricorrenti crisi prodotte (anche) dalla globalizzazione dei mercati e irritati da un’agenda lontana dai loro bisogni portata avanti da un Partito Democratico troppo influenzato da lobbies minoritarie ma molto potenti sul piano mediatico e presso le leadership politiche e intellettuali.

Ora che si è visto a che punto è capace di arrivare The Donald, ma pure quanto (forse) è disposto a riconsiderare, sarà bene per tutti, a cominciare da noi europei, aver ben presente la base di partenza sulla quale il tycoon ha costruito la propria vittoria elettorale: per saperlo contrastare, o per farlo ragionare. Avremo a che fare con lui ancora tre anni e nove mesi…

Allarme Cisl: tempesta perfetta sull’industria tra frenata tedesca e costi energetici

“Il rischio è quello di una tempesta perfetta”. L’allarme lanciato dal segretario confederale della Cisl, Giorgio Graziani, commentando i recenti dati Istat sulla produzione industriale, suona come un monito urgente per l’economia italiana. Le parole del dirigente sindacale mettono in luce una convergenza di fattori negativi che minacciano la tenuta e la crescita del settore manifatturiero nazionale, richiedendo un’azione concertata tra Governo e parti sociali.

Il cuore della preoccupazione espressa da Graziani risiede nella combinazione di tre elementi critici. In primo luogo, il deciso rallentamento della Germania, storico motore dell’economia europea e partner commerciale privilegiato per l’Italia. La perdita del 4% registrata dall’industria tedesca in un solo anno, evidenziando una “tendenza negativa persistente” secondo il segretario Cisl, ha un impatto diretto e significativo sulle esportazioni italiane. L’integrazione delle filiere produttive tra i due paesi rende l’economia italiana particolarmente vulnerabile alle difficoltà del suo vicino transalpino. Un calo della produzione e della domanda tedesca si traduce inevitabilmente in un freno per le aziende manifatturiere italiane, con ripercussioni sui volumi di vendita e potenziali ricadute occupazionali.

Il secondo fattore di rischio individuato da Graziani è rappresentato dall’impennata dei costi energetici. L’aumento del 36% per l’elettricità e del 48% per il metano rispetto all’anno precedente pone un onere sempre più insostenibile per le imprese italiane. Questi aumenti erodono la competitività delle aziende, in particolare quelle ad alta intensità energetica, comprimendo i margini di profitto e rendendo più difficile competere sui mercati internazionali. Questo scenario rischia di innescare un circolo vizioso di riduzione degli investimenti e potenziale delocalizzazione della produzione.

A completare questo quadro già critico, Graziani pone l’accento sulla preoccupante instabilità internazionale, innescata da conflitti geopolitici e dalla crescente incertezza che avvolge la riorganizzazione della globalizzazione. In questo contesto volatile, la variabile dei dazi rappresenta una minaccia concreta per l’export italiano. L’imposizione di barriere tariffarie sui prodotti “Made in Italy” da parte di importanti partner commerciali potrebbe compromettere seriamente la capacità delle aziende italiane di competere sui mercati globali, con conseguenze negative sulla bilancia commerciale e sulla crescita economica complessiva.

Di fronte a questa potenziale “tempesta perfetta”, la Cisl, attraverso le parole del suo segretario confederale, lancia un appello chiaro e diretto: “strumentalizzare questi dati serve a poco”. Graziani sottolinea la necessità di superare le logiche di parte e di concentrarsi su un lavoro sinergico tra Governo e parti sociali. L’obiettivo primario deve essere quello di elaborare e implementare strategie concrete per rafforzare la resilienza dell’industria nazionale, riconducendola su un percorso di crescita in linea con il suo “grande potenziale”.

Per la Cisl, questo percorso di rilancio passa inevitabilmente attraverso il rafforzamento delle politiche industriali europee. Graziani evidenzia la necessità di “scelte precise sul piano degli investimenti e della sostenibilità ambientale”. Solo un’azione coordinata a livello europeo, con un focus su investimenti strategici in innovazione, digitalizzazione e transizione ecologica, può fornire all’industria italiana gli strumenti necessari per affrontare le sfide globali e cogliere le opportunità di un mercato in profonda trasformazione.

Elicottero precipita a New York, morti il pilota e una famiglia di turisti spagnoli

Roma, 11 apr. (askanews) – E’ di sei morti il bilancio definitivo delle vittime dello schianto di un elicottero avvenuto nel pomeriggio a New York City. Si tratta del pilota del velivolo e di una famiglia di turisti spagnoli, in totale tre adulti e tre bambini.

Il volo, precipitato nelle acque del fiume Hudson, era operato dalla New York Helicopter, una società che offre escursioni ai turisti. Dalle immagini che circolano sul web si vede la cabina dell’elicottero precipitare come un sasso nel fiume, con le pale del rotore staccatesi dal velivolo.

Usa, giovani italiani protagonisti di un nuovo dialogo transatlantico

New York, 10 apr. (askanews) – In un momento in cui gli equilibri geopolitici e istituzionali si stanno profondamente trasformando, si terrà dall’11 al 13 aprile 2025 presso la Columbia University la prima edizione americana dell’Italian Symposium “United for Progress”.

L’iniziativa, concepita da studenti italiani all’estero, si propone come una piattaforma di dialogo strutturato tra Italia e Stati Uniti, per affrontare in modo critico e propositivo i grandi temi della nostra epoca: dalle relazioni transatlantiche alla finanza globale, fino all’innovazione e alla sostenibilità. Tre giornate tematiche vedranno il contributo di oltre venti ospiti di rilievo tra cui l’Ambasciatore Maurizio Massari (ONU), Francesca Rossi (IBM), Francesca Cornelli (Dean, Kellogg School of Management), Marco Argenti (CIO Goldman Sachs, James Fontanella-Khan (Financial Times), Gianni Riotta e Andrea Valeri (Blackstone).

Alla guida del progetto vi sono Tobias Luciano Benetton, studente di Matematica Applicata e Fisica presso la Brown University, e Angelika Maria Lattanzio, studentessa in Management Science alla Yale University, affiancati da un team di studenti provenienti da oltre 15 atenei, con il sostegno della rete United Italian Societies, che riunisce 11.000 studenti italiani in 8 Paesi.

Un primo risultato concreto è la nascita della United for Progress – UIS USA Fellowship. Lanciata nel 2025, la Fellowship ha ricevuto oltre 450 candidature in soli cinque giorni, a testimonianza del forte interesse e del talento emergente tra i giovani italiani. Il programma ha offerto finanziamento completo per partecipare al Symposium a un candidato selezionato per merito accademico, impegno civico e potenziale internazionale. Il primo vincitore è Glauco Rampone, studente di Statistica e Matematica all’Università di Bologna, originario di Benevento. Sarà ufficialmente premiato durante una cerimonia presso l’Istituto Italiano di Cultura di New York, alla presenza del Console Generale Fabrizio Di Michele e del Presidente della National Italian American Foundation, Robert Allegrini. Il simposio vede come principale sponsor lo studio legale Tarter, Krinsky & Drogin ed è supportato dai partner Lattanzio Kibs, Eataly, De Longhi, Gomry, 2100 Ventures, Gruppo Esponenti Italiani (GEI).

Padel, Fip Silver Roma: il derby azzurro a Iacovino e Di Giovanni

Roma, 10 apr. (askanews) – Doveva essere grande derby e grande derby è stato. Il day 1 del Fip Silver Mediolanum Padel Cup di Roma ha regalato un pomeriggio di grande spettacolo al pubblico arrivato al Villa Pamphili Padel Club per la sfida tra Simone Iacovino e Lorenzo Di Giovanni (numeri 3 in tabellone) contro Riccardo Sinicropi e Alessandro Tinti. Un derby romano – Iacovino e Tinti a rappresentare gli atleti di casa – ma anche azzurro, con i vicecampioni d’Europa Di Giovanni e Sinicropi, punti fermi della nazionale. Ad avere la meglio, dopo quasi due ore di battaglia, sono stati Iacovino e Di Giovanni con il 5-7 6-3 7-6 finale. Una partita iniziata subito a gran ritmo e che dopo un primo set combattutissimo ha visto il ritorno delle teste di serie numero 3. Poi l’inseguimento punto a punto nel terzo set, dove è stato necessario il tie break per chiudere i giochi: dopo il vantaggio iniziale di Iacovino/Di Giovanni sono arrivati i quattro punti di fila realizzati da Sinicropi e Tinti, prima dello scatto finale della coppia vincitrice che approda così agli ottavi di finale. Alla fine, la gioia di Di Giovanni per la vittoria è più un duello di emozioni per il dispiacere di aver battuto un fratello di racchetta, Sinicropi, con cui ha giocato fino allo scorso dicembre: “Un derby? Sì, l’ho sentito tantissimo e mi ha condizionato un bel po’, perchè Ricky è un amico e compagno di tante battaglie. Non ho giocato al meglio ma certe partite si vincono con il cuore anche se un po’ il cuore ti si spezza a giocare contro uno a cui vuoi davvero bene”. Felicità anche per il 23enee Simone Iacovino, che proprio questa settimana è stato convocato per un pre-raduno in nazionale. “Giocare per l’Italia è il mio obiettivo e sarebbe bellissimo. Ogni risultato ottenuto in campo, come quello di oggi, sarà un passo in più per non smettere di sognare la maglia azzurra”.

Commissione Ue sospende contromisure ma restano i dazi Usa

Bruxelles, 10 apr. (askanews) – L’Unione europea ha risposto alla “pausa” di 90 giorni decretata ieri da Donald Trump sui dazi sospendendo per lo stesso periodo le contromisure che aveva deciso ieri, con l’appoggio quasi unanime degli Stati membri (a parte la solita Ungheria), come prima ritorsione contro l’attacco commerciale degli Stati Uniti.

Si tratta di un “bel gesto”, che vuole soprattutto incoraggiare il dialogo e il negoziato con gli Stati Uniti, primo obiettivo strategico europeo, mentre continua a non essere chiaro quale sia la strategia di Trump, che cosa voglia veramente, con le sue minacce sui dazi, usate chiaramente come un’arma tattica negoziale. Ma, dal punto di vista delle condizioni di reciprocità, l’Europa non ci guadagna molto, per ora. La pausa di Trump riguarda infatti solo l’ultima delle tre successive decisioni che il presidente Usa ha preso sull’introduzione di nuovi dazi, rispettivamente il 12 e il 26 marzo e il 2 aprile.

Le contromisure dell’Ue che sono state sospese oggi, prima della loro entrata in vigore inizialmente prevista in tre ondate, il 15 aprile, il 16 maggio e a inizio dicembre, rispondevano solo alla prima delle tre decisioni di Trump, quella del 12 marzo sull’imposizione di dazi del 25% alle importazioni di acciaio, alluminio e prodotti derivati. Ora, mentre le contromisure Ue sono state sospese, questi dazi americani restano in vigore, e dovranno essere pagati dalle industrie europee.

Restano in vigore anche i nuovi dazi aggiuntivi del 25% sulle importazioni negli Usa di auto e loro componenti, decisi da Trump il 26 marzo scorso. Qui le misure di ritorsione europee erano in preparazione, ma non erano ancora state decise, e non lo saranno, ovviamente, per tutta la durata della pausa, con la speranza che il negoziato conduca a una soluzione per cui non siano più giustificate. Infine, i dazi cosiddetti “reciproci” di Trump, basati su una formula matematica bislacca per calcolare il deficit commerciale degli Stati Uniti, che sta facendo ridere tutti gli economisti del mondo, per l’Unione europea sono stati solo dimezzati. Passano dal 20 al 10 per cento, ma restano comunque in applicazione anche durante la “pausa”, impropriamente definita come tale.

La domanda a questo punto è: che cosa ha avuto, o che cosa avrà l’Unione europea in cambio, oltre alla vaga promessa di un negoziato con gli Usa che non è ancora iniziato davvero, e per il quale Trump pare non abbia ancora trasmesso alcuna direttiva o istruzione ai membri del suo staff? La risposta l’ha data il portavoce per il Commercio della Commissione, Olof Gill, durante il briefing quotidiano per la stampa di oggi dell’Esecutivo comunitario. “Abbiamo premuto il pulsante di pausa – ha spiegato Gill – per dare spazio alle trattative. Quindi sì, i dazi sull’alluminio e sull’acciaio sono ora in vigore negli Stati Uniti, non solo nei nostri confronti, ma nei confronti di tutti. E sì, sono in vigore i dazi per le auto. Ma per il momento non faremo ulteriori passi, perché vogliamo che ci sia spazio per i negoziati. Vogliamo che sia molto chiaro che la nostra strategia è stata quella di procedere su due binari. Da un lato, vogliamo far capire chiaramente ai nostri partner americani che crediamo che dazi di questo tipo siano pericolosi, controproducenti, non rendano felice nessuno e che vogliamo evitarli, vogliamo ottenere risultati positivi. E dall’altro lato, vogliamo dimostrare che se avremo a che fare con una escalation, non ci lasceremo mettere i piedi sulla testa”.

“Le contromisure per le quali i nostri Stati membri ci hanno dato mandato ieri saranno attuate, ma le sospenderemo con un secondo atto esecutivo. Questo ci dà 90 giorni di tempo per negoziare con gli americani. In assenza di risultati positivi, le misure entreranno in vigore dopo i 90 giorni”, ha precisato il portavoce. E ha poi negato che ci sia un problema di credibilità per la Commissione, per il fatto di aver prima annunciato e poi sospeso le proprie misure di ritorsione, senza aver neanche ottenuto la sospensione dei dazi a cui quelle misure rispondevano. Un problema di credibilità, ha affermato, “non c’è per i nostri Stati membri, per la nostra industria, per i nostri partner commerciali in tutto il mondo che fanno la fila per firmare accordi commerciali con noi; perché sanno che siamo stabili, affidabili, prevedibili e che rispettiamo le regole”, al contrario di quanto stanno facendo gli Stati Uniti di Trump.

“La nostra azione in questa vicenda è stata coerente, calma e chiara fin dall’inizio e continuerà ad esserlo. Siamo molto soddisfatti – ha continuato Gill – del fatto che la nostra strategia finora, ora e in futuro, sia quella giusta. Stiamo facendo ciò che stiamo facendo perché crediamo che sia la giusta linea d’azione. Stiamo parlando con i nostri Stati membri, con la nostra industria, con i nostri partner in tutto il mondo, manteniamo la calma e siamo piuttosto fiduciosi di stare facendo ciò che dobbiamo fare”.

“Siamo soddisfatti – ha insistito il portavoce – che la nostra strategia fin dal primo giorno sia stata quella giusta; nel senso che è stata calma, coerente, strutturata, paziente, mirata e sempre attuata in stretta consultazione con i nostri Stati membri e l’industria, il che ha permesso un livello di unità dell’Ue davvero notevole su questa questione, unità che è ciò che ci dà la forza al nostro interno e nel mondo, in particolare quando si tratta di negoziati difficili. Continueremo a operare su questa base”.

Con gli Stati Uniti, ha riferito ancora Gill, “i contatti sono in corso e costanti. Al momento non erano previsti incontri di persona, ma la situazione potrebbe cambiare con breve preavviso. È chiaro che ci sono stati contatti molto regolari tra l’Ue e gli Stati Uniti a livello politico su questo tema, e continueranno ad esserci”, ha concluso il portavoce.

L’Ordine di Malta e la ricostruzione del Libano, Paese simbolo

Roma, 10 apr. (askanews) – Accendere i riflettori sul Libano, uno dei Paesi più fragili e simbolici del Medio Oriente, per sostenere la sua ripresa: è l’obiettivo di “Rebuilding Lebanon, preserving its diversity”, workshop organizzato dal Sovrano Ordine di Malta e dall’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania presso la Santa Sede e l’Ordine di Malta in programma oggi a Roma. Ospitato presso la Villa Magistrale all’Aventino, l’incontro ha riunito alte autorità diplomatiche, religiose e umanitarie per riflettere su un modello di convivenza che può diventare la chiave per la stabilità dell’intera regione.

Ad aprire i lavori un videomessaggio del Presidente del Libano, Joseph Aoun, che ha ricordato come “la pluralità religiosa e culturale del Libano è il cuore della nostra identità nazionale e un pilastro della stabilità regionale. Ogni progetto sostenuto attraverso l’Ordine di Malta rafforza il legame tra il nostro popolo e la sua terra, e alimenta la speranza in un futuro comune”.

A seguire, gli interventi istituzionali del Gran Cancelliere dell’Ordine di Malta, Riccardo Paternò di Montecupo, e dell’Ambasciatore tedesco Bernhard Kotsch. “La Repubblica Federale di Germania e il Sovrano Ordine di Malta collaborano da molti anni all’insegna della fiducia reciproca, al fine di lenire il dolore e la sofferenza in tutto il mondo attraverso gli aiuti umanitari. Proprio le nostre attività congiunte a sostegno della popolazione bisognosa del Libano dimostrano il successo di questa collaborazione”, ha dichiarato l’Ambasciatore Kotsch.

Nel suo intervento, il Gran Cancelliere ha ribadito il forte impegno dell’Ordine di Malta in Libano, testimoniato anche dalla sua recente visita nel Paese e dall’organizzazione di un evento dedicato all’interno della Munich Security Conference di febbraio: “Ogni centro medico riaperto, ogni medico formato, ogni paziente curato, ogni impianto di compostaggio installato è un seme di pace piantato in un terreno difficile, ma fertile. Il Libano ha bisogno di essere curato, nel corpo ma anche nell’anima. È per questo che l’Ordine continuerà a stare accanto al suo popolo, nel solco della nostra missione millenaria”.

Aperta dall’Ambasciatrice dell’Ordine di Malta in Libano Maria Emerica Cortese, la seconda parte del workshop è stata dedicata alle attività portate avanti dall’Ordine di Malta in Libano. La Direttrice Sviluppo & Comunicazione dell’Associazione libanese dell’Ordine Oumayma Farah, il Direttore Programmi & Operazioni di Malteser international Kees Zevenbergen e l’Advisor per l’Agricoltura dell’Associazione libanese Elias Ghadban hanno presentato i progetti principali, tra cui il programma agro-umanitario realizzato in collaborazione tra l’Ordine di Malta e la sua agenzia di soccorso internazionale Malteser International, con il sostegno della Germania.

A seguire un panel di alto livello dedicato al modello di convivenza interreligiosa del Libano. Moderato da Elias Turk (EWTN/ACI Mena), ha visto la partecipazione del cardinal Claudio Gugerotti, Prefetto per il Dicastero delle Chiese orientali, che ha sottolineato l’importanza di preservare la ricchezza interreligiosa del Libano: “Questa comunione di diversità è importante perché è unica: è un modello universale. Finché funziona diventa un segno tangibile che l’impossibile è possibile, cioè che la convivenza che noi auspichiamo in tutti i modi – e che in questo momento sembra tutt’altro che garantita – nella storia si è verificata”. Sono intervenuti inoltre Tobias Tunkel, Direttore per il Medio Oriente e il Nordafrica del Ministero Federale degli Affari Esteri tedesco, Ghady El Khoury, Chargé d’Affaires a.i. dell’ambasciata del Libano presso l’ordine di Malta, e Marwan Sehnaoui, Presidente dell’Associazione libanese dell’Ordine di Malta. A chiudere i lavori il Grande Ospedaliere dell’Ordine di Malta, Josef D. Blotz.

L’Ordine di Malta in Libano

L’Associazione Libanese dell’Ordine di Malta (conosciuta anche come Ordine di Malta in Libano) è impegnata da decenni nel servire le comunità più vulnerabili del Paese, indipendentemente dall’appartenenza etnica o religiosa, con i più alti standard qualitativi. Attraverso una rete di 60 progetti e programmi, composta da 11 centri sanitari, 11 unità mediche mobili, 7 centri agro-umanitari, 3 cucine comunitarie mobili, 2 centri di accoglienza per persone diversamente abili e numerosi altri programmi, l’Ordine di Malta in Libano fornisce un sostegno medico, sociale e agricolo essenziale a chi ne ha bisogno. Apolitico, neutrale e imparziale, è radicato nei principi di dignità, solidarietà e servizio, e la sua missione va oltre il soccorso per promuovere la resilienza e l’inclusione a lungo termine..

Il Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta, nato a Gerusalemme nella seconda metà dell’XI secolo, è soggetto primario di diritto internazionale e ordine religioso cattolico e laicale. La sua missione è testimoniare la fede e servire i poveri e i malati. Oggi l’Ordine di Malta opera principalmente nell’ambito dell’assistenza medica-sociale e degli interventi umanitari, ed è presente in oltre 120 paesi. Insieme ai suoi 13.500 membri, operano 100.000 volontari, sostenuti da circa 52.000 medici, infermieri e paramedici. L’Ordine gestisce ospedali, centri medici, ambulatori, istituti per anziani e disabili, centri per malati terminali, progetti di assistenza sociosanitaria e psicologica per migranti e rifugiati. Malteser International, l’agenzia di soccorso internazionale dell’Ordine di Malta, fornisce aiuti di emergenza nei teatri di guerra e in caso di disastri naturali. L’Ordine è attualmente impegnato in Ucraina, in oltre 70 località del Paese e nei paesi confinanti. In Medioriente assiste le popolazioni vittime di conflitti, in particolare in Libano e a Gaza (con il Patriarcato Latino di Gerusalemme), e gestisce l’unico ospedale con un reparto intensivo neonatale a Betlemme. Il Corpo di Soccorso italiano dell’Ordine di Malta partecipa alle operazioni di soccorso dei migranti nel Mar Mediterraneo. L’Ordine di Malta è neutrale, imparziale e apolitico. Ha rapporti diplomatici con 114 Stati, relazioni ufficiali con altri 5 Stati e rapporti a livello di ambasciatori con l’Unione europea e l’Unione Africana. Ha lo status di Osservatore permanente alle Nazioni Unite ed è rappresentato nelle principali organizzazioni internazionali. Dal 1834 il governo del Sovrano Ordine di Malta ha sede a Roma. L’81esimo Gran Maestro è Fra’ John T. Dunlap.

Meloni in contatto con l’Ue, prepara incontro con Trump

Roma, 10 apr. (askanews) – Dopo l’imbarazzo per le frasi volgari di Donald Trump (tutti vogliono “baciarmi il c..o”) e, subito dopo, il sollievo per la sospensione dei dazi per 90 giorni, Giorgia Meloni prepara la missione che il 17 aprile la porterà alla Casa Bianca.

La presidente del Consiglio, dopo aver preso parte questa mattina alla festa della Polizia, ha passato il pomeriggio al lavoro sul dossier. La frenata del tycoon sicuramente ha reso più serena la vigilia del viaggio in America, ma – visto anche l’uomo – restano molte incognite e altrettanti rischi. La premier è in contatto con i principali leader europei e con la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. A Bruxelles, assicura una fonte europea, “non c’è diffidenza verso Meloni, non si pensa che possa aprire trattative separate. Il pacchetto dazi è stato approvato 26 a 1, tutti sono consapevoli che è necessario essere uniti”. Del resto, come ha ricordato oggi un portavoce della Commissione europea, Stefan de Keersmaecker, “la Commissione ha competenza esclusiva per negoziare in ambito commerciale. Si tratta quindi di una competenza esclusiva basata sulle disposizioni del nostro Trattato. Spetta quindi alla Commissione portare avanti questo tipo di negoziati”.

Il ‘mandato’ di Meloni sarà quindi quello di ribadire a Trump la proposta di “zero per zero” avanzata da Bruxelles e aprire un canale di trattativa. Magari facilitando un contatto diretto del tycoon con la stessa von der Leyen, che fino a questo momento non è avvenuto. Come gesto di ‘buona volontà’, in risposta alla frenata di Trump, la presidente della Commissione ha sospeso le contro-misure europee.

Intanto le opposizioni chiedono che il governo metta in campo iniziative urgenti a sostegno dell’economia italiana. “Credo sarebbe giusto, data la gravità della situazione, che Meloni chiamasse anche le opposizioni al confronto su come affrontare una crisi che quest’anno ci vedrà, insieme agli Usa, andare in recessione in una situazione di grave difficoltà”, dice Carlo Calenda che ha inviato un documento urgente in quattro punti: una manovra per diminuire il costo dell’energia per le imprese, per la cancellazione di transizione 5.0 e il ripristino di industria 4.0, un’operazione di garanzia e di moratoria sui debiti delle imprese e l’estensione della cig.

“Noi siamo disponibili a interloquire su delle proposte concrete”, afferma la leader Pd Elly Schlein, che mette però in guardia dal “gioco delle tre carte che sta facendo il governo”.

Per Matteo Renzi (Iv) “ora che i dazi sono sospesi rimane il problema di un’economia bloccata. E di una crescita che il Governo ha previsto essere dimezzata. Parole di Giorgetti, eh. Bisogna darsi una smossa”.

Sisal, il futuro digitale tra sfida e opportunit

Roma, 10 apr. (askanews) – Come sta cambiando il mondo attraverso il digitale. Questo lo spunto da cui nasce “FutureS”, l’evento organizzato da Sisal il 9 aprile nella splendida cornice dell’Ara Pacis. Un incontro moderato dalla giornalista Barbara Cafagna in cui si riflettuto su come trasformare l’Italia in un paese digitale.

L’evoluzione tecnologica, che cresce rapidamente, sta ridisegnando i modelli sociali, economici e culturali, influenzando incisivamente la diffusione delle informazioni, la partecipazione pubblica e i processi decisionali. Le aziende italiane, ma non solo, devono integrare soluzioni digitali avanzate come l’intelligenza artificiale senza per perdere la bussola data dall’Europa, come sottolineato dal CEO di Sisal Francesco Durante.

“L’intelligenza artificiale per noi uno dei fattori abilitanti della competit nei prossimi anni. Abbiamo investito in media importanti andando a identificare e a sviluppare oltre 100 use case di intelligenza artificiale, ma adesso abbiamo deciso di cambiare passo e di avere un approccio trasformativo che significa investire in una piattaforma che consenta di centralizzare la raccolta dei fabbisogni dell’intelligenza artificiale all’interno dell’azienda, creare un centro di eccellenza che possa consentire di centralizzare lo sviluppo e poi avere anche visibilit su tutto quello che viene fatto per garantire il rispetto delle norme, ma anche la coerenza con tutte le politiche di sostenibilit che l’azienda si data”.

Nel corso del Panel sono intervenuti, oltre a Durante, anche Paolo Boccardelli, Rettore dell’Universit Luiss Guido Carli, e Alessandra Antonelli, Global Strategy & Solutions Director di Microsoft che hanno ragionato sul ruolo cruciale delle politiche industriali e delle strategie aziendali in questa trasformazione. Ma non solo perch durante l’evento intervenuto l’editorialista Maurizio Molinari che ha tratteggiato un presente fatto di reti, algoritmi, piattaforme che incidono nella realt.

“Io credo che il messaggio che esce dal pomeriggio di studio e di riflessione che abbiamo fatto che questa nuova generazione di algoritmi deve assolutamente uscire fuori da una collaborazione fra tutti gli elementi fondamentali che compongono le nostre societ ma con un ruolo in particolare che quello dello studio. La conoscenza, la capacit da parte degli studenti, degli alunni e delle universit di generare la conoscenza sugli algoritmi. In una parola, il ventunesimo secolo”.

Si chiude con un monito la terza edizione di FUtures: esiste la necessit di creare un ecosistema digitale per fa collaborare istituzioni e imprese. Solo cos la sfida si pu tramutare in opportunit.

Wall Street torna a precipitare, Dow Jones -4%, Nasdaq -5,67%

Roma, 10 apr. (askanews) – Niente da fare a Wall Street. Dopo la seduta di spettacolari recuperi di ieri, gli indici tornano a precipitare e nel pomeriggio il Dow Jones che perde oltre il 4%, l’S&P 500 crolla del 4,87% e il Nasdaq che cede un 5,67%. L’alta tensione non abbandona l’azionario statunitense, mentre la tregua sui dazi commerciali decisa dal presidente Usa Donald Trump non riguarda la Cina, su cui invece le misure commerciali sono state appesantite dopo una serie di escalation.

Forti vendite anche sul dollaro che perde oltre il 2% con l’euro che sale a 1,1185 sul biglietto verde. Di nuovo a picco anche i prezzi del petrolio, a New York il barile di West Texas Intermediate perde il 4,10% a 59,79 dollari. Il Brent, il greggio del mare del Nord cede il 3,60% a 63,12 dollari. La tregua invece tiene sui Treasuries, i rendimenti sui titoli del tesoro statunitensi decennali si limano di 2 punti base al 4,37%.

Cannes, TorinoFilmLab per la prima volta in Competizione Ufficiale

Roma, 10 apr. (askanews) – Fucina di talenti internazionali, organizzata dal Museo Nazionale del Cinema, il TorinoFilmLab si prepara a sfilare sulla Croisette per la 78esima edizione del Festival di Cannes con 5 titoli (13-24 maggio 2025).

Dal Cile alla Spagna, dall’Italia all’Egitto fino al Giappone, i 5 film TFL sono tutti caratterizzati da una forte connotazione femminile, non solo per la presenza di 3 registe, ma anche per il taglio delle storie raccontate. L’esperienza del lab si conferma come uno dei luoghi ideali per lanciare registi verso i palcoscenici dei più importanti festival cinematografici del mondo. Da ben 18 anni, infatti, il TorinoFilmLab accompagna professioniste e professionisti nel percorso di sviluppo che dal progetto porta alla realizzazione di film e serie tv.

Per la prima volta la competizione ufficiale accoglie due film sviluppati dal TorinoFilmLab, a cui si aggiungono due film di alunni TFL. Renoir di Chie Hayakawa (Giappone), già nota per il precedente Plan 75 – premiato con la Camer d’Or Speciale a Cannes 2022 – che, insieme alla produttrice Eiko Mizuno-Gray, ha partecipato a FeatureLab nel 2023 aggiudicandosi anche un premio alla produzione, ossia il Coproduction Award di 50.000 euro, supportato da Creative Europe Media. Ambientato a Tokyo nel 1987, Renoir segue l’undicenne Fuki, il cui padre Keiji sta combattendo il cancro e la madre, Utako, è costantemente stressata dal prendersi cura del marito e dal lavoro.

Romería di Carla Simón (Spagna), sviluppato nel 2020 grazie al TFL. La regista spagnola ha partecipato anche a ScriptLab 2018 con il suo progetto precedente, Alcarràs, vincitore dell’Orso d’Oro alla Berlinale 2022. La protagonista del film è Marina, giovane orfana che deve raggiungere la costa atlantica della Spagna per ottenere una firma per una domanda di borsa di studio dai nonni paterni che non ha mai conosciuto, risvegliando emozioni sepolte e ferite del passato.

In concorso altri due lungometraggi di alunni: Sirat di Oliver Laxe (Spagna), che ha partecipato al TFL nel 2011 con il suo primo film Mimosas; e Alpha della regista Julia Ducournau (Francia), che grazie al lab ha realizzato il suo primo titolo Raw nel 2013.

La sezione Un Certain Regard ha accolto tre lungometraggi del TorinoFilmLab. The Caravan, opera prima di Zuzana Kirchnerová (Repubblica Ceca), sviluppato all’interno di ScriptLab nel 2018 e di FeatureLab nel 2020, ricevendo anche il Production Award da 40.000 euro. Il film è una coproduzione internazionale con la partecipazione dell’italiana Tempesta Film: girato in Italian, racconta la storia di Ester, madre single con un figlio disabile, che ha solo un sogno: trascorrere due settimane in Italia da una vecchia amica senza suo figlio.

The Mysterious Gaze of the Flamingo, opera prima di Diego Céspedes (Cile), anch’esso partecipante a FeatureLab nel 2020 e vincitore del Coproduction Award di 50.000 euro. Ambientato nel deserto del Cile nei primi anni ’80, il film racconta dell’undicenne Lidia che vive con la sua famiglia queer in una città mineraria. Una malattia mortale inizia a diffondersi e la leggenda narra che si trasmetta tra due uomini quando si innamorano.

Aicha Can’t Fly Away, opera prima di Morad Mostafa (Egitto), sviluppato nell’ambito del Red Sea Lodge nel 2022. Aisha, una donna somala di 26 anni, vive e lavora in un quartiere del Cairo con una numerosa comunità di migranti africani, controllato da diverse gang.

“La bellezza del nostro Museo è di essere sempre a cavallo tra passato, presente e futuro del mondo del cinema – ha detto Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema. Il passato è raccontato dalle nostre importanti e prestigiose collezioni museali, mentre il presente vede protagoniste le grandi mostre alla Mole Antonelliana. Il futuro intercetta nuovi linguaggi dell’audiovisivo e aiuta a creare talenti, a sostenere chi nel cinema crede, con la voglia di crescere e imparare. Siamo quindi felici e orgogliosi che questa strada offra ai registi palcoscenici così ambiti”.

“Anno dopo anno il Torino Film Lab si conferma come uno dei laboratori più vitali e dinamici, capace di sostenere opere giovani che sanno cogliere l’attenzione dei più prestigiosi festival internazionali – sottolinea Carlo Chatrian, direttore del Museo Nazionale del Cinema. La ricca presenza femminile e la varietà delle produzioni selezionate al festival di Cannes ci inorgoglisce e ci incoraggia a proseguire nella strada intrapresa. A titolo personale – ga aggiunto il direttore – sono molto felice di notare come il percorso di Carla Simón, già vincitrice dell’Orso d’Oro a Berlino, si arricchisca di un’altra importante tappa”.

Dazi, la Commissione Ue ricorda la sua competenza esclusiva in ambito commerciale

Bruxelles, 10 apr. (askanews) – Non esiste l’opzione di una trattativa separata tra uno Stato membro dell’Ue e gli Stati Uniti sui dazi, invece del negoziato con l’intera Unione europea come entità unica, perché non la prevedono i trattati europei. Lo ha ribadito, oggi a Bruxelles, un portavoce della Commissione europea, Stefan de Keersmaecker, durante il briefing quotidiano per la stampa dell’Esecutivo comunitario.

“Posso affermare con chiarezza che la Commissione ha competenza esclusiva per negoziare in ambito commerciale. Si tratta quindi di una competenza esclusiva basata sulle disposizioni del nostro Trattato. Spetta quindi alla Commissione portare avanti questo tipo di negoziati”, ha ricordato il portavoce, in risposta alla domanda di un giornalista sull’intenzione espressa ieri dal presidente americano Donald Trump, di raggiungere accordi uno alla volta, con ciascuno Stato membro dell’Unione europea.

Nesting Room, cos ABK e Moooi si presentano con nuova sinergia

Milano, 10 apr. (askanews) – Una nuova sinergia pronta a innovare il settore. ABK Group e Moooi Ceramic Surfaces si stringono la mano, certificando la collaborazione con Nesting Room, un’installazione outdoor immersiva. Un manifesto plastico dell’unione di intenti delle due realt. Abbiamo parlato con Robin Bevers, CEO Moooi:

“Moooi un brand di lifestyle e vogliamo raggiungere il nostro pubblico con un percorso preciso. Tappeti, carta da parati, illuminazione. Ci mancava per la ceramica e da tempo volevamo entrare in questo contesto perch pensavamo che si addicesse molto a quello che siamo. Volevamo la qualit massima: nella distribuzione, nelle materie prime, nel senso del marketing. Con tutte le persone di ABK Group stato chiaro sin da subito che condividevamo gli stessi valori. Abbiamo sentito che questa era l’azienda con cui volevamo lavorare e abbiamo percepito una affinit pazzesca. Il futuro fare business insieme, far s che sempre pi persone conoscano Moooi. E lavorare sempre con amore”.

Il Fuorisalone come occasione per toccare le altre novit, come la sinergia con Paola Navone OTTO Studio a dare vita al concept Tintoria Ceramica o il nuovissimo corner Versace Ceramics per il mondo luxury. Il tutto a orbitare intorno ai pattern e ai motivi caratteristici di Moooi. Abbiamo parlato con Cristian Nizzoli, Responsabile Marketing ABK Group:

“In maniera sorprendente, nel contesto urbano della citt vediamo sorgere questo giardino, questo luogo di relax, di benessere dove le superfici ispirate alla natura e realizzate grazie al design team di Mooi prendono vita e dove viene espressa l’ispirazione di questo progetto”.

Nesting Room l’opera che sintetizza i concetti. Elementi dinamici ispirati alle impronte lasciate sulla sabbia dall’originale struzzo Reiki Rhea, forme creative sulla scia dello sguardo magnetico del gufo Hypnotic Owl. Un’unione unica tra design e natura. poi intervenuto Arjen Stege, Marketing Manager Moooi:

“Il valore pi importante che condividiamo la voglia di essere unici e originali. Creare qualcosa di mai visto sul mercato. Questo vuol dire lavorare nel design. Nessuno vuole copiare o ispirarsi ad altri. Vogliamo essere eclettici, spingerci oltre i limiti. E abbiamo trovato in ABK Group l’interlocutore perfetto, che condivide la nostra visione. C’ una chimica naturale tra di noi, che abbiamo voluto mostrare con Nesting Room. Un omaggio alla natura e agli animali: in questo posto puoi trovare relax, libert, essere te stesso senza limiti. Valori importanti, che condividiamo in toto con ABK Group”.

ABK Group e Moooi si fanno portatori di un messaggio fortissimo. Fondendo idee e stili, estetica e tecnica. E il risultato una eccellenza di livello mondiale.

Dazi, la Casa Bianca: aliquota reale al 145% sulla Cina

New York, 10 apr. (askanews) – La Casa Bianca ha confermato che l’aliquota tariffaria cumulativa imposta alla Cina ha raggiunto il 145%. Il totale comprende il nuovo dazio del 125% annunciato nei giorni scorsi, a cui si somma una tariffa del 20% già introdotta dall’amministrazione Trump in risposta al coinvolgimento di Pechino nella crisi del fentanyl.

La precisazione è arrivata dopo che la misura aveva suscitato dubbi sull’effettiva entità dei dazi. Secondo la Casa Bianca, il nuovo provvedimento tariffario non sostituisce quello esistente, ma si aggiunge, portando il carico complessivo a livelli record.

Ipoparatiroidismo, una malattia da conoscere e saper riconoscere

Roma, 10 apr. (askanews) – Accendere i riflettori sull’ipoparatiroidismo, patologia rara e spesso misconosciuta, che merita maggiore attenzione sia a livello clinico che sociale, e promuovere una maggiore conoscenza sull’impatto che questa malattia ha sulla vita quotidiana dei pazienti. l’obiettivo della campagna “Si pu parlare di normalit? Ipoparatiroidismo: conoscerlo e gestirlo per vivere una nuova quotidianit”, realizzata con il contributo non condizionato di Ascendis Pharma e rivolta a medici, pazienti e opinione pubblica.

L’ipoparatiroidismo una patologia rara, cronica, anche invalidante, che colpisce in Italia circa 10.500 persone, circa una ogni 2.500.

Ilenia Malavasi, deputata Pd e membro Intergruppo Malattie Rare e Oncoematologiche: “E’ giusto alzare le luci e i riflettori su questa patologia, narrarne l’importanza e anche le conseguenze sulle comorbidit che pu produrre proprio per fare in modo che ci sia una presa in carico precoce della patologia e una presa in carico multidisciplinare, nei centri specialistici per supportare e garantire la migliore qualit della vita dei pazienti”.

Tra le malattie endocrine da deficit ormonale, l’ipoparatiroidismo l’unica per cui la terapia sostitutiva con l’ormone mancante non rappresenta ancora lo standard di cura. L’attuale trattamento convenzionale, che prevede l’assunzione di calcio per via orale e vitamina D attiva, aiuta a compensare la carenza dell’ormone, ma non riesce a replicarne la funzione fisiologica, portando a complicanze sia a breve che a lungo termine.

Giovanna Mantovani, delegata del Presidente Societ Italiana Endocrinologia SIE: “Le difficolt nella gestione a lungo termine dei pazienti con ipoparatiroidismo possono essere legate da una parte, in alcuni di loro, alla difficolt di mantenere dei livelli di calcio nei range di norma e stabili e quindi di fatto un’alterata qualit della vita. E dall’altra la difficolt legata alle complicanze a lungo termine, direi quasi intrinsece, della terapia tradizionale con calcio e vitamina D che sono prevalentemente ma non solo complicanze di tipo renale”.

L’ipoparatiroidismo anche una patologia che incide profondamente sulla qualit della vita di chi ne affetto: per questo la campagna vuole anche promuovere una maggiore consapevolezza tra i clinici relativamente alla gravit di questa malattia, affinch la diagnosi e la gestione di questa condizione siano sempre pi coordinate, tempestive ed efficaci.

Andrea Montagnani, presidente Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti FADOI: “La collaborazione tra medico internista e l’endocrinologo, lo specialista, certamente pu portare delle opportunit per il paziente che presenta varie patologie. La collaborazione porta un valore aggiunto nella cura della salute del paziente, che pu trovare quindi la risposta sia di primo livello nella medicina interna che poi di secondo livello nella specialit endocrinologica”.

Oltre alla campagna di sensibilizzazione sulla malattia, sono in fase di sviluppo altri progetti che mirano a dare voce ed offrire un supporto concreto per i pazienti ed i caregiver.

MotoGP, Marquez: "In Qatar Alex e Pecco più forti di me"

Roma, 10 apr. (askanews) – Marc Marquez tra i piloti protagonisti della conferenza stampa della vigilia del GP del Qatar a Lusail. Si riparte dalla caduta in Texas. “Sono le corse – dice – La cosa positiva di questa caduta è che è avvenuta mentre ero davanti con margine rilassandomi. So cos’è successo, so qual è l’errore che ho fatto, è stato un errore che non ha pregiudicato l’essere nelle posizioni di vertice in campionato, sono secondo a un solo punto dal leader. Ricomincio da zero qui in Qatar e vedrò cosa potrò fare. Su questa pista Alex e Pecco teoricamente sono migliori di me, almeno, i precedenti dicono questo, però vedremo cosa potremo fare”. Fedeltà al numero #93: “Ho avuto per cinque anni la possibilità di correre con il numero #1, ma in caso continuerò con il #93”. Un azzardo inconsapevole: “Se sapevo che avrei avuto una penalità di un ride-through in Texas? No, perché le regole ultimamente sono cambiate molte volte. L’unica cosa che mi interessava era avere la gomma migliore, che in quel caso erano quelle da asciutto”. Il siparietto in griglia: “Se mi aspettavo di creare tutto questo caos? Beh sì, ormai ci sono microfoni che captano tutto. Ma fa parte della MotoGP attuale, dobbiamo metterlo in conto”.

Golf, tre posti disponibili per l’82° Open d’Italia

Roma, 10 apr. (askanews) – Il sogno di giocare l’82°Open d’Italia, in programma dal 26 al 29 giugno prossimi in Toscana, all’Argentario Golf Club, parte dal Golf Nazionale. Il 13 maggio a Sutri (Viterbo), nella casa del golf italiano, per il secondo anno consecutivo si disputerà l’Italian Open Qualifying Tournament che metterà a disposizione tre posti nel field di uno dei più importanti tornei del DP World Tour. Le iscrizioni si apriranno il 14 aprile e, l’occasione, è da non perdere. Con professionisti e dilettanti che si sfideranno nella Coverciano del green sulla distanza di 18 buche stroke play medal scratch. Professionisti membri di una PGA riconosciuta o amateur con Handicap Index pari o inferiore a 2,4 certificato alla data di chiusura delle iscrizioni (il 5 maggio) che si effettueranno esclusivamente sul sito www.italianprotour.com. Questi i requisiti minimi per iscriversi. Il field sarà composto da 132 giocatori e i migliori tre classificati si assicureranno appunto il pass per l’82° Open d’Italia. In caso di parità, il terzo e ultimo posto disponibile sarà deciso da uno spareggio a eliminazione diretta.

Dazi, FT: Usa e Cina, i due giganti economici verso "il divorzio"

Roma, 10 apr. (askanews) – Si profila un drastico “divorzio” tra le due maggiori economie mondiali, Stati Uniti e Cina: secondo il Financial Times, alcune piattaforme cinesi di e-commerce si apprestano alzare i prezzi del 70% a seguito dei dazi commerciali appena rilanciati dall’amministrazione Trump. Ma altri operatori intendono semplicemente abbandonare il mercato usa, perché con questi livelli di tassazione non sono in grado di operarvi in maniera redditizia.

Ieri il presidente Usa, Donald Trump ha annunciato una tregua di tre mesi sui dazi a favore dei paesi che non hanno ancora adottato ritorsioni. Per la Cina invece, che aveva già stabilito contromisure, ha rilanciato i dazi di un ulteriore 21% portandoli al 125%, un livello particolarmente punitivo.

Secondo il quotidiano finanziario, alcuni esportatori cinesi stanno allestendo impianti produttivi in Paesi terzi, come la Giordania, per assemblare o completare lì i beni e da lì cercare di esportarli verso gli Usa. Altri cercano di dirottare le esportazioni verso Paesi che hanno trattati con gli Stati Uniti e poi di inviarli lì verso il mercato americano.

Per ora molti operatori commerciali cinesi si limitano ad adottare una posizione attendista. Il quotidiano cita l’amministratore delegato di Brands Factory, una piattaforma di e-commerce secondo cui è estremamente difficile fare previsioni di lungo termine in questa fase.

Ma al tempo stesso, le società di trasporto marittimo che operano sulle tratte del Pacifico riferiscono che molti ordini sono stati cancellati e che si attendono ulteriori cancellazioni nelle prossime settimane.

Centinaia di container restano fermi al porto di Shanghai. Il quotidiano non ne parla, ma il rischio è che vengano improvvisamente dirottati sui mercati dei Paesi dell’Unione europea, che si ritroverebbe a fronteggiare un afflusso anomalo, una sorta di invasione, di importazioni dalla Cina, che già non mancano.

Infatti il FT riporta che Pechino si è lanciata in una serie di consultazioni diplomatiche parallele, tra cui con il commissario europeo responsabile del commercio, Maros Sefkovic – lo stesso che sta trattando con Washington la partita sui dazi – così come con la Malesia e altri paesi del sud-est asiatico.

Giustizia, Parodi (Anm): vedremo a breve Nordio, aspettative positive

Roma, 10 apr. (askanews) – “L’incontro con il ministro Nordio confermato per marted prossimo, 15 aprile”. Lo ha detto il presidente dell’Anm, Cesare Parodi, conversando con i cronisti a Piazza Montecitorio al termine di incontri con alcuni gruppi parlamentari.

“Le aspettative sono sicuramente positive – ha aggiunto – nel senso che sappiamo di parlare di una serie di temi legati all’attivit giudiziaria su cui abbiamo colto un interesse del governo a far s che alcuni aspetti vengano migliorati: come il problema dell’informatica, della carenza drammatica di personale amministrativo nei nostri uffici, della geografia giudiziaria. Tutti aspetti che magari fanno meno notizie di altri ma che vi assicuro hanno una loro rilevanza e che noi non possiamo trascurare assolutamente”, ha aggiunto.

Cannes, in Concorso "Eddington" di Ari Aster con cast stellare

Roma, 10 apr. (askanews) – Il nuovo film di Ari Aster, “Eddington”, con protagonisti Joaquin Phoenix, Emma Stone, Pedro Pascal e Austin Butler sarà presentato in Concorso alla 78esima edizione del Festival di Cannes (13 – 24 maggio 2025).

Con questio film, Ari Aster (Midsommar, Beau Ha Paura), accompagnato da un cast all star, approda per la prima volta sulla Croisette con un’opera sorprendente, prodotta da A24.

Maggio 2020. Lo scontro tra lo sceriffo locale (Phoenix) e il sindaco (Pascal) scatena una polveriera che mette i cittadini gli uni contro gli altri. A Eddington, New Mexico. Il film sarà distribuito in Italia da I Wonder Pictures