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sabato, 7 Giugno, 2025
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Re/Urb, Irto: “Rigenerazione cruciale per il futuro del Paese”

Torino, 11 mar. (askanews) – In occasione dell’evento “Re/Urb, Giornata sulla Rigenerazione Urbana”, organizzato dalla Fondazione Inarcassa presso il Centro Congressi Lingotto a Torino, Nicola Irto, Senatore della Repubblica e membro della Commissione Lavori Pubblici, ha commentato il dibattito tenutosi sul tema della rigenerazione urbana: “Poter discutere di rigenerazione urbana con Inarcassa estremamente positivo perch pi voci, pi professionisti, pi idee possono confrontarsi su un tema che riguarda, non solo il presente del nostro Paese, ma anche il futuro. l’ora che il Parlamento legiferi, il momento che il Parlamento decida su un tema che riguarda la vita di tutti. necessario ripensare gli spazi pubblici, a come connettere le periferie con il centro della citt, pensare a una nuova socialit per le citt che sono cambiate e continuano a cambiare”.

Re/Urb, Rossomando: “Rigenerazione urbana occasione di sviluppo”

Torino, 11 mar. (askanews) – A margine dell’evento “Re/Urb, Giornata sulla Rigenerazione Urbana”, organizzato dalla Fondazione Inarcassa presso il Centro Congressi Lingotto a Torino per dar vita ad un momento di confronto e dibattito sul tema della rigenerazione urbana, Anna Rossomando, vicepresidente del Senato, ha dichiarato: “Quando parliamo di rigenerazione urbana parliamo anche di rigenerazione territoriale, quindi anche dell’importanza delle infrastrutture che stanno dentro e fuori la citt. Si tratta di una grandissima occasione di innovazione e di sviluppo. Vogliamo intendere le politiche industriali in senso molto ampio per favorire pi occupazione, pi impiego anche di risorse intellettuali”.

Nutrizione sana, correttezza e trasparenza delle informazioni

Roma, 11 mar. (askanews) – Stare a tavola un’esperienza gratificante e coinvolgente che coniuga gusto, rapporti interpersonali, cultura, tradizione e benessere. Non pertanto opportuno ridurla a una mera assunzione di calorie e nutrienti, mettendo in guardia i consumatori con avvisi di pericolo o messaggi negativi.

quanto emerso durante la conferenza sulla “Positive Nutrition”, promossa dall’Ambasciata d’Italia in Svizzera e dall’Agenzia ICE di Berna, presso il Bellevue Palace a Berna.

Per l’occasione si parlato del NutrInform Battery, uno strumento innovativo pensato per fornire informazioni chiare e trasparenti sugli alimenti e sulle bevande consumati, evidenziando le porzioni consigliate dai nutrizionisti e il relativo apporto di calorie, sale, zuccheri e grassi per seguire una corretta alimentazione.

A differenza di altri sistemi di etichettatura, il NutrInform non punta a dissuadere i cittadini dal consumo di determinati alimenti, ma a stimolare un equilibrio della dieta nella sua interezza.

Fondamentale quindi la correttezza e la trasparenza delle campagne di informazione sulle diete alimentari, e in questo senso, come evidenziato dagli interventi, il NutrInform Battery offre solo dati oggettivi e non interpretazioni arbitrarie:

Gian Lorenzo Cornado, Ambasciatore d’Italia in Svizzera:

“Contrariamente al Nutriscore e ad altre etichettature a semaforo, il NutInform Battery non demonizza alcun alimento poich ogni cibo pu far parte di una dieta equilibrata se consumato nelle giuste porzioni e frequenze di consumo. Esprimo il mio sincero ringraziamento al Governo Meloni, al Ministro Tajani e al Ministro Lollobrigida per l’impegno profuso nel promuovere un’informazione adeguata e nel rifiutare qualsiasi forma di denigrazione dei prodotti alimentari”.

L’evento ha offerto l’opportunit di confrontarsi con una platea qualificata, composta da esponenti del settore agroalimentare, nutrizionisti e operatori locali. Un momento prezioso per sottolineare l’importanza della dieta mediterranea e il grande impegno che in questo senso i prodotti italiani testimoniano nel mondo.

Samuele Porsia, Direttore Agenzia ICE di Berna:

“Noi facciamo come Ice uno sforzo importante nel promuovere la nostra dieta mediterranea, ricordiamo che in Svizzera l’Italia il primo esportatore di prodotti agroalimentari, quindi da questo evento ci aspettiamo un ritorno molto importante, con la presenza di prodotti italiani che tengono conto dell’aspetto nutrizionale con il NutInform nei menu della ristorazione cos come nei supermercati”.

Euro supera 1,09 dollari per la prima volta da oltre 4 mesi

Roma, 11 mar. (askanews) – L’euro torna a rafforzarsi vigorosamente e a metà seduta la valuta condivisa ha brevemente superato quota 1,09 sul dollaro, per la prima volta dagli inizi del novembre dello scorso anno.

Le spinte sulla valuta condivisa sono iniziate la scorsa settimana, in particolare dopo gli annunci degli accordi in Germania tra Cdu e Spd, per scavalcare i limiti costituzionali alla spesa in deficit su armamenti e infrastrutture.

La dinamica di rafforzamento dell’euro è proseguita delle ultime sedute anche specularmente ai crolli dei mercati azionari, che si sono accompagnati alle crescenti tensioni sui dazi commerciali imposti dall’amministrazione Trump negli Usa. Nel primo pomeriggio l’euro si scambia a 1,0904 dollari.

Bri mette in guardia da uso stablecoin come strumento monetario

Roma, 11 mar. (askanews) – Nella divisione di percorsi che potrebbe verificarsi tra Stati Uniti ed Unione europea anche sul futuro delle monete e dei sistemi di pagamento digitali, oltre che su dazi commerciali e sicurezza, la Banca dei regolamenti internazionali evita di schierarsi, ma di fatto mostra posizioni che appaiono più compatibili con quelle europee.

Alla Bri “abbiamo lavorato molto sulla digitalizzazione e sull’innovazione del sistema monetario, abbiamo la nostra visione in base alla quale la moneta della Banca centrale dovrebbe essere la base delle innovazioni, che la Bri sta portando avanti nel suo Innovation Hub”, ha detto Hyun Song Shin, capo economista e direttore del Dipartimento affari economici e monetari della Bri, durante la conferenza stampa di presentazione del rapporto trimestrale dell’istituzione.

Quanto alle scelte degli Usa “non abbiamo abbastanza dettagli su queste iniziative”, ma in generale “i criptoasset non sono realmente auspicabili come strumenti monetari. E le stablecoin sono un portale verso l’universo crypto, sul qualche ci sono dubbi su vari aspetti di possibile uso illecito – ha detto – come quello del riciclaggio”.

L’esponente della Bri rispondeva a una domanda sugli sviluppi che si sono verificati nelle ultime settimane. L’amministrazione Trump negli Usa ha emanato una serie di ordini esecutivi, nei quali vieta alla Federal Reserve di perseguire una versione digitale del dollaro (una Cbdc) mentre al tempo stesso Washington punta a diventare una sorta di hub globale per i criptoasset – il presidente Donald Trump ha anche ordinato di creare una riserva di Bitcoin – e altre tipologie di titoli simili.

In un intervento venerdì scorso alla Casa Bianca, il segretario di Stato al Tesoro, Scott Bessent ha poi esplicitamente affermato che gli Usa intendono utilizzare Stablecoin in dollari per preservare il ruolo dominante della valuta statunitense nel sistema monetario internazionale. E che metteranno fine alla “guerra normativa” agli asset digitali.

All’opposto l’Unione europea e in particolare l’area euro sembrano orientate a procedere alla creazione di un euro digitale, cioè una versione digitalizzata della valuta della banca centrale (Cbdc). Un progetto su cui peraltro c’è stato un impegno diretto rilevante di banchieri centrali italiani, prima di Fabio Panetta, attuale governatore della Banca d’Italia, quando era nel Comitato esecutivo della Bce, ora di Piero Cipollone, che gli è succeduto in quella posizione.

In ripetute occasioni i banchieri centrali dell’area valutaria hanno espresso forte diffidenza, se non aperta ostilità verso criptoasset e prodotti simili, ritenuti altamente speculativi, utilizzabili anche per operazioni illecite e in generale volatili e instabili. Insomma due strade, quella Usa e quella Ue, che appaiono quasi specularmente opposte.

A volte viene utilizzato il termine criptovalute per questi asset, ma il fatto stesso di accostare il termine “valuta” a questi prodotti viene contestato da molti esperti, perché i criptoasset non avrebbero le caratteristiche delle valute tradizionali. E questa sembra essere una linea condivisa anche dalla Bri.

“Non possiamo escludere che possa esserci un uso nel sistema finanziario” di stablecoin o criptoasset, ma prima “devono davvero dare risultati” in modo da “costruire su fondamenta solide”, hanno detto ancora gli esperti dell’istuituzione, che ha sede a Basilea, in Svizzera. Alla conferenza stampa partecipavano anche Gaston Gelos, vicedirettore del dipartimento monetario e direttore sulla stabilità finanziaria e Frank Smets, direttore di analisi economica e statistica. (fonte immagine: Bank of International Settlements).

Conte ha fatto sapere che il M5s non sarà in piazza il 15 marzo

Roma, 11 mar. (askanews) – “Apprezzo Michele Serra per le sue buone intenzioni ma altri esponenti politici hanno ribadito che andranno in quella piazza per il riarmo, oggi bisognava essere qui per ascoltare tutti gli interventi per capire che ci stanno portando verso l’insicurezza e il riarmo, una prospettiva guerrafondaia, non si può andare in piazza il 15 marzo per dire vogliamo questa Europa per il riarmo, questo è momento della chiarezza, la nostra piazza sarà il 5 aprile”. Lo ha detto Giuseppe Conte all’Aria che Tira su La7 in collegamento da Strasburgo dove si è tenuta la sessione plenaria del Parlamento europea sul tema del piano RearmUe.

“Io rispetto i cittadini che andranno in piazza il 15 marzo ma per un leader politico e una comunità politica questo è il momento delle scelte chiare: no al riarmo, no a questa Europa”, ha aggiunto.

Cultura: il Fai "apre" al pubblico 750 luoghi speciali in 400 città

Milano, 11 mar. (askanews) – Sabato 22 e domenica 23 marzo tornano per la 33eima edizione le Giornate Fai di Primavera, il principale evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, organizzato dal Fondo per l’Ambiente Italiano Ets grazie all’impegno e all’entusiasmo di migliaia di volontari: 750 luoghi in 400 città saranno visitabili a contributo libero, grazie ai volontari di 350 Delegazioni e Gruppi Fai attivi in tutte le regioni.

Un’edizione speciale, in occasione dei cinquanta anni dalla nascita del Fai – fondato nel 1975 da Giulia Maria Crespi e Renato Bazzoni, con Alberto Predieri e Franco Russoli – che anche attraverso le Giornate Fai di Primavera ribadisce la missione culturale che la Fondazione svolge a fianco delle istituzioni, con i cittadini e per il Paese, e che si realizza nella cura e nella scoperta di tanti luoghi speciali – oltre 13 milioni visitatori, 16.290 luoghi aperti in oltre 7.000 città in 32 edizioni – con lo scopo di educare la collettività alla conoscenza, alla frequentazione e alla tutela del patrimonio di storia, arte e natura italiano.

Le Giornate Fai rappresentano un momento di crescita educativa e culturale e di condivisione, strumenti essenziali per affrontare un mondo libero. Un percorso di cittadinanza che coinvolge istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati, che in numero sempre maggiore vi collaborano grazie a una vasta e capillare rete territoriale, con un unico obiettivo: riconoscere il valore del nostro patrimonio culturale e con esso la nostra identità di cittadini europei.

“Da oggi e senza incertezza anche noi del Fai dobbiamo avere ancora più chiaro che ogni nostra azione sociale ed educativa debba concorrere al rafforzamento di una comune coscienza europea e affido dunque a questa edizione delle Giornate FAI del cinquantennale e alle 750 piazze italiane – che esse virtualmente rappresentano – l’auspicio che la nostra festosa, concreta e appassionata manifestazione del 22 e 23 marzo possa essere proposta, vissuta e percepita in questa ottica più ampia, più civile, più militante. Il mondo, e non solo noi europei, ne ha un immenso e drammatico bisogno. Viva l’Europa!” ha detto Marco Magnifico, Presidente del Fondo per l’Ambiente Italiano.

“La Rai da dieci anni è al fianco del Fai per sostenere e tutelare le bellezze artistiche e paesaggistiche del nostro Paese. Nella ‘Settimana Rai e Fai per i beni culturali’ offriremo al pubblico l’unicità del nostro patrimonio storico e naturale, attraverso programmi e approfondimenti di qualità che sensibilizzano gli italiani. Un impegno in linea con la missione di servizio pubblico che la Rai porta avanti anche attraverso traguardi significativi comequesti dieci anni insieme al Fai”. ha sottolineato Roberto Sergio, Direttore Generale Rai.

von der Leyen: è il momento di costruire la difesa europea

Bruxelles, 11 mar. (askanews) – ‘Non si tratta soltanto di impedire la guerra fra noi, ma anche di formare una comunità di difesa che abbia a suo programma non di attaccare, non di conquistare, ma solo di scoraggiare qualsiasi attacco dall’esterno in odio a questa formazione dell’Europa unita’. E’ la citazione di Alcide De Gasperi con cui la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha iniziato il suo discorso davanti al Parlamento europeo, oggi a Strasburgo, nel dibattito in plenaria su ‘l’architettura di difesa dell’Europa’ e i risultati del vertice Ue straordinario del 6 marzo.

La citazione è tratta da un discorso di De Gasperi alla Conferenza di Parigi dei ministri degli esteri di Francia, Germania, Italia e Benelux, il 31 dicembre 1951, sulla creazione della Comunità europea di Difesa (Ced). Oggi la situazione geopolitca internazionale rende di nuovo attuale quel progetto, che era arrivato fino alla firma di un trattato, che però fu poi bocciato all’atto della ratifica da parte del parlamento francese nell’agosto 1954.

‘Sono passati 70 anni, ma la nostra generazione – ha osservato von der Leyen – si trova di fronte allo stesso identico compito. Perché la pace nella nostra Unione non può più essere data per scontata. Stiamo affrontando una crisi di sicurezza europea. Ma sappiamo che è nelle crisi che l’Europa è sempre stata costruita’, ha continuato la presidente della Commissione, evocando un’altra citazione di una frase celebre di un ‘padre fondatore dell’Europa, Jean Monnet (‘L’Europa sarà forgiata nelle crisi e sarà la somma delle soluzioni adottate per queste crisi’).

‘Quindi, questo è il momento della pace attraverso la forza. Questo – ha sottolineato von der Leyen – è il momento di una difesa comune. E al Consiglio europeo ho visto un livello di consenso sulla difesa europea che non è solo senza precedenti, ma era completamente impensabile solo poche settimane fa. C’è una nuova comprensione del fatto che dobbiamo pensare in modo diverso e agire di conseguenza. Abbiamo iniziato a mobilitare le enormi risorse dell’Europa. Nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, sarà necessario più coraggio. E altre difficili scelte ci attendono’.

Molte delle nostre illusioni – ha aggiunto la presidente della Commissione – stanno andando in frantumi. Dopo la fine della Guerra fredda, alcuni credevano che la Russia potesse essere integrata nell’architettura economica e di sicurezza dell’Europa, mentre altri speravano di poter contare indefinitamente sulla piena protezione dell’America. E così, abbiamo abbassato la guardia. Abbiamo tagliato la nostra spesa per la difesa da una media di routine di oltre il 3,5% (del Pil, ndr) a meno della metà. Pensavamo di godere di un ‘dividendo della pace’. Ma in realtà, stavamo solo gestendo un deficit di sicurezza’.

‘Il tempo delle illusioni – ha rilevato von der Leyen – è ormai finito. L’Europa è chiamata a prendersi maggiormente cura della propria difesa. Non in un futuro lontano, ma già oggi. Non con passi graduali, ma con il coraggio che la situazione richiede. Abbiamo bisogno di un’impennata nella difesa europea. E ne abbiamo bisogno ora’, ha insistito.

‘Ne abbiamo bisogno prima di tutto a causa della situazione in Ucraina’, per ‘colmare le lacune nelle forniture militari e fornire all’Ucraina solide garanzie di sicurezza. Ma questa resa dei conti non riguarda solo l’Ucraina. Riguarda tutta l’Europa e la sicurezza del nostro intero continente. Putin – ha ricordato la presidente della Commissione – ha dimostrato più e più volte di essere un vicino ostile. Non ci si può fidare di lui, con lui funziona solo la deterrenza’.

‘Siamo consapevoli del fatto che il complesso militare russo sta superando il nostro in termini di produzione. Se consideriamo la spesa militare in termini reali, il Cremlino – ha avvertito von der Leyen – sta spendendo più di tutta l’Europa messa insieme. E al di là delle capacità di difesa tradizionali, la gamma di minacce alla sicurezza che affrontiamo si sta ampliando di giorno in giorno. Il Parlamento europeo sostiene da anni che l’Europa deve fare di più. E avevate assolutamente ragione’.

La presidente della Commissione ha quindi illustrato a grandi linee, il suo piano ‘ReArm Europe’, già presentato ai capi di Stato e di governo il 6 marzo. ‘La sua logica è semplice: vogliamo tirare ogni singola leva finanziaria che abbiamo per rafforzare e accelerare la nostra produzione di difesa. Possiamo mobilitare fino a 800 miliardi di euro’.

Innanzitutto, riguardo alla clausola di salvaguardia che potrà essere attivata, su richiesta di ciascuno Stato membro, per non applicare le rigorose regole di bilancio del Patto di stabilità alla spesa aggiuntiva per la difesa e sicurezza, ‘vorrei spiegare – ha detto von der Leyen – perché è fondamentale mobilitare i bilanci nazionali. Oggi spendiamo poco meno del 2% del nostro Pil per la difesa. Ogni analisi concorda sul fatto che dobbiamo andare oltre il 3%. L’intero bilancio europeo raggiunge solo l’1%’ del Pil complessivo dei paesi Ue. ‘Quindi è ovvio che la maggior parte dei nuovi investimenti può provenire solo dagli Stati membri. Ecco perché stiamo attivando la clausola di salvaguardia nazionale, prevista dalle nostre nuove regole di bilancio. Si tratta di un nuovo strumento creato solo l’anno scorso. E proponiamo di attivarlo in modo controllato, vincolato e coordinato, per tutti gli Stati membri’.

Questo potrà ‘trasformare i nostri bilanci della difesa in modo rapido ed efficace. Gli Stati membri potrebbero mobilitare fino a 650 miliardi di euro nei prossimi quattro anni, aggiungendo l’1,5% del Pil ai loro bilanci della difesa. È una cifra enorme. Eppure il Consiglio europeo – ha notato la presidente della Commissione – ci ha incaricato di esplorare ulteriori misure, per facilitare una spesa significativa per la difesa a livello nazionale, garantendo al contempo la sostenibilità del debito’. Von der Leyen non lo ha aggiunto esplicitamente, ma è questo il contesto nel quale potrebbe essere avanzata l’ipotesi di un nuovo ricorso a emissioni di debito comune da destinare a trasferimenti (cioè sovvenzioni), e non solo prestiti, agli Stati membri.

Il Consiglio europeo, ha riferito ancora la presidente della Commissione, ha dato anche il suo consenso alla proposta per un il nuovo strumento finanziario che sarà chiamato Safe (‘Security Action for Europe’), e che fornirà agli Stati membri fino a 150 miliardi di euro in prestiti, che saranno utilizzati, ha precisato, ‘concentrandosi su alcuni ambiti di capacità strategica selezionati, dalla difesa aerea ai droni, dagli abilitatori strategici alla cybersicurezza, per citarne alcuni, in modo da massimizzare l’impatto dei nostri investimenti. Questi prestiti dovrebbero finanziare gli acquisti dai produttori europei, per aiutare a rafforzare la nostra industria della difesa. I contratti dovrebbero essere pluriennali, per dare all’industria la prevedibilità di cui ha bisogno. E infine, ci dovrebbe essere un focus sugli appalti di forniture congiunti’ da parte di diversi Stati membri.

Un esempio di acquisti congiunti è stato quello delle iniziative guidate da Repubblica Ceca e Danimarca per fornire armi e munizioni all’Ucraina. Il risultato è stato che ‘l’industria è cresciuta e i prezzi sono scesi. È stato rapido ed efficiente. Ed è esattamente ciò di cui abbiamo bisogno in questo momento: velocità ed economia di scala’.

‘Ecco perché – ha spiegato von der Leyen – abbiamo scelto la procedura di emergenza ai sensi dell’articolo 122’ del Trattato sul funzionamento dell’Ue, ‘che è progettata proprio per i momenti in cui ‘sorgono gravi difficoltà nella fornitura di determinati prodotti’. In altre parole, l’articolo 122 ci consente di raccogliere denaro, e di prestarlo agli Stati membri affinché investano nella difesa. Questo è l’unico modo possibile per avere un’assistenza finanziaria di emergenza, ed è ciò di cui abbiamo bisogno ora. Terremo costantemente aggiornato il Parlamento sui progressi’. E’ proprio sulla scelta dell’articolo 122, che non richiede l’approvazione del Parlamento europeo per le misure proposte dalla Commissione, ma solo il via libera del Consiglio Ue, che si sono concentrate le critiche da sinistra e dall’estrema destra al piano ‘ReArm Europe’ Von der Leyen ha parlato quindi di un altro punto controverso del suo piani, quello del possibile uso per la difesa dei fondi della politica di coesione, destinati allo sviluppo delle regioni europee. ‘Questa è una possibilità che stiamo offrendo agli Stati membri. Gli Stati membri avranno la possibilità di reindirizzare parte dei loro fondi non impegnati a progetti correlati alla difesa. Potrebbe trattarsi di infrastrutture o ricerca e sviluppo’. Ma questo, ha puntualizzato, ‘sarebbe volontario, per coloro che vogliono fare un ulteriore sforzo. Spetterà al Parlamento e al Consiglio Ue decidere su questa opzione aggiuntiva’.

‘ReArm Europe’, ha ricordato ancora la presidente della Commissione, include poi anche ‘misure per mobilitare investimenti privati, con la Banca europea per gli investimenti e la nostra futura Unione per il risparmio e gli investimenti’, come è stato ribattezzato il vecchio progetto della Unione dei mercati dei capitali, fermo da anni.

‘Vorrei aggiungere – ha sottolineato la presidente della Commissione – che questo avrà anche ricadute positive per la nostra economia e la nostra competitività: saranno necessarie nuove fabbriche e linee di produzione, che creeranno buoni posti di lavoro qui in Europa; la spinta agli investimenti si farà sentire ben oltre il settore della difesa, dall’acciaio allo spazio, dalle grandi aziende di trasporto alle innovative start-up di intelligenza artificiale. Insieme, abbiamo le dimensioni per scoraggiare qualsiasi paese ostile. Abbiamo il potere economico. E ora, finalmente, abbiamo anche la volontà politica’.

‘Tutti noi vorremmo vivere in tempi più pacifici. Ma, se liberiamo il nostro potere industriale, sono fiduciosa che potremo ripristinare la deterrenza contro coloro che cercano di farci del male. È tempo di costruire un’Unione europea per la difesa che garantisca la pace nel nostro continente attraverso l’unità e la forza. Questo – ha concluso von der Leyen – è il momento dell’Europa, e l’Europa sarà all’altezza’.

Basilea, il carnevale al buio che nasce dalle feste medievali

Basilea, 11 mar. (askanews) – Sono da poco passate le 3 del mattino e la gente gi affolla le strade di Basilea per recarsi verso la piazza centrale dove, alle 4 esatte, inizieranno le celebrazioni del carnevale, festa molto sentita in citt, che vede partecipare a una grande sfilata oltre 12mila figuranti e porta nelle strade 200mila persone.

“Il carnevale di Basilea – ha detto ad askanews Natascha Martin, Responsabile Comunicazione di Turismo Basilea – parte della identit della citt, un evento importantissimo, uno dei pi grandi eventi di Basilea ed anche il carnevale pi grande della Svizzera. Per gli abitanti una manifestazione dell’arte, della cultura, della musica e anche della lingua, perch molto celebrato il dialetto di Basilea”.

Lo spettacolo avviene al buio: le luci della citt allo scoccare delle 4 si spengono e restano soltanto i bagliori dei carri e le lanterne che figuranti e musicisti portano in testa. un grande ritorno al passato, alle feste dell’epoca pre industriale, ma anche una sorta di viaggio visionario in mezzo a strambe figure a met strada tra l’animale e l’umano, tra il mostruoso e il meraviglioso. Il tutto scandito dal rullare dei tamburi e dal suono dei pifferi.

“La storia del carnevale – ha aggiunto Martin – risale a molti secoli anni fa, al tempo del Medioevo quando si celebrava la cacciata del inverno, praticamente, e anche l’accoglienza della primavera: C’ poi un elemento militare, perch il carnevale si apre alle 4 della mattina, che era l’ora della sveglia per i soldati”.

E in effetti la parata si svolge ordinata, ma anche con una costante sensazione di follia imminente, tipica di tutte le celebrazioni carnascialesche. E stare dentro la sfilata, per lunghi momenti al buio, mentre il giorno ancora lontanissimo, anche un modo per calarsi dentro le due anime di Basilea, citt modernissima di arte e architettura, ma anche cos legata a tradizioni antiche.

“Di base questo contrasto una caratteristica della citt – ha concluso Natascha Martin -, c’ la tradizione che si celebra per esempio con il carnevale, che ricorda la cultura e la lingua svizzera tedesca, ma anche la musica con i tamburi e i pifferi, e c’ un contrasto con il moderno. La gente che celebra il carnevale molto fiera della sua tradizione, ma lo anche di essere aperta alle novit”.

Il carnevale di Basilea dura esattamente 72 ore, e si conclude tre giorni dopo la parata, sempre alle 4 del mattino. Tutto poi torner come prima, o forse no, in attesa di un’altra festa fuori dal tempo.

Giorgetti all’Ecofin: proposta Italia su difesa ottimizza uso risorse

Roma, 11 mar. (askanews) – L’Italia appoggia i pacchetti di semplificazioni normative denominati “Omnibus” della Commissione europea, ma nel suo intervento al consiglio Ecofin, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha chiesto interventi supplementari sul rinvio delle scadenze degli obblighi di rendicontazione di sostenibilità e di due diligence ambientale per le imprese.

Ha sottolineato la necessità sostenere le imprese europee sulle esportazioni e a rilanciato la proposta, già presentata ieri in occasione dell’Eurogruppo, di creare un nuovo meccanismo europeo – battezzato European Security & Industrial Innovation Initiative” o “Eu-Sii” – per potenziare le capacità di intervento del già esistente meccanismo Invest EU sul settore della difesa.

“In estrema sintesi – ha detto Giorgetti – si tratta di un fondo di garanzia a varie tranche, che ottimizza l’utilizzo di risorse nazionali e europee con l’obiettivo di convogliare in modo più efficace i capitali privati. E che con una spesa pubblica contenuta” di poco oltre 16 miliardi di euro “potrà mobilitare fino a 200 miliardi di investimenti, in linea con le migliori pratiche di Invest EU”.

L’iniziativa che propone l’Italia punta a intervenire “alla base del tessuto tecnologico e industriale europeo, nei settori strategici della difesa, delle tecnologie a uso duale – ha detto Giorgetti – nella protezione delle filiere critiche, dei dati delle strutture essenziali”. (fonte immagine: Council of the European Union).

Teatro, le "Baccanti" (di archiviozeta) in prima nazionale a Roma

Roma, 11 mar. (askanews) – Il culto dionisiaco riportato alle sue origini indiane. Il rapporto con la natura. Il tema del doppio, nel teatro così come nella vita. Il ribaltamento dei ruoli, le identità mutevoli. Tra danza Bharatanatyam e musica contemporanea eseguita dal vivo, sono questi i temi principali attraversati da archiviozeta nel nuovo allestimento di Baccanti di Euripide, in scena per la prima volta all’interno di un teatro – dunque in Prima Nazionale – il 4 aprile al Teatro Palladium. Un appuntamento che segna il ritorno della compagnia, dopo diversi anni, nella Capitale.

Fondata nel 1999 da Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti, archiviozeta è una delle realtà più rigorose e politiche della scena teatrale europea degli ultimi 30 anni, nota per una costante attenzione verso le grandi questioni che attengono alla memoria storica ma anche per la scelta di spazi non teatrali e spesso en plein air in cui sviluppare la propria ricerca artistica, che proprio per questo motivo si articola sempre in dialogo con i vari luoghi che va ad abitare. Un’idea di teatro dunque che è sempre site specific. Non a caso nel 2024 archiviozeta ha ricevuto il Premio Ubu/Progetto speciale per il “fulgido percorso in grado di dilatare ‘il teatro che abbiamo in mente’. Il loro teatro compare infatti fra ex-tiri a segno, negli ex-mercati, dentro gli archivi di stato, nelle biblioteche e negli istituti medici, fra le aule magne, nei padiglioni oncologici e in cammino dentro e attorno a monumenti di guerra, come il Cimitero militare germanico al Passo della Futa, forse il loro luogo della memoria prediletto (…). Un teatro dunque pienamente politico perché sollecita e rigenera il vivere insieme grazie alla partecipazione artistica, senza mai rinunciare ai misteri e alle ineffabili vertigini della poesia”.

La prima versione di Baccanti nasce nel 2023 nell’ambito della rassegna inosservanza, pensata in stretta relazione con Villa Aldini a Bologna che ha accolto il debutto, con i suoi spazi neoclassici trasformati dalla messa in scena di archiviozeta. Nel 2024 poi, un secondo allestimento ha riguardato la navata barocca dell’ex chiesa di San Mattia, sempre a Bologna. Oggi la nuova sfida per questa rilettura dell’opera di Euripide è di misurarsi per la prima volta con uno spazio teatrale vero e proprio.

Alla guida di un gruppo di giovani attrici e attori di fronte a uno dei testi fondamentali del teatro antico, un inno alla vita indistruttibile, Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti affrontano la tragedia scritta tra il 407 e il 406 a. C. depurandola dagli stereotipi stratificatisi nei secoli, andando al cuore dell’antico edificio tragico e ancora più indietro nel tempo, fino ad arrivare alle origini più remote del culto dionisiaco, la cui nascita risale all’antichissima cultura indiana. “Potremmo dire che il Dionisismo è stata una declinazione occidentale dello Shivaismo e ha rappresentato, in immagini e in versi, l’essere umano in comunione con il tutto, con la vita selvaggia, con gli animali della montagna e con la foresta” afferma archiviozeta, che aggiunge: “Per dare corpo e vita al nostro Dioniso e porlo al centro delle domande cruciali del nostro tempo – a partire dal nostro rapporto con la natura – abbiamo deciso di rifarci liberamente a quel variopinto alfabeto fisico di gesti, posture, sguardi che abbiamo iniziato ad esplorare sapientemente guidati da Giuditta de Concini, maestra di danza indiana Bharatanatyam. Anche la partitura musicale pensata con Patrizio Barontini è un contrappunto che dialoga costantemente con la parola, innervandola con estrema delicatezza di ritmi, echi, melodie esoticamente dionisiache ma che spesso scivolano verso la modernità”.

Questo scavare all’origine, questo tornare alla struttura archetipica – prima indiana, poi greca – del Mito, è la chiave per la messa in scena di archiviozeta, dove il coro femminile di Baccanti è interpretato da attori uomini, Penteo da un’attrice che impersona un uomo che si traveste da donna e, infine, Dioniso stesso viene interpretato, in simbiosi, da un’attrice e da un attore contemporaneamente, “a significare la natura doppia, imprendibile, androgina e instabile del dio fanciullo e toro, sacerdote e regista”.

Perché Dioniso, oltre a essere il dio dell’ebbrezza, della Natura e della metamorfosi, è anche il dio del Teatro. Dunque Baccanti, secondo la visione di archiviozeta, diventa una grande riflessione sul teatro e il suo doppio, sul vedere e sull’illusione di vedere. E, allargando lo sguardo, sulla realtà e sulla sua mistificazione, ovvero la problematica più urgente alla base della grande crisi che investe il mondo contemporaneo.

Al termine dello spettacolo, i registi Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni dialogheranno con Paolo Pecere, docente di Storia della Filosofia all’Università di Roma Tre e autore del saggio Il dio che danza. Viaggi, trance, trasformazioni (Nottetempo, 2021), e Riccardo Chiaradonna, docente di Storia della filosofia antica all’Università di Roma Tre.

Inoltre, prima di arrivare a Roma, archiviozeta sarà al Teatro Arena del Sole di Bologna il 22 e 23 marzo con La montagna incantata, dal romanzo di Thomas Mann. Anche in questo caso, un evento speciale in forma di maratona che consentirà per la prima volta di vedere l’intero lavoro in una giornata, dopo quattro anni di allestimenti itineranti nel Cimitero militare germanico del passo della Futa e nel complesso monumentale di San Michele in Bosco all’Istituto Ortopedico Rizzoli. Un’occasione unica nell’anno in cui ricorrono due importanti anniversari: i 150 anni dalla nascita e i 70 dalla morte di Thomas Mann.

Ue, Giorgetti: l’Italia farà sua parte, ma la strategia di difesa sia comune

Bruxelles, 11 mar. (askanews) – “L’Italia farà la sua parte” nel piano europeo per aumentare le capacità di difesa degli Stati membri; “prima però occorre definire ciò che è necessario” riguardo alle esigenze dei finanziamenti aggiuntivi nella spesa pubblica. L’Italia “non può concepire il finanziamento della difesa a scapito della spesa sanitaria e dei servizi pubblici”, ciò che “sarebbe inaccettabile”. Lo ha detto, questa mattina a Bruxelles, il ministro dell’Economia e Finanza, Giancarlo Giorgetti, durante la colazione di lavoro del Consiglio Ecofin a Bruxelles, secondo quanto riferiscono fonti del Mef.

“Per questa ragione – ha aggiunto Giorgetti – ho proposto soluzioni a livello europeo che promuovessero azioni coordinate per migliorare la difesa”. Il ministro ha osservato poi che “dobbiamo anche chiarire la portata e la durata della clausola di salvaguardia” che potrà essere attivata, su richiesta di ciascuno Stato membro, per non applicare le rigorose regole di bilancio del Patto di stabilità alla spesa aggiuntiva per la difesa e sicurezza, “poiché la maggior parte degli investimenti nella difesa si estende su molti anni, e il loro impatto sui conti pubblici può apparire solo a lungo termine”.

“Dobbiamo anche distinguere – ha continuato Giorgetti – tra i bisogni immediati legati alla guerra in Ucraina e la strategia sulla sicurezza a lungo termine dell’Ue”. Secondo il ministro, occorre “fare un approfondimento sulla strategia, seguito da un piano di attuazione. Dobbiamo ragionare – ha sottolineato – sulla possibilità di convertire le industrie esistenti e sviluppare, allo stesso tempo, nuove capacità e capacità tecnologiche”.

“Solo a quel punto – ha concluso il ministro – le esigenze di finanziamento saranno chiaramente definite. L’Italia farà la sua parte, prima però occorre definire ciò che è necessario”. Di questi temi Giorgetti ha parlato anche in occasione della cena di ieri sera ospitata dalla presidenza di turno polacca del Consiglio Ue, per fare il punto sulla questione difesa, sicurezza e protezione europea, hanno riferito ancora le fonti Mef.

Torna #NonCiFermaNessuno, il tour motivazionale di Luca Abete

Roma, 11 mar. (askanews) – L’undicesima edizione del tour motivazionale di Luca Abete, #NonCiFermaNessuno partir il 12 marzo dall’Universit ‘Parthenope’ di Napoli.

#NonCiFermaNessuno una campagna sociale motivazionale nata nel 2014, rivolta a giovani universitari: un progetto di comunicazione sperimentale basato sull’ascolto e sulla condivisione di esperienze che trova il suo compimento in un tour universitario che accorcia le distanze tra chi vive un disagio e chi invece riuscito ad affrontarlo con successo. Il tour si propone come un’opportunit per ripristinare il dialogo tra gli studenti e confrontarsi su temi attuali, quali solitudine, paure, sensazione di inadeguatezza e difficolt universitarie nel corso di 8 talk in altrettante universit italiane, da Nord a Sud, isole comprese, che vedranno protagonisti migliaia di studenti a confronto con Luca Abete.

‘#NonCiFermaNessuno – spiega Abete – pi di un tour, un atto di sana ribellione contro chi semina paura invece di speranza. Questo tour rappresenta non solo un punto di riferimento per le Universit italiane e per tantissimi studenti, ma anche la dimostrazione che si pu affrontare il tema del disagio giovanile con strumenti semplici come ascolto reciproco, confronto proficuo e supporto concreto’. L’obiettivo accorciare le distanze tra chi vive un disagio e chi invece riuscito ad affrontarlo con successo e, in questo modo, superare insieme la solitudine. Di qui il claim dell’edizione numero undici: Nessun? Sol? ‘Chi soffre non urla – commenta Abete – spesso tace e nessuno sembra in grado di riconoscere quel disagio talvolta appena sussurrato. Oggi ci ritroviamo iperconnessi ma accompagnati dalla sensazione di non aver nessuno intorno. Il claim ‘Nessun? Sol?’ pertanto un esperimento di rotazione della prospettiva: dall’analisi della realt, comprendere che la solitudine dipenda pi dall’assenza di connessioni significative che da quella di persone intorno a s. Insomma i social ci hanno insegnato a contare gli amici. Ora dobbiamo imparare ad averne davvero’.

#NonCiFermaNessuno vanta la medaglia del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il patrocinio della CRUI, conferenza dei Rettori delle Universit Italiane. Il format, originale e interattivo, si propone come uno spazio di sperimentazione per la comunicazione e il linguaggio. Provocatoria e di forte impatto stata, a tal proposito, un’intensa attivit di guerrilla marketing fatta proprio dagli studenti che hanno distribuito i nuovi stickers stile pop art per le strade di Napoli e provincia, divulgando i valori della campagna sociale anche sui social network. Visibilit anche sulle frequenze di R101 che si conferma radio ufficiale del tour e diffonder in diretta tutti gli aggiornamenti anche sul web.

Il sostegno fattivo alla lotta alla violenza di genere trover spazio nella adesione della community al progetto #sempre25novembre di Sorgenia. ‘La violenza di genere un fenomeno che riguarda tutti – dichiara Miriam Frigerio, Head of Brand & Communication di Sorgenia – e il cambiamento un percorso lungo, che richiede uno sforzo collettivo. Crediamo che la collaborazione con #NonCiFermaNessuno sia un modo efficace per attivarlo’.

Anche la sensibilit ambientale trover spazio nelle attivit promosse nel tour. Interessante, a tal proposito, la ‘sfida’ di rendere ecosostenibili le aree in cui insistono distributori automatici grazie alla diffusione dei raccoglitori del progetto Rivending. ‘Per realizzare un progetto di economia circolare come RiVending – spiega Michele Adt – Direttore Confida – fondamentale comunicare ai consumatori la corretta gestione dei rifiuti. Per questo motivo, abbiamo aderito all’edizione 2025 del tour #NonCiFermaNessuno di Luca Abete, un’iniziativa che si rivolge direttamente alle giovani generazioni, le pi sensibili ai temi ambientali’.

L’installazione dei compattatori del progetto Recopet consentir la raccolta diretta degli imballaggi di plastica anche nelle Universit. ‘Puntiamo ad aumentare l’intercettazione delle bottiglie in PET e a valorizzare un materiale che, se opportunamente raccolto e riciclato, pu rinascere costantemente da se stesso. – spiega Antonio Protopapa, Direttore Operativo di Corepla – Un processo virtuoso in cui tutti siamo protagonisti e responsabili, come i ragazzi ai quali ci rivolgiamo in questo tour, che mira a diffondere una cultura del riciclo duratura e condivisa e che contribuisca a garantire un futuro migliore al nostro pianeta’.

Il tour sar affiancato anche dalle attivit a supporto della community di Mediaworld che ‘continua a sostenere – afferma Francesco Sodano – Marketing Director di MediaWorld – con entusiasmo il tour motivazionale #NonCiFermaNessuno di Luca Abete, con il quale condividiamo appieno la mission di supportare i giovani aiutandoli ad esprimere il proprio potenziale. Crediamo fermamente nel potere di questo progetto che incoraggia le nuove generazioni ad affrontare paure e ostacoli, promuovendo crescita personale, consapevolezza e coraggio. Questi valori sono infatti alla base anche di ‘Tech Is Woman’, il nostro progetto che abbraccia i valori di Responsabilit Sociale del programma BetterWay e che da anni promuoviamo per ridurre il gender gap nelle materie STEM proprio nel mese di marzo’.

Celebrer la quinta edizione il Premio #NonCiFermaNessuno: realizzato dagli artigiani 2.0 di Polilop, verr consegnato in ogni tappa ad uno studente protagonista di una storia di resilienza universitaria. ‘Porteremo in ogni tappa – precisa Abete – il ‘rialzismo’, l’arte di cadere e trasformare ogni caduta in un trampolino di lancio. Lo faremo studiando e utilizzando le linee comunicative proprio degli studenti, che, diventando Ambassador, saranno parte attiva del laboratorio dei linguaggi della comunicazione 2025. Riserveremo spazio all’impegno per l’ambiente, alla lotta contro la violenza di genere, offrendo anche momenti di divertimento e qualche ospite a sorpresa in grado di intercettare l’entusiasmo dei ragazzi e i valori di questa campagna sociale’.

L’ascolto del target trover strumento prezioso nelle Stabilo card utili a raccogliere e analizzare i feedback dei partecipanti. ‘In questo momento di incertezze anche per gli studenti, siamo contenti che abbiano questo spazio per ascoltare e raccontare le loro emozioni e difficolt, – dichiara Magda Borsani – Marketing Manager STABILO Italia -. Il Tour proprio come STABILO porta sui banchi valori come libert e voglia di esprimersi, inclusivit e creativit.’

L’undicesima edizione avr come colonna sonora il brano ‘Nessuno solo’ interpretato da Saitta scritto e prodotto da Francesco Altobelli ed Emilio Munda per la label Ondesonore Records. ‘In meno di un minuto, – dichiara Altobelli – musica e parole si fondono in un inno all’appartenenza e alla resilienza pronto a diventare virale sui social network e diffondere i valori cari a tanti giovani italiani’.

Rinnovata anche la sinergia con il gruppo MAC. ‘I nostri ragazzi – ricorda il presidente Gianluca Rotondi – hanno bisogno di credere in se stessi, di credere in un mondo che si possa modificare grazie alle loro eccellenti capacit’. Preziose anche le partnership con Treeweb per lo sviluppo web della campagna sociale e la collaborazione creativa con Print Solution.

Il 6 giugno 2025 il tour far tappa alle finali del concorso nazionale Miss Mondo Italia dove Luca Abete terr un talk per le 120 semifinaliste.

Tutti gli aggiornamenti saranno presenti nella sezione news del sito noncifermanessuno.it e sulla piattaforma social del progetto.

Ue, Giorgetti: Italia farà sua parte, ma strategia difesa sia comune

Bruxelles, 11 mar. (askanews) – “L’Italia farà la sua parte” nel piano europeo per aumentare le capacità di difesa degli Stati membri; “prima però occorre definire ciò che è necessario” riguardo alle esigenze dei finanziamenti aggiuntivi nella spesa pubblica. L’Italia “non può concepire il finanziamento della difesa a scapito della spesa sanitaria e dei servizi pubblici”, ciò che “sarebbe inaccettabile”. Lo ha detto, questa mattina a Bruxelles, il ministro dell’Economia e Finanza, Giancarlo Giorgetti, durante la colazione di lavoro del Consiglio Ecofin a Bruxelles, secondo quanto riferiscono fonti del Mef.

“Per questa ragione – ha aggiunto Giorgetti – ho proposto soluzioni a livello europeo che promuovessero azioni coordinate per migliorare la difesa”. Il ministro ha osservato poi che “dobbiamo anche chiarire la portata e la durata della clausola di salvaguardia” che potrà essere attivata, su richiesta di ciascuno Stato membro, per non applicare le rigorose regole di bilancio del Patto di stabilità alla spesa aggiuntiva per la difesa e sicurezza, “poiché la maggior parte degli investimenti nella difesa si estende su molti anni, e il loro impatto sui conti pubblici può apparire solo a lungo termine”.

“Dobbiamo anche distinguere – ha continuato Giorgetti – tra i bisogni immediati legati alla guerra in Ucraina e la strategia sulla sicurezza a lungo termine dell’Ue”. Secondo il ministro, occorre “fare un approfondimento sulla strategia, seguito da un piano di attuazione. Dobbiamo ragionare – ha sottolineato – sulla possibilità di convertire le industrie esistenti e sviluppare, allo stesso tempo, nuove capacità e capacità tecnologiche”.

“Solo a quel punto – ha concluso il ministro – le esigenze di finanziamento saranno chiaramente definite. L’Italia farà la sua parte, prima però occorre definire ciò che è necessario”. Di questi temi Giorgetti ha parlato anche in occasione della cena di ieri sera ospitata dalla presidenza di turno polacca del Consiglio Ue, per fare il punto sulla questione difesa, sicurezza e protezione europea, hanno riferito ancora le fonti Mef.

Bankitalia, a gennaio limatura tassi nuovi mutui e calo per imprese

Roma, 11 mar. (askanews) – Continuano a limarsi i tassi bancari sui nuovi mutui alle famiglie in Italia, mentre diminuiscono anche i tassi sui prestiti alle imprese. La dinamica complessiva del credito risulta quasi stabile, con aumenti per le famiglie mentre prosegue, pur smorzandosi, il calo dei prestiti alle imprese. E’ la fotografia scattata dall’ultima indagine “Banche e moneta”, pubblicata dalla Banca d’Italia.

A gennaio i tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie (Tasso Annuale Effettivo Globale, o Taeg) si sono collocati al 3,50 per cento, dal 3,55 per cento su dicembre. Invece il tasso medio sulle nuove erogazioni di credito al consumo è salito al 10,50 per cento, dal 10,09 per cento nel mese precedente.

I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari al 4,15 per cento, riporta ancora Bankitalia, dal 4,40 nel mese precedente. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,85 per cento, dallo 0,89 nel mese precedente.

Sempre a gennaio, i prestiti al settore privato sono diminuiti dello 0,2 per cento nel confronto su base annua, dopo un meno 0,3 per cento nel mese precedente. I prestiti alle famiglie sono aumentati dello 0,4 per cento sui dodici mesi (0,2 nel mese precedente) mentre quelli alle società non finanziarie sono diminuiti dell’1,9 per cento (-2,3 nel mese precedente). I depositi del settore privato sono aumentati del 2,2 per cento (1,9 per cento in dicembre). Infine, la raccolta obbligazionaria è aumentata del 5,9 per cento (6,5 in dicembre).

Volkswagen: utile 2024 -30% a 12,4 mld, dividendo 6,3 euro (-30%)

Milano, 11 mar. (askanews) – Volkswagen chiude il 2024 con ricavi pari a 324,7 miliardi di euro, in leggero rialzo rispetto ai 322,3 miliardi del 2023, mentre i ricavi legati all’auto calano a 265,9 miliardi. Le consegne sono pari a 9 milioni di veicoli in calo del 3,5% rispetto ai 9,4 milioni dello scorso anno. L’utile è in calo del -30% a 12,39 miliardi.

Il risultato operativo registra un calo del -15% a 19,1 miliardi di euro pari a un margine del 5,9%, dopo 2,6 miliardi di costi straordinari legati alla ristrutturazione del gruppo. Al netto dei costi di ristrutturazione il margine è del 6,7%. La generazione di cash flow dell’auto registra un calo a 5 miliardi rispetto ai 10,7 miliardi del 2023.

All’assemblea sarà proposto un dividendo di 6,3 euro per le azioni ordinarie e di 6,36 euro per le azioni privilegiate che rappresenta un calo del 30% rispetto al dividendo dello scorso anno. Il payout è del 30% circa.

Per il 2025 Volkswagen prevede ricavi in crescita fino al +5% e un margine operativo del 5,5-6,5%. Il cash flow dell’auto è atteso fra 2 e 5 miliardi, dopo investimenti e costi di ristrutturazione. La liquidità netta è attesa fra 34 e 37 miliardi di euro.

Fra le sfide da affrontare, un contesto caratterizzato da incertezza politica, crescenti restrizioni commerciali e tensioni geopolitiche, dalla crescente intensità della concorrenza, dalla volatilità dei mercati delle materie prime, dell’energia e dei cambi e da requisiti più severi in materia di emissioni.

“Nel 2024, il gruppo Volkswagen ha tracciato un percorso decisivo, con prodotti innovativi e decisioni strategiche. Nel 2025, continueremo a concentrarci su un’implementazione coerente. Mentre la nostra trasformazione guadagna terreno, la nuova forza del gruppo Volkswagen prende vita”, ha detto il Ceo Oliver Blume. “La nostra offensiva di modelli, i prodotti su misura per i nostri mercati e i partner forti costituiscono la base per uno sviluppo positivo e sostenibile. Con l’aumento della mobilità elettrica accessibile, la nostra flotta di veicoli autonomi e la produzione di celle per batterie in Germania, Volkswagen sta mostrando l’innovazione europea al mondo, come motore tecnologico automobilistico globale”.

Meteo, oltre 31 gradi in Sicilia e più di 300 litri di pioggia al Nord

Milano, 11 mar. (askanews) – E’ iniziata la settimana degli eccessi: oltre 30°C in Sicilia, più di 300 litri di pioggia al Nord. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma un periodo eccezionale dal punto di vista meteo: tutta colpa del ciclone franco-iberico che spingerà verso l’Italia una serie di fronti perturbati atlantici carichi di pioggia e che poi richiamerà anche aria calda verso l’estremo Sud.

Diamo i numeri: sono previsti picchi di 300 mm di pioggia in 7 giorni ad Udine, l’equivalente di 300 litri di acqua su ogni metro quadrato di territorio: per capire il quantitativo mostruoso di queste piogge è come rovesciare un’intera piscina olimpionica (2.500.000 litri) su un campo da calcio. Ovviamente si rischiano delle alluvioni.

Altre città colpite da piogge ‘monsoniche’ saranno La Spezia e Massa con 275 mm in 7 giorni (l’equivalente della pioggia di un’intera stagione), Pordenone (240 mm), Belluno (200 mm) e Trento (165 mm): la località con maggiori precipitazioni, se escludiamo le montagne, dovrebbe essere Tolmezzo in provincia di Udine con 325 mm entro domenica!

L’altro eccesso sarà rappresentato dal caldo anomalo al Sud: dopo qualche picco intorno ai 25-27°C registrato negli ultimi giorni, tra venerdì 14 e sabato 15 (marzo non giugno!) potremo addirittura raggiungere i 31°C, in Inverno: la città indiziata del picco fuori stagione è quella di Archimede, Siracusa.

Neanche il genio di Archimede poteva immaginare, nel 200 avanti Cristo, che a Siracusa si sarebbero raggiunti i 31°C nell’Inverno 2025, anche se ovviamente aveva ottime conoscenze sul sole e sulla funzione degli specchi. Ebbene, a Siracusa raggiungeremo quel numero anomalo, ci aspettano eccessi sia da un lato (acqua) sia dall’altro (calore).

Oltre a queste impensabili anomalie, ci sarà la normalità, che comunque sarà estrema: entro domenica l’estrema normalità sarà caratterizzata da almeno 4 forti perturbazioni atlantiche che colpiranno soprattutto il Nord, il versante tirrenico del Centro e in misura minore il Sud. Nel dettaglio, nelle prossime ore avremo un peggioramento soprattutto al Nord-Ovest con possibili nubifragi in Liguria specie dalla sera; la giornata con il maltempo più diffuso sarà quella del mercoledì, quando pioverà da Nord a Sud, da Bolzano a Messina; mercoledì inizieranno i 3 giorni da bollino rosso per il Friuli con piogge superiori ai 100 mm ogni 24 ore, 3 per 100 uguale 300 mm in 3 giorni!

Giovedì 13 marzo non pioverà più al Sud e i fenomeni si concentreranno al settentrione e tra Toscana, Umbria e Lazio e sulla Sardegna; continueranno i fenomeni intensi sul Friuli e le abbondanti nevicate sulle Alpi. Sulla Catena Alpina, a fine periodo perturbato, potremo probabilmente osservare oltre 2 metri di neve fresca su alcune zone tra Lombardia e Triveneto.

Venerdì 14 sarà la giornata peggiore con nubifragi tra Liguria ed Alta Toscana e ancora maltempo sul Nord-Est. Proseguirà la fase asciutta al Sud e inizieranno ad arrivare i primi picchi da 30°C. Entro sabato 15 marzo potremo raggiungere, in Sicilia, anche i 31°C all’ombra.

Monitoriamo dunque con attenzione tutta la settimana degli eccessi, in quanto anche il weekend sarà perlopiù molto perturbato al Centro-Nord mentre splenderà il sole con il caldo estivo al Sud.

Ucraina, la finlandese Purra: "Confiscare gli asset della Russia"

Roma, 11 mar. (askanews) – L’Ucraina e il sostegno alla stessa da parte della Ue è stato l’unico argomento menzionato dalla viceministra delle Finanze della Finlandia, Riikka Purra, al suo arrivo all’Ecofin. Che ha proferito: “bisogna procedere a confiscare gli asset (congelati-ndr) alla Russia, per assicurare una posizione negoziale forte” sempre all’Ucraina.

Il tema della drastica confisca degli asset congelati ai russi resta però molto controverso tra i Paesi Ue, che sono i principali detentori di questi titoli.

In particolare, diversi esponenti delle istituzioni finanziarie hanno ripetutamente avvertito che confiscarli rischierebbe di avere pesanti ricadute reputazionali sull’osservanza dello stato di diritto e delle regole internazionali nell’Unione agli occhi di altri investitori internazionali, potenzialmente compromettendo i flussi di capitali in entrata (peraltro mentre l’Ue sembra voler aprire una fase di maggiori emissioni di titoli pubblici).

La linea espressa dalla finlandese non sembra tenere in considerazione queste preoccupazioni, che non riguardano tanto il suo Paese né altri stati baltici, che sono tra quelli che premono di più per una linea aggressiva su questo versante, mentre ne risentirebbero le maggiori economie – ed emittenti di debito – della Ue, come Germania, Francia o Italia, dove materialmente investono maggiormente gli operatori internazionali. (fonte immagine: Europea Union 2025).

Papa, notte tranquilla per il pontefice al Gemelli

Città del Vaticano, 11 mar. (askanews) – “La notte è trascorsa tranquilla, il Papa si è svegliato attorno alle 8:00”. Lo rende noto il bollettino diffuso questa mattina dalla Sala stampa della Santa Sede.

Anche il bollettino di questa mattina conferma la stabilizzazione della salute di Papa Francesco, dal 14 febbraio scorso ricoverato in ospedale per una polmonite bilaterale, tanto che per la prima volta i medici hanno sottolineato ieri che i “miglioramenti” registrati nei giorni
precedenti, si sono “ulteriormente consolidati”, così come confermato sia dagli esami del sangue che “dall’obiettività clinica e dalla buona risposta alla terapia farmacologica”.
Proprio per questo, sempre ieri sera, i medici che lo hanno in cura al policlinico Gemelli di Roma avevano deciso di sciogliere la prognosi.
Un quadro più rassicurante, quello della salute del Pontefice, che però fa mantenere prudenza ai sanitari in considerazione dell’età avanzata del paziente, della complessità del quadro clinico e “dell’importante quadro infettivo presentato al ricovero”.

Per questo, si sottolinea dal Gemelli, sarà necessario continuare, per altri giorni, la terapia medica farmacologica in ambiente ospedaliero.

Italgas, ok condizionato Antitrust ad acquisizione di 2iRete Gas

Roma, 11 mar. (askanews) – L’Autorità Garante della concorrenza e del Mercato ha autorizzato con condizioni l’acquisizione di 2i Rete Gas Spa da parte di Italgas Spa. L’operazione, riporta un comunicato, che riguarda i due maggiori distributori di gas naturale in Italia, poteva comportare criticità concorrenziali in merito alle future gare d’ambito per l’individuazione dei concessionari del servizio di distribuzione del gas in ben 65 ambiti territoriali italiani (Atem).

A seguito di una complessa istruttoria, cui hanno partecipato numerosi operatori e associazioni di settore, l’Autorità ha autorizzato l’operazione subordinandola al rispetto di misure dismissive e comportamentali.

In particolare, si legge, Italgas dovrà cedere in 31 Atem una quota di almeno il 20% dei punti di prelievo gestiti (Pdr) in base alle concessioni in essere e in altri 4 Atem la quota oggetto di acquisizione, sulla base delle precise modalità e della tempistica specificata nel provvedimento e sotto la supervisione di un monitoring trustee approvato dall’Autorità.

Inoltre, la società dovrà adottare in tutti i 65 Atem oggetto dell’istruttoria, misure di tipo comportamentale (facilitazioni finanziarie, contrattuali, tecniche e informative) per incentivare la partecipazione alla relativa gara di altri operatori, capaci di contendere efficacemente la gestione a Italgas nel corso della procedura. (fonte immagine: Italgas).

Usa, Trump annuncia l’acquisto di una Tesla a sostegno di Musk

Roma, 11 mar. (askanews) – Il presidente americano, Donald Trump, ha annunciato che acquisterà una Tesla “nuova di zecca” per sostenere Elon Musk, dopo il tonfo in Borsa dell’azienda di auto elettriche. In un post su Truth, Trump ha sottolineato che Musk “sta ‘mettendo tutto in gioco’ per aiutare la nostra nazione, e sta facendo un LAVORO FANTASTICO! Ma i pazzi della sinistra radicale, come fanno spesso, stanno cercando di boicottare Tesla, una delle più grandi case automobilistiche del mondo, e ‘creatura’ di Elon, per attaccare e fare del male a Elon e a tutto ciò che rappresenta”.

“Hanno provato a farlo con me alle urne delle presidenziali del 2024, ma come è andata? – ha aggiunto Trump – in ogni caso, domani mattina comprerò una Tesla nuova di zecca come dimostrazione di fiducia e sostegno verso Elon Musk, un vero grande americano. Perché dovrebbe essere punito per aver messo a disposizione le sue straordinarie capacità per RENDERE L’AMERICA DI NUOVO GRANDE???”.

Borse Asia in calo, Tokyo -0,80%, possibile assestamento Wall Street

Roma, 11 mar. (askanews) – Borse dell’Asia in ribasso, ma senza strappi dopo il crollo di ieri a Wall Street, proseguito sulla scia dei timori legati alle tensioni commerciali su scala globale. Oggi tuttavia i contratti futures sull’azionario statunitense fanno sperare, almeno per ora, in una stabilizzazione, mostrando leggeri recuperi. A tarda seduta Tokyo si attesta al meno 0,80%, mentre lo yen cede leggermente con il dollaro che sale al 147,34 sulla valuta giapponese.

La cinese Shanghai segna un marginale 0,15%, Hong Kong cala dello 0,86% e Shenzhen perde lo 0,20%. La sudcoreana Seul è in calo dell’1,14%, la borsa di Taiwan perde l’1,73% mentre l’azionario malesiano cala dello 0,90%.

Filippine, arrestato l’ex presidente Duterte per crimini contro umanità

Roma, 11 mar. (askanews) – L’ex presidente delle Filippine, Rodrigo Duterte, è stato arrestato all’aeroporto di Manila, al suo rientro da Hong Kong, sulla base del mandato di arresto spiccato dalla Corte penale internazionale (Cpi) per presunti crimini contro l’umanità.

“Questa mattina, l’Interpol Manila ha ricevuto la copia ufficiale del mandato di arresto dalla Cpi – recita la dichiarazione dell’Ufficio per le comunicazioni presidenziali – al momento è sotto la custodia delle autorità”. Come ricorda il quotidiano locale Manila Bulletin, la Cpi ha messo sotto inchiesta l’ex presidente, insieme ad altre persone, per le presunte esecuzioni extragiudiziali e le violazioni dei diritti umani commesse nell’ambito della lotta alla droga condotta durante il suo mandato, dal 2016 al 2022.

Duterte ritirò le Filippine dalla Cpi, ma in base al meccanismo di ritiro della Cpi, la corte mantiene la giurisdizione sui crimini commessi durante il periodo di appartenenza di uno Stato, in questo caso tra il 2016 e il 2019, quando il ritiro delle Filippine divenne ufficiale.

Ucraina, Difesa russa: abbattuti la scorsa notte 337 droni

Roma, 11 mar. (askanews) – I sistemi di difesa aerea russi hanno intercettato e abbattuto 337 droni ucraini lanciati la scorsa notte in territorio russo, tra cui 91 nella regione di Mosca. Lo ha riferito il ministero della Difesa russo, sottolineando in un comunicato che si è trattato del maggior attacco messo a segno dall’inizio dell’anno.

“Durante la scorsa notte, i sistemi di difesa aerea hanno intercettato e distrutto 337 veicoli aerei senza pilota ucraini: 91 Uav sul territorio della regione di Mosca, 126 UAV sul territorio della regione di Kursk, 38 Uav sul territorio della regione di Bryansk, 25 Uav sul territorio della regione di Belgorod, 22 Uav sul territorio della regione di Ryazan, 10 Uav sul territorio della regione di Kaluga, otto Uav sul territorio della regione di Lipetsk, otto Uav sul territorio della regione di Oryol, sei Uav sul territorio della regione di Voronezh e tre Uav sul territorio della regione di Nizhny Novgorod”, recita la nota riportata dalle agenzie di stampa russe.

Ucraina, almeno un morto in un attacco con droni nella regione di Mosca

Roma, 11 mar. (askanews) – Una persona è morta e altre cinque sono rimaste ferite in un attacco con droni lanciato dall’Ucraina nella regione di Mosca. Lo hanno riferito i servizi di emergenza citati dalle agenzie di stampa russe.

“Stando alle prime informazioni, sei persone sono rimaste ferite in un attacco di droni ucraini nella regione di Mosca, una di loro è morta”, hanno dichiarato le autorità. Su Telegram il governatore della regione di Mosca, Andrei Vorobyov, ha riferito di “un massiccio attacco con droni su Mosca e sulla regione di Mosca”.

Qualche parola sull’immagine della Madonna  

From piuxabay
From piuxabay

Il mondo d’oggi assomiglia ad una clessidra maligna che svuota la sua parte buona senza più girarsi per riempirla, come avesse il potere di bloccare il tempo restando sempre nella stessa posizione, fiera della tristezza che produce. Per quanto si legge, è accaduto a Napoli un fatto che non segna la differenza tra uomini e donne ma tra i responsabili di un gesto e quelli che lo hanno sofferto. L’8 marzo, in occasione di un evento per la Giornata della Donna, promossa da “Non una di meno” è stato esposto, durante il corteo, uno stendardo con l’immagine della Madonna che ha tra le mani, anziché il cuore di Gesù, una pillola abortiva e sotto la scritta “aborto libero”.

Si è trattata di una iniziativa che non è rimasta all’interno di uno spazio, nella corte di un palazzo ma ha voluto visibilità nel corso di una processione che inanellava i diritti delle donne. Quell’esibizione è stata un orgoglioso incedere di offesa al divino, dimenticando che anche la Madonna, appartenendo al genere femminile, avrebbe i suoi diritti che dovrebbero essere per buon logica rispettati.  Dimenticando per un attimo il suo rapporto con Dio, nel tempo della sua vita la giovane di Nazareth, a partire dalla nascita di suo Figlio in condizioni non certo agevoli, ha laicamente dimostrato di avere una forza degna di ogni ammirazione.

Sua Eminenza Battaglia, il Cardinale di Napoli, non ha mosso guerra di religione ma si è fin troppo discretamente limitato ad invitare a non ferire o disprezzare la fede altrui pur nell’ambito della libertà di espressione di ciascuno.

È un ovvio richiamo alla sensibilità ed alla intelligenza del prossimo che è venuto meno ai fondamentali della civiltà.

La manifestazione poi ha messo in piedi un confuso melting pot di temi che vanno dalla rivendicazione all’aborto, al sostegno della Palestina fino al generico no al riarmo. Di tutto e di più pur di fare casino. Per inciso, potrebbero allora lamentarsi quelli che sono stati dimenticati dalle rivendicazioni, chi non vuole lo sfruttamento degli animali nei circhi, altri che reclamano più piste ciclabili, quelli che chiedono visite gratuite veterinarie e così via.

Per non farsi mancare nulla, le protagoniste della sfilata hanno anche recitato un rosario laico, non si sa se completo delle tre poste o se si siano limitate ad una parodia di preghiera di poche parole. E’ un problema di tenuta, di resistenza e di perseveranza che impegna oltre i pochi secondi di uno slogan. Chissà se avranno poi meditato sui “misteri” della loro dabbenaggine ma c’è da dubitarne. Sembra che siano piuttosto incapaci di leggere la rosa dei venti e di orientarsi per il meglio, preferendo andare a zonzo con una fantasia priva di grammatica esistenziale.

Non sanno, evidentemente, che Papa Francesco, gradito anche ai non cristiani, ha disposto di aggiungere tre invocazioni alle litanie lauretane. Due di esse potrebbero tornare comode alle donne che vivono in condizioni di difficoltà. La Madre della Misericordia e la Madre della Speranza non resterebbe indifferente alle loro suppliche. Nella triste trovata dello stendardo c’è poi una contraddizione che ha del ridicolo. Essendo opera certamente di persone sprovviste di fede, non si comprende perché facciano ricorso alla Madonna per avere ragione dei loro diritti.  Per tutta evidenza, è un appello che non ha alcun legame e coerenza con l’eventuale formazione culturale delle protestatarie.

Certo, la Madonna ha sopportato dolori e avversità con una energia che potrebbe costituire esempio per ogni donna del creato. Non faceva miracoli e non aveva poteri soprannaturali. Aveva solo se stessa ed è andata avanti senza insultare nessuno e neppure il destino. Neppure ebbe bisogno di strepitare scompostamente contro il governo di Roma per condurre la comunità che le era stata affidata. Non risulta che marciasse con il dipinto di Cesare o degli Dei romani, ad esempio, a testa in giù o quant’altro del genere.

Ci sarebbe da ricordare alle protagoniste della gloriosa trovata che la natura ci ha regalato una magnifica pianta, l’albero del rosario o del paternostro che dà frutti ghiotti per gli uccelli ma non per gli uomini e gli altri animali. Vanno maneggiati con cura perché sono velenosi.  Il Rosario non è uno strumento buono per ogni circostanza, esige una pratica ed una sua specifica dimensione, pretende silenzio e concentrazione e soprattutto un rapporto con il Cielo oltre che con la strada.

Per non farsi mancare nulla, sembra poi che le ruggenti donne abbiano sfilato a seni nudi, forse per mostrare limpidamente che nel solco delle due parti non si annidi chissà quale altra invenzione. “Un ramoscel di palma Et un di lauro trae del suo bel seno” diceva il buon Petrarca e dobbiamo sperare che prima o poi adottino una maggiore delicatezza, evitando qualcosa che puzzi di blasfemia.

“Meno” è una parola potente. Può essere avverbio o aggettivo. A seconda dell’uso può essere comparativo o un superlativo relativo di minoranza. C’è il pericolo che quella parola, frustrata dal suo negativo, aggiunga per istintiva reazione ciò che stride poi alla coscienza dell’uomo comune. Se non si è mal compreso, in quel mondo di reclami c’è la rivendicazione all’aborto e il dito puntato contro quei medici obiettori di coscienza che non sono disponibili al riguardo. Obiettori è una parola difficile da gestire che può prestarsi a continue obiezioni e abiezioni.  Può essere scritta con la sola consonante “B” od anche con due “B” quasi a volerla rafforzare. Indica un porsi in modo oggettivo di fronte ad una situazione ma anche mettere nel mirino qualcuno o qualcosa. Sembra che quell’universo femminile sia per la seconda soluzione.

Non sembra, però, che lo stesso indice puntato sia rivolto verso gli obiettori di coscienza militari che, a torto o a ragione, suscitano simpatie perché impegnati a prestare un’attività di servizio civile. Sullo sfondo resta un reato di vilipendio alla religione che nessuno solleva, forse per un eccesso di sopportazione o sperando in una futura maturità delle autrici dell’atto. La prossima volta c’è da augurarsi che di questi fatti non se ne conti nessuno o magari uno di meno e non di più. Al pari degli uomini, le donne, ogni donna va tutelata e rispettata nella sua interezza, Di questo non v’è dubbio. La difesa dei loro diritti non può essere avvilita in scempiaggini che ne dequalificano il valore e la considerazione. Non c’è bisogno di scandali per scandagliare quanto ancora manchi al raggiungimento di certe conquiste.

Per il prosieguo, si prega, a tutto vantaggio ed a tutela del pianeta donna, di lasciar stare per il tempo a venire la Madonna che di lacrime, ai piedi di suo Figlio crocefisso, ne ha già versate abbastanza.

FareRete, insieme per il bene comune: il traguardo dei dieci anni.

Foto di Gerd Altmann da Pixabay
Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Il decennale di FareRete Innovazione Bene Comune è un traguardo che ci riempie di gioia e responsabilità. Dieci anni di impegno, di innovazione e di cooperazione per il Bene Comune sono un patrimonio prezioso da condividere con la nostra comunità e con le nuove generazioni che, insieme a noi, costruiranno il futuro. Quest’articolo intende essere un viaggio che intreccia storie, idee, principi e progetti, affinché i valori di solidarietà, partecipazione, sostenibilità e giustizia sociale possano diventare la base condivisa di un domani migliore.

Viviamo un periodo in cui le sfide globali – sanitarie, ambientali, economiche e geopolitiche – sembrano inasprirsi. Eppure, è proprio nei momenti più complessi che deve emergere, con maggior forza, la necessità di unire le energie e di dedicare sforzi comuni alla ricerca di soluzioni eque e sostenibili. Nel segno di questa consapevolezza, dieci anni fa, un gruppo di persone provenienti da ambiti diversi – operatori sociali, professionisti della sanità, esponenti del terzo settore, studenti e docenti universitari – scelse di fondare FareRete Innovazione Bene Comune. L’intento, allora come oggi, era promuovere nuovi orizzonti di azione collettiva, capaci di generare cambiamenti positivi per i territori e per le comunità.

In questo percorso decennale, le testimonianze e le esperienze raccolte sul campo ci hanno insegnato che l’innovazione più autentica non è soltanto tecnologica, ma soprattutto sociale e culturale. Innovare significa ripensare il modo in cui costruiamo relazioni, progetti e politiche pubbliche. Significa favorire l’incontro di persone con competenze e visioni diverse, innescando così momenti di condivisione e slanci di generosità, fondamentali per affrontare le emergenze del presente e preparare il terreno verso un futuro solido e inclusivo.

Quando parliamo di Bene Comune, ci riferiamo a un insieme di valori, principi e pratiche orientati alla solidarietà, alla partecipazione, alla sostenibilità e alla giustizia sociale. A partire da questo nucleo, abbiamo promosso una pluralità di iniziative: dal garantire l’accesso universale ai servizi sanitari, alla ricerca e sviluppo di farmaci e terapie innovative; dalle azioni di prevenzione e controllo delle malattie infettive, alla gestione sociosanitaria delle malattie croniche. Il Bene Comune, declinato in queste molteplici forme, ci appare oggi come uno strumento ideale per favorire la cooperazione tra associazioni, imprese, istituzioni e cittadini.

A dieci anni dal nostro inizio, ci troviamo a riflettere su ciò che abbiamo fatto, su quanto c’è ancora da fare e su come accompagnare le nuove generazioni verso un orizzonte di pace e responsabilità. Il vento della guerra, la pandemia, le tensioni economiche e sociali ci rammentano quanto sia fragile l’equilibrio globale e, al contemporaneo, quanto sia urgente rispondere con soluzioni condivise e costruttive. Siamo tutti chiamati alla responsabilità: nessun individuo, nessuna organizzazione può dirsi estraneo a ciò che accade attorno a noi.

Proprio in questa tensione costruttiva, vorrei accompagnarvi attraverso un viaggio che tocca alcuni dei punti cardine del nostro lavoro: il significato di Bene Comune, la valenza di un accesso universale alla salute, l’importanza della ricerca e dell’innovazione, il ruolo imprescindibile della prevenzione e il valore della comunità come culla di progetti condivisi. Ogni passo di questo percorso è costellato da testimonianze e riflessioni che ci aiutano a delineare un vero e proprio “cambiamento di paradigma” nella direzione di un futuro solidale.

 

Rosapia Farese – Presidente di FareRete Innovazione Bene Comune

 

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Solo 300 cattolici nella sconfinata Groenlandia

Foto di Bernd Hildebrandt da Pixabay
Foto di Bernd Hildebrandt da Pixabay

Sotto i piedi un suolo ricco di minerali coperto da un fitto strato di neve bianca; sopra la testa il cielo incantato e stravolto dalle aurore boreali. Notti illuminate e lunghe, giornate dove la luce solare dura solo poche ore. La Groenlandia è terra piena di contrasti, a partire dal suo nome: letteralmente significa “terra verde”, ma nelle sue lande coperte di ghiaccio e neve, a ridosso del circolo polare artico, i prati si possono ammirare per poche settimane e solo in alcune zone. Eppure anche qui, tra i ghiacci, il seme del Vangelo è fiorito da secoli, attraversando le tempeste e i rigidi inverni della storia.

La Groenlandia, stando agli ultimi dati, conta poco più di 57mila abitanti su un territorio che ha una superficie di 2.166.000 chilometri quadrati (comprese le isole costiere). Si tratta dell’area meno densamente popolata della Terra, appena 0,027 abitanti per chilometro quadrato.

La gran parte degli abitanti appartiene alla comunità ecclesiale evangelica luterana, facente capo alla Chiesa di Danimarca (Den Danske Folkekirke), che ha istituito in Groenlandia una sede vescovile nel 1993. Dal 1995 al 2020 la diocesi luterana di Groenlandia è stata retta da Sofie Petersen, appartenente all’etnia indigena inuit, seconda donna con incarico episcopale nella Chiesa di Danimarca. Ora la comunità luterana è guidata da un’altra donna, Paneeraq Siegstad Munk.

Attualmente, la percentuale di cattolici presenti sull’isola è pari a meno dell’un per cento della popolazione: si tratta di circa 300 persone che settimanalmente, grazie ai frati francescani conventuali, si radunano in chiesa per l’Eucarestia. Ogni domenica si celebra una Messa in lingua inglese nella cappella e la prima domenica di ogni mese è celebrata una messa in lingua danese.

 

Su tutta l’isola, che è il più vasto territorio dipendente del mondo e la quarta suddivisione amministrativa più vasta del pianeta dopo la Sacha, l’Australia Occidentale e il Territorio di Krasnojarsk, vi è una sola parrocchia, quella di Cristo Re, situata nella capitale Nuuk, posta sotto la giurisdizione della Diocesi cattolica di Copenaghen.

Il piccolo gregge dei cattolici in Groenlandia è composto in stragrande maggioranza non dalla popolazione locale (di origine inuit o danese) bensì da migranti provenienti dalle Filippine o dal Vietnam, ma anche da altre nazioni dell’Europa o dell’Asia. Tutti si ritrovano anche dopo la celebrazione della messa, per condividere caffè, tè e cibi asiatici assieme al sacerdote.

Con certezza non è noto quando l’annuncio del Vangelo giunse sull’isola. L’unico dato certo è che le prime comunità cristiane si insediarono durante il medioevo, probabilmente dai territori del nord Europa messi a ferro e fuoco dalle incursioni vichinghe. Nel XII secolo nacque in Groenlandia una diocesi, quella di Garðar, che però ha vita breve a causa di quella che venne ribattezzata “piccola era glaciale”. Le temperature estreme decimarono la popolazione e solo nel XVIII secolo le comunità ecclesiali di confessione protestante da diverse nazioni del nord Europa tornarono sull’Isola.

I cattolici ricomparvero solo il secolo scorso. La parrocchia di Nuuk venne fondata nel 1958 ma già alcuni anni prima, in piena guerra fredda, furono gli statunitensi a riportare il cattolicesimo nell’isola. Nel 1953, infatti, gli Stati Uniti d’America acquistarono un pezzo di terra dal governo danese per costruire una base per l’aviazione militare, obbligando gli Inuit che risiedevano in quell’area a trasferirsi 110 chilometri più a nord, dove attualmente è costituito il villaggio di Qaanaaq.

Pur avendo acquistato il territorio, nella zona militare gestita dagli USA sono tuttora conservati i diritti di sovranità della Groenlandia, per cui l’uso della base comporta per gli Stati Uniti il pagamento di un “affitto”, ovvero di “cessione temporanea della sovranità”, pari a 300 milioni di dollari annui. La base conta poche centinaia di militari (235 stando all’ultimo censimento) e tra di loro ci sono diversi cattolici.

A questi si aggiungono i cattolici giunti fino in Groenlandia seguendo i flussi migratori di filippini, vietnamiti e altre etnie provenienti dal Continente euroasiatico, flussi iniziati già verso la fine del secolo scorso. La loro cura pastorale, oltre che ai sacerdoti della Diocesi di Copenaghen, è affidata anche all’Ordine dei Frati Minori Conventuali. Il parroco di Cristo Re in Nuuk, infatti, è uno di questi frati francescani. E, in collaborazione con l’ordinariato militare degli USA, la missione provvede anche alla cura pastorale dei cattolici di stanza presso la base militare USA..

Prima dei francescani, la parrocchia di Nuuk era affidata ai sacerdoti dell’Istituto del Verbo Incarnato. Ancora prima, a partire dal 1980, nella missione di Nuuk operavano anche le suore della fraternità delle Piccole Sorelle di Gesù (Jesu Små Søstres Kommunitet / Jiisusip Najaarai).

 

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https://fides.org/it/news/76113-GROENLANDIA_Cattolici_in_Groenlandia_una_piccola_Chiesa_di_migranti

Nuove iniziative della Commissione europea per potenziare la difesa

Foto di Simon da Pixabay
Foto di Simon da Pixabay

La Commissione europea sta attivando le clausole nazionali per sospendere il Patto di stabilità e ha proposto un nuovo strumento comune da 150 miliardi di euro per prestiti agli Stati membri, garantiti dal bilancio dell’UE. Per raggiungere l’obiettivo di 800 miliardi per potenziare le capacità di difesa, si stanno considerando vari strumenti per facilitare gli investimenti militari. Il commissario all’Economia, Valdis Dombrovskis, ha menzionato anche la possibilità di una maggiore flessibilità nell’uso dei fondi di coesione, destinati alla difesa e alla sicurezza.

Inoltre, si sta esplorando il ruolo della Banca europea degli investimenti (BEI), che dovrà modificare il suo statuto per adattarsi a queste nuove esigenze. A Bruxelles, si sta anche pensando a come mobilitare capitali privati e si considera l’uso delle risorse del Meccanismo europeo di stabilità (Mes), il fondo salva Stati, la cui riforma non è stata ancora ratificata dall’Italia.

Dombrovskis ha escluso una revisione delle regole sui conti pubblici, sottolineando che è necessario agire rapidamente. La Commissione intende comunicare ai Paesi membri come attivare la flessibilità delle clausole nazionali, auspicando un coordinamento nelle richieste. Infine, la proposta per il nuovo strumento di finanziamento sarà basata sull’ Articolo 122 del Trattato sul funzionamento dell’Unione, offrendo prestiti garantiti dal bilancio dell’UE.

Crolla Wall Street su timori economia Usa ma per Casa Bianca realtà è altra

Milano, 10 mar. (askanews) – I timori legati agli effetti della politica economica di Donald Trump hanno scosso la piazza finanziaria di Wall Street generando un crollo dei principali indici di riferimento. La caduta libera è iniziata presto, con tutti e tre i principali indici che hanno aperto in profondo rosso. Il Dow Jones ha chiuso in ribasso del 2,08%. Anche l’S&P 500 è crollato, lasciando sul terreno il 2,7%, mentre il Nasdaq, l’indice di riferimento per i titoli tecnologici, è andato in caduta libera a -4%, registrando il suo più grande calo giornaliero da settembre 2022.

E’ stato un mese difficile per i mercati, con i tre principali indici che hanno azzerato i guadagni registrati dopo le elezioni presidenziali americane di novembre. Le vendite diffuse sono state generate principalmente dai timori per l’impatto dei dazi di Trump che, in un’intervista domenica ha detto che l’economia statunitense avrebbe vissuto “un periodo di transizione”, senza escludere il rischio di una recessione.

I titoli tecnologici hanno guidato le perdite con i cosiddetti “Magnifici sette”, Alphabet, Amazon, Apple, Meta, Microsoft, Nvidia e Tesla tutti in profondo ribasso. In particolare è l’azienda di auto elettriche di Elon Musk ad aver accusato il colpo più pesante con un tonfo del 15,43%.

La Casa Bianca al termine di questo lunedì nero ha affermato, tramite il suo portavoce, Kush Desai, che “stiamo assistendo a una forte divergenza tra gli spiriti animali del mercato azionario e ciò che stiamo effettivamente vedendo accadere da parte delle aziende e dei leader aziendali, e quest’ultimo è ovviamente più significativo del primo perchè riguarda ciò che riserva l’economia nel medio e lungo termine”.

Ucraina, Zelensky: la pace è Il nostro "obiettivo comune"

Roma, 10 mar. (askanews) – Alla vigilia dei colloqui tra Ucraina e Stati Uniti in Arabia Saudita, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha scritto su X che la pace è un “obiettivo comune”.

“Posizioni forti sulla linea del fronte e una diplomazia forte devono concorrere per raggiungere una pace giusta e duratura. Sotto la guida degli Stati Uniti e in cooperazione con tutta l’Europa, questo è assolutamente realizzabile. La pace è il nostro obiettivo comune”, ha affermato Zelensky.

Il presidente ucraino è volato oggi in Arabia Saudita per incontrare il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman. Non è previsto che partecipi all’incontro di domani tra le delegazioni di Stati Uniti e Ucraina.

Ue, il commissario Dombrovskis: per Rearm EU valutiamo Bei, fondi di coesione e Mes

Roma, 10 mar. (askanews) – L’attivazione delle clausole nazionali di sospensione del Patto di stabilità e un nuovo strumento comune (da 150 miliardi di euro) per finanziarie prestiti agli Stati membri, garantiti dal bilancio comunitario, ma non solo: per raggiungere gli 800 miliardi annunciati per finanziare l’aumento delle capacità nazionali di difesa, la Commissione europea sta valutando una molteplicità di strumenti con cui poter facilitare gli investimenti nel settore militare da parte dei paesi membri. Lo ha spiegato il commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrovskis che ha citato anche la possibilità di una “flessibilità aggiuntiva nell’uso dei fondi di coesione Ue”, che sarebbero re-indirizzati sempre verso la spesa in difesa e sicurezza.

“E stiamo anche valutando un ruolo della Banca europea degli investimenti, la Bei che sta già lavorando su piani di azione per difesa e sicurezza”, ma che dovrà modificare per questo il suo statuto. Inoltre, a Bruxelles “stiamo valutando cosa possa essere fatto per mobilitare capitale privato, e non ci dobbiamo dimenticare delle capacità che ci sono nel Meccanismo europeo di stabilità”, ha detto nella conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo.

Quindi il “famigerato” Mes, il “fondo salva Stati” su cui si è creato un caso nell’Ue per la mancata ratifica della sua riforma da parte dell’Italia. Secondo Dombrovskis le dotazioni del Mes “potrebbero essere utilizzate in questo ambito”.

L’unica strada che la Commissione europea esclude, almeno per ora, è quella di una nuova revisione delle regole comuni sui conti pubblici: “non lo stiamo suggerendo, perché abbiamo concluso questa revisione” del Patto di stabilità “da meno di un anno, e poi perché richiederebbe più tempo per la discussione e per il processo legislativo, mentre è adesso che dobbiamo reagire. Per questo proponiamo di usare la flessibilità che c’è già nelle regole”.

“Sulla flessibilità addizionale attivando le clausole nazionali di sospensione del Patto faremo una comunicazione per i Paesi membri, perché spetterà agli Stati richiederne l’attivazione. Noi auspichiamo che avvenga con un coordinamento su tempi e modalità”, ha proseguito. “E stiamo indicando i termini su tempistica e modalità anche per includere delle considerazioni sulla sostenibilità dei conti pubblici”.

Mentre per il nuovo strumento comune di finanziamento da 150 miliardi di euro “la nostra proposta sarà di stabilirlo in base all’Articolo 122 del Trattato” sul funzionamento dell’Unione, “fornendo agli Stati membri prestiti garantiti dal bilancio Ue”.

(fonte immagine: European Union).

Italia propone 16,7 mld garanzie Ue per mobilitare 200 mld su difesa

Roma, 10 mar. (askanews) – In occasione delle riunioni di Eurogruppo e Ecofin, l’Italia ha proposto ai partner dell’Ue di creare un nuovo meccanismo, battezzato “European Security & Industrial Innovation Initiative” o “Eu-Sii”, che ridisegnerebbe il programma comunitario “InvestEu”, già esistente, al fine di aumentare le capacità di difesa degli Stati membri. Secondo le elaborazioni del ministero dell’Economia, un sistema di garanzie pubbliche per approssimativamente 16,7 miliardi di euro potrebbe, mediante meccanismi di leva, mobilitare fino a 200 miliardi di euro di investimenti privati sui prossimi 3-5 anni, con un moltiplicazione in scala 12. Lo si apprende durante le riunioni a Bruxelles.

La proposta dell’Italia prevede una struttura innovativa di garanzie europee a tre livelli, per mobilizzare gli investimenti privati, ottimizzando l’uso complementare di risorse nazionali e dell’Ue: una prima “tranche”, sostenuta dagli Stati membri, che assorbirebbe i rischi di perdite iniziali; una seconda tranche “di mezzo”, sostenuta da modesti contributi dal bilancio dell’Ue”, e una terza tranche “senior”, altamente protetta, che fornirebbe la massima fiducia del mercato, e che sarebbe sostenuta da garanzie europee.

L’obiettivo è quello di incanalare i capitali privati, in particolare, per i settori e le imprese ad alta tecnologia, fondamentali non solo per il settore della Difesa in senso stretto, ma più in generale per la protezione, la resilienza e la sicurezza dell’Europa, comprese quindi la sicurezza informatica, la produzione avanzata, l’intelligenza artificiale, il settore aerospaziale e le tecnologie a duplice uso.

Il ricorso ai fondi privati permetterebbe di potenziare e ampliare gli investimenti strategici per la difesa e sicurezza in Europa, contenendo l’emissione di nuovo debito pubblico, sia nazionale che europeo, che comunque alla fine dovrebbe essere rimborsato. Questa preoccupazione è particolarmente importante per l’Italia, impegnata in uno sforzo sostenuto per ridurre il suo indebitamento attraverso il mantenimento costante di avanzi di bilancio primari.

Dombrovskis: per Rearm EU valutiamo Bei, fondi coesione e Mes

Roma, 10 mar. (askanews) – L’attivazione delle clausole nazionali di sospensione del Patto di stabilità e un nuovo strumento comune (da 150 miliardi di euro) per finanziarie prestiti agli Stati membri, garantiti dal bilancio comunitario, ma non solo: per raggiungere gli 800 miliardi annunciati per finanziare l’aumento delle capacità nazionali di difesa, la Commissione europea sta valutando una molteplicità di strumenti con cui poter facilitare gli investimenti nel settore militare da parte dei paesi membri. Lo ha spiegato il commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrovskis che ha citato anche la possibilità di una “flessibilità aggiuntiva nell’uso dei fondi di coesione Ue”, che sarebbero re-indirizzati sempre verso la spesa in difesa e sicurezza.

“E stiamo anche valutando un ruolo della Banca europea degli investimenti, la Bei che sta già lavorando su piani di azione per difesa e sicurezza”, ma che dovrà modificare per questo il suo statuto. Inoltre, a Bruxelles “stiamo valutando cosa possa essere fatto per mobilitare capitale privato, e non ci dobbiamo dimenticare delle capacità che ci sono nel Meccanismo europeo di stabilità”, ha detto nella conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo.

Quindi il “famigerato” Mes, il “fondo salva Stati” su cui si è creato un caso nell’Ue per la mancata ratifica della sua riforma da parte dell’Italia. Secondo Dombrovskis le dotazioni del Mes “potrebbero essere utilizzate in questo ambito”.

L’unica strada che la Commissione europea esclude, almeno per ora, è quella di una nuova revisione delle regole comuni sui conti pubblici: “non lo stiamo suggerendo, perché abbiamo concluso questa revisione” del Patto di stabilità “da meno di un anno, e poi perché richiederebbe più tempo per la discussione e per il processo legislativo, mentre è adesso che dobbiamo reagire. Per questo proponiamo di usare la flessibilità che c’è già nelle regole”.

“Sulla flessibilità addizionale attivando le clausole nazionali di sospensione del Patto faremo una comunicazione per i Paesi membri, perché spetterà agli Stati richiederne l’attivazione. Noi auspichiamo che avvenga con un coordinamento su tempi e modalità”, ha proseguito. “E stiamo indicando i termini su tempistica e modalità anche per includere delle considerazioni sulla sostenibilità dei conti pubblici”.

Mentre per il nuovo strumento comune di finanziamento da 150 miliardi di euro “la nostra proposta sarà di stabilirlo in base all’Articolo 122 del Trattato” sul funzionamento dell’Unione, “fornendo agli Stati membri prestiti garantiti dal bilancio Ue”. (fonte immagine: European Union).

Ue, Pd valuta voto mozione su difesa, dubbi su apprezzamento von der Leyen

Roma, 10 mar. (askanews) – Il Pd deciderà domani come votare sulla risoluzione sulla difesa Ue e il riarmo che mercoledì sarà all’esame del Parlamento europeo. La riunione di questo pomeriggio del gruppo Socialisti e democratici, di cui fa parte il Pd, non ha portato ancora ad una posizione definitiva, perché la versione finale del documento è arrivata solo in serata e gli europarlamentari – ma anche la segretaria dem Elly Schlein – vogliono studiarlo bene. Al momento, secondo quanto riferisce uno dei partecipanti alla riunione, si oscilla tra un’astensione e un “sì motivato”, ovvero un via libera accompagnato da tutte i distinguo che la leader Pd e buona parte del partito sottolinea da giorni.

Il voto non è sul piano ‘Rearm Europe’ – che verrà valutato direttamente dal Consiglio europeo – ma sulla risoluzione del Parlamento che affronta i nodi della difesa Ue. Nel testo, però, ci sarà più di un riferimento al piano presentato da Ursula von der Leyen e – con tutta probabilità – ci sarà un passaggio in cui si esprime apprezzamento per quella proposta, cosa che contrasta con la linea seguita fin qui sia dalla Schlein che da buona parte del Pd.

In realtà, quel passaggio compare già nella bozza di risoluzione messa a punto dai Socialisti e democratici, documento che però ora dovrebbe confluire nella mozione di maggioranza sottoscritta anche dal Ppe e probabilmente da Verdi e Liberali. Anche nel testo di S&d, nel capitolo dedicato al “Finanziamento della nostra difesa e della sicurezza” si legge che il Parlamento europeo “accoglie con favore l’iniziativa ‘Rearm Eu’ della Commissione come un primo passo importante per un’azione rapida”.

E questo punto, a quanto pare, sarà presente anche nel documento di maggioranza che viene definito in queste ore, considerando che il Ppe è il partito della Von der Leyen.

Buona parte dei riformisti, a cominciare da Pina Picierno, non hanno dubbi: il Pd non può che votare a favore di un documento che otterrà il sì di tutti i socialisti europei. Difficile, però, che Stefano Bonaccini scelga di votare in modo difforme dalla linea che verrà indicata dal partito. Di sicuro quella dei riformisti non coincide con quello che pensa la maggioranza che sostiene la Schlein, e non è neanche ciò che in questi giorni aveva detto la segretaria. Si valuterà in queste ore, qualcuno racconta di un tentativo di correggere quell’ “accoglie con favore” con un “prende atto”, ma non è facile che la proposta passi.

Sarà la segretaria, insieme al capodelegazione Nicola Zingaretti, a valutare il testo finale della risoluzione e a fissare una linea. Nella consapevolezza che tra gli europarlamentari Pd c’è anche qualcuno tentato dal no e che qualche voto in dissenso dalla posizione ufficiale ci sarà comunque.

Usa-Cina, avviati i colloqui per un possibile summit tra Trump e Xi Jinping

Roma, 10 mar. (askanews) – Washington e Pechino hanno avviato colloqui su un possibile “summit dei compleanni” tra il presidente Donald Trump e il leader cinese Xi Jinping a giugno – quando entrambi i leader festeggiano il loro compleanno – negli Stati Uniti. Lo ha riportato il Wall Street Journal.

Le discussioni sono ancora nelle fasi iniziali, ha riferito il Wsj, citando fonti che hanno familiarità con la questione. Allo stesso tempo, la Cina è più interessata a tenere il vertice a Pechino, secondo la ricostruzione del quotidiano.

Oggi anche il South China Morning Post ha riferito di un possibile incontro a breve tra i due leader, citando fonti diplomatiche secondo cui Trump potrebbe recarsi in Cina ad aprile. I due quotidiano hanno sottolineato che i preparativi per un possibile vertice avvengono in un momento di forti tensioni commerciali tra i due paesi, con nuovi dazi e restrizioni su settori strategici.

Trump festeggerà 79 anni il 14 giugno, Xi Jinping 72 il giorno successivo.

I medici sciolgono la prognosi: il Papa non è più in imminente pericolo di vita

Città del Vaticano, 10 mar. (askanews) – Le condizioni cliniche di Papa Francesco “continuano ad essere stabili. I miglioramenti registrati nei giorni precedenti si sono ulteriormente consolidati, come confermato sia dagli esami del sangue che dall’obiettività clinica e dalla buona risposta alla terapia farmacologica. Per tali motivi i medici nella giornata di oggi hanno deciso di sciogliere la prognosi”. E’ quanto riferisce il nuovo bollettino medico sulla salute di Papa Francesco, dal 14 febbraio scorso ricoverato al Policlinico A. Gemelli di Roma per una polmonite bilaterale.

Tuttavia, in considerazione della complessità del quadro clinico e dell’importante quadro infettivo presentato al ricovero, si precisa, “sarà necessario continuare, per ulteriori giorni, la terapia medica farmacologica in ambiente ospedaliero”. Lo scioglimento dei pericolo di vita per Papa Francesco, stabilito oggi dai medici del Policlinico Gemelli significa che il Pontefice “non è più in imminente pericolo di vita in conseguenza della infiammazione e del quadro clinico specifico”, hanno poi precisato fonti vaticane dopo l’ultimo bollettino medico. Papa Francesco, malgrado
dei miglioramenti, proseguirà però ad essere aiutato, “in una stabilità del quadro clinico”, nel tipo di sostegno all’ossigenazione utilizzata in questi giorni di ricovero al Policlinico A. Gemelli di Roma (meccanica nella notte e ad alti flussi per il resto della giornata), spiegano fonti vaticane che sottolineano, comunque, la “prudenza dei sanitari”, visto che il “quadro clinico nel suo complesso resta complesso” tanto da non consentire ancora di calendarizzare una possibile dimissione
del Pontefice dal nosocomio romano per far rientro in Vaticano.

Questa mattina, intanto, il Papa ha potuto seguire gli Esercizi spirituali in collegamento con l’Aula Paolo VI, ha poi ricevuto l’Eucarestia e si è recato nella Cappellina dell’appartamento privato per un momento di preghiera. Nel pomeriggio si è nuovamente unito agli Esercizi spirituali della Curia, seguendo in collegamento video. Durante la giornata ha alternato la preghiera al riposo”.

Papa, medici sciolgono la prognosi. Proseguono i miglioramenti

Città del Vaticano, 10 mar. (askanews) – Le condizioni cliniche di Papa Francesco “continuano ad essere stabili. I miglioramenti registrati nei giorni precedenti si sono ulteriormente consolidati, come confermato sia dagli esami del sangue che dall’obiettività clinica e dalla buona risposta alla terapia farmacologica. Per tali motivi i medici nella giornata di oggi hanno deciso di sciogliere la prognosi”. E’ quanto riferisce il nuovo bollettino medico sulla salute di Papa Francesco, dal 14 febbraio scorso ricoverato al Policlinico A.Gemelli di Roma per una polmonite bilaterale.

Tuttavia, in considerazione della complessità del quadro clinico e dell’importante quadro infettivo presentato al ricovero, si precisa, “sarà necessario continuare, per ulteriori giorni, la terapia medica farmacologica in ambiente ospedaliero”.

Questa mattina, intato, il Papa ha potuto seguire gli Esercizi spirituali in collegamento con l’Aula Paolo VI, ha poi ricevuto l’Eucarestia e si è recato nella Cappellina dell’appartamento privato per un momento di preghiera. Nel pomeriggio si è nuovamente unito agli Esercizi spirituali della Curia, seguendo in collegamento video. Durante la giornata ha alternato la preghiera al riposo”.

Basilea, il carnevale al buio che nasce dalle feste medievali

Basilea, 10 mar. (askanews) – Sono da poco passate le 3 del mattino e la gente già affolla le strade di Basilea per recarsi verso la piazza centrale dove, alle 4 esatte, inizieranno le celebrazioni del carnevale, festa molto sentita in città, che vede partecipare a una grande sfilata oltre 12mila figuranti e porta nelle strade 200mila persone.

“Il carnevale di Basilea – ha detto ad askanews Natascha Martin, Responsabile Comunicazione di Turismo Basilea – è parte della identità della città, è un evento importantissimo, uno dei più grandi eventi di Basilea ed è anche il carnevale più grande della Svizzera. Per gli abitanti è una manifestazione dell’arte, della cultura, della musica e anche della lingua, perché è molto celebrato il dialetto di Basilea”.

Lo spettacolo avviene al buio: le luci della città allo scoccare delle 4 si spengono e restano soltanto i bagliori dei carri e le lanterne che figuranti e musicisti portano in testa. È un grande ritorno al passato, alle feste dell’epoca pre industriale, ma anche una sorta di viaggio visionario in mezzo a strambe figure a metà strada tra l’animale e l’umano, tra il mostruoso e il meraviglioso. Il tutto scandito dal rullare dei tamburi e dal suono dei pifferi.

“La storia del carnevale – ha aggiunto Martin – risale a molti secoli anni fa, al tempo del Medioevo quando si celebrava la cacciata del inverno, praticamente, e anche l’accoglienza della primavera: C’è poi un elemento militare, perché il carnevale si apre alle 4 della mattina, che era l’ora della sveglia per i soldati”.

E in effetti la parata si svolge ordinata, ma anche con una costante sensazione di follia imminente, tipica di tutte le celebrazioni carnascialesche. E stare dentro la sfilata, per lunghi momenti al buio, mentre il giorno è ancora lontanissimo, è anche un modo per calarsi dentro le due anime di Basilea, città modernissima di arte e architettura, ma anche così legata a tradizioni antiche.

“Di base questo contrasto è una caratteristica della città – ha concluso Natascha Martin -, c’è la tradizione che si celebra per esempio con il carnevale, che ricorda la cultura e la lingua svizzera tedesca, ma anche la musica con i tamburi e i pifferi, e c’è un contrasto con il moderno. La gente che celebra il carnevale è molto fiera della sua tradizione, ma lo è anche di essere aperta alle novità”.

Il carnevale di Basilea dura esattamente 72 ore, e si conclude tre giorni dopo la parata, sempre alle 4 del mattino. Tutto poi tornerà come prima, o forse no, in attesa di un’altra festa fuori dal tempo.

BG Art Talent, due nuove opere nella collezione di Banca Generali

Milano, 10 mar. (askanews) – Banca Generali rinnova il sostegno all’arte contemporanea attraverso la Milano Art Week e contestualmente presenta due nuove opere di artisti italiani acquisite per la propria collezione con il progetto BG Art Talent.

“Credo che in Italia – ha detto ad askanews Marco Bernardi, vicedirettore generale di Banca Generali – ci sia questo grandissimo bisogno di affiancare pubblico e privato per parlare di protezione e di tutela del patrimoni, che sia un patrimonio finanziario, che sia un patrimonio artistico. Questo il contributo che vogliamo dare per il settimo anno consecutivo nella nostra collaborazione con Milano Art Week. Noi qui in piazza Sant’Alessandro abbiamo aperto uno spazio, che sar visitabile gratuitamente nella settimana della Art Week proprio per mostrare opere di artisti emergenti italiani che vogliono testimoniare il loro percorso anche con la nostra collaborazione”.

Le due nuove acquisizioni sono “The Reign of Comus” del 2024 di Giangiacomo Rossetti e “Falsa Finestra V” del 2021 di Giuseppe Gabellone. Due lavori diversi, ma che testimoniano l’attenzione alle molteplici manifestazioni del contemporaneo. “Una, quella di Giuseppe Gabellone – ci ah spiegato Vincenzo De Bellis, direttore fiere e piattaforme Art Basel, che da anni collabora con BG Art Talent per selezionare i lavori – un’opera di grandi dimensioni ed un bassorilievo, un mezzo artistico che Giuseppe ha usato gi molte volte nella sua carriera. Quella di Giangiacomo Rossetti invece un dipinto, Rossetti uno pi interessanti pittori italiani contemporanei e l’iconografia di quest’opera un ritratto tipico della sua produzione attuale. Penso che negli obiettivi di un istituto importante come Banca Generali sia fondamentale collezionare arte per supportare gli artisti e anche per dare valore ai propri asset finanziari”.

La nuova BG Art Gallery si propone come luogo creativo per stimolare un senso di apertura al confronto, alla diversit dei generi, delle tendenze, dei materiali, delle forme e dei contenuti. La collezione si contraddistingue al momento per la presenza di 14 opere che offrono un significativo spaccato dell’arte contemporanea italiana. Nel percorso espositivo si mescolano e dialogano tra loro le opere degli artisti selezionati da De Bellis nell’ambito del progetto BG Art Talent, comprese ora quelle di Rossetti e Gabellone.

Euro digitale, Donohoe: sarà più sicuro di altri pagamenti digitali

Roma, 10 mar. (askanews) – “Sull’euro digitale, sebbene comprenda le preoccupazioni che alcuni hanno, perché è associato con la valuta” va ricordato che avrà alle sue spalle “la Bce e la legge che viene creata nell’Unione europea ed è un mezzo di pagamento più sicuro di altri mezzi di pagamento digitali”. Lo ha affermato il presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe nella conferenza stampa al termine delle riunioni a Bruxelles.

Gli ha fatto eco il commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrovskis: ora che gli Usa lavorano per utilizzare criptoasset, in particolare stablecoin, denominati in dollari per sostenere il biglietto verde “è importante fare progressi sull’euro digitale. E’ giusto ricordare che ci sono anche alcune preoccupazioni dei cittadini, che sono legate alla percezione che starebbe lì per rimpiazzare il contante. Ma abbiamo detto molto chiaramente che non servirebbe a rimpiazzare il contante, ma per complementarlo – ha detto – e stiamo anche facendo anche proposte per rafforzare il corso legale del contante”.

Wall Street peggiora ancora, il Nasdaq crolla del 4%

Roma, 10 mar. (askanews) – Continua ad aggravarsi il crollo a Wall Street, dove il Nasdaq è arrivato a perdere oltre il 4% a tratti nelle contrattazioni pomeridiane. L’azionario Usa era tornato a perdere fin dalle prime battute, dopo i forti cali della scorsa settimana che avevano praticamente cancellato tutti i guadagni messi a segno dopo la vittoria elettorale alle presidenziali di Donald Trump. Ma alla campagna di dazi commerciali avviata dall’amministrazione Usa si sono ora accompagnate forti correzioni al ribasso dei mercati azionari. A circa tre ore da fine sessione il Dow Jones per l’1,57% e l’S&P 500 cade del 2,50%.

In ripiegamento anche i criptoasset, con il Bitcoin che cala del 4,40% a 79.000 dollari e l’Ether che cede il 3,87% a 1.959 dollari. Poco mosso il dollaro con l’euro a 1,0835, mentre i tassi sui Treasuries decennali salgono di 9 punti base al 4,225%.

Ue, Italia propone 16,7 mld garanzie per mobilitare 200 mld privati

Roma, 10 mar. (askanews) – In occasione delle riunioni di Eurogruppo e Ecofin, L’Italia ha proposto ai partner dell’Ue di creare un nuovo meccanismo, battezzato “European Security & Industrial Innovation Initiative” o “Eu-Sii”, che ridisegnerebbe il programma comunitario “InvestEu”, già esistente. Secondo le elaborazioni del ministero dell’Economia, un sistema di garanzie pubbliche per approssimativamente 16,7 miliardi di euro potrebbe, mediante meccanismi di leva, mobilitare fino a 200 miliardi di euro di investimenti privati sui prossimi 3-5 anni, con un moltiplicazione in scala 12. Lo si apprende durante le riunioni a Bruxelles.

Il fantoccio di Meloni bruciato al carnevale di Poggio Mirteto, "Siamo tutti antifascisti". Fdi: uno scempio

Roma, 10 mar. (askanews) – Un fantoccio raffigurante la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stato dato alle fiamme ieri sera durante la celebrazione del “Carnevalone liberato” di Poggio Mirteto, comune nella provincia di Rieti, una manifestazione storica in programma la prima domenica di Quaresima dopo il Carnevale. La premier era rappresentata con il braccio destro alzato nel saluto romano, all’interno di una grande scatola rosa con la scritta “Barbie fascio di luce”. Il tutto mentre gli astanti cantavano in coro “Siamo tutti antifascisti”. E’ tradizione del “Carnevalone liberato” di Poggio Mirteto, la cui origine risale al 1861, quando furono cacciati dal paese i rappresentanti dello Stato pontificio, bruciare ogni anno il fantoccio del potente di turno, quasi sempre identificato nel presidente del Consiglio in carica. Anche lo scorso anno fu bruciato un fantoccio raffigurante la premier.

Ma la tradizione non ha stemperato l’indignazione. L’episodio è stato condannato dalla maggioranza, in primis dal partito della premier, ma non solo.

Fdi sui canali social ha postato il video del rogo con la scritta in sovra impressione “I democratici”: “Questa è la frustrazione tipica di chi ha ben compreso di essere stato sconfitto, sotto ogni punto di vista. La nostra solidarietà alle autorità, costrette a rimettere in ordine questo scempio”, sottolinea il post.

“Dare alle fiamme un manichino raffigurante Giorgia Meloni è un atto ignobile e pericoloso che alimenta solo odio e che non ha alcuna giustificazione. Quanto avvenuto a Poggio Mirteto durante il ‘Carnevale Liberato’ è l’ennesimo gesto inqualificabile nei confronti del Presidente del Consiglio e che spero trovi la ferma condanna di tutte le forze politiche”, ha commentato Ignazio La Russa, presidente del Senato della Repubblica, aggiungendo: “Nell’esprimere a Giorgia Meloni la mia sincera vicinanza, rinnovo l’invito ad abbassare i toni del confronto politico che mai e poi mai deve trascendere in violenza”.

“Un gesto inaccettabile. Esprimo piena solidarietà al Presidente Giorgia Meloni per l’ignobile episodio di Poggio Mirteto. La politica è confronto, non odio”, ha scritto su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.

“Esprimo la mia solidarietà al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. È fondamentale che il confronto rimanga nei limiti del rispetto reciproco e della civiltà, evitando gesti che possano apparire come incitamenti all’odio e alla violenza”, ha sottolineato il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana (Lega).

“Gli avversari si battono nelle urne, se si è capaci. Continuo a non rassegnarmi all’idea che bruciare in piazza pupazzi o bandiere non sia accettabile. Chiunque lo faccia. Solidarietà a Giorgia Meloni”, ha scritto su Facebook anche il presidente ed europarlamentare del Pd Stefano Bonaccini postando immagini del fantoccio della premier dato alle fiamme durante il “Carnevalone liberato” di Poggio Mirteto.

(foto da social)

Wall Street peggiora ancora, Nasdaq crolla del 4%, Dow Jones -1,57%

Roma, 10 mar. (askanews) – Continua ad aggravarsi il crollo a Wall Street, dove il Nasdaq è arrivato a perdere oltre il 4% a tratti nelle contrattazioni pomeridiane. L’azionario Usa era tornato a perdere fin dalle prime battute, dopo i forti cali della scorsa settimana che avevano praticamente cancellato tutti i guadagni messi a segno dopo la vittoria elettorale alle presidenziali di Donald Trump. Ma la campagna di dazi commerciali avviata dall’amministrazione Usa si è ora accompagnato da forti correzioni al ribasso dei mercati azionari. A circa tre ore da fine sessione il Dow Jones per l’1,57% e l’S&P 500 cade del 2,50%.

In ripiegamento anche i criptoasset, con il Bitcoin che cala del 4,40% a 79.000 dollari e l’Ether che cede il 3,87% a 1.959 dollari. Poco mosso il dollaro con l’euro a 1,0835, mentre i tassi sui Treasuries decennali salgono di 9 punti base al 4,225%.

Inter, Inzaghi: "Niente calcoli, Lautaro e Thuram da valutare"

Roma, 10 mar. (askanews) – Inter-Feyenoord a San Siro: dopo la vittoria per 2-0 in Olanda e l’ultima giornata di campionato dove i nerazzurri hanno vinto in rimonta col Monza e confermato la vetta della classifica, è di nuovo tempo di Champions. “Alterneranno, come all’andata – le parole di Simone Inzaghi a Sky – Ci sono stati dei momenti dove erano stati molto aggressivi, altri dove hanno aspettato nella loro metà campo; ma penso che tutte in Europa facciano così. Verranno a Milano per crearci delle difficoltà. Noi dovremo essere bravi a fare una partita di corsa, aggressività e determinazione”. Il Monza ha fatto capire che basta poco per rischiare: “Abbiamo avuto un esempio sabato, è vero. Ogni partita è difficile e troviamo sempre delle squadre che sono ben organizzate. Nonostante il doppio vantaggio non faremo calcoli e giocheremo con lucidità”. In coppa Torna Sommer in porta: “Tonerà Sommer, sì. Martinez ha fatto benissimo in queste partite e sono molto contento di lui. Anche in altre zone del campo ora posso scegliere. Sommer si è allenato bene e giocherà lui”. Su Lautaro: “Valuteremo. Non abbiamo Correa in lista Champions, quindi restano gli altri quattro. Stamattina De Vrij e Lautaro, per precauzione, sono rimasti in palestra. Domani mattina faranno una sgambata regolarmente e vedremo se saranno disponibili o no”. Quanto è difficile preparare questa partita sapendo che domenica c’è l’Atalanta: “Ora pensiamo alla Champions, siamo focalizzati qui. Sappiamo che stiamo giocando tantissimo, come sempre. E che c’è qualche defezione rispetto agli altri anni. L’anno scorso eravamo agli ottavi già da novembre, quest’anno è tutto slittato in avanti di due mesi e mezzo”. L’allenatore nerazzurro ha poi proseguito toccando altri temi pre partita anche in conferenza stampa, partendo dall’idea di allenare una squadra in corsa su tre fronti per un traguardo storico come il triplete: “Sono sereno e focalizzato solo sul Feyenoord, visto che ogni partita nasconde insidie. Dubbi di formazione? Non farò scelte ragionando sul campionato, ma solo sullo stato fisico dei giocatori”. Inzaghi ribadisce: “De Vrij e Lautaro non si sono allenati con noi, ma ho buone sensazioni. Purtroppo abbiamo perso Zielinski. Thuram sta combattendo con un problema da ormai un mese, non si allena più come prima e sta giocando con antidolorifici e infiltrazioni. Oggi ha fatto un discreto allenamento e domani valuterò se farlo partire dal 1′ o dalla panchina come col Monza”.

Italia-Usa, firmato accordo tra Società Dante Alighieri e NIAF

Roma, 10 mar. (askanews) – A Palazzo Firenze, sede centrale della Società Dante Alighieri (piazza di Firenze n. 27 – Roma), il Presidente della Società Dante Alighieri Andrea Riccardi e il Presidente di NIAF (National Italian American Foundation) Robert Allegrini hanno firmato un accordo tra le due istituzioni, per azioni congiunte in tema di lingua e cultura italiane negli Stati Uniti.

“Il nostro è un mondo in cui si urla e si mente molto facilmente”, dichiara il Presidente Andrea Riccardi, “e qui l’italiano deve continuare ad essere una lingua che invece educa: a comunicare, a parlare e a ragionare. Questo è particolarmente importante oggi, mentre saper ragionare e saper parlare è indispensabile. Noi”, conclude, “non vogliamo imporre un modo di pensare ma ricordare, anche con l’importante accordo che stiamo sottoscrivendo oggi con la Fondazione NIAF, che l’italiano è una lingua di prospettiva universale e che, da parte dei figli degli emigrati e degli italsimpatici, l’italiano è sentito come una lingua del futuro.”

“La lingua italiana”, prosegue il Presidente Robert Allegrini, “è una lingua di cultura e tutti devono sapere che esiste una grande volontà da parte delle comunità italo-americane di riprendere la loro lingua, anche se un po’ si è persa, negli anni. Gli “immigranti” italo-americani e i loro figli, grazie a questo accordo con la Società Dante Alighieri, potranno riprendere i contatti con la loro lingua. Questo accordo”, conclude, “è importante perché crea una base di opportunità, per gli italo-americani e per i loro “italo-figli” di conoscere la nostra bella madrelingua: l’italiano.”

L’accordo

L’intesa punta sull’insegnamento dell’italiano online attraverso la piattaforma digitale www.dante.global, strumento all’avanguardia per l’offerta di corsi in formato phygital (fisico e digitale) che affianca i corsi d’italiano in aula ibrida, tutto secondo la metodologia didattica Dante.global. Saranno oggetto dell’accordo anche le azioni per la formazione e l’aggiornamento dei docenti la concessione delle borse di studio congiunte, la promozione della cultura italiana attraverso eventi e manifestazioni anche di carattere scientifico. Tutto ciò a supporto del made in Italy e della promozione della cultura d’impresa italiana presso le comunità italiane, fondate da emigrati, che hanno contribuito alla crescita dell’America. Durante la cerimonia, il Consorzio Parmigiano Reggiano, partner strategico del progetto, è stato rappresentato dal Presidente Nicola Bertinelli.

Informazioni e dati

L’insegnamento dell’italiano negli Stati Uniti si rivolge a un bacino potenziale di 20 milioni di italo-americani, rappresentati da NIAF. Dalla sua fondazione (1975), NIAF ha già assegnato oltre 10 milioni di dollari in borse di studio. Ogni anno, destina un milione di dollari alla promozione dell’Italia e alla sua cultura, anche d’impresa. Con il progetto annuale “Regione d’Onore”, inoltre, NIAF individua una regione italiana d’eccellenza per turismo e sviluppo economico (nel 2025 è stato scelto il Lazio, anche per via del Giubileo). NIAF collabora con la Casa Bianca e con il Congresso degli Stati Uniti e accoglie nel suo Gala ogni anno, dagli Stati Uniti e dall’Italia, 1.200 persone di spicco in area politica, finanziaria e culturale e illustri italo-americani.

La Società Dante Alighieri, dal 1889 diffonde la lingua e la cultura italiane e promuove il Sistema Italia. Eroga formazione e aggiornamento per docenti, corsi d’italiano online (su www.dante.global) e in presenza, grazie alla sua rete mondiale che include 370 Comitati all’estero, 142.000 soci, 270 centri d’esame PLIDA che certificano la competenza linguistica in italiano, 104 Presidi letterari con biblioteche che promuovono l’industria editoriale italiana e 40 scuole associate a ADASIM. Tra le attività con le imprese, due incontri “Dal brand alla lingua” e svariati Congressi internazionali sotto l’Alto patronato del Presidente della Repubblica Italiana, con interlocutori che vanno dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri alla Segreteria di Stato Vaticana, dai Ministeri degli Esteri, dello Sviluppo Economico e del Turismo a SACE, dalla Confindustria a Chiesi Farmaceutici, e poi Enel, Eni, la Fondazione Adriano Olivetti, Prada, UBI Banca e altri ancora.

L’importanza di un’alimentazione corretta nei pazienti

Roma, 10 mar. – Il microbiota cos’? Ne parla, in questo video, la dottoressa Eliana Lanza, esperta in Medicina Funzionale. “Sappiamo quanto il microbiota influenzi il benessere globale del paziente. Come sapere se abbiamo una disbiosi?”, dice la dottoressa Lanza. Che spiega in questo video come dare un’alimentazione corretta al paziente.

Folkabbestia, fuori il 14 marzo "I girasoli di Van Gogh"

Roma, 10 mar. (askanews) – “I girasoli di Van Gogh” è il nuovo singolo della storica rock folk band Folkabbestia, in uscita venerdì 14 marzo in tutte le piattaforme digitali per Maninalto!/Believe. A sei anni dall’ultimo album “Il Frikkettone 2.0”, la formazione pugliese torna con nuova musica e quella rinnovata energia che da sempre contraddistingue le loro produzioni, come anche i loro concerti.

“I girasoli di Van Gogh” è una canzone che unisce il calore delle melodie folk con l’energia del rock, creando un’atmosfera unica e avvolgente. Il brano racconta una storia d’amore intensa e appassionata, evocando immagini vivide e poetiche attraverso i suoi testi. La linea vocale si intreccia con l’arrangiamento musicale, caratterizzato da chitarre acustiche e elettriche, violino, fisarmonica, flauto, basso e batteria, che si alternano in un gioco di dinamiche trascinanti. Il ritornello non lascia indifferenti, punta dritto alle orecchie dell’ascoltatore, invitandolo a cantare con loro. Il titolo “I girasoli di Van Gogh”, è una metafora che richiama la bellezza e la delicatezza dell’amore, paragonato ai celebri dipinti dell’artista. Questi fiori, simbolo di luce e vita, rappresentano la speranza e la felicità che l’amore può portare, nonostante le difficoltà e le ombre che a volte possono oscurarlo.

Francesco Fiore (basso), Nicola De Liso (batteria), Isabella Benone (violino, cori), Michele Sansone (fisarmonica, cori), Giuseppe Porsia (flauto traverso, tin whistle, cori) e Lorenzo Mannarini (voce, chitarra) sono nuovamente pronti a regalare al pubblico tutta la vivacità che dal 1996 li ha fatti apprezzare da oltre tre generazioni.

“I girasoli di Van Gogh” anticipa una serie di pubblicazioni e concerti che si svolgeranno per tutto il 2025. La band si esibirà il 14 marzo Modena (Vibra), il 15 marzo a Bologna (Piazza Lucio Dalla) e il 16 marzo a Parma (Parco della Cittadella) all’interno del festival Irlanda in Festa.

Zelensky arrivato in Arabia Saudita, domani colloqui con gli Usa. Rubio: vediamo cosa è pronta a fare l’Ucraina

Roma, 10 mar. (askanews) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato a Gedda, in Arabia Saudita. Lo riporta Al Arabiya.

Zelensky incontrerà oggi il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman, mentre domani la delegazione ucraina avrà colloqui con la controparte americana, per discutere i futuri negoziati di pace per porre fine all’invasione russa.

Zelensky inaugurerà le danze diplomatiche incontrando il principe ereditario saudita Mohammed Bin Salman. “Dopodiché, il mio team rimarrà in Arabia Saudita per lavorare con i nostri partner americani”, ha spiegato il presidente ucraino prima di partire. Questi colloqui, molto attesi e programmati per martedì a Gedda, devono servire a “definire un quadro per un accordo di pace e un cessate il fuoco iniziale” tra Russia e Ucraina, ha indicato l’inviato americano per il Medio Oriente, Steve Witkoff, parte della delegazione Usa. L’Ucraina è rimasta più vaga. “Speriamo di discutere e concordare le decisioni e i passi necessari”, ha affermato Volodymyr Zelensky, senza specificare su quale argomento.

“È importante stabilire chiaramente quali siano le intenzioni dell’Ucraina, e se sia pronta a fare cose anche difficili, come faranno i russi”, ha dichiarato il Segretario di Stato americano, Marco Rubio, appena arrivato in Arabia Saudita.