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venerdì, 6 Giugno, 2025
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Bce, oggi atteso nuovo taglio ai tassi, sul dopo più incertezza

Roma, 6 mar. (askanews) – Dalla Banca centrale europea è atteso un nuovo taglio da 0,25 punti percentuali ai tassi di interesse dell’area euro. Il principale riferimento, che ancora oggi resta il tasso sui depositi, dovrebbe così scendere al 2,50%. E’ sul dopo che si creano divergenze di vedute tra analisti e osservatori dell’istituzione. Al termine del direttorio, oltre alla comunicazione delle decisioni sui tassi (ore 14 e 15), la Bce pubblicherà anche le sue previsioni aggiornate su crescita economica e inflazione. Mezz’ora dopo la presidente Christine Lagarde terrà la conferenza stampa esplicativa.

A fine gennaio gli elementi più rilevanti citati dal Consiglio direttivo – l’organismo decisionale a cui partecipano tutti i governatori delle banche centrali nazionali dell’Eurosistema – erano stati la debolezza dell’economia e l’elevata incertezza sulle prospettive. Specialmente quest’ultimo aspetto – quello dell’incertezza – non potrà risultare che acuito, con l’amministrazione Trump che procede con l’imposizione di dazi commerciali, mentre blocca l’invio di armi all’Ucraina e, creando scompiglio nella Unione europea, preme per un accordo di pace con la Russia.

Sulla debolezza dell’economia alcuni elementi hanno mostrato miglioramenti, ad esempio nel manifatturiero in Germania, che ha ricadute su tutti gli altri Paesi più industrializzati, tra cui l’Italia, ma che comunque resta coinvolto da dinamiche di contrazione. Altri meno positivi hanno visto un pesante indebolimento del terziario in Francia.

Nel frattempo si è verificata una nuova limatura dell’inflazione media nell’area euro, al 2,4% annuo a febbraio, dal 2,5% di gennaio, nella direzione auspicata dalla Bce che punta a un caro vita medio nell’area valutaria al 2% sul medio termine. Peraltro con segnali di smorzamento sia dall’inflazione di fondo (quella deputata da energia e alimentari), sia dai prezzi dei servizi (al 3,7% annuo), che sono quelli che da mesi persistono a livelli superiori alla media. Meno incoraggianti i dati sui prezzi alla produzione, aumentati dello 0,8% tra dicembre e gennaio con cui la variazione su base annua è balzata da quasi zero al più 1,8%.

Dalle nuove previsioni e dalle parole di Lagarde gli analisti cercheranno segnali sul quanto ancora l’istituzione intenda spingersi nella riduzione dei tassi. E oltre ai tassi ci sta un altro elemento su cui sembra focalizzarsi una crescente attenzione, quella della riduzione della mole del bilancio di Bce e Eurosistema delle banche centrali, perché ha a sua volta un effetto restrittivo, che rischia quindi di risultare eccessivo in una fase in cui si vuole invece rimuovere il freno monetario.

Peraltro i propositi di forte aumento delle spese militari in deficit, annunciati dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, con il suo “piano di riarmo” dei Paesi Ue da 800 miliardi di euro, rischiano di non essere facilitati dalla sovracitata manovra di riduzione del bilancio della banca centrale.

Intanto oggi sul mercato si è verificato un piccolo “terremoto”, un brusco riprezzamento sui titoli di Stato della Germania, con speculare rialzo dei rendimenti – il maggiore sui Bund decennali dalla caduta del muro di Berlino – a seguito dell’accordo tra Cdu e Spd per derogare ai limiti costituzionali sulle spese in deficit. A cascata questo ha trainato movimenti analoghi su tutte le emissioni pubbliche dell’eurozona. Contestualmente l’euro è schizzato sopra quota 1,08 dollari, sui massimi da novembre. Entrambe le dinamiche, iniziate ieri sono proseguite anche oggi.

Molti analisti prevedono che la Bce continui a tagliare i tassi nei mesi a venire. Generalmente si attendono che li porti attorno al 2% tra fine primavera e inizio estate. Alcuni sono più cauti.

von der Leyen: Europa fronteggia pericolo, deve potersi difendere

Bruxelles, 6 mar. (askanews) – “In tempi straordinari abbiamo bisogno di misure speciali. L’Europa fronteggia un pericolo chiaro e immediato e deve essere in grado di proteggere e difendere se stessa e mettere l’Ucraina in condizione di proteggersi e arrivare a una pace giusta e duratura”. Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, in una dichiarazione prima del Consiglio europeo straordinario con il presidente Antonio Costa e il leader ucraino Volodymyr Zelensky.

“Questo – ha aggiunto – è il motivo per cui presento oggi il piano ReArm Europe che assicura fino a 800 mld per investimenti in difesa”.

“Grazie a Volodymyr Zelensky, è molto importante restare insieme. L’Ucraina è parte della famiglia europea”, ha aggiunto, garantendo il sostegno dell’Ue a Kiev “fino a quando ci sarà bisogno”.

Mosca: da Macron minaccia nucleare alla Russia. No a truppe europee in Ucraina

Roma, 6 mar. (askanews) – Il possibile utilizzo di armi nucleari evocato dal presidente francese Emmanuel Macron costituisce una minaccia: lo ha affermato il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, le cui dichiarazioni sono state riportate dalle agenzie di stampa russe. “Se lui (Macron) ci considera una minaccia, convoca una riunione dei capi di stato maggiore dei paesi europei e della Gran Bretagna, dice che è necessario usare armi nucleari, si prepara a usare armi nucleari contro la Russia, questa è, ovviamente, una minaccia”, ha commentato. Nel suo discorso televisivo al Paese di ieri Macron aveva di fatto accusato la Russia di essere una “minaccia” per l’Europa e affermato di essere disposto a mettere lo scudo nucleare francese a difesa dell’intera Unione Europea. “Macron dichiara periodicamente con orgoglio che chiamerà sicuramente Putin e parlerà con lui. Può farlo, nessuno glielo proibisce. Al contrario, il presidente sottolinea costantemente la sua apertura ai contatti con tutti i suoi colleghi. E riguardo a queste accuse, francamente, poco sagge rivolte alla Russia di preparare una guerra contro l’Europa e la Francia, Putin le ha ripetutamente definite deliranti, assurde. È assolutamente chiaro a qualsiasi persona sana di mente che la Russia non ne ha bisogno”, ha detto. La Russia – ha aggiunto Lavrov – è disposta a un “dialogo franco” per risolvere il conflitto in Ucraina.

“Siamo pronti per un dialogo franco che tenga conto delle cause profonde di questo conflitto, tra cui ovviamente la sicurezza della Federazione Russa, e che garantisca che la Nato non continuerà a voler inglobare l’Ucraina come un territorio che verrebbe poi utilizzato per creare una minaccia permanente alla Federazione Russa”, ha proseguito. Ma, in ogni caso, la Russia considererebbe la presenza di truppe europee in Ucraina come equivalenti alla presenza della Nato. Secondo Lavrov la discussione sulla possibilità di schierare dei peacekeeper europei “ha un obbiettivo apertamente ostile”.

Oggi anche il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov è intervenuto, affermato che il discorso del presidente francese Emmanuel Macron dà l’impressione che la Francia stia cercando di continuare la guerra e, inoltre, nelle sue parole traspare una retorica nucleare.

Il 5 marzo Macron ha dichiarato che la Russia è diventata una minaccia per la Francia e l’Europa e ha chiesto un dibattito sull’uso delle armi nucleari francesi per difendere l’intera UE, sottolineando che gli Stati Uniti hanno cambiato posizione sull’Ucraina e sul ruolo guida di Washington nella NATO.

“Se leggete il discorso di Macron, avete la sensazione che la Francia stia davvero cercando una continuazione della guerra. Inoltre, la Francia è pronta a usare le sue armi nucleari per scopi di sicurezza e così via. Questa è già una tale retorica nucleare, una tale pretesa di leadership nucleare in Europa, cioè, è molto, molto conflittuale”, ha detto Peskov ai giornalisti.

Peskov, inoltre, ha sottolineato di concordare con il Segretario di Stato americano Marco Rubio sul fatto che è giunto il momento di porre fine al conflitto ucraino. Rubio ha riconosciuto di recente che il conflitto in Ucraina è una guerra per procura tra due potenze nucleari, la Russia e gli Stati Uniti, e ha sottolineato che questo confronto, ormai in stallo, deve finire.

“Sì, siamo d’accordo che è giunto il momento di porre fine a questo conflitto e a questa guerra”, ha detto Peskov ai giornalisti.

Il portavoce ha ricordato che Mosca ha sempre visto questo conflitto come uno scontro tra la Russia e l’Occidente collettivo, in cui gli Stati Uniti svolgono un ruolo centrale.

“Il Paese leader dell’Occidente collettivo sono gli Stati Uniti, quindi ciò è del tutto coerente con la posizione che il nostro presidente e il nostro ministro degli Esteri hanno espresso in più occasioni”, ha aggiunto.

Ue, Schlein: no all’uso dei fondi di coesione per le spese militari, errore madornale

Roma, 6 mar. (askanews) – Sarebbe un “errore madornale” seguire la linea indicata da Ursula von der Leyen per sostenere il riarmo europeo, lo ha detto la segreteria Pd Elly Schlein parlando a ‘Start’ su SkyTg24. “Non è accettabile prendere i fondi della coesione sociale e territoriale e dirottarli sull’acquisto di forniture militari. Sarebbe un errore per noi lasciare indietro queste altre priorità”. Secondo Schlein serve “un piano da 800 miliardi all’anno che faccia anche la difesa comune con investimenti comuni, non solo la difesa comune lasciando indietro tutte le altre priorità”. Inoltre, “confermiamo le critiche alle proposte avanzate da von der Leyen su questo piano di riarmo dell’Europa”, ha sottolineato la segretaria Pd e “lavoreremo qui al vertice dei Soc e democratici per cambiare queste proposte, per farle andare nella direzione che serve. Che non è quella indicata da von der Leyen”. “Noi – ha precisato – siamo favorevoli alla difesa comune, siamo contrari al riarmo dei 27 stati europei. Sono due cose diverse. Contestiamo a questo piano che le proposte che fa agevolano la spesa nazionale in difesa, che non produce difesa comune europea. Che è quello che oggi serve”. E, inviare truppe europee per garantire la sicurezza dell’Ucraina dopo la fine della guerra con la Russia? “E’ prematuro definirlo, non abbiamo ancora un negoziato per una pace giusta”, ha spiegato Schlein parlando a ‘Start’ su SkyTg24. “E’ in quel contesto – ha concluso – che bisogna capire quali sono le garanzie di sicurezza che servono. Io credo che sia necessario il coinvolgimento delle Nazioni unite”.

Marketing sostenibile, come aumentare e fidelizzare i clienti

Roma, 06 Mar. – Relazioni sane basate sul benessere del cliente. Con una domanda che diventa fondamentale: si pu fare business rendendo comunque soddisfatti i consumatori, aumentando le vendite e quindi il fatturato? La risposta in quello che oggi si definisce marketing sostenibile, una nuova e innovativa filosofia che inizia a fare breccia nel mondo della comunicazione: “Oggi il mercato di PMI, professionisti e aziende online -spiega Alessandro Tacoli, Ceo di Overview Group- richiede necessariamente un focus importante su strategie di marketing tangibili, volta all’aumento delle performance. Il problema che si creato la complessit richiesta dal mercato per un marketing efficace e le disponibilit dell’attivit, sia economiche che di tempo. Spesso ci si ritrova in situazioni dove l’azienda per crescere non pu permettersi un completo reparto marketing interno e nemmeno i costi per i grandi servizi e soluzioni pi tradizionali. Per questo motivo il gruppo Overview punta a colmare quel gap promuovendo la filosofia di “marketing sostenibile”. Una soluzione che ha come obiettivo primario la vera sostenibilit del cliente finale offrendo tutto il necessario che oggi richiede un marketing efficace per il miglioramento di vendite e fatturato, con un rapporto quasi “in-house”.

Ci distacchiamo da quello che un servizio stile “commodity”, o da noi definito “da supermercato”, per entrare in una soluzione volta ad un progetto di lungo termine con ogni realt per una progressiva crescita, essendo oggi necessario per tutti applicare delle efficaci e tangibili strategie di marketing”.

Overview Group, un giovane e affiatato team di under 30, specializzato nelle migliori strategie di “Performance Marketing” e collabora con PMI e professionisti aiutandoli a crescere economicamente attraverso sistemi guidati dall’analisi dei dati: “Parliamo proprio anche di professionisti -ricorda Daniele Pecile, Ceo di Horizon, uno spin-off dell’azienda madre- perch abbiamo adattato il nostro modus operandi creando protocolli operativi specifici per un settore, quello delle attivit che lavorano nel mondo del benessere fisico, di cui io in primis ne sono stato un professionista e oggi le aiutiamo ad avvalersi di un marketing efficace per aumentare vendite e fatturato. Partendo sempre, come prima cosa, dalla mia diretta esperienza sul campo che ci che ci permette di fare la differenza. Collaboriamo con centri e professionisti che vanno da massaggiatori a fisioterapisti, operatori olistici e simili, con l’obiettivo di diventare un vero e proprio “incubatore di crescita” a 360 gradi presente su tutto il territorio nazionale”.

Puntare su una vera strategia pi ficcante e su una formazione sempre aggiornata il segreto messo in campo da questa pattuglia di comunicatori agguerrita e competente: “La prima cosa da fare -sottolinea Tacoli- quella di analizzare la situazione dell’attivit prima di trarre conclusioni affrettate. Spesso possono essere diverse le variabili da tenere in considerazione quando si guardano i costi per lead o i costi per acquisto. Una sorta di anamnesi che ci spiega come agire per vendere meglio e per liberare l’imprenditore da compiti che non gli competono ma potendosi focalizzare sulla gestione, sull’erogazione e sviluppo del prodotto o servizio. Azioni che facciamo non basandoci esclusivamente sul rapporto commerciale che si instaura. La nostra vision quella di migliorare il benessere di chi fa impresa, fidelizzando il cliente e facendogli capire che il marketing funziona, fa guadagnare davvero e rappresenta l’ago della bilancia per il 99% di PMI o professionisti. Ci impersonifichiamo insomma con chi si affida a noi, a tal punto che spesso capitato di entrare in rapporti di “partnership” che ci distinguono dalla semplice erogazione di servizi.

Il coreano entra nelle scuole italiane

Roma, 06 Mar. – Il coreano entra nelle scuole italiane. Al Liceo Linguistico “Giovanni Falcone” di Bergamo, si aprir una vera e propria finestra sulla Corea del Sud e sulla sua cultura millenaria. Questo istituto bergamasco sar il primo in Italia a offrire un insegnamento curricolare di lingua e letteratura coreana in una classe prima. Una notizia che evidenzia il crescente interesse verso una realt fino a poco tempo fa poco conosciuta: “Tutto iniziato -spiega Jasmine Carrara, fondatrice di LangUnity- con la decisione di Netflix di includere nel suo catalogo produzioni di quel Paese cos lontano da noi. Il risultato che oggi il 60% degli abbonati alla piattaforma guarda quel tipo di contenuti”.

Jasmine, insieme al suo socio Robert Sava, ha voluto trasformare la sua passione per la Corea del Sud in un lavoro: “Mi sono avvicinata alla lingua coreana -ricorda Jasmine- grazie alla musica quando avevo solo 15 anni, e ho iniziato a studiare da autodidatta, nonostante i consigli di dedicarmi ad altro. Il mio soggiorno a Busan ha perfezionato la mia conoscenza della lingua, e alla fine, il risultato mi ha dato ragione. Tornata in Italia, ho deciso di mettere a frutto le mie competenze creando LangUnity, una piattaforma dove offro corsi in video e lezioni individuali, e la risposta stata immediata, con una domanda che cresce mese dopo mese”.

Il mercato suggerisce quindi che sia giunto il momento di considerare il coreano non solo come un hobby, ma anche come uno strumento per avere un vantaggio competitivo nel mondo del lavoro: “Una recente indagine del portale Idealista -ricorda Jasmine- dimostra che il coreano viene retribuito pi dell’inglese, a testimonianza di un trend in forte espansione. Sono gi oltre 500 gli studenti che si sono rivolti a me per imparare la lingua: italiani residenti in Corea ma anche giovani che vedono utile conoscere il coreano per ampliare le loro opportunit lavorative. La Corea-mania sta davvero prendendo piede, come dimostra anche la crescente popolarit del K-Pop, la musica popolare della Corea del Sud. Di recente, un gruppo si esibito a Roma e, durante il concerto dei Coldplay, ha richiamato 66mila fan. Un successo impensabile solo qualche anno fa.”

Il Piemonte protagonista all’ITB di Berlino

Roma, 6 mar. – Il Piemonte protagonista all’ITB di Berlino con un’offerta turistica che quest’anno punta sui laghi del Nord Piemonte e sui grandi eventi sportivi e culturali. Durante l’evento presso lo stand all’interno dell’area italiana gestita da ENIT con la partecipazione delle ATL piemontesi, l’assessore al Turismo, Marina Chiarelli, ha illustrato i dati dell’RTR Index 2024, che confermano il Piemonte al primo posto per visibilit turistica in Italia: con un punteggio di 127,6, la regione si distingue, infatti, come la pi ricercata e menzionata nei flussi turistici nazionali e internazionali.

Secondo l’RTR Index 2024 che misura il grado di visibilit turistica delle regioni italiane attraverso l’Indice di Visibilit Turistica (IVT) sui canali digitali e nel mercato internazionale il Piemonte ha superato altre regioni a forte vocazione turistica come Lombardia (119,8), Veneto (116,2) e Lazio (109,7). La classifica evidenzia, inoltre, il crescente interesse anche per le destinazioni del Sud Italia, con Sicilia (97,4), Campania (97,3) e Puglia (95,1) tra le prime dieci.

L’assessore Chiarelli ha sottolineato come la partecipazione all’ITB di Berlino rappresenti un’opportunit strategica per consolidare la posizione del Piemonte nel panorama turistico internazionale. “Quest’anno il nostro focus rivolto ai laghi del Nord Piemonte, destinazioni di straordinaria bellezza capaci di attrarre turisti da tutto il mondo, e ai grandi eventi, che ci permettono di affermare la nostra regione come una meta dinamica, capace di coniugare sport, cultura e ospitalit. Le Nitto ATP Finals, la Vuelta, il Giro d’Italia e gli altri appuntamenti di rilievo sono occasioni straordinarie per promuovere il nostro territorio e per rafforzare la sinergia tra turismo e grandi manifestazioni. Il Piemonte pronto a giocare un ruolo da protagonista nell’industria turistica europea”.

Secondo l’RTR Index 2024, gran parte del merito di questo primato va alla crescente visibilit dei laghi del Nord Piemonte, che da soli rappresentano quasi un terzo dell’attrattivit turistica della regione. In altre parole, quasi un turista su tre continua a scegliere come destinazione proprio l’area lacustre, confermando il suo ruolo strategico nel panorama dell’accoglienza piemontese. Il Lago Maggiore, il Lago d’Orta, il Lago di Mergozzo e i laghi minori si confermano quindi poli di grande richiamo per il turismo internazionale. Accanto al turismo naturalistico, il Piemonte alla fiera di Berlino punta sui grandi eventi, che costituiscono un volano per l’economia locale e per l’incremento dell’attrattivit internazionale della regione. Tra gli appuntamenti di spicco figurano la Vuelta a Espana, che per la prima volta far tappa in Piemonte il 23 agosto 2025, attraversando Torino, Novara, Alba, Limone Piemonte, San Maurizio Canavese e Ceres, e le Nitto ATP Finals, in programma dal 9 al 16 novembre 2025 al Pala Alpitour di Torino, che riuniranno i migliori otto tennisti del mondo. A questi si aggiungono il World’s 50 Best Restaurants 2025, che vedr Torino e il Piemonte protagonisti della scena gastronomica globale, e il Prix Italia, evento internazionale dedicato all’innovazione nel settore dei media. “Se vogliamo far crescere il turismo in Piemonte, dobbiamo smettere di ragionare a compartimenti stagni – ha aggiunto l’assessore Chiarelli – Ogni territorio non deve promuovere solo s stesso e le zone vicine, ma anche il resto della regione. Se a ogni grande evento mettiamo in vetrina anche gli altri appuntamenti di rilievo che si svolgono in Piemonte, creiamo un filo conduttore, un vero e proprio tour regionale che pu diventare un brand riconoscibile. Cos fanno i grandi Paesi e le capitali internazionali, e cos dobbiamo fare anche noi. Il Piemonte ha un’offerta straordinaria, dalla cultura allo sport, dall’enogastronomia alla natura: valorizzarla tutta insieme la chiave per essere davvero competitivi a livello globale”. Il Piemonte ospiter anche gli Special Olympics World Winter Games, in programma a Torino dall’8 al 16 marzo 2025, un appuntamento che vedr la partecipazione di oltre 3.000 atleti provenienti da pi di 100 Paesi, impegnati in otto discipline invernali. Tra gli appuntamenti culturali, l’Ostensione della Sindone si terr dal 28 aprile al 5 maggio a Torino, in occasione del Giubileo 2025. Sempre ad aprile, dal 23 al 30, si svolger il Torino Jazz Festival, mentre a maggio in programma il Salone Internazionale del Libro, il principale evento editoriale italiano, che richiamer autori ed editori da tutto il mondo al Lingotto Fiere.

Dall’11 al 14 settembre, Vercelli sar l’epicentro della prima edizione di Ris – Festival internazionale del riso, con stand, show, talk, convegni, degustazioni e altri appuntamenti. Tra gli eventi in agenda anche Cheese Festival, dedicato ai formaggi a latte crudo e ai prodotti di alta gastronomia, in programma dal 14 al 17 settembre a Bra.

L’autunno 2025 vedr il ritorno della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, tra ottobre e novembre, con degustazioni, eventi e iniziative dedicate alla valorizzazione di uno dei prodotti simbolo del Piemonte e d’Italia.

Ventunesimo giorno di ricovero, il Papa prosegue la sua terapia

Città del Vaticano, 6 mar. (askanews) – Il Papa “prosegue la terapia, fa la fisioterapia fisica”, riferiscono fonti vaticane. Il Pontefice, che ha trascorso una notte tranquilla, ha riferito il primo bollettino vaticano della mattina, nel frattempo si è svegliato e prosegue le terapie, nel 21esimo giorno del suo ricovero al Policlinico Gemelli. Il Papa “si alimenta autonomamente, mentre per quanto riguarda l’ossigenazione, da quanto si evince dai bollettini, indossa la maschera naso-bocca durante la notte, mentre in giornata è assistito dai naselli”. E’ quanto riferiscono fonti vaticane, escludendo per quanto riguarda l’alimentazione che “non c’è alcuna alimentazione con flebo o sonda”.

Video "Trump Gaza" era nato come parodia, dice l’autore

Roma, 6 mar. (askanews) – Ha colto il mondo di sorpresa… ma il famigerato video “Trump Gaza”, con le statue dorate del Presidente degli Stati Uniti, i bambini della Striscia che giocano felici tra dollaroni sulla spiaggia di una Striscia ricostruita mentre Trump e Putin si godono il sole con un cocktail in mano, non è stato realizzato su ordinazione della Casa Bianca.

No, è nato come una versione satirica della “Riviera del Medio Oriente” di Trump, creata da Solo Avital, video maker di Los Angeles. Avital racconta al Guardian che l’intero video gli ha richiesto otto ore di lavoro, utilizzando i tools di Arcana AI, generatore di immagini gratuito (e ben funzionante a quanto pare) e ispirandosi alle parole del presidente sulla sua visione per il futuro di Gaza.

Avital è un cittadino statunitense nato in Israele e gestisce EyeMix, una società di produzione visuale, insieme al suo socio Ariel Vromen (regista del film del 2012 The Iceman, con Michael Shannon, Winona Ryder e Chris Evans). Il video su Trump è stato creato a inizio febbraio come una parodia, e Vromen lo aveva pubblicato su Instagram, ma lo aveva rimosso dopo poche ore perché Avital, come racconta a The Guardian, temeva “che potesse risultare di cattivo gusto, e non volevamo schierarci”.

Il 26 febbraio, Trump lo ha pubblicato su Truth Social senza alcuna spiegazione. Per Avital, la vicenda sottolinea i rischi dell’AI, di cui peraltro è strenuo sostenitore: “Noi siamo narratori, non provocatori. Questo è il dualismo della satira: tutto dipende dal contesto in cui la si inserisce per dare il senso alla battuta o alla parodia. Qui non c’era alcun contesto e il video è stato postato senza il nostro consenso o la nostra conoscenza”.

Come ha fatto Trump a trovare il video? Avital dice di averlo condiviso con alcuni amici e di aver mandato una prima versione all’attore Mel Gibson, che Trump in gennaio ha nominato ambasciatore speciale a Hollywood e che in passato aveva collaborato con EyeMix e Arcana. Gibson però nega di averlo passato alla Casa Bianca.

Il 27 febbraio, Avital si è svegliato trovando “migliaia” di messaggi da amici che lo avvisavano del post di Trump. “Se fosse stato uno sketch del Saturday Night Live”, dice, “la percezione mediatica sarebbe stata completamente diversa – tutti avrebbero pensato che fosse una presa in giro delle idee folli di questo presidente”. Questo è, secondo lui, “il modo in cui si diffondono le fake news, quando ogni fonte d’informazione prende quello che le fa comodo e lo rifila agli spettatori senza contesto”.

Perché il contesto, come sempre, è tutto. Il video di “Trump Gaza”, però, resterà nella memoria collettiva – e non come una semplice parodia.

Stop agli aiuti militari Usa all’Ucraina, ecco cosa significa sul campo per Kiev

Roma, 6 mar. (askanews) – Sistemi d’arma avanzati, tra cui il National Advanced Surface to Air Missile System (NASAMS), radar anti-artiglieria e droni, promessi dagli Stati Uniti all’Ucraina nell’ambito dell’Ukraine Security Assistance Initiative (USAI) probabilmente subirebbero interruzioni nella consegna se la Casa Bianca interrompesse gli aiuti militari, secondo un’analisi dei dati pubblici.

Martedì, Fox News ha riferito, citando un alto funzionario della Casa Bianca, che gli Stati Uniti avevano sospeso tutti gli aiuti militari all’Ucraina finché Trump non avesse visto che Kiev era seriamente intenzionata a tenere i colloqui di pace. Il consigliere senior della Casa Bianca Jason Miller ha in seguito affermato che Trump aveva interrotto le spedizioni di aiuti militari all’Ucraina come parte della sua strategia “carota e bastone” per porre fine al conflitto triennale con la Russia.

Sebbene molti sistemi d’arma siano stati promessi all’Ucraina già nel 2022, l’USAI richiede l’approvvigionamento da appaltatori della difesa, il che significa che questi sistemi devono essere fabbricati piuttosto che ricavati dalle scorte statunitensi esistenti. Poiché i registri dei contratti su USAspending.gov, un sito web del governo statunitense che monitora la spesa federale, mostrano che la produzione di quei sistemi d’arma è ancora in corso, la loro consegna potrebbe subire ritardi significativi se l’amministrazione Trump sospendesse gli aiuti militari all’Ucraina.

Dopo aver promesso due sistemi di difesa aerea NASAMS all’Ucraina a luglio 2022 e aver accelerato la consegna delle prime due unità entro novembre dello stesso anno, l’amministrazione Biden ha promesso altri sei sistemi NASAMS nell’ambito dell’USAI lo scorso agosto, seguiti da altri quattro a luglio 2023.

Tuttavia, a parte i primi due sistemi NASAMS consegnati all’Ucraina a novembre 2022, non ci sono state ulteriori notizie sulla consegna dei restanti 10 sistemi di difesa aerea promessi dall’amministrazione Biden. L’Ucraina ha ricevuto altri sistemi NASAMS da Norvegia, Lituania e Canada negli ultimi anni.

Secondo i registri contrattuali su USAspending.gov, il contratto di approvvigionamento di emergenza iniziale per i due sistemi NASAMS è iniziato il 26 agosto 2022, con una data di completamento prevista per il 30 dicembre 2026, nonostante gli sforzi dell’amministrazione Biden per accelerare la consegna di due unità all’Ucraina entro novembre 2022.

Successivamente, il Pentagono ha finalizzato un contratto di approvvigionamento con l’appaltatore della difesa statunitense Raytheon per sei sistemi NASAMS del valore di 1,3 miliardi di dollari per l’Ucraina il 30 novembre 2022. Tuttavia, non si prevede che il contratto venga completato prima del 30 giugno 2027. Ulteriori modifiche al contratto sono apparse di recente a settembre 2024, indicando che la produzione dei sistemi NASAMS era ancora in corso.

A gennaio 2025, l’ultimo fact sheet del Pentagono sui contratti USAI mostrava ancora il valore degli acquisti NASAMS da Raytheon a circa 1,3 miliardi di $, il che suggerisce che non è stato finalizzato alcun contratto di fornitura per le quattro unità aggiuntive promesse dall’amministrazione Biden a luglio 2023.

Allo stesso modo, dopo aver promesso ulteriori radar anti-artiglieria nell’ambito di USAI già a luglio 2022, il Pentagono ha raggiunto un accordo con l’appaltatore della difesa statunitense Lockheed Martin per produrre 16 sistemi radar AN/TPQ-53 per l’Ucraina per 355,8 milioni di $ il 27 ottobre 2022, con una data di completamento prevista per il 30 aprile 2026. Recenti sub-aggiudicazioni nell’ambito del contratto sono apparse di recente a gennaio 2025, il che suggerisce che la produzione era ancora in corso.

Allo stesso tempo, droni avanzati, come i Puma Unmanned Aerial Systems, sono stati promessi all’Ucraina nell’ambito dell’USAI già nell’aprile 2022. Il primo contratto di fornitura per questi droni, del valore di 24,7 milioni di dollari, con l’appaltatore della difesa statunitense AeroVironment è iniziato il 12 aprile 2022. Un contratto aggiuntivo per 325,1 milioni di dollari è stato raggiunto il 9 novembre 2022.

Dopo aver completato il primo contratto più piccolo entro dicembre 2023, il secondo contratto con AeroVironment per i droni Puma non dovrebbe essere completato prima del 30 settembre 2025. Le modifiche al secondo contratto sono apparse di recente a dicembre 2024, indicando che la produzione era ancora in corso.

Consob: bloccata l’offerta abusiva del memecoin di Fabrizio Corona

Milano, 6 mar. (askanews) – Proseguono gli interventi della Consob nel settore delle cripto-attività. L’Authority, si legge in una nota, ha ordinato la cessazione dell’offerta abusiva di cripto-attività denominate “memecoin $CORONA” – il memecoin lanciato da Fabrizio Corona – rivolta al pubblico italiano e promossa anche tramite il sito www.getcoronamemes.com, senza aver notificato alla Consob il documento informativo (white-paper) richiesto da Micar, la normativa europea di settore.

Sono stati, inoltre, bloccati i seguenti siti mediante i quali erano prestati servizi per le cripto-attività senza le autorizzazioni prescritte da Micar: “Spazio Finanziario”, “HTXcoin-az”, “Stock Credit Wallet”, “Paycraftv.top”/”Paycraftn.top” e “CoinBank Exchange”.

Proseguono anche gli ulteriori interventi di contrasto all’abusivismo finanziario. La Consob ha oscurato i seguenti quattro siti di intermediazione finanziaria abusiva: “Capitalgates”, “Tux” e “AquillaFX”. In tutto sono 11 i siti oscurati questa settimana. Sale, così, a 1247 il numero totale dei siti bloccati dalla Consob a partire da quando, nel luglio 2019, l’Autorità è stata dotata del potere di ordinare l’oscuramento dei siti web degli intermediari finanziari abusivi.

Oggi il Consiglio Ue con Zelensky, Orban blocca le conclusioni sull’Ucraina. Sul tavolo il tema Difesa

Roma, 6 mar. (askanews) – Situazione in Ucraina e difesa europea sono i temi all’ordine del giorno del Consiglio europeo straordinario a Bruxelles, presente il presidente Volodymyr Zelensky.

Prima, il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa avrà un incontro bilaterale con il cancelliere austriaco Christian Stocker. Il summit – presente la presidente del Consiglio Giorgia Meloni – inizierà con il tradizionale scambio di vedute con la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola seguito dalla discussione sui temi all’ordine del giorno, anche durante una cena di lavoro.

Il Consiglio, come sottolineano più fonti diplomatiche, si preannuncia “complicato”. Negli incontri preparatori, anche fino a ieri, l’Ungheria del primo ministro Viktor Orban ha confermato il suo “no” alla bozza di conclusioni sull’Ucraina. Contraria anche la Slovacchia di Robert Fico, che però sembra più in una logica “transazionale” e dunque potrebbe essere convinto a cambiare la sua posizione in cambio di alcune concessioni (ovvero forniture di gas russo).

Per quanto riguarda il secondo tema, i leader avvieranno la discussione sul piano ReArm Europe anticipato dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Se per quanto riguarda la necessità di aumentare le spese in difesa praticamente tutti i leader sono concordi, il confronto si svilupperà sull’attuazione pratica e sulle modalità di finanziamento. E da questo punto di vista la grande novità è che nel fronte dei “frugali” sono rimasti solo Austria e Paesi Bassi, mentre anche la Germania ha aperto a una modifica del Patto di stabilità.

Probabile anche un confronto sull’iniziativa del presidente francese Emmanuel Macron, che ieri ha annunciato la volontà di “avviare una discussione strategica sul tema della difesa dei nostri alleati nel continente europeo con le nostre armi nucleari”. Dalla settimana prossima, ha detto ancora il leader parlando alla nazione, inizierà il confronto a livello di capi di Stato maggiore degli eserciti sulla costituzione di una forza militare di ‘volenterosi’ per un’eventuale missione di peacekeeping in Ucraina. Ipotesi su cui il governo italiano ribadisce anche oggi, con il ministro degli Esteri Antonio Tajani, il suo no: “Noi abbiamo sempre detto che non invieremo truppe con missioni europee o missioni Nato; se c’è una questione dell’Onu diventa un’altra questione”, ha detto parlando a Bruxelles.

Marzia Migliora protagonista a Visioni Diacroniche 2025

Milano, 6 mar. (askanews) – Il primo incontro del terzo ciclo di Visioni Diacroniche ha avuto come protagonista Marzia Migliora, artista che lavora con un’ampia gamma di linguaggi: fotografia, video, suono, performance, installazione e disegno. Ha di recente esplorato un approccio multi specie esplorando le interazioni tra ambiente, animali e piante per creare nuove relazioni sensibili in tempi di crisi climatica globale.

L’artista ha descritto ad Askanews l’opera allestita all’interno dello spazio Volvo Studio Milano, Run fast and bite hard: “Siamo qui in un posto molto speciale, BAM Biblioteca degli Alberi, adiacente a questo spazio Volvo Studio . Grazie a Volvo ho avuto la possibilit di creare un’installazione, un’opera audio, in modo inedito fino ad oggi, ovvero dietro di me c’ un’auto meravigliosa ma che ho completamente coperto di tessuto che ricorda un manto erboso. Il pubblico invitato a sedere all’interno dell’abitacolo e ad ascoltare. Quello che pu sentire il suono di un bosco, ma in realt c’ un inganno. Questo ci potrebbe far intuire quanto siamo distanti in realt dalla natura e da quello che la natura ci propone, perch nessuno dei suoni diffusi all’interno di quest’auto un suono reale, naturale. Ogni suono stato prodotto dalla voce di un essere umano, quindi ad imitare gli uccelli, e le persone che fanno questo si chiamano chicchiolatori, oppure da quelle persone che creano i rumori per il cinema, ovvero i rumoristi, che usano il proprio corpo, le mani, i piedi, l’acqua, un piccolo bastone per andare a imitare quei suoni che quando guardiamo un film ci sembrano presi in diretta e invece non lo sono, sono lavorati successivamente in montaggio con questi stratagemmi. Entrando qui in realt non si sente nessun animale reale, nessun passo di lupo effettuato da un lupo, nessuno scricchiolio di foglie dati dal calpestio di un orso, ma sono completamente suoni fatti dall’uomo. Il fatto che il 99% delle persone non si sia accorta di questo inganno, ci fa pensare quanto il nostro orecchio sia poco sintonizzato con l’ambiente naturale boschivo e quanto poco ascoltiamo veramente, quanto poco un suono ci d subito l’idea e la comunica al nostro cervello, ma non c’ poi uno spirito critico realmente su quando stiamo ascoltando”.

Visioni Diacroniche un progetto sull’arte contemporanea alla sua terza edizione organizzato da BAM Biblioteca degli Alberi Milano Fondazione Riccardo Catella e Volvo Studio Milano dal 2023 con la curatela di Francesca Colombo, Direttrice Generale Culturale di BAM e Ilaria Bonacossa, Direttrice di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura di Genova. Gli altri artisti che quest’anno prendono parte alla programmazione sono Matteo Nasini, Mario Air e Sarah Brahim.

Tennis, Nardi e Cobolli subito fuori a Indian Wells

Roma, 6 mar. (askanews) – Subito eliminati due azzurri nel tabellone maschile dell’Atp 1000 di Indian Wells. Un Luca Nardi non in perfette condizioni fisiche ha ceduto nettamente al vincitore 2021 Cameron Norrie (6-0 6-3 il punteggio in poco più di un’ora), giocando un match davvero negativo. Il ventunenne azzurro esce così di scena al primo turno nel torneo che lo scorso anno lo aveva visto assoluto protagonista, con quell’incredibile vittoria contro Novak Djokovic. Poco prima un’altra giornataccia di questo 2025 fin qui deludente e anche sfortunato, per Flavio Cobolli. Il romano, alle prese con febbre e mal di gola, ha perso 3-6 6-2 6-2 contro il qualificato americano Colton Smith, 22 anni, prodotto del college University of Arizona e 261 al mondo.

Oggi Consiglio Ue con Zelensky, Orban blocca conclusioni su Ucraina

Bruxelles, 6 mar. (askanews) – Situazione in Ucraina e difesa europea sono i temi all’ordine del giorno del Consiglio europeo straordinario che si apre alle 12.30 a Bruxelles, presente il presidente Volodymyr Zelensky.

Prima, però, alle 11.30, il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa avrà un incontro bilaterale con il cancelliere austriaco Christian Stocker. Zelensky arriverà intorno alle 12.

Il summit – presente la presidente del Consiglio Giorgia Meloni – inizierà con il tradizionale scambio di vedute con la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola seguito dalla discussione sui temi all’ordine del giorno, anche durante una cena di lavoro.

Il Consiglio, come sottolineano più fonti diplomatiche, si preannuncia “complicato”. Negli incontri preparatori, anche fino a ieri, l’Ungheria del primo ministro Viktor Orban ha confermato il suo “no” alla bozza di conclusioni sull’Ucraina. Contraria anche la Slovacchia di Robert Fico, che però sembra più in una logica “transazionale” e dunque potrebbe essere convinto a cambiare la sua posizione in cambio di alcune concessioni (ovvero forniture di gas russo).

Per quanto riguarda il secondo tema, i leader avvieranno la discussione sul piano ReArm Europe anticipato dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Se per quanto riguarda la necessità di aumentare le spese in difesa praticamente tutti i leader sono concordi, il confronto si svilupperà sull’attuazione pratica e sulle modalità di finanziamento. E da questo punto di vista la grande novità è che nel fronte dei “frugali” sono rimasti solo Austria e Paesi Bassi, mentre anche la Germania ha aperto a una modifica del Patto di stabilità.

Probabile anche un confronto sull’iniziativa del presidente francese Emmanuel Macron, che ieri ha annunciato la volontà di “avviare una discussione strategica sul tema della difesa dei nostri alleati nel continente europeo con le nostre armi nucleari”. Dalla settimana prossima, ha detto ancora il leader parlando alla nazione, inizierà il confrontro a livello di capi di Stato maggiore degli eserciti sulla costituzione di una forza militare di ‘volenterosi’ per un’eventuale missione di peacekeeping in Ucraina. Ipotesi su cui il governo italiano ribadisce anche oggi, con il ministro degli Esteri Antonio Tajani, il suo no: “Noi abbiamo sempre detto che non invieremo truppe con missioni europee o missioni Nato; se c’è una questione dell’Onu diventa un’altra questione”, ha detto parlando a Bruxelles.

Stop aiuti militari Usa a Kiev: interessati radar, difesa aerea, droni

Roma, 6 mar. (askanews) – Sistemi d’arma avanzati, tra cui il National Advanced Surface to Air Missile System (NASAMS), radar anti-artiglieria e droni, promessi dagli Stati Uniti all’Ucraina nell’ambito dell’Ukraine Security Assistance Initiative (USAI) probabilmente subirebbero interruzioni nella consegna se la Casa Bianca interrompesse gli aiuti militari, secondo un’analisi dei dati pubblici.

Martedì, Fox News ha riferito, citando un alto funzionario della Casa Bianca, che gli Stati Uniti avevano sospeso tutti gli aiuti militari all’Ucraina finché Trump non avesse visto che Kiev era seriamente intenzionata a tenere i colloqui di pace. Il consigliere senior della Casa Bianca Jason Miller ha in seguito affermato che Trump aveva interrotto le spedizioni di aiuti militari all’Ucraina come parte della sua strategia “carota e bastone” per porre fine al conflitto triennale con la Russia.

Sebbene molti sistemi d’arma siano stati promessi all’Ucraina già nel 2022, l’USAI richiede l’approvvigionamento da appaltatori della difesa, il che significa che questi sistemi devono essere fabbricati piuttosto che ricavati dalle scorte statunitensi esistenti.

Poiché i registri dei contratti su USAspending.gov, un sito web del governo statunitense che monitora la spesa federale, mostrano che la produzione di quei sistemi d’arma è ancora in corso, la loro consegna potrebbe subire ritardi significativi se l’amministrazione Trump sospendesse gli aiuti militari all’Ucraina.

Dopo aver promesso due sistemi di difesa aerea NASAMS all’Ucraina a luglio 2022 e aver accelerato la consegna delle prime due unità entro novembre dello stesso anno, l’amministrazione Biden ha promesso altri sei sistemi NASAMS nell’ambito dell’USAI lo scorso agosto, seguiti da altri quattro a luglio 2023.

Tuttavia, a parte i primi due sistemi NASAMS consegnati all’Ucraina a novembre 2022, non ci sono state ulteriori notizie sulla consegna dei restanti 10 sistemi di difesa aerea promessi dall’amministrazione Biden.

L’Ucraina ha ricevuto altri sistemi NASAMS da Norvegia, Lituania e Canada negli ultimi anni.

Secondo i registri contrattuali su USAspending.gov, il contratto di approvvigionamento di emergenza iniziale per i due sistemi NASAMS è iniziato il 26 agosto 2022, con una data di completamento prevista per il 30 dicembre 2026, nonostante gli sforzi dell’amministrazione Biden per accelerare la consegna di due unità all’Ucraina entro novembre 2022.

Successivamente, il Pentagono ha finalizzato un contratto di approvvigionamento con l’appaltatore della difesa statunitense Raytheon per sei sistemi NASAMS del valore di 1,3 miliardi di dollari per l’Ucraina il 30 novembre 2022. Tuttavia, non si prevede che il contratto venga completato prima del 30 giugno 2027. Ulteriori modifiche al contratto sono apparse di recente a settembre 2024, indicando che la produzione dei sistemi NASAMS era ancora in corso.

A gennaio 2025, l’ultimo fact sheet del Pentagono sui contratti USAI mostrava ancora il valore degli acquisti NASAMS da Raytheon a circa 1,3 miliardi di $, il che suggerisce che non è stato finalizzato alcun contratto di fornitura per le quattro unità aggiuntive promesse dall’amministrazione Biden a luglio 2023.

Allo stesso modo, dopo aver promesso ulteriori radar anti-artiglieria nell’ambito di USAI già a luglio 2022, il Pentagono ha raggiunto un accordo con l’appaltatore della difesa statunitense Lockheed Martin per produrre 16 sistemi radar AN/TPQ-53 per l’Ucraina per 355,8 milioni di $ il 27 ottobre 2022, con una data di completamento prevista per il 30 aprile 2026. Recenti sub-aggiudicazioni nell’ambito del contratto sono apparse di recente a gennaio 2025, il che suggerisce che la produzione era ancora in corso.

Allo stesso tempo, droni avanzati, come i Puma Unmanned Aerial Systems, sono stati promessi all’Ucraina nell’ambito dell’USAI già nell’aprile 2022. Il primo contratto di fornitura per questi droni, del valore di 24,7 milioni di dollari, con l’appaltatore della difesa statunitense AeroVironment è iniziato il 12 aprile 2022. Un contratto aggiuntivo per 325,1 milioni di dollari è stato raggiunto il 9 novembre 2022.

Dopo aver completato il primo contratto più piccolo entro dicembre 2023, il secondo contratto con AeroVironment per i droni Puma non dovrebbe essere completato prima del 30 settembre 2025. Le modifiche al secondo contratto sono apparse di recente a dicembre 2024, indicando che la produzione era ancora in corso.

Titoli Stato ancora sotto pressione: Bund vola al 2,9%, Btp sopra il 4%

Milano, 6 mar. (askanews) – Non si arrestano le vendite sui titoli di Stato tedeschi e a cascata sui bond governativi dell’eurozona. Nel giorno della Bce, il rendimento del Bund decennale vola al 2,9%, in aumento di 17 punti base rispetto alla chiusura precedente, quando già aveva messo a segno il più grande balzo giornaliero nella storia del mercato obbligazionario tedesco (+30 pb). Il tasso del Btp a 10 anni schizza sopra il 4%, al 4,01% (+13 pb), l’Oat francese si porta al 3,6% (+14 pb).

La massiccia ondata di vendite sui titoli di Stato della Germania è iniziata ieri in scia ai piani per uno dei più grandi cambiamenti di regime fiscale nella storia del dopoguerra del Paese, con l’accordo tra Cdu e Spd per derogare ai limiti costituzionali alla spesa pubblica in deficit e l’annuncio di un maxi-fondo da 500 miliardi per gli investimenti infrastrutturali. I due partiti che dovrebbero formare la prossima coalizione di governo hanno infatti concordato di riformare il sistema costituzionale togliendo il cosiddetto ‘freno al debito’, cruciale per consentire l’allentamento fiscale al fine di rilanciare l’economia in difficoltà e aumentare le spese militari.

Visioni Diacroniche 2025: linguaggio performativo al centro

Milano, 6 mar. (askanews) – La Fondazione Riccardo Catella con il progetto BAM Biblioteca degli Alberi Milano e Volvo Studio Milano proseguono il percorso iniziato insieme nel 2023 presentando la terza edizione del progetto dedicato all’arte contemporanea Visioni Diacroniche.

Durante il primo incontro che ha visto protagonista l’artista Marzia Migliora, ne hanno parlato ad Askanews le curatrici Francesca Colombo, Direttrice Generale Culturale di BAM Biblioteca degli Alberi Milano, Fondazione Riccardo Catella, e Ilaria Bonacossa, Direttrice di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura di Genova.

Francesca Colombo introduce il nuovo ciclo di incontri: “Siamo arrivati alla terza edizione di Visioni Diacroniche, un progetto nato in collaborazione tra Volvo e BAM e che vede portare avanti quelli che sono i principi di questa collaborazione. Volvo Park Ambassador della Biblioteca degli Alberi da sette anni. Quello che vogliamo fare assieme portare una cultura di altissima qualit a tutti. Con Visioni Diacroniche ci concentriamo sull’arte contemporanea con tanti artisti che portano la loro esperienza di diversi linguaggi performativi. Quello che abbiamo cercato in tutti questi quattro incontri di fare proprio quello di fare vivere un’esperienza, quindi non avere uno sguardo freddo nei confronti dell’arte, ma di accompagnare il pubblico, di aiutarlo a creare un dialogo, un dialogo empatico con gli artisti, e abbiamo scelto appositamente quattro artisti che sanno veramente creare questo scambio, questa interazione, che poi il potere straordinario che l’arte, l’arte contemporanea sa fare oggi”.

Ilaria Bonacossa introduce il tema del Possibile Adiacente al centro del nuovo ciclo di incontri: “Quest’anno le Visioni Diacroniche si sviluppano e fanno un passo ulteriore, perch implicano ogni volta da parte dell’artista il creare una situazione in qualche modo immersiva, in cui al di l della presentazione, della conferenza performativa, si incontra anche un lavoro. Abbiamo scelto infatti degli artisti a partire da Marzia Migliora che in qualche modo fanno del rapporto con il pubblico il centro del loro lavoro: questa idea che proprio nell’esperienza che un lavoro prende vita e quindi che ognuno di noi in qualche modo vive i lavori in modo diverso e diventano unici attraverso l’esperienza di ciascuno”.

Gli artisti che quest’anno prendono parte alla programmazione sono Marzia Migliora, Matteo Nasini, Mario Air e Sarah Brahim. La teoria del Possibile Adiacente diventa un filtro utile agli artisti di arte contemporanea per analizzare nuove forme di interazione e per verificare come l’interazione tra l’opera d’arte e il pubblico, influenzandosi a vicenda in un determinato contesto e in un determinato momento, si trasforma.

Eppur si muove: l’Europa cerca una sua nuova dimensione.

La confusione geopolitica delle ultime settimane e le prese di posizione di Trump, altalenanti ma sempre tendenti ad una concezione muscolare ed affaristica delle relazioni internazionali, sono un fenomeno che non si vedeva da tempo. Sarà la sindrome dell’abbandono da parte di un partner storico e cosi strategico, sarà la fretta data dalla crisi economica, dalle scadenze elettorali e dai rapidi cambiamenti in corso, ma l’Unione europea sembra finalmente compiere passi nella giusta direzione.

Il vertice di Londra di domenica scorsa che lascia immaginare un’Europa in grado di muoversi a vari livelli e con molteplici partner, dalla Turchia al Regno Unito. (forse quella Commissione geopolitica che von der Leyen aveva annunciato nel 2019) sembra mostrare una ritrovata capacità di azione politica, con formule nuove che consentono di aggirare i limiti posti dalle regole Ue. Il vertice di oggi, giovedì, dovrebbe dare il via a una linea politica chiara per l’Ucraina e la difesa. Nel frattempo, il piano “Per il riarmo europeo” da 800 miliardi di euro presentato dalla Presidente von der Leyen sembra andare incontro, anche nelle modalità di finanziamento, alle necessità politiche di fare in fretta, garantire certezza della continuità degli investimenti al settore privato e di non incorrere in lunghe trattative per raggiungere l’unanimità.

Ad onor del vero, si sa che serviranno anni per colmare il gap tecnologico con gli Usa, ma è anche vero che si deve pur cominciare e rimandare qualcosa con la scusa che è troppo difficile significa aver sbagliato mestiere. In questo senso, è cruciale che i Paesi più grandi tengano un’unità di intenti e di azioni. Proprio per questo, stupisce la posizione, ad oggi, del Governo italiano. Pur comprendendo il problema di tenere buono Salvini, che ha il problema di tenere buono Vannacci, in uno slittamento a destra costante e apparentemente incontenibile, non può non passare inosservato che anche la destra francese ha cambiato atteggiamento. Non solo il giovane leader Bardella ha disertato la convention CPAC di Washington, ma la stessa Marine Le Pen ha criticato Trump per come ha smollato l’Ucraina.

È facile capire anche che ci sia la necessità di non chiudere al dialogo con gli Usa. Ma ci sono tre valutazioni da fare: oggi, serve una guida europea coerente e forte, con una cabina di regia determinata. E Roma non può non farne parte. Ne va dell’interesse italiano, non solo di quello europeo. Fidarsi così tanto di un interlocutore che, a voler essere gentili, potrebbe essere definito quanto meno scostante, è un rischio troppo grande anche per una navigata politica come Giorgia Meloni. Infine, la marginalizzazione delle posizioni politiche più estreme non può che fare bene e dare stabilità interna e più forza nei tavoli internazionali all’Italia. E non ci sarà momento migliore di farlo se non oggi, mentre l’Europa trova il modo di fare i primi passi per diventare finalmente grande ed emanciparsi, gradualmente e lentamente, da mamma America.

L’abbraccio con Putin umilia le democrazie occidentali

Per come si è consolidata la politica estera degli Stati Uniti dal secondo dopoguerra ai giorni nostri le continue e sprezzanti esternazioni di Trump e del suo entourage verso l’Europa e il modo in cui la Casa Bianca è entrata a gamba tesa nella vicenda ucraina (per non parlare del video shock dei progetti su Gaza) sono un’eresia il cui fragore è coperto solo dall’agghiacciante silenzio con cui i democratici americani reagiscono a questo sconquasso. Dopo la Conferenza di Monaco e l’incontro tra le delegazioni americana e russa a Riad, ma soprattutto dopo l’umiliazione inflitta a Zelensky da Trump, Rubio e Vance in diretta televisiva nello studio ovale della Casa Bianca – un trattamento ignobile, che copre di vergogna il Presidente USA e il suo entourage –  i negoziati di pace sono solo un miraggio polarizzato sulle prodromiche rivendicazioni di russi ed (ex) alleati circa lo sfruttamento delle “terre rare” dell’Ucraina, siano esse in quei suoi territori che illegalmente occupa la Federazione Russa o negli altri ancora liberi.

In mezzo ci sono le bordate di Trump a tener banco: «L’Ucraina è una faccenda che riguarda l’Europa ma si scordi la Nato, Zelensky è un dittatore non eletto, l’Ucraina ha iniziato la guerra con la Federazione Russa, i contribuenti americani devono rientrare dei 350 miliardi elargiti a Kyiv, l’U.E. è stata creata per truffare gli Stati Uniti, i dazi al 25% sui prodotti europei e canadesi saranno presto imposti assieme a un’ulteriore maggiorazione del 10% a carico di quelli cinesi». Chiaramente oltre al processo mediatico e alle invettive inflitte contro il leader ucraino nell’incontro a Washington («una sberla al maiale», secondo Medvedev). Tanto basta a far affermare al Commissario europeo Dombrovskis che si sta materializzando il rischio d’un crollo del 7% del Pil mondiale. Intanto la Russia accenna a negoziati di pace solo a patto di condizioni capestro, mentre continua a bombardare il Paese che ha invaso tre anni fa forte dei rinforzi in arrivo da Pyongyang, non senza divulgare anatemi contro si frappone ai diktat ideologici rascisti.

Di fronte a questo quadro deprimente e allarmante, i leader europei – evidentemente colpiti dalle inaccettabili esternazioni che non offendono solo Zelensky ma il Paese che rappresenta e ribaltano i rapporti americani col resto dell’Occidente – attivano incontri per pianificare una strategia comune che stenta a decollare, sul fronte economico che militare.

80 anni dopo intese analoghe, al summit di Londra si ricomincia tutto daccapo. Princìpi come la pacifica convivenza, l’autodeterminazione dei popoli, il rispetto dei confini e la salvaguardia delle democrazie non dovevano soccombere alla fagocitosi divoratrice dei neo colonialismi: che gli Stati uniti d’America avrebbero un giorno preso parte all’alleanza onnivora dell’Asse del Male era francamente impensabile.

C’è chi sostiene che se i democratici avessero conservato la Casa Bianca si sarebbe protratta una sorta di “guerra dei cent’anni” senza vincitori né vinti. C’è anche tuttavia chi oppone una tenace resistenza alle azioni intraprese dall’amministrazione Trump. Basti pensare al fatto che oltre due dozzine delle disposizioni firmate da The Donald sono già state bloccate dalla Corte Federale in quanto incostituzionali (e ieri la Corte suprema ha fatto la stessa cosa rispetto alla liquidazione dell’Usaid). Larga parte della stampa americana è impegnata nel debunking della disinformazione promossa dal mondo MAGA.

Prima dell’oscena aggressione verbale a Zelensky nello Studio Ovale, il 27 febbraio “The New York Times” aveva pubblicato un articolo intitolato «America and Russia Are on the Same Side Now» scritto da Dana H.Allin e Jonathan Stevenson – entrambi senior fellow all’Istituto di Studi strategici internazionali di Londra – di cui è utile riportare un eloquente passaggio: «Durante la Guerra Fredda, i grandi e influenti partiti comunisti dell’Europa occidentale mantennero legami con Mosca che andavano dal simpatizzante al servile, di fronte ai quali gli Stati Uniti hanno sempre mantenuto le distanze. Ora l’Europa si trova di fronte ad un’alleanza di partiti che appoggiano la Russia, questa volta dall’altra parte del campo: l’estrema destra. E il governo degli Stati Uniti ha adottato l’approccio opposto: un caldo abbraccio. Se questi partiti e i loro cugini populisti arrivassero a dominare l’Europa potrebbero sviscerare la NATO e geopoliticamente neutralizzare, se non soggiogare, l’Europa: questa è certamente la speranza della Russia. Il sostegno politico e materiale del Cremlino ai gruppi d’estrema destra ha approfondito le divisioni sociali e politiche europee, permettendogli di continuare a screditare la democrazia occidentale».

A fronte di un’analisi tanto lucida, scaltrita e aderente alle evidenze viene da chiedersi – citando Heidegger – quale fulmine abbia accecato Trump da negargli una lungimirante e realistica lettura e scrittura della Storia.

In Cina aumenta la spesa pubblica dando priorità alla Difesa.

Sostenere l’economia cinese arrivando a portare il rapporto tra deficit e Pil al 4%, un punto percentuale in più rispetto all’anno precedente. Ed emettendo “buoni del tesoro speciali a lunghissima scadenza per 300 miliardi di yuan (38,6 miliardi di euro ndr) per sostenere l’accesso ai beni di consumo”. È la ricetta che il premier Li Qiang ha presentato oggi nella sessione inaugurale dell’Assemblea nazionale del popolo, la seconda delle “Due sessioni” in corso in questi giorni a Pechino che rappresentano l’appuntamento politico annuale di maggior rilievo della Repubblica popolare cinese.

Le misure annunciate confermano le difficoltà economiche interne che si nascondono dietro all’ostentata crescita del 5%, ribadita anche per quest’anno come obiettivo ufficiale. Pechino fa infatti da tempo i conti con fenomeni come l’aumento della disoccupazione giovanile e la frenata della domanda interna, mentre infuria la guerra commerciale con Washington che ha messo nel mirino le esportazioni cinesi.

I piani presentati da Li Qiang prevedono la creazione di circa 12 milioni di nuovi posti di lavoro nelle città cinesi, mentre Pechino mira a contenere l’inflazione al 2%. Ma le preoccupazioni per i dazi imposti da Trump – che oggi stanno trascinando al ribasso le borse asiatiche – sono palpabili a Pechino. “A livello internazionale, cambiamenti mai visti in un secolo stanno avvenendo in tutto il mondo a un ritmo più veloce”, si legge nel rapporto di lavoro presentato dal governo cinese ai delegati dell’Assemblea nazionale del popolo. “L’unilateralismo e il protezionismo sono in aumento”, si avverte aggiungendo che “a livello nazionale, le basi per una ripresa economica e una crescita sostenuta della Cina non sono sufficientemente solide”.

Pechino aveva annunciato già ieri le proprie misure di ritorsione all’ultimo aumento dei dazi di Washington entrati in vigore lunedì, assicurando a parole che combatterà una guerra commerciale “ad oltranza”. La Cina imporrà dazi fino al 15% su una serie di prodotti agricoli statunitensi, tra cui soia, carne di maiale e grano, a partire dall’inizio della prossima settimana. Molti analisti la considerano, però, una “risposta ancora relativamente contenuta” rispetto ai dazi onnicomprensivi di Trump.

 

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https://www.asianews.it/notizie-it/Pechino-aumenta-il-suo-debito-per-stimolare-il-mercato-interno-62622.html

Dibattito | Sala…e scendi dalle parti del campo largo.

C’è una specialità che appartiene di diritto al cosiddetto ‘campo largo’. Si tratta del numero dei ‘federatori’ della fantomatica area centrista. Ad essere sinceri, abbiamo anche perso il numero delle sigle centriste che affollano quel campo. A naso sono una dozzina. Ma non è questo l’elemento che conta. Semmai impressiona la cosiddetta ‘disponibilità’ crescente a federare quell’area. Veramente. Cresce di mese in mese e la loro disponibilità è pari, se non addirittura superiore, ad essere anche e semplicemente il federatore dell’intero campo largo. Che, come sanno anche i sassi, si regge sul peso determinante e decisivo delle tre sinistre. Quella radicale e massimalista della Schlein, quella populista e demagogica dei 5 Stelle e quella estremista del trio Fratoianni/Bonelli/Salis. I nomi dei federatori ormai si sprecano. Dal simpatico Ruffini a Gentiloni, da Renzi – che non lo dice ma lo auspica, come ovvio – a Calenda, da Guerini all’ultimo arrivato, il Sindaco di Milano Sala. Senza contare gli esponenti della società civile che, se dovessimo

enumerarli tutti, non basterebbe un articolo di cinquemila battute.

Ora, al di là di questa positiva e concreta disponibilità a federare tutto ciò che si può federare, restano due punti irrisolti. Il primo è che nessuno ha ancora spiegato con la necessaria chiarezza e franchezza perché la segretaria del principale partito della coalizione non dovrebbe essere il candidato a Premier. Una regola che non è un dogma ma che, comunque sia, va spiegato – possibilmente con argomentazioni politiche – alla segretaria del Pd Elly Schlein che, non a caso, non ha ancora mai commentato questi ripetuti atti di generosità cristiana e laica dei vari federatori.

In secondo luogo, cresce la sensazione che un Centro riformista, democratico e di governo ha poco spazio da quelle parti. E questo non per sostenere la tesi che nella coalizione alternativa il Centro è l’assoluto protagonista. Ma è di tutta evidenza che quando ci sono molti federatori, molteplici partiti, svariate sigle e tutti insieme non riescono ad elaborare un progetto politico sufficientemente condiviso ed unitario, la conclusione è persin troppo facile da trarre. Manca, cioè, quella intuizione e quel progetto che in un’altra stagione si poteva chiamare tranquillamente Margherita e, addirittura, mancano anche le concrete condizioni per far decollare un semplice Partito Popolare Italiano. E questo perché? Molto semplice, anzi addirittura banale. Perché sono cambiati, e profondamente, il profilo, la natura, la sostanza e lo stesso progetto politico, culturale

e di governo della coalizione di riferimento. Cioè, appunto, il cosiddetto ‘campo largo’.

Ecco perché l’ennesima disponibilità in ordine di tempo, quella del sindaco di Milano Sala, corre il rischio di andare ad aggiungersi a tutte le altre. Con la certezza, non profetica ma realistica, che le singole disponibilità a federare il campo centrista continueranno a crescere in modo esponenziale e, con loro, anche le sigle e i partitini di riferimento. Con l’auspicio, e lo dico senza alcuna malizia o preveggenza, che alla fine della giostra ci sia un posto in Parlamento per i rispettivi federatori e i “propri cari”, per mutuare una ormai celebre espressione andreottiana.

Ucraina, difesa Ue, minacce Russia: il discorso di Macron

Roma, 5 mar. (askanews) – Cercare di rispondere alle “preoccupazioni” dei francesi sulla guerra in Ucraina. È quanto si è prefissato di fare oggi Emmanuel Macron in un discorso trasmesso dall’Eliseo alle 20. Prima di ospitare a cena il primo ministro ungherese Viktor Orban, sostenitore di Donald Trump e di Vladimir Putin, il capo dello Stato ha parlato con i suoi connazionali per circa quindici minuti. Il giorno dopo il discorso sullo stato dell’Unione del presidente degli Stati Uniti, Macron ha ribadito che “la strada per la pace non può essere la capitolazione” di Kiev. Di seguito, i passaggi più importanti del discorso televisivo di Macron.

LA MINACCIA RUSSA RIGUARDA TUTTA L’EUROPA

Tre anni dopo l’inizio della guerra in Ucraina, Macron ha ricordato che il conflitto “ha provocato quasi un milione di morti e feriti e continua con la stessa intensità”, ed ha deplorato che “gli Stati Uniti, nostri alleati, abbiano cambiato posizione su questa guerra, sostengano meno l’Ucraina e lascino dubbi su cosa accadrà in seguito”. In sintesi, “la nostra prosperità e la nostra sicurezza” in Europa “sono diventate più incerte”, ha aggiunto il Presidente della Repubblica, secondo cui “stiamo entrando in una nuova era”.

Secondo il capo dello Stato, “la minaccia russa c’è e colpisce i paesi d’Europa, colpisce anche noi”. Quindi, ha accusato “la Russia di aver trasformato il conflitto ucraino in un conflitto globale”. E per ribadire il concetto, ha aggiunto: “La Russia sta mettendo alla prova i nostri limiti: in aria, in mare, nello spazio e dietro i nostri schermi. Questa aggressività sembra non conoscere confini”. Osservando che Mosca “continua a riarmarsi”, Macron ha poi finto di chiedersi: “Chi può credere, in questo contesto, che la Russia di oggi si fermerà all’Ucraina? La Russia è diventata (…) una minaccia per la Francia e per l’Europa.”

LA PACE NON PUO’ ESSERE A QUALUNQUE PREZZO

In risposta a Donald Trump, Macron ha detto di rifiutarsi di “restare spettatore” di fronte al conflitto russo-ucraino. “La pace non può arrivare a qualunque prezzo. La pace non può essere la capitolazione dell’Ucraina, non può essere il suo crollo o un cessate il fuoco che sarebbe troppo fragile”, ha assicurato, riferendosi al mancato rispetto degli accordi di Minsk da parte della Russia. “Oggi non possiamo più fidarci della parola della Russia”. “L’Ucraina”, ha insistito, “ha diritto alla pace e alla sicurezza per sé stessa e questo è il nostro interesse e l’interesse della sicurezza del continente europeo”.

DIFESA, PIU’ INVESTIMENTI SENZA AUMENTARE LE TASSE

Se il Presidente della Repubblica ha affermato di “voler credere che gli Stati Uniti resteranno al nostro fianco”, “dobbiamo essere pronti se così non fosse”. Così ha esortato gli Stati europei, prima dell’incontro di domani a Bruxelles, a “sapersi difendere meglio e scoraggiare ogni nuova aggressione”. “Il futuro dell’Europa non deve essere deciso a Washington o a Mosca. L’innocenza degli ultimi 30 anni, dalla caduta del Muro di Berlino, è ormai finita”, ha ribadito rivolgendosi nuovamente ai suoi partner europei.

“Qualunque cosa accada, dobbiamo attrezzarci di più”, ha insistito Macron, che ha promesso “investimenti aggiuntivi” nella difesa francese senza aumentare le tasse in Francia. “Dovremo fare nuove scelte di bilancio e investimenti aggiuntivi che ormai sono diventati essenziali”, ha previsto, invitando il governo a “fare proposte alla luce di questo nuovo contesto”. “Le soluzioni di domani non possono essere le abitudini di ieri”, ha tuonato il presidente della Repubblica.

DETERRENZA NUCLEARE: DIBATTITO PER SCUDO AI PAESI UE

Macron ha sollevato l’idea di estendere la deterrenza nucleare francese all’Europa, ed ha cercato di apparire rassicurante. “Ci protegge. È completo, sovrano, francese dall’inizio alla fine”, ha assicurato. Annunciando l’apertura di un “dibattito strategico sulla protezione dei nostri alleati nel continente europeo attraverso la nostra deterrenza”, ha specificato che “qualunque cosa accada, la decisione è sempre stata e rimarrà nelle mani del Presidente della Repubblica”.

RIUNIONE A PARIGI DI CAPI SMD DI PAESI PRONTI A GARANTIRE PACE

La Francia riunirà la prossima settimana a Parigi i capi di Stato maggiore dei paesi pronti a garantire la pace futura in Ucraina, ha annunciato Macron. Quest’ultima “comporterà forse anche l’impiego di forze europee”. “Non andrebbero a combattere oggi, non andrebbero a combattere in prima linea, ma sarebbero lì, al contrario, una volta firmata la pace, per garantirne il pieno rispetto”, ha affermato il Capo dello Stato.

Migranti, Commissione Ue propone nuove norme su rimpatri martedì

Bruxelles, 5 mar. (askanews) – La Commissione europea presenterà martedì prossimo, 11 marzo, a Strasburgo la sua attesa proposta legislativa sul rimpatrio dei migranti irregolari che non hanno visto accolta la propria domanda di asilo nei paesi Ue. Lo ha confermato stasera a Bruxelles il Commissario per gli affari interni e le migrazioni, Magnus Brunner, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio Giustizia dell’Ue stasera a Bruxelles, aggiungendo che la Commissione presenterà presto, non ancora martedì ma comunque “prima di giugno”, anche la lista europea dei paesi di origine sicuri e la revisione dei criteri dei paesi terzi considerati sicuri, in entrambi i casi, per il rinvio dei migranti in attesa di rimpatrio.

A quanto riferiscono altre fonti comunitarie, non si sa ancora quando sarà presentata, invece, la nuova lista che elencherà uno per uno i paesi terzi “sicuri”, sulla base dei nuovi criteri. Al contrario degli altri due casi menzionati, per la pubblicazione di quest’ultima lista la legislazione Ue in vigore non prevede alcuna scadenza, hanno puntualizzato le fonti

Riguardo al testo legislativo sui rimpatri che sarà presentato martedì, il commissario ha lasciato intendere che potrebbe essere una proposta di regolamento invece che una proposta di direttiva. La differenza sta nel fatto che il regolamento è applicabile direttamente e immediatamente negli Stati membri, mentre la direttiva deve essere recepita nell’ordinamento nazionale di ogni paese con una legge specifica che garantisca il rispetto degli obiettivi indicati. Il testo sostituirà una proposta di direttiva che era rimasta bloccata nei negoziati in Consiglio Ue nella scorsa legislatura.

La nuova proposta di regolamento dovrebbe chiarire la definizione e il concetto di “centri di rimpatri” in paesi terzi, in cui poter inviare i migranti irregolari a cui è stata respinta la domanda di protezione internazionale, che sono oggetto di decisioni di espulsione. “Non è accettabile che oggi nei paesi Ue solo uno su cinque migranti irregolari che dovrebbero essere rimpatriati lo siano poi effettivamente. In termini generali – ha affermato Brunner – quando a delle persone che non hanno il diritto di rimanere si permette di restare nell’Ue, l’intero sistema dell’asilo viene minato. Bisogna agire secondo le regole, altrimenti – ha avvertito – si rischia anche di erodere il sostegno pubblico per una società aperta e tollerante”.

Il commissario ha poi anticipato che il nuovo regolamento sui rimpatri conterrà, tra l’altro, degli obblighi precisi di cooperazione con le autorità competenti per i migranti in attesa di rimpatrio, e conseguenze nel caso in cui non rispettino questi obblighi, regole più rigorose per le persone che rappresentano rischi per la sicurezza, e un rafforzamento del riconoscimento reciproco tra i paesi Ue delle decisioni prese in uno Stato membro riguardo a un migrante irregolare, per evitare che le richieste di asilo respinte siano ripresentate altrove nell’Unione, e infine una semplificazione delle procedure per i rimpatri.

Discorso alla nazione di Macron: stiamo entrando in una nuova era

Roma, 5 mar. (askanews) – “Stiamo entrando in una nuova era”. Lo ha affermato il presidente francese Emmanuel Macron, all’inizo del suo discorso televisivo al paese in cui affronterà i temi della difesa europea e la crisi ucraina. “Mi rivolgo a voi questa sera a causa della situazione internazionale: siete giustamente preoccupati, dati gli eventi storici che si stanno verificando attualmente. Gli Stati Uniti d’America hanno cambiato la loro posizione sulla guerra in Ucraina; gli stessi Stati Uniti d’America intendono imporre dazi doganali all’Europa. Infine, la minaccia terroristica torna di nuovo: stiamo entrando in una nuova era”, ha affermato.

Macron si è anche compiaciuto di avere sanzionato la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina. “Fin dal primo giorno abbiamo deciso di sostenere l’Ucraina e sanzionare la Russia. E abbiamo fatto bene”, ha precisato nel discorso alla nazione. “Al di là dell’Ucraina, la minaccia russa è lì”, ha insistito.

Il capo dello Stato ha ricordato che la Russia ha reso il conflitto “un conflitto globale”. “Ha mobilitato soldati nordcoreani ed equipaggiamento iraniano nel nostro continente, aiutando nel contempo questi paesi ad armarsi ulteriormente. La Russia del presidente Putin viola i nostri confini per assassinare gli oppositori, manipola le elezioni in Romania e Moldavia e organizza attacchi digitali contro i nostri ospedali per bloccarne il funzionamento”, ha affermato.

Trump esenta dai dazi per un mese il settore auto. Intanto il Canada ricorre al Wto

Roma, 5 mar. (askanews) – Il presidente Usa Donald Trump ha deciso un mese di esenzioni sui dazi commerciali per il settore automobilistico. Lo riporta Cnbc. La decisione avviene all’indomani di un incontro di Trump con i vertici delle tre maggiori case automobilistiche Usa, Gm, Ford e Chrysler (Stellantis). I produttori avevano sollevato preoccupazioni per i dazi al 25% imposti sull’import da Canada e Messico.

Intanto, il Canada ha avviato una procedura di disputa presso l’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) rispetto ai nuovi dazi commerciali imposti dagli Stati Uniti sulle importazioni. Lo riporta lo stesso Wto con una nota.

Parodi (Anm): vertice con Meloni fallimento? No, momento di chiarezza

Roma, 5 mar. (askanews) – “In tutta sincerit non mi aspettavo di pi e non lo considero un fallimento. Lo considero un momento di chiarezza per la prosecuzione delle nostre attivit, per la volont di arrivare alla gente, di farci capire. In qualche modo ci aiuta perch sappiamo per lo meno che questo processo destinato ad andare avanti, legittimamente perch una procedura costituzionale che noi rispettiamo e nella quale ci inseriremo come cittadini nel dibattito democratico”: lo ha affermato Cesare Parodi, presidente dell’Anm, al termine del vertice con il governo a Palazzo Chigi sulla riforma della Giustizia e la separazione delle carriere.

“Sul tema della riforma sinceramente non abbiamo ulteriori appuntamenti con il governo, speriamo di averne per quanto riguarda gli altri aspetti, ma su questo tema andremo avanti per conto nostro”, ha sottolineato.

“Sull’intenzione di lavorare per una Giustizia migliore, attraverso gli 8 punti, abbiamo trovato sicuramente un’apertura e di questo ci rallegriamo e speriamo che possa esserci un seguito e magari se ci saranno dei discorsi da fare per realizzare concretamente questi punti, se saremo coinvolti, come le altre parti, gli avvocati, certamente non ci tireremo indietro”, ha commentato ancora Parodi.

Separazione carriere, Anm: governo va avanti, chiediamo solo rispetto

Roma, 5 mar. (askanews) – “Quando leggevo sui giornali ‘chiss che cosa offriranno’, in cambio poi di cosa? Ero assolutamente certo che nulla sarebbe arrivato anche per una ragione di tempi, la riforma non pu tornare indietro se il governo vuole approvarla in questa legislatura. Non pu fare nemmeno una piccola correzione, perch altrimenti bisognerebbe ripartire da capo alle Camere e i tempi non ci sono. Forse meglio cos, chiarezza per tutti, rispetto per tutti noi andiamo avanti con serenit e se la riforma sar approvata noi saremo i primi ad applicarla”: Lo ha detto il presidente dell’Associazione nazionale magistrati (Anm), Cesare Parodi, al termine del vertice con il governo a Palazzo Chigi sulla riforma della Giustizia e la separazione delle carriere.

“Noi chiediamo rispetto, lo abbiamo chiesto con forza, io spero, l’unica speranza dopo questo incontro, che ci possa essere una speranza sotto questo profilo, di recuperare un reciproco rispetto che gioverebbe soprattutto all’interesse del paese”, ha concluso.

Papa, Fonti Vaticano: polmonite evolve come accede con trattamento

Città del Vaticano, 5 mar. (askanews) – La polmonite che ha colpito Papa Francesco fino a portarlo al ricovero al Policlinico Gemelli di Roma “evolve come una polmonite in cura” ed è in “una fase di sviluppo ordinaria di un paziente sotto trattamento medico”. Lo riferiscono fonti vaticane che aggiungono che, anche in questo caso, la tempistica per la risoluzione di questa patologia “varia da caso a caso e ci vorrà ancora tempo per valutarla”, mentre si “evolve, comunque, come si dovrebbe evolvere” per un paziente in cura.

“Le condizioni restano, quindi, stabili dal punto di vista clinico”, sempre in un “quadro clinico complesso”, riferiscono le stesse fonti aggiungendo che “è per questo che gli stessi sanitari continuano “a non sciogliere la prognosi riservata” dopo venti giorni dal ricovero.

Stazionarie le condizioni di Papa Francesco ricoverato al Gemelli da 20 giorni

Città del Vaticano, 5 mar. (askanews) – Papa Francesco “anche oggi è rimasto stazionario senza presentare episodi di insufficienza respiratoria”. Lo riferisce il bollettino medico sulle condizioni di salute di Papa Francesco, giunto al suo ventesimo giorno di ricovero al Policlinico A.Gemelli di Roma per una polmonite bilaterale.

Come programmato, durante il giorno, il Papa “ha effettuato l’ossigenoterapia ad alti flussi e nella notte verrà ripresa la ventilazione meccanica non invasiva”.

Francesco, recita ancora il bollettino, ha incrementato la fisioterapia respiratoria e quella motoria attiva” ed “ha trascorso la giornata in poltrona. In considerazione della complessità del quadro clinico, la prognosi rimane riservata”.

Papa, stazionario. Nessun episodio di insufficienza respiratoria

Città del Vaticano, 5 mar. (askanews) – Papa Francesco “anche oggi è rimasto stazionario senza presentare episodi di insufficienza respiratoria”. Lo riferisce il bollettino medico sulle condizioni di salute di Papa Francesco, giunto al suo ventesimo giorno di ricovero al Policlinico A.Gemelli di Roma per una polmonite bilaterale.

Come programmato, durante il giorno, il Papa “ha effettuato l’ossigenoterapia ad alti flussi e nella notte verrà ripresa la ventilazione meccanica non invasiva”.

Francesco, recita ancora il bollettino, ha incrementato la fisioterapia respiratoria e quella motoria attiva” ed “ha trascorso la giornata in poltrona. In considerazione della complessità del quadro clinico, la prognosi rimane riservata”.

ROC(K)&Measure 2025, nuove frontiere HR e formazione aziendale

Milano, 5 mar. (askanews) – Ispirazione e confronto, per condividere progetti ed esperienze utili a due obiettivi su tutti: misurare il “Return on (Culture and Digital) Change – RoC(K) dei progetti di cambiamento e delle trasformazioni aziendali e mostrare come un approccio legato ai dati possa davvero fare la differenza nel business. Questi gli obiettivi di ROC(K)&MEASURE 2025, il format ideato dalla CEO di Smartive, Francesca Maria Montemagno, nella terza edizione che si svolta al Talent Garden Calabiana di Milano.

Proprio Montemagno ha analizzato i temi legati ad un cambiamento digitale che avanza a ritmo serrato e come nelle risorse umane e nella formazione si possa stare al passo con i tempi, anche grazie alla rivoluzione portata dall’AI: “In Smartive amiamo dire che trasformiamo le persone per lasciare che siano loro a trasformare le organizzazioni in cui operano. Il cambiamento culturale e valoriale del modo in cui lavoriamo abilita la vera trasformazione, quella che ha un impatto e determina i risultati sul mercato. Offriamo un approccio che presta attenzione alla misura, senza diventarne schiavi, ma importante per prefissare dei Kpi e poi misurare ci che produciamo con le iniziative di cambiamento”.

Nell’evento dedicato ai professionisti di HR, digital transformation e innovazione, non solo gli sviluppi su come quantificare il reale impatto degli investimenti nel cambiamento aziendale, ma anche talk e testimonianze di esperti in campi diversi. Come quella di Chiara Obino, gi campionessa mondiale di apnea, che intervenuta su come gestire la pressione nella sua disciplina: “L’ostacolo e la sfida non devono essere un blocco o un limite: come nell’apnea, non dobbiamo fermarci al disagio e alla sofferenza di trattenere il respiro, anche nella vita dobbiamo aprire lo sguardo e puntare sugli scenari che a volte si aprono anche in maniera inaspettata”.

Fra i diversi interventi, focus speciale tra innovazione, intelligenza artificiale e formazione immersiva con Amir Baldissera, Ceo di Experenti.

A Key Energy il piano Hera: 1,1 miliardi per la svolta green

Rimini, 5 mar. (askanews) – Energia pi economica e al tempo stesso pi sostenibile. E’ la doppia sfida che l’Europa sta affrontando e che il Gruppo Hera traduce in investimenti concreti. La multiutility, protagonista a KEY – The Energy Transition Expo di Rimini, ha stanziato oltre un miliardo di euro fino al 2028 per ridurre le emissioni e offrire ai propri clienti soluzioni energetiche pi convenienti. Un percorso che punta alla neutralit carbonica, come spiega il presidente esecutivo Cristian Fabbri.

“Noi nel nostro piano industriale cerchiamo di coniugare questi due aspetti proponendo soluzioni e iniziative che vanno verso una sostenibilit economica e quindi un costo di energia pi bassa per i nostri clienti e dall’altro lato contribuiscono alla decarbonizzazione dei centri di consumo. Dedichiamo pi di un miliardo di euro, pi del 20% del nostro piano di investimento e del piano industriale che arriva al 2028, e tocchiamo vari aspetti andando a cercare quelle nicchie dove si riescono a coniugare bene questi due elementi: sostenibilit economica e transizione energetica”.

Dal fotovoltaico all’idrogeno verde, passando per il teleriscaldamento e l’efficienza energetica, il Gruppo punta a raggiungere obiettivi concreti entro il 2028: energia elettrica rinnovabile per tutti i clienti domestici, 300 megawatt di capacit fotovoltaica installata e due Hydrogen Valley a Modena e Trieste. Un piano che si inserisce nella strategia di neutralit carbonica del Gruppo, che prevede tappe intermedie di riduzione delle emissioni fino al Net Zero nel 2050.

“Sono tutti investimenti che vanno verso la transizione energetica, economicamente sostenibile per il nostro gruppo e per il nostro sistema dei clienti ai quali ci rivolgiamo – aggiunto Fabbri -. Abbiamo presentato il piano di transizione climatica a giugno del 2024, siamo stati primi nel settore delle multiutility a presentarlo: il 90% delle nostre emissioni sono legate alle emissioni dei nostri clienti che consumano energia e gas, perch noi siamo il terzo operatore in Italia, abbiamo pi di 4 milioni e mezzo di clienti e quindi il nostro obiettivo proprio ridurre le loro emissioni, decarbonizzare i loro consumi e lo possiamo fare solo insieme aiutandoli a spendere meno e a consumare meglio”.

Un approccio che vede il Gruppo impegnato su pi fronti: dalla riqualificazione delle reti all’installazione di impianti rinnovabili, dalle soluzioni per la mobilit sostenibile all’illuminazione pubblica a led. Al centro della strategia ci sono i clienti finali, veri protagonisti della transizione energetica.

“Hera Comm, la societ dell’energia del gruppo Hera, si impegna ed attenta a sostenere famiglie e aziende nel percorso di transizione energetica, ma anche soprattutto nella riduzione dei consumi e quindi della spesa – ricorda Isabella Malagoli, amministratore delegato Hera Comm – abbiamo aiutato decine di migliaia di famiglie a riqualificare i propri impianti in casa fino a diventare autoproduttori di energia con impianti fotovoltaici, ma siamo anche a fianco di piccole, medie e grandi imprese sugli stessi campi. Quindi realizzazione di impianti fotovoltaici, riqualificazione della propria impiantistica per consumare e spendere meno. Quindi transizione ecologica s, risparmio sicuramente e efficientemente dei consumi anche”.

I risultati ottenuti finora sono incoraggianti: negli ultimi dieci anni il Gruppo ha realizzato oltre 2.400 interventi di efficienza energetica per imprese, pubbliche amministrazioni e cittadini, evitando l’emissione di 600.000 tonnellate di CO2.

Giustizia, Meloni ribadisce a Anm: avanti con riforma. Magistrati: trattativa non c’è mai stata

Roma, 5 mar. (askanews) – Un incontro a Palazzo Chigi sulla separazione delle carriere – di oltre due ore tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i vertici dell’Associazione nazionale magistrati, guidata dal presidente Cesare Parodi – si è svolto questo pomeriggio. Nulla sembra essere cambiato sul tema sia nella posizione del governo che in quella della magistratura associata e non appaiono sullo sfondo, come riporta l’Anm al termine della riunione, altri appuntamenti in programma.

“Al centro dell’incontro, franco e proficuo – si legge in una nota di Chigi – la riforma costituzionale sulla separazione delle carriere e il CSM all’esame del Parlamento. Il Presidente del Consiglio ha ringraziato l’ANM per le osservazioni e gli spunti emersi nel dibattito e ha annunciato la disponibilità di aprire un tavolo di confronto sulle leggi ordinarie di attuazione della riforma e sul documento in otto punti presentato dall’ANM, che riguarda l’amministrazione della giustizia. Il Governo – sottolinea Palazzo Chigi – ha ribadito la volontà di proseguire con determinazione e velocità nel percorso di attuazione della riforma costituzionale, auspicando la sua approvazione in tempi rapidi”.

Dal canto suo l’Anm, attraverso il suo presidente Cesare Parodi, ha spiegato che “è stato un incontro non breve in cui c’è stato uno scambio di opinioni che devo dire non ha portato a sostanziali modifiche dele nostre posizioni nè tanto meno di quelle del governo. Abbiamo avuto modo di spiegare nel dettaglio le region specifiche i tecnico-giuridiche che ci portano a non condividere questa riforma. Abbiamo preso atto con molta chiarezza della volontà del governo di andare avanti senza alcun tentennamento e senza alcuna modifica sul punto. Questo è un elemento per noi di chiarezza”.

“Nessuna offerta è stata effettuata, ma questo era evidente perchè il governo sa benissimo che non potevamo corrispondere nulla in cambio – ha sottolineato ancora Parodi -. Siamo venuti con la nostra coscienza a presentare le nostre idee. Non è stata una trattativa, non lo è stata mai, non abbiamo da offrire nulla se non la nostra lealtà”.

All’incontro hanno preso parte anche i due vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.

“Sul tema della riforma sinceramente non abbiamo ulteriori appuntamenti con il governo – ha detto ancora Parodi – speriamo di averne per gli altri aspetti ma su questo tema andiamo avanti per conto nostro”. Nel corso dell’incontro con il governo, ha spiegato Parodi, “abbiamo espresso con molta chiarezza le nostre posizioni ma non c’è nessuna forma di possibile contatto perchè questa convizione che secondo me è alla base della riforma si è radicalizzata nel corso di molti anni e quindi è molto difficile farla cambiare”.

Petrolio, prezzi crollano ai minimi dal 2021, Brent 68,78 dollari

Roma, 5 mar. (askanews) – Ripartono anche più brutali delle ultime due sedute in serata i crolli dei prezzi del petrolio. Il barile di Brent, il greggio di riferimento del mare del Nord cade di oltre il 3,18% a 68,78 dollari. A New York il West Texas Intermediate cede il 3,63% a 65,78 dollari.

Le quotazioni si ritrovano così ai minimi dalla fine del 2021, risentendo sia delle tensioni dovute alla prospettiva di una guerra commerciale globale, con i nuovi dazi imposti dall’amministrazione Trump negli Usa, sia per le mosse distensive del cartello degli esportatori di petrolio allargato, l’Opec+, che include la Russia.

Otto dei maggiori produttori di oro nero questa settimana, a sorpresa, hanno deciso di non prorogare alcune restrizioni supplementari all’offerta che si erano auto imposti.

Haleon promuove il dibattito con istituzioni per nuove soluzioni

Roma, 5 mar. (askanews) – “Come Haleon siamo leader del self-care. Self-care vuol dire prendersi cura della propria salute ed la nostra missione a livello mondiale” ha affermato Davide Fanelli, General Manager Southern Europe, Haleon.

“Oggi siamo qui a Roma per stimolare un dibattito, una tavola rotonda tra tutti gli attori che possono influenzare il self-care: le istituzioni, le farmacie, la cittadinanza e le aziende.”

“L’obiettivo chiaro: il self-care uno dei pilastri fondamentali per mantenere la sostenibilit del sistema pubblico”.

“Oggi ci concentriamo sull’active aging: noi abbiamo in Italia un’aspettativa di vita di circa 83 anni ma un’aspettativa di vita sana inferiore ai 72 anni, quindi c’ un gap che chiaramente dobbiamo colmare. Per fare ci dobbiamo lavorare tutti insieme per dare pi consapevolezza alla popolazione e alla cittadinanza su quello che si pu fare. La prevenzione, lo stile di vita attivo e l’utilizzo di prodotti specifici diventano quindi fondamentali per cercare di colmare questo gap.”

Fine vita, partita si riapre. Fdi presenta bozza. Caute Lega e Fi

Roma, 5 mar. (askanews) – Fratelli d’Italia riapre la partita sul fine vita, da tempo arenato nel comitato ristretto delle commissioni Giustizia e Affari sociali del Senato. Anche se Fi e Lega hanno espresso maggiore cautela. Soddisfazione invece da parte delle opposizioni che spingono a chiudere il dossier per dotare l’Italia di una normativa nazionale, ancor di più dopo l’approvazione della legge regionale toscana che rischia di prefigurare una mappa a macchia di leopardo.

Ignazio Zullo, di Fratelli d’Italia (che insieme al collega di Fi Pierantonio Zanettin è relatore alle proposte sul fine vita) ha portato oggi in commissione alcune “bozze preliminari” che sono state affidate all’esame dei gruppi parlamentari e che di fatto costituiscono un passo concreto. “Nelle prime riunioni del comitato ristretto – ha spiegato – c’è stata una fase di ascolto, cioè capire quali principi noi prendiamo a base di un possibile articolato. L’ascolto è stato tradotto in uno scritto” che definisce un “primo principio: l’affermazione della vita come bene inviolabile e indisponibile perché il fine vita deve essere un’eccezionalità. Il secondo principio è un recepimento delle condizioni fissate nelle sentenze dalla Corte Costituzionale e il terzo, essenziale, è l’obbligo di essere già inseriti – ha tenuto a sottolineare – in un percorso di cure palliative” nel quale “le sofferenze fisiche e psicologiche devono essere già lenite e prese in carico”.

Alfredo Bazoli del Pd ha parlato di “passi avanti significativi” definendo l’esito della riunione odierna come una “novità importante, che può finalmente avviare un percorso di confronto serio e costruttivo, nella direzione da noi sempre sostenuta, e che si ritrova anche nel disegno di legge a mia prima firma”. Basta ritardi e subito una legge nazionale è il commento di Ilaria Cucchi (Avs) che ha rimproverato la destra di aver “sempre ostacolato l’adozione di una normativa nazionale arrivando addirittura ad impedire il lavoro parlamentare con l’ostruzionismo della maggioranza”.

Malgrado l’azzurro Zanettin fosse in comitato ristretto, l’accelerazione sembra aver preso alla sprovvista gli altri partiti di maggioranza. Tanto che poco dopo, in una nota, il capogruppo di Fi Maurizio Gasparri ha frenato: “Il comitato ristretto continuerà a lavorare, poi la Commissione e infine l’aula dovranno assumere delle decisioni definitive. Abbiamo la volontà di arrivare a una conclusione, ma ovviamente non ci sentiamo ancora vincolati a testi ed a proposte, che al momento sono delle apprezzabili ipotesi, ma non delle decisioni che possano essere considerate condivise o definitive”.

Così la Lega. Il presidente dei senatori Massimiliano Romeo ha sollecitato sul tema la “condivisione più ampia possibile” e ha precisato: “approfondiremo i primi contributi al testo base, prendendoci tutto il tempo per le valutazioni, assolutamente necessarie, al netto delle diverse sensibilità che ci sono in ogni partito”. E all’interno dello stesso partito: “il fine vita è già autorizzato da una sentenza. Adesso aspettiamo la legge”, ha puntualizzato il governatore del Veneto Luca Zaia: “è da regolamentare perché altrimenti rischiamo il far-west e ognuno interpreta le norme come vuole”.

Il tema è altamente divisivo e il percorso del fine vita, nonostante il passo avanti compiuto, difficilmente si incamminerà su una traiettoria in discesa. “Lo Stato è chiamato a sostenere la vita, non a favorire la morte”, ha detto Mariastella Gelmini, senatrice di Noi Moderati. Mentre il segretario di +Europa Riccardo Magi non ha dubbi: “È bene che il Parlamento si occupi di fine vita ma la bozza di testo presentata dal centrodestra in Senato è piuttosto deludente e, se questa è la base di partenza, è preferibile non avere alcuna legge perché rappresenta un passo indietro rispetto a quanto stabilito dalla Consulta”.

Il Papa: l’esperienza della malattia piomba spesso improvvisa

Città del Vaticano, 5 mar. (askanews) – L’antico rito delle ceneri che, di fatto, dà inizio al periodo Quaresimale che introduce alla Pasqua, ci aiuta “a fare memoria della fragilità e della pochezza della nostra vita: siamo polvere, dalla polvere siamo stati creati e in polvere ritorneremo”. Lo ricorda Papa Francesco che, dal suo letto d’ospedale al Policlinico Gemelli di Roma, non ha potuto presenziare nel pomeriggio alla processione penitenziale che, dopo il momento di preghiera nella chiesa di Sant’Anselmo all’Aventino, è giunta alla vicina Basilica di Santa Sabina per il mercoledì delle Ceneri. Una processione alla quale hanno preso parte 18 cardinali, 8 tra arcivescovi e vescovi, e i Monaci Benedettini di Sant’Anselmo, nonché i Padri Domenicani di Santa Sabina ed alcuni fedeli.

Al termine della processione, nella Basilica di Santa Sabina, è seguita, quindi, la Messa con il Rito di benedizione e di imposizione delle ceneri, nel corso della quale il Penitenziere maggiore, card. Angelo De Donatis, ha letto il testo dell’omelia preparata da Papa Francesco.

Una esperienza di fragilità, quella insita nella vita di ognuno, ha ricordato nel suo testo il Papa, che ci insegna “soprattutto l’esperienza della fragilità, che sperimentiamo nelle nostre stanchezze, nelle debolezze con cui dobbiamo fare i conti, nelle paure che ci abitano, nei fallimenti che ci bruciano dentro, nella caducità dei nostri sogni, nel constatare come siano effimere le cose che possediamo”.

“Fatti di cenere e di terra, – si legge ancora nel testo – tocchiamo con mano la fragilità nell’esperienza della malattia, nella povertà, nella sofferenza che a volte piomba improvvisa su di noi e sulle nostre famiglie”.

“Da ultimo, questa condizione di fragilità – riafferma ancora nel suo testo Papa Francesco – ci richiama il dramma della morte, che nelle nostre società dell’apparenza proviamo a esorcizzare in molti modi e a emarginare perfino dai nostri linguaggi, ma che si impone come una realtà con la quale dobbiamo fare i conti, segno della precarietà e fugacità della nostra vita. Così, nonostante le maschere che indossiamo e gli artifizi spesso creati ad arte per distrarci, le ceneri ci ricordano chi siamo”. Ma la Quaresima, ha ricordato infine il pontefice “è anche un invito a ravvivare in noi la speranza” della Pasqua “verso cui ci incamminiamo”, e che “ci sostiene nelle fragilità, ci rassicura del perdono di Dio e, anche mentre siamo avvolti dalla cenere del peccato, ci apre alla gioiosa confessione della vita”.

Renato Zero, nuovo tributo a big della musica (anche Whitney Houston)

Roma, 5 mar. (askanews) – Non smette di stupire Renato Zero: il suo tributo ai grandi miti della musica worldwide riparte da due nuovi brani, omaggio a indimenticate icone mondiali. Da venerdì 7 marzo saranno disponibili in radio e su tutte le piattaforme digitali, per Tattica, “Per Sempre Noi” (I Have Nothing) e “Sarai” (At Last).

Con il suo inconfondibile tocco, Renato Zero dà un’inedita interpretazione di due classici che hanno segnato la storia della musica pop e soul internazionale. Per Sempre Noi, la personale versione di I Have Nothing, uno dei brani più celebri di Whitney Houston, estratto dalla colonna sonora senza tempo di The Bodyguard; e Sarai, la rilettura di At Last, capolavoro interpretato dai più grandi artisti mondiali: dalla celebre versione di Etta James a quelle di Aretha Franklin, Céline Dion e Beyoncé, tra le altre.

Dal 21 marzo i due brani saranno raccolti in uno speciale vinile 45 giri, in edizione limitata e numerata, che i fan zeriani potranno assicurarsi tramite pre-order a partire dal 7 marzo. Un vero e proprio gioiello da collezione per gli appassionati del cantante romano, nonché l’occasione perfetta per scoprire sotto una nuova luce queste due pietre miliari della musica internazionale.

Per Sempre Noi e Sarai arricchiscono il mosaico del nuovo ambizioso progetto di Zero, partito a fine 2024 con la release dei tributi a Elton John (“Silenzio che lo sguardo tuo parla per te”) e Bob Marley (“Resta accanto a me”), presentati in anteprima dal palco del Palazzo dello Sport di Roma nelle ultime due serate del trionfale tour “Autoritratto – I concerti evento”, per poi proseguire con l’omaggio a Louis Armstrong (“Che miracolo sei”) e Bobby Hebb (“Suoni”).

Bce, domani atteso nuovo taglio ai tassi, sul dopo più incertezza

Roma, 5 mar. (askanews) – Domani dalla Banca centrale europea è atteso un nuovo taglio da 0,25 punti percentuali ai tassi di interesse dell’area euro. Il principale riferimento, che ancora oggi resta il tasso sui depositi, dovrebbe così scendere al 2,50%. E’ sul dopo che si creano divergenze di vedute tra analisti e osservatori dell’istituzione.

A fine gennaio gli elementi più rilevanti citati dal Consiglio direttivo – l’organismo decisionale a cui partecipano tutti i governatori delle banche centrali nazionali dell’Eurosistema – erano stati la debolezza dell’economia e l’elevata incertezza sulle prospettive. Specialmente quest’ultimo aspetto – quello dell’incertezza – non potrà risultare che acuito, con l’amministrazione Trump che procede con l’imposizione di dazi commerciali, mentre blocca l’invio di armi all’Ucraina e, creando scompiglio nella Unione europea, preme per un accordo di pace con la Russia.

Sulla debolezza dell’economia alcuni elementi hanno mostrato miglioramenti, ad esempio nel manifatturiero in Germania, che ha ricadute su tutti gli altri Paesi più industrializzati, tra cui l’Italia, ma che comunque resta coinvolto da dinamiche di contrazione. Altri meno positivi hanno visto un pesante indebolimento del terziario in Francia.

Nel frattempo si è verificata una nuova limatura dell’inflazione media nell’area euro, al 2,4% annuo a febbraio, dal 2,5% di gennaio, nella direzione auspicata dalla Bce che punta a un caro vita medio nell’area valutaria al 2% sul medio termine. Peraltro con segnali di smorzamento sia dall’inflazione di fondo (quella deputata da energia e alimentari), sia dai prezzi dei servizi (al 3,7% annuo), che sono quelli che da mesi persistono a livelli superiori alla media. Meno incoraggianti i dati sui prezzi alla produzione, aumentati dello 0,8% tra dicembre e gennaio con cui la variazione su base annua è balzata da quasi zero al più 1,8%.

Domani, al termine del Consiglio, oltre alla comunicazione delle decisioni sui tassi (ore 14 e 15), la Bce pubblicherà anche le sue previsioni aggiornate su crescita economica e inflazione. Mezz’ora dopo la presidente Christine Lagarde terrà la conferenza stampa esplicativa.

Gli analisti cercheranno segnali sul quanto ancora l’istituzione intenda spingersi nella riduzione dei tassi. E oltre ai tassi ci sta un altro elemento su cui sembra focalizzarsi una crescente attenzione, quella della riduzione della mole del bilancio di Bce e Eurosistema delle banche centrali, perché ha a sua volta un effetto restrittivo, che rischia quindi di risultare eccessivo in una fase in cui si vuole invece rimuovere il freno monetario.

Peraltro i propositi di forte aumento delle spese militari in deficit, annunciati dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, con il suo “piano di riarmo” dei Paesi Ue da 800 miliardi di euro, rischiano di non essere facilitati dalla sovracitata manovra di riduzione del bilancio della banca centrale.

Intanto oggi sul mercato si è verificato un piccolo “terremoto”, un brusco riprezzamento sui titoli di Stato della Germania, con speculare rialzo dei rendimenti – il maggiore sui Bund decennali dalla caduta del muro di Berlino – a seguito dell’accordo tra Cdu e Spd per derogare ai limiti costituzionali sulle spese in deficit. A cascata questo ha trainato movimenti analoghi su tutte le emissioni pubbliche dell’eurozona. Contestualmente l’euro è schizzato sopra quota 1,07 dollari, sui massimi da novembre.

Molti analisti prevedono che la Bce continui a tagliare i tassi nei mesi a venire. Generalmente si attendono che li porti attorno al 2% tra fine primavera e inizio estate. Alcuni sono più cauti.

La Corte Suprema Usa boccia Trump: c’è l’obbligo di stanziamento per Usaid

Roma, 5 mar. (askanews) – La Corte Suprema degli Stati Uniti ha confermato la sentenza di un tribunale distrettuale che obbliga l’Amministrazione Trump a stanziare due miliardi di dollari per l’Usaid, l’agenzia per gli aiuti all’estero.

La Corte ha confermato la sentenza con cinque voti favorevoli e quattro contrari: John Roberts, Elena Kagan, Amy Coney Barrett, Ketanji Brown Jackson e Sonia Sotomayor si sono espressi a favore mentre Clarence Thomas, Neil Gorsuch, Brett Kavanaugh e Samuel Alito hanno dissentito.

“Può un singolo giudice distrettuale che probabilmente non ha giurisdizione in materia avere il potere di costringere il governo degli Stati Uniti a pagare (e probabilmente perdere per sempre) due miliardi di dollari dei contribuenti? La risposta a questa domanda dovrebbe essere un ‘no’ netto, ma la maggioranza di questa Corte a quanto pare la pensa diversamente”, si legge nel parere di Alito.

Report Ue sulla libertà di stampa: in Italia situazione sempre più critica

Roma, 5 mar. (askanews) – In Italia, nonostante il numero di segnalazioni sia diminuito nel 2024 rispetto all’anno precedente, la situazione sta diventando sempre più critica per giornalisti, media di servizio pubblico e media indipendenti.

Queste quanto si legge nell’ Europe Press Freedom Report del 2024 (MPM2024). Le questioni di fondo individuate nel 2023, tra cui le segnalazioni sull’indipendenza della televisione pubblica, sono ancora irrisolte. Le autorità devono ancora rispondere agli avvisi del 2023 riguardanti le nomine politiche alla RAI e la cancellazione del programma di Roberto Saviano.

Nel 2024, l’Italia è stata menzionata sulla piattaforma del Consiglio d’Europa attraverso un avviso sistematico che affrontava la sua legislazione sulla diffamazione, 1insieme a quattro avvisi riguardanti aggressioni fisiche ai giornalisti e tre avvisi relativi a molestie e intimidazioni. ªIn un contesto di regressione della libertà dei media, il Media Freedom Rapid Response, una rete di sei organizzazioni per la libertà dei media e dei giornalisti, ha condotto una missione urgente il 16-17 maggio 2024. Il loro rapporto, pubblicato il 29 luglio 2024 offre un’analisi delle tre questioni più urgenti identificate: l’interferenza politica senza precedenti nell’emittente pubblica RAI;

le molestie legali da parte dei membri del governo nei confronti dei giornalisti dissenzienti;

la potenziale acquisizione dell’agenzia di stampa AGI da parte del parlamentare Antonio Angelucci, membro del parlamento del partito di estrema destra Lega, che controlla già diversi importanti quotidiani.

ªIl MPM2024 evidenzia anche preoccupazioni sull’indipendenza dei media di servizio pubblico in Italia. Nelle sue conclusioni, il rapporto fa riferimento a “segnali preoccupanti sulle condizioni dei giornalisti e sulla loro suscettibilità a pressioni e minacce. Le riforme in sospeso delle leggi sulla diffamazione penale e le tutele legali contro le SLAPP contribuiscono a questo rischio, aggravato dall’aumento delle cause penali e civili contro i giornalisti, anche da parte di funzionari governativi. L’instabilità economica e le protezioni inadeguate per i giovani professionisti dei media esacerbano i rischi per la sicurezza dei giornalisti, mentre persistono i dibattiti sulle restrizioni all’accesso alle informazioni giudiziarie.

ªIl rapporto MPM2024 sottolinea che la legge di bilancio 2024 ha ridotto il canone di abbonamento televisivo per uso privato da 90 a 70 euro, “sollevando ulteriori interrogativi sull’adeguatezza dei finanziamenti pubblici e, di conseguenza, sull’indipendenza della RAI”.

ªIl 7 novembre 2024, durante un’audizione organizzata dalla senatrice Barbara Floridia al Senato italiano,166 il direttore generale dell’Unione europea di radiodiffusione Noel Curran ha denunciato l’insufficiente finanziamento della RAI: ??”I media di servizio pubblico devono ricevere finanziamenti adeguati per svolgere i loro cruciali ruoli democratici, economici, sociali e culturali”, ha affermato. ‘I finanziamenti della RAI sono aumentati solo del 3% tra il 2019 e il 2023, in mezzo all’elevata inflazione e ai crescenti costi di produzione in Europa. E il canone italiano è attualmente uno dei più bassi nell’UE. Solo Grecia e Portogallo si classificano più in basso. Di conseguenza, la crescita dei finanziamenti della RAI in cinque anni è stata significativamente inferiore alla media dell’11% di aumento dei finanziamenti nominali sperimentata da altri media di servizio pubblico europei.’ La combinazione di influenza politica sulla radiodiffusione pubblica e l’uso strategico di cause legali per diffamazione rappresenta una seria sfida alla libertà dei media in Italia. I gruppi per la libertà di stampa chiedono protezioni più forti per salvaguardare l’indipendenza giornalistica e impedire che le tattiche di intimidazione legale indeboliscano il giornalismo critico.

Report Ue su libertà di stampa: in Italia situazione sempre più critica

Roma, 5 mar. (askanews) – In Italia, nonostante il numero di segnalazioni sia diminuito nel 2024 rispetto all’anno precedente, la situazione sta diventando sempre più critica per giornalisti, media di servizio pubblico e media indipendenti.

Queste quanto si legge nell’ Europe Press Freedom Report del 2024 (MPM2024). Le questioni di fondo individuate nel 2023, tra cui le segnalazioni sull’indipendenza della televisione pubblica, sono ancora irrisolte. Le autorità devono ancora rispondere agli avvisi del 2023 riguardanti le nomine politiche alla RAI e la cancellazione del programma di Roberto Saviano.

Nel 2024, l’Italia è stata menzionata sulla piattaforma del Consiglio d’Europa attraverso un avviso sistematico che affrontava la sua legislazione sulla diffamazione, 1insieme a quattro avvisi riguardanti aggressioni fisiche ai giornalisti e tre avvisi relativi a molestie e intimidazioni. ¦In un contesto di regressione della libertà dei media, il Media Freedom Rapid Response, una rete di sei organizzazioni per la libertà dei media e dei giornalisti, ha condotto una missione urgente il 16-17 maggio 2024. Il loro rapporto, pubblicato il 29 luglio 2024 offre un’analisi delle tre questioni più urgenti identificate:

l’interferenza politica senza precedenti nell’emittente pubblica RAI;

le molestie legali da parte dei membri del governo nei confronti dei giornalisti dissenzienti;

la potenziale acquisizione dell’agenzia di stampa AGI da parte del parlamentare Antonio Angelucci, membro del parlamento del partito di estrema destra Lega, che controlla già diversi importanti quotidiani.

¦Il MPM2024 evidenzia anche preoccupazioni sull’indipendenza dei media di servizio pubblico in Italia. Nelle sue conclusioni, il rapporto fa riferimento a “segnali preoccupanti sulle condizioni dei giornalisti e sulla loro suscettibilità a pressioni e minacce. Le riforme in sospeso delle leggi sulla diffamazione penale e le tutele legali contro le SLAPP contribuiscono a questo rischio, aggravato dall’aumento delle cause penali e civili contro i giornalisti, anche da parte di funzionari governativi. L’instabilità economica e le protezioni inadeguate per i giovani professionisti dei media esacerbano i rischi per la sicurezza dei giornalisti, mentre persistono i dibattiti sulle restrizioni all’accesso alle informazioni giudiziarie.

¦Il rapporto MPM2024 sottolinea che la legge di bilancio 2024 ha ridotto il canone di abbonamento televisivo per uso privato da 90 a 70 euro, “sollevando ulteriori interrogativi sull’adeguatezza dei finanziamenti pubblici e, di conseguenza, sull’indipendenza della RAI”.

¦Il 7 novembre 2024, durante un’audizione organizzata dalla senatrice Barbara Floridia al Senato italiano,166 il direttore generale dell’Unione europea di radiodiffusione Noel Curran ha denunciato l’insufficiente finanziamento della RAI: ??”I media di servizio pubblico devono ricevere finanziamenti adeguati per svolgere i loro cruciali ruoli democratici, economici, sociali e culturali”, ha affermato. ‘I finanziamenti della RAI sono aumentati solo del 3% tra il 2019 e il 2023, in mezzo all’elevata inflazione e ai crescenti costi di produzione in Europa. E il canone italiano è attualmente uno dei più bassi nell’UE. Solo Grecia e Portogallo si classificano più in basso. Di conseguenza, la crescita dei finanziamenti della RAI in cinque anni è stata significativamente inferiore alla media dell’11% di aumento dei finanziamenti nominali sperimentata da altri media di servizio pubblico europei.’

La combinazione di influenza politica sulla radiodiffusione pubblica e l’uso strategico di cause legali per diffamazione rappresenta una seria sfida alla libertà dei media in Italia. I gruppi per la libertà di stampa chiedono protezioni più forti per salvaguardare l’indipendenza giornalistica e impedire che le tattiche di intimidazione legale indeboliscano il giornalismo critico.

L’Italia pi buona: Claudia Conte per i bambini ucraini

Roma, 5 mar. – Una serata di solidariet e spettacolo per regalare serenit e speranza ai bambini ucraini” questo il significato dell’iniziativa “L’Italia pi buona” promossa dalla giornalista e Ambasciatrice di Pace Claudia Conte che prender vita che si svolta ieri sera presso il Monnalisa Bistrot di San Carlo a Montalenghe (TO), dove i campioni del mondo di pizza acrobatica Pietro e Gabriele Asaro hanno messo a servizio la loro arte per una causa speciale.

Grazie al supporto delle aziende piemontesi Molino Signetti e 958 Santero, i due pizzaioli acrobatici siciliani insieme al maestro pizzaiolo napoletano Bujo Mustafi hanno preparato pizze per oltre 70 bambini ucraini (alcuni orfani di guerra attualmente in Italia e altri profughi di guerra che vivono in italia presso il centro Cascina Torta). Ad accompagnare i bambini cinque sindaci dei comuni al fronte. All’evento, che ha regalato ai bambini un momento di gioia e spensieratezza in un periodo segnato dalle sofferenze e dalle difficolt del conflitto ancora in corso, hanno preso parte personaggi delle istituzioni tra cui Marco Gabusi, Assessore ai trasporti con delega alla Protezione civile e gestione dell’emergenza profughi della Regione Piemonte, Claudia Porchietto, sottosegretario alla presidenza della Regione Piemonte e il Prefetto di Torino Donato Cafagna, ma anche amici del mondo dello spettacolo e della cultura tra cui l’attore statunitense Daniel McVicar e il Fondatore dell’Accademia della Gentilezza Guido Stratta.

Emozionante l’esibizione di Francesco Asaro, bambino prodigio che a soli 11 anni apre i campionati del mondo di pizza acrobatica e che ha dedicato le sue straordinarie esibizioni ai coetanei dell’Ucraina.

“Dedicare tempo e impegno ai bambini e in particolare ai bambini scappati dalla guerra rappresenta un grande gesto di generosit e affetto di cui vi ringrazio e per il quale sono molto orgoglioso. Mi auguro che anche da serate come questa possano partire un messaggio e una speranza di solidariet e di pace di cui questo nostro mondo ha tanto bisogno.” Queste le parole del Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.

“L’Italia pi buona” si inserisce all’interno della missione organizzata in occasione del triste terzo anniversario dall’invasione russa dell’Ucraina, sempre da Claudia Conte in collaborazione con l’Associazione La Memoria Viva, grazie alla quale i bambini, provenienti dalla martoriata regione di Kharkiv, hanno potuto visitare diverse citt italiane, partecipando a eventi culturali e ricreativi, tra cui i celebri Carnevale di Viareggio e Ivrea. Inoltre, nel corso della loro permanenza in Italia, hanno avuto l’opportunit di vivere due incontri particolarmente emozionanti.

Nel primo, grazie all’impegno della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) e del suo presidente, Gabriele Gravina, hanno incontrato Andriy Shevchenko, presidente della Federcalcio ucraina. Nel secondo incontro, ancora pi significativo, sono stati ricevuti in Vaticano da Papa Francesco, pochi giorni prima che le sue condizioni di salute si aggravassero e che fosse ricoverato al Gemelli. In questa occasione, le bambine hanno regalato al Santo Padre una speciale bambolina Vilna, realizzata da loro, che porta con s una scheggia di un missile russo che aveva colpito gravemente Veronika, una ragazza ucraina sopravvissuta miracolosamente grazie a numerosi interventi in Ucraina e in Italia.

I piccoli hanno inoltre hanno consegnato una bambolina Vilna a Liliana Segre e Sami Modiano, tra gli ultimi testimoni della Shoah, e sono stati ospitati alla Camera dei Deputati dal Presidente della Commissione Cultura, l’onorevole Federico Mollicone, al Dipartimento della Protezione Civile e da Giuliano Amato, presidente dell’Istituto dell’Enciclopedia Treccani

La cautela di Giorgetti sul piano europeo di difesa

Roma, 5 mar. (askanews) – “Non dobbiamo farci prendere da frenesie adottando decisioni affrettate. Quando si fa debito, siccome è precluso farlo per cose moralmente importanti, credo bisogna farlo a ragion veduta”. Lo ha detto il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, intervenendo in collegamento al convegno sulle proposte economiche della Lega in corso alla Camera.

Sul Piano Difesa presentato da Ursula von der Leyen, il Ministro ha detto che bisogna “distinguere tra due elementi: una cosa sono gli aiuti all’Ucraina, una questione emergenziale, altra cosa è definire la difesa e la sicurezza europea, che implicano investimenti ragionati e meditati e non cose fatte in fretta e furia. Per comprare un drone non si va al supermercato. Servono investimenti programmati. Non bisogna entrare nella sindrome di comprare tutti insieme, come abbiamo fatto per i vaccini Covid o per il gas. Questi errori clamorosi vanno evitati”.

Fermare la violenza, Viterbo reagisce all’intimidazione ai danni della Lista Rocca.

Se capita in una città che per consolidata esperienza non conosce i guasti o i pericoli della violenza politica, vuol dire che qualcosa è intervenuto negativamente nel substrato civile della comunità. Ciò che scuote una “provincia tranquilla” deve scuotere la sensibilità della pubblica opinione. La vandalizzazione della sede del “Movimento Civico Rocca”, l’altra sera a Viterbo, con scritte ingiuriose apparse sull’ingresso, segna un episodio inaccettabile nel contesto della civile dialettica democratica. Un gesto teppistico, che non solo offende coloro che vi lavorano, ma rappresenta un attacco diretto alla libertà di espressione e di associazione, pilastri fondamentali delle nostre comunità.

Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha denunciato l’episodio con fermezza, affermando che tali atti non intimidiscono il suo movimento, al contrario lo spronano a continuare a lavorare per il bene comune. È necessario che tutte le forze politiche, indipendentemente dalla loro appartenenza, si uniscano contro la violenza e l’intolleranza, affermando che la democrazia si nutre di dialogo e confronto, non di attacchi meschini.

Dal canto suo Luisa Ciambella, consigliera comunale e responsabile regionale del Movimento, ha messo in luce l’aspetto premeditato di questo gesto, con il chiaro intento di colpire un luogo simbolo di esperienze condivise. Salire due piani per vandalizzare la sede rivela una volontà deliberata di attacco, che non può essere sottovalutata.

In questo contesto, è fondamentale che le istituzioni rispondano con fermezza e determinazione. La denuncia presentata presso la questura di Viterbo rappresenta un passo importante non solo per l’affermazione della legalità, ma anche per riaffermare il valore della convivenza civile. È fondamentale, in questo momento, che il supporto della comunità e delle autorità competenti si manifesti in modo chiaro e inequivocabile.

Rocca e Ciambella hanno annunciato che non si lasceranno intimidire da questi atti: “Continueremo a tutelare il nostro territorio e a promuovere lo sviluppo della Tuscia”. Insomma, si potrebbe dire “nessuna tolleranza nei confronti dell’intolleranza”, un’affermazione che per tutti esige di tradursi in norma di completamento.

Ministero del Lavoro: da aprile esclusione dei titoli di Stato dall’Isee

Roma, 5 mar. (askanews) – A partire da aprile, in seguito all’approvazione del nuovo modello tipo della dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) e delle relative istruzioni per la compilazione, sarà possibile escludere dai calcoli dell’Isee i titoli di Stato, i buoni fruttiferi postali (inclusi quelli trasferiti allo Stato) e i libretti di risparmio postale. Il ministero del Lavoro e l’Inps, in accordo con la consulta nazionale dei Caf, forniscono chiarimenti riguardo all’esclusione dal patrimonio mobiliare, ai fini Isee, per un importo massimo di 50.000 euro per nucleo familiare.

Questa novità è prevista dall’articolo 1, comma 1, lettera d), numero 5, del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 14 gennaio 2025, n. 13, entrato in vigore in data odierna. Il medesimo decreto recepisce quanto introdotto dall’articolo 1, comma 183, della legge 30 dicembre 2023, n. 213. In particolare, si precisa che il nuovo modello tipo della DSU sarà disponibile da aprile e, comunque, entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del d.P.C.M. n. 13/2025.

Le Dsu già presentate nell’anno in corso restano valide fino alla naturale scadenza ai fini dell’accesso alle prestazioni sociali agevolate, ferma restando la facoltà di richiedere, a seguito dell’approvazione della nuova modulistica ISEE, una nuova attestazione Isee calcolata secondo le modalità di cui al citato decreto del presidente del consiglio dei ministri.

Poste, con progetto Polis nuovi servizi per i piccoli comuni

Roma, 5 mar. (askanews) – L’ufficio postale di Opi, un piccolo centro abruzzese da anni colpito dallo spopolamento, rappresenta uno dei punti di riferimento per i 370 abitanti. Con il progetto Polis di Poste Italiane, infatti, i cittadini possono accedere ai servizi della pubblica amministrazione senza dover uscire dal proprio comune. Il servizio del TG Poste.

Salvini: Trump è una grande opportunità, lo dico senza servilismo

Roma, 5 mar. (askanews) – “Saranno interessanti e soprendenti alcuni dati. Noi siamo a disposizione per tenere alta la bandiera dell’interesse nazionale. Proviamo a cambiare paradigma e Washington da questo punto di vista può essere una grande opportunità di cambiamento, lo dico senza servilismo né tifoseria o simpatia precostituita. Perché Trump sta cambiando i paradigmi diplomatici, economici, commerciali”. Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini intervenendo al convegno ‘Interesse nazionale e scenari globali: le proposte della Lega’ alla Camera.

"Una nave di libri per Barcellona", tra temi natura, sostenibilità, poesia

Roma, 5 mar. (askanews) – Natura, sostenibilità ambientale e poesia saranno i temi su cui si svilupperà la XIII edizione di “Una nave di libri per Barcellona” in programma dal 5 al 10 aprile 2025 con partenza e ritorno a Civitavecchia.

In un mondo in cui la natura è continuamente aggredita, oggi è sempre più necessario mobilitarsi per la salvaguardia dell’ambiente. Poesia e natura sono state sempre realtà strettamente interconnesse, a partire dal De Rerum Natura di Tito Lucrezio Caro, per arrivare a San Francesco con il suo Cantico delle creature di cui nel 2025 ricorrono gli 800 anni. Il legame tra poesia e natura sarà sviluppato sulla Nave di libri per Barcellona in tutte le forme d’arte: non solo attraverso il coinvolgimento dei poeti, ma anche tramite le canzoni (testi di canzoni che sono componimenti poetici e viceversa poesie che diventano canzoni); il cinema, con film e documentari che sono vere e proprie poesie; la pittura, con alcune opere che possono essere considerate “poesie illustrate”. E ancora con il teatro dove fin dall’antichità la poesia è stata di casa.

Con questo approccio si svilupperà il programma che accompagnerà i viaggiatori sia all’andata sia al ritorno, con la partecipazione di poeti, scrittori, musicisti, registi, attori. Ed ancora la poesia di Pier Paolo Pasolini sarà ricordata sulla Nave di libri a 50 anni dalla scomparsa.

La poesia sarà anche l’occasione per una sfida “all’ultima rima” sul tema della natura con un Poetry Slam aperto a tutti i partecipanti a “Una nave di libri per Barcellona”, con una sezione dedicata agli studenti. Non poteva mancare, durante il viaggio della Cruise Roma di Grimaldi Lines, un’attenzione alle condizioni del nostro mare: così, con i ricercatori di Ispra del progetto Life Conceptu Maris, che monitorano l’ambiente marino, si parlerà di cetacei, tartarughe del Mediterraneo, del problema delle plastiche nel mare, della conservazione della natura e dal ponte passeggeri sarà possibile partecipare a delle sessioni di avvistamento di balene, delfini e tartarughe.

Una grande libreria con centinaia di titoli sul tema della natura e della sostenibilità ambientale e i libri degli scrittori e autori presenti sulla nave sarà allestita dalla libreria Culture Club Cafè di Mola di Bari.

Arrivati a Barcellona, visita guidata della città e del suo immenso giardino botanico, ma anche una visita allo spettacolare Monastero benedettino di Montserrat, costruito sull’omonima montagna, che ospita la più antica biblioteca d’Europa e anche il famoso coro delle voci bianche che è possibile ascoltare in concerti quotidiani. Tra le iniziative in programma a Barcellona, una passeggiata nella Barcellona letteraria e gastronomica e il concorso fotografico “Scatta una foto a Barcellona”.

Il programma, tuttora in via di definizione, prevede già alcune importanti partecipazioni. Tra gli ospiti ci saranno infatti Claudio Damiani, una delle più importanti voci poetiche con una forte ispirazione alla natura, con il suo nuovo libro Rinascita in uscita a febbraio 2025 per Fazi, e Stefano Dal Bianco, Premio Strega Poesia 2024 con Paradiso (Garzanti). Della poesia nell’arte parlerà la scrittrice Maria Letizia Putti, autrice di un libro su Canova. L’attrice Marina Benedetto presenterà una pièce tra musica e poesia dedicata a Pascoli.

Sarà possibile scoprire “La poesia delle città: Barcellona e Osaka così lontane, così vicine” attraverso le fotografie e il racconto di Bruno Gambacorta, giornalista del Tg2. L’attore Gino Manfredi guiderà gli ospiti sulla nave attraverso la recitazione nel rapporto tra poesia e natura. Ed ancora la scrittrice Antonella Lattanzi che ha appena pubblicato il libro Capire il cuore altrui (HarperCollins); Valeria Montebello, scrittrice e sceneggiatrice con il suo romanzo Succede di notte (Feltrinelli) che si è subito rivelato una sorta di manifesto per un’intera generazione, quella dei millennials; Roberto Emanuelli che sarà presente sulla Nave con il suo ultimo libro Ora amati (Feltrinelli) che si aggiunge alla decina di romanzi fino ad oggi pubblicati con centinaia di migliaia di copie vendute; Eraldo Affinati, che ha da poco pubblicato il libro Le citta del mondo (Feltrinelli), scrittore impegnato nel sociale con la scuola Penny Wirton, che racconterà San Francesco e il suo Cantico delle creature; il giornalista e scrittore esperto di enogastronomia Mario Liberto con il libro Frutta secca (Agra). Spazio sarà dato anche alla musica d’autore con Mimmo Locasciulli, vincitore del Premio Tenco 2024, e la cantautrice pugliese Erica Mou, che recentemente ha anche pubblicato il libro Una cosa per la quale mi odierai (Fandango Libri). Non mancheranno momenti di coinvolgimento del pubblico grazie alla cantante Valentina De Rosa. A questi si aggiungeranno altri scrittori e artisti.

“Una nave di libri per Barcellona”, che si avvale del patrocinio della ANP e dell’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona, è riservata agli abbonati al mensile “Leggere:tutti”. Se non lo si è già si può sottoscrivere l’abbonamento annuale versando 30 euro con una delle modalità indicate a questo link.