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martedì, 24 Giugno, 2025
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Europa, la difficoltà della piazza a citare la Dc

È un vero peccato che la piazza progressista, “de sinistra” e alto borghese di Repubblica e di tutto il solito e collaudatissimo caravanserraglio di attori, artisti, cantanti, pseudo intellettuali e conduttori televisivi abbia dimenticato radicalmente – questo sì radicalmente – il magistero politico e di governo di Alcide De Gasperi e, con De Gasperi, dell’azione politica della Democrazia Cristiana. Eppure si parlava di Europa, di politica estera e, soprattutto e guarda caso, di “difesa comune europea”. 

Perché questa strana e singolare ma persistente dimenticanza? Semplice. Quella piazza, che è sempre la stessa e che si rinnova periodicamente, ha un pregiudizio politico e culturale ben chiaro e netto. Ovvero, la pregiudiziale anti democristiana, anti cattolica – sono ammessi solo quei cattolici funzionali alla “causa” – e anti occidentale. Tre pregiudizi politici ed ideologici che resistono nel tempo. Questi sì che resistono e in modo granitico. 

Ora, non stupisce affatto che la piazza di Repubblica, di Serra, dei circoli esclusivi e dell’intera sinistra in tutte le sue “100 sfumature di rosso”, abbia clamorosamente dimenticato, e per l’ennesima volta, il magistero degasperiano. Anche perché se si ricorda il De Gasperi della Ced si deve citare anche e soprattutto la lunga e ricca esperienza della Dc e della sua politica estera ed europeista arrivando sino a Moro, Fanfani, Donat-Cattin, Andreotti e Cossiga. Una sorta di atto blasfemo per Serra e compagnia cantante che non potrebbero mai spingersi sino a questo riconoscimento, peraltro oggettivo e storicamente indiscutibile. 

Eppure i leader europeisti di riferimento, secondo questa simpatica compagnia di giro, sono sempre altri. Al punto che la piazza progressista individua i suoi riferimenti simbolici in esponenti – seppur di rilievo e sinceramente europeisti – ma che non sono stati affatto protagonisti nel saper declinare concretamente e politicamente le ragioni originarie e fondanti del progetto eurispota, federalista e democratico. Altroché ‘piazza plurale’ ripetutamente evocata e richiamata dal radical chic Serra e dalla sua cerchia di Repubblica. 

Del resto, è sufficientemente noto che il palco di Piazza del Popolo di Roma, anche se si innova e si aggiorna con lo scorrere dei tempi, non rinnega le storiche costanti che hanno caratterizzato nei decenni quella precisa e determinata cultura politica. Un palco dove non trova cittadinanza il pensiero, la cultura, la tradizione e anche lo stile del cattolicesimo politico italiano, seppur nella sua versione democratica, popolare e sociale. Se non di quei segmenti che, appunto, sono funzionali a quella impostazione laicista, vagamente progressista, alto borghese, salottiera e che rivendica, da sempre, un netta superiorità morale rispetto agli avversari/nemici. Superiorità che è stata, e per l’ennesima volta, richiamata e sottolineata in molti interventi del palco di Piazza del Popolo. 

Ecco perché, al di là delle chiacchiere e della propaganda dei soliti cantori del progressismo alto borghese nostrano, la strutturale rimozione del pensiero e della cultura democratico cristiana quando si parla di Europa continua ad essere un vulnus per chi si erge, per l’ennesima volta e del tutto arbitrariamente, a paladino e custode della nuova Europa contro gli oscurantisti, gli anti europeisti e i soliti ignoranti che non sarebbero moralmente titolati a costruire le “magnifiche sorti e progressive” del futuro. Insomma, quando si parla di Europa e delle sue radici politiche e culturali, c’è ben altro rispetto a Serra, Littizzetto, Scurati, Augias, Vecchioni, Formigli, e la solita giostra. Una notizia nota, forse, alla stragrande maggioranza degli italiani che non erano, però, presenti al comizio di Piazza del Popolo.

David Sassoli, il testimone dell’Europa dei diritti e della responsabilità

foto IPP/imagostock bruxelles 31-01-2020 conferenza stampa delle principali carche istituzionali dell'unione europea nel giorno dell'uscita della gran bretagna dalla UE - brexit nella foto David Sassoli Presidente del parlamento europeo WARNING AVAILABLE ONLY FOR ITALIAN MARKET

In queste difficili giornate per l’Europa in molti abbiamo pensato al contributo che poteva venire da una persona come David Sassoli. E non solo per mera nostalgia, ma perché ricordiamo il suo sforzo da Presidente del Parlamento Europeo per umanizzare la risposta dell’UE durante la dolorosa vicenda della pandemia. L’Unione Europea era pronta a dare una risposta in perfetto stile tecnocratico, con la Presidente della BCE che annunciava l’incompetenza degli organismi europei rispetto alle vicende di carattere sanitario, perdendo completamente di vista che eravamo nel mezzo di un grave evento che stava cambiando la vita di intere comunità in tutto il pianeta. Quando le valutazioni prescindono dalla politica c’è esattamente questo rischio; dare delle risposte, regole alla mano, solo in termini formali senza porsi le questioni di carattere sostanziale, senza chiedersi come famiglie ed imprese possano affrontare le difficoltà derivanti da una pandemia o da una grave crisi economica che può lasciare molte persone senza lavoro.

David Sassoli con la sua sensibilità di cattolico democratico si è impegnato fortemente per rimettere la persona umana al centro delle scelte politiche, per superare quella linea di politica economica rigorista di Bruxelles che negli anni precedenti aveva prodotto in Europa degli effetti economici recessivi. Spese la sua indiscussa credibilità personale ed il peso politico del Parlamento che presiedeva per favorire il varo delle misure di sostegno del “Next Generation UE” con circa duecento miliardi di euro destinati all’Italia. Il fondo N.G.UE si è poi tradotto nell’ormai noto PNRR che nel nostro Paese – per ironia della sorte – viene oggi gestito dall’attuale governo, ovvero proprio da chi nell’aula parlamentare europea votò contro il provvedimento che istituiva quel piano di aiuto e solidarietà senza il quale le nostre economie si troverebbero in grande difficoltà. Oggi Sassoli ci ricorderebbe che la ragione fondativa dell’Unione Europea è la pace e che per riconquistarla ogni giorno è necessario superare divisioni ed egoismi, allontanando le tentazioni dei nazionalismi.

David per le sue idee e per il suo impegno fu inserito dal Cremlino nella lista degli “indesiderati” che non potevano recarsi in Russia. Fu per lui una medaglia, visto che di fatto è stato un implicito riconoscimento del segno che stava lasciando la sua convinta e convincente azione politica per la pace, per l’autonomia e l’autodeterminazione dei popoli. Ci manca David Sassoli con il suo sorriso accogliente, con la sua testimonianza attiva, con la sua pacata determinazione e la sua fermezza non urlata. Ci manca perché è riuscito ad essere un politico con una grande visione, ma anche l’uomo dei gesti semplici e concreti al tempo stesso; come quando decise di aprire le porte del palazzo istituzionale europeo per accogliere ed assistere centinaia di senza tetto.

Per Sassoli la speranza “siamo noi quando non ci voltiamo dall’altra parte di fronte ai bisogni del prossimo”. E nell’anno del Giubileo della Speranza la buona politica deve ripartire da questo insegnamento per non rimanere indifferente di fronte alla sofferenza.

Ucraina, Trump annuncia: domani avrà un colloquio con Putin

Roma, 17 mar. (askanews) – Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato nella notte tra domenica e lunedì che domani avrà un colloquio con il suo omologo russo Vladimir Putin, nell’ambito del riavvicinamento tra Washington e Mosca per porre fine al conflitto in Ucraina.

“Parlerò con il presidente Putin martedì”, ha detto Trump ai giornalisti a bordo dell’aereo presidenziale, sottolineando che “è stato fatto molto lavoro”.

“Molte cose sono già state discusse con entrambe le parti, Ucraina e Russia. Stiamo parlando di questo, della condivisione di alcuni beni”, ha precisato, riferendosi a “territori” e “centrali elettriche”.

Classifica serie A, Juve fuori dalla Champions

Roma, 16 mar. (askanews) – Questi i risultati e la classifica di serie A dopo Fiorentina-Juventus 3-0

29esima giornata Genoa-Lecce 2-1, Monza-Parma 1-1, Udinese-Verona 0-1, Milan-Como 2-1, Torino-Empoli 1-0, Venezia-Napoli 0-0, Bologna-Lazio 5-0, Roma-Cagliari 1-0, Fiorentina-Juventus 3-0, ore 20.45 Atalanta-Inter.

Classifica: Inter 61, Napoli 61, Atalanta 58, Bologna 53, Juventus 52, Lazio 51, Roma 49, Fiorentina 48, Milan 47, Udinese 40, Torino 38, Genoa 35, Como, Verona 29, Cagliari 26, Lecce 25, Parma 25, Empoli 22, Venezia 20, Monza 15.

30esima giornata sabato 29 marzo ore 15 Como-Empoli, Venezia-Bologna, ore 18 Juventus-Genoa, ore 20.45 Lecce-Roma, domenica 30 marzo ore 12.30 Cagliari-Monza, ore 15 Fiorentina-Atalanta, ore 18 Inter-Udinese, ore 20.45 Napoli-Milan, lunedì 31 marzo ore 18.30 Verona-Parma, ore 20.45 Lazio-Torino.

Papa, diffusa prima foto del Pontefice in cappellina Gemelli

Città del Vaticano, 16 mar. (askanews) – La Sala stampa della Santa Sede ha diffuso oggi, via telegram, la prima immagine di Papa Francesco da quando il ponterice è stato ricoverato il 14 febbraio scorso al Policlinico Gemelli di Roma per una polmonite bilaterale.

La foto ritrae il pontefice di spalle e con la stola mentre, di fronte all’altare della cappellina posta al decimo piano del policlinico Gemelli di Roma, si appresta questa mattina a concelebrare messa insieme ad altri sacerdoti. Il volto del pontefice che si intravede, appare dimagrito ma non particolarmente sofferente.

Papa, situazione resta stazionaria. Ha concelebrato messa

Città del Vaticano, 16 mar. (askanews) – Proseguono le cure per Papa Francesco giunto ad un mese di ricovero al Policlinico Gemelli di Roma dove le sue condizioni restano “stabili”.

Lo affermano fonti vaticane che aggiungono che nella giornata ha continuato la fisioterapia, sia motoria che respiratoria e la terapia “traendone un certo giovamento soprattutto da quella motoria”. Fatto questo definito “positivo”.

Il pontefice è riuscito anche a lavorare un pò e stamattina ha concelebrato la messa nella cappellina con altri sacerdoti.

Classifica serie A, Roma settima vede l’Europa

Roma, 16 mar. (askanews) – Questi i risultati ed il programma di serie A Roma-Cagliari 1-0

29esima giornata Genoa-Lecce 2-1, Monza-Parma 1-1, Udinese-Verona 0-1, Milan-Como 2-1, Torino-Empoli 1-0, Venezia-Napoli 0-0, Bologna-Lazio 5-0, Roma-Cagliari 1-0, ore 18 Fiorentina-Juventus, ore 20.45 Atalanta-Inter

Classifica: Inter, Napoli 61, Atalanta 58, Bologna 53, Juventus 52, Lazio 51, Roma 49, Milan 47, Fiorentina 45, Udinese 40, Torino 38, Genoa 35, Como, Verona 29, Cagliari 26, Lecce 25, Parma 25, Empoli 22, Venezia 20, Monza 15.

30esima giornata sabato 29 marzo ore 15 Como-Empoli, Venezia-Bologna, ore 18 Juventus-Genoa, ore 20.45 Lecce-Roma, domenica 30 marzo ore 12.30 Cagliari-Monza, ore 15 Fiorentina-Atalanta, ore 18 Inter-Udinese, ore 20.45 Napoli-Milan, lunedì 31 marzo ore 18.30 Verona-Parma, ore 20.45 Lazio-Torino,

Calcio, Bologna batte la Lazio: 5-0

Roma, 16 mar. (askanews) – Quarto successo di fila della squadra di Italiano, che batte la Lazio 5-0 in casa e sorpassa sia i biancocelesti che la Juventus (impegnata a Firenze) prendendosi provvisoriamente il 4° posto dopo aver dominato lo scontro diretto. Inizio in salita dei biancocelesti, che perdono Tavares nel riscaldamento e incassano il gol di Odgaard servito da Miranda. Provedel nega il raddoppio a Orsolini. A inizio ripresa uno-due dei rossoblù in 94 secondi: segnano Orsolini e Ndoye. Palo di Zaccagni, poker di Castro e manita di Fabbian.

Classifica serie A, Il Bologna al quarto posto

Roma, 16 mar. (askanews) – Questo il programma di serie A dopo Bologna-Lazio 5-0

29esima giornata Genoa-Lecce 2-1, Monza-Parma 1-1, Udinese-Verona 0-1, Milan-Como 2-1, Torino-Empoli 1-0, Venezia-Napoli 0-0, ore 15 Bologna-Lazio, Roma-Cagliari, ore 18 Fiorentina-Juventus, ore 20.45 Atalanta-Inter

Classifica: Inter, Napoli 61, Atalanta 58, Bologna 53, Juventus 52, Lazio 51, Milan 47, Roma 46, Fiorentina 45, Udinese 40, Torino 38, Genoa 35, Como, Verona 29, Cagliari 26, Lecce 25, Parma 25, Empoli 22, Venezia 20, Monza 15.

30esima giornata sabato 29 marzo ore 15 Como-Empoli, Venezia-Bologna, ore 18 Juventus-Genoa, ore 20.45 Lecce-Roma, domenica 30 marzo ore 12.30 Cagliari-Monza, ore 15 Fiorentina-Atalanta, ore 18 Inter-Udinese, ore 20.45 Napoli-Milan, lunedì 31 marzo ore 18.30 Verona-Parma, ore 20.45 Lazio-Torino,

Ungheria, Orban: niente più tasse per madri con due o più figli

Milano, 16 mar. (askanews) – L’Ungheria “sta scrivendo la storia con il più grande taglio delle tasse in Europa e nell’intero mondo occidentale”. Lo ha annunciato il premier ungherese Viktor Orban. “Stiamo costruendo la prima economia al mondo incentrata sulla famiglia”, ha spiegato su X. “Le madri con un solo figlio sono esenti dall’imposta sul reddito fino al compimento dei 30 anni. Due o più figli? Niente tasse sul reddito per tutta la vita!”.

Obiettivo: “garantire il futuro delle famiglie ungheresi per i decenni a venire”, ha concluso Orban.

L’inviato speciale della Casa Bianca: il conflitto ucraino può risolversi in qualche settimana

Roma, 16 mar. (askanews) – Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, dovrebbe avere un colloquio telefonico con l’omologo russo Vladimir Putin la settimana prossima: lo ha dichiarato l’iniviato speciale della Casa Bianca Steve Witkoff, intervistato dalla Cnn. E l’Amministrazione Trump si aspetta che il conflitto ucraino possa risolversi nel giro di qualche settimana, ha dichiarato Witkoff, spiegando: “Il Presidente parla di un lasso di tempo di settimane, e non sono in disaccordo con lui. Spero davvero che vedremo qualche vero progresso”, ha spiegato.

Witkoff ha inoltre definito “positivo” il suo incontro a Mosca con il presidente russo Valdimir Putin, incentrato sulle possibili soluzioni alla crisi ucraina: “Stiamo colmando il divario fra le due parti”, ha concluso.

Classifica serie A, il Napoli aggancia l’Inter in testa

Roma, 16 mar. (askanews) – Questo il programma e la classifica di serie A dopo Venezia-Napoli 0-0

29esima giornata Genoa-Lecce 2-1, Monza-Parma 1-1, Udinese-Verona 0-1, Milan-Como 2-1, Torino-Empoli 1-0, Venezia-Napoli 0-0, ore 15 Bologna-Lazio, Roma-Cagliari, ore 18 Fiorentina-Juventus, ore 20.45 Atalanta-Inter

Classifica: Inter, Napoli 61, Atalanta 58, Juventus 52, Lazio 51, Bologna 50, Milan 47, Roma 46, Fiorentina 45, Udinese 40, Torino 38, Genoa 35, Como, Verona 29, Cagliari 26, Lecce 25, Parma 25, Empoli 22, Venezia 20, Monza 15.

30esima giornata sabato 29 marzo ore 15 Como-Empoli, Venezia-Bologna, ore 18 Juventus-Genoa, ore 20.45 Lecce-Roma, domenica 30 marzo ore 12.30 Cagliari-Monza, ore 15 Fiorentina-Atalanta, ore 18 Inter-Udinese, ore 20.45 Napoli-Milan, lunedì 31 marzo ore 18.30 Verona-Parma, ore 20.45 Lazio-Torino,

Venezia-Napoli 0-0, Conte manca il sorpasso

Roma, 16 mar. (askanews) – Finisce 0-0 tra Venezia e Napoli l’anticipo delle 12.30 di serie A. Gli azzurri di Antonio Conte mancano il sorpasso all’Inter che questa sera potrebbero allungare in caso di vittoria a Bergamo. Ma in caso di vittoria sull’Inter ci sarebbe un terzetto in testa con l’Atalanta. Partita ricca di colpi di scena, soprattutto nel primo tempo. In avvio un palo di Raspadori, poi due grandi parate di Radu sui colpi di testa da distanza ravvicinata di McTominay. Il portiere del Venezia si ripeterà anche su Lukaku al 45′. Poco prima anche una clamorosa doppia chance per il Venezia con Rrahmani che salva sulla linea un gol certo di Fila. Nella ripresa la partita non si sblocca e Conte ne cambia quattro in un colpo solo: Dentro Okafor, Juan Jesus, Olivera e Anguissa. Escono Raspadori, Rrahmani, Spinazzola e Gilmour. All’80’ palla gol del Venezia. Anguissa perde un velenoso pallone al lmite: Zerbin viene immediatamente innescato sulla destra dell’area e tenta il cross forte e teso sul secondo palo. Lì c’è Gytkjaer, che sfiora il pallone per quello che sarebbe stato l’1-0 Venezia. All’87’ Simeone per Lukaku è l’ultimo cambio di Conte. Simeone che al 92′ manca l’appoggio a rete su un cross di Okafor. Contropiede Venezia quattro contro due. Al 95′ il Venezia potrebbe passare. Alla fine è Nicolussi Caviglia ad andare al tiro con libertà dal limite centralmente: Meret vola in tuffo e salva tutto.

Adx

Classifica serie A, il Napoli aggancia l’Inter in testa

Roma, 16 mar. (askanews) – Questo il programma di serie A dopo Venezia-Napoli 0-0

29esima giornata Genoa-Lecce 2-1, Monza-Parma 1-1, Udinese-Verona 0-1, Milan-Como 2-1, Torino-Empoli 1-0, Venezia-Napoli 0-0, ore 15 Bologna-Lazio, Roma-Cagliari, ore 18 Fiorentina-Juventus, ore 20.45 Atalanta-Inter

Classifica: Inter, Napoli 61, Atalanta 58, Juventus 52, Lazio 51, Bologna 50, Milan 47, Roma 46, Fiorentina 45, Udinese 40, Torino 38, Genoa 35, Como, Verona 29, Cagliari 26, Lecce 25, Parma 25, Empoli 22, Venezia 20, Monza 15.

30esima giornata sabato 29 marzo ore 15 Como-Empoli, Venezia-Bologna, ore 18 Juventus-Genoa, ore 20.45 Lecce-Roma, domenica 30 marzo ore 12.30 Cagliari-Monza, ore 15 Fiorentina-Atalanta, ore 18 Inter-Udinese, ore 20.45 Napoli-Milan, lunedì 31 marzo ore 18.30 Verona-Parma, ore 20.45 Lazio-Torino,

Zelensky: centinaia di raid alle nostre città, continuare a fare pressioni perché la Russia si fermi

Roma, 16 mar. (askanews) – “Centinaia di attacchi alle nostre città e comunità questa settimana: regioni di Chernihiv, Kherson, Donetsk, Kharkiv, Dnipro, Odessa, Poltava, Kiev, Mykolaiv, Zaporizhzhia e Sumy. I russi hanno lanciato oltre 1.020 droni d’attacco, quasi 1.360 bombe aeree guidate e più di 10 missili di vario tipo. Chi vuole che la guerra finisca il prima possibile non agisce in questo modo”, lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, accompagnando il post con una sequenza di immagini degli attacchi russi, palazzi in fiamme, quartieri distrutti, soccorritori che cercano di salvare le vittime.

“Ecco perché – sottolinea Zelensky – dobbiamo continuare a fare pressione sulla Russia affinché ponga fine alla sua aggressione. Sono necessarie misure decisive, tra cui sanzioni che devono essere non solo mantenute, ma anche continuamente rafforzate”. “Ucraina, Europa, America e tutti coloro che nel mondo vogliono la pace: insieme possiamo garantire una pace giusta e duratura”, conclude il presidente ucraino.

(nella foto una delle immagini di un attacco russo nel Donetsk postate da Zelensky su X)

Macedonia, rogo in una discoteca a Kocani: decine di morti e feriti

Roma, 16 mar. (askanews) – È salito ad almeno 59 il numero dei morti nell’incendio scoppiato in una discoteca di Kocani, nella Macedonia del Nord: lo ha reso noto il ministro degli Interni macedone, Panche Toshkovski, aggiungendo che i feriti sono almeno un centinaio. Il Ministro ha inoltre annunciato che la polizia sta indagando sulle cause dell’incendio, e ha già emesso quattro mandati di arresto.

Le fiamme sono divampate alle 2.30, mentre nella discoteca era in corso un concerto hip-hop; stando alle prime ricostruzioni a causare l’incendio potrebbe essere stato causato dagli ordigni pirotecnici utilizzati per gli effetti di luce: le scintille avrebbero raggiunto il tetto del locale, ricoperto di materiale infiammabile.

Mosca prepara l’incontro Putin-Trump, ma per il Cremlino "la tregua serve alle truppe ucraine per riarmarsi"

Roma, 16 mar. (askanews) – Un incontro fra Vladimir Putin e Donald Trump “è in preparazione e sarà organizzato non appena ve ne sarà la necessità”: lo ha affermato il consigliere del Cremlino, Yury Ushakov, le cui dichiarazioni sono state riportate dalle agenzie di stampa russe.

Il consigliere del Cremlino ha anche dichiarato che la Russia ritiene la proposta di cessate il fuoco in Ucraina come un tentativo di dare alle forze armate di Kiev l’opportunità di riarmarsi: “Percepiamo le richieste di cessate il fuoco come un tentativo di concedere una tregua alle forze armate ucraine, di dare tempo per riarmarsi e riprendersi” in un momento in cui le forze russe stanno avanzando su tutti i fronti, ha concluso.

Ushakov ha inoltre confermato che le perplessità russe in merito alla proposta di cessate il fuoco di trenta giorni sono state trasmesse alla parte statunitense.

Il Papa: sto affrontando un periodo prova, ma c’è tanta luce negli ospedali. Grazie per le preghiere

Città del Vaticano, 16 mar. (askanews) – Papa Francesco, nel testo dell’Angelus domenicale, consegnato oggi per la quinta volta da quando, il 14 febbraio scorso, è ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma per una polmonite bilaterale, scrive di voler condividere le sue riflessioni sul Vangelo (quello della Trasfigurazione di Gesù, proposto dalla liturgia odierna, ndr) con i fedeli “mentre – sottolinea – sto affrontando un periodo di prova”. Il pontefice si unisce, quindi, “a tanti fratelli e sorelle malati: fragili, in questo momento, come me”, aggiunge nel testo consegnato alla lettura. “Il nostro fisico è debole ma, – prosegue Papa Francesco – anche così, niente può impedirci di amare, di pregare, di donare noi stessi, di essere l’uno per l’altro, nella fede, segni luminosi di speranza”.

Un pensiero, il Papa lo ha voluto rivolgere anche a quanti lavorano negli ospedali per lenire le sofferenze dei malati. “Quanta luce risplende, in questo senso, negli ospedali e nei luoghi di cura! – scrive infatti – Quanta attenzione amorevole rischiara le stanze, i corridoi, gli ambulatori, i posti dove si svolgono i servizi più umili! Perciò vorrei invitarvi, oggi, a dare con me lode al Signore, che mai ci abbandona e che nei momenti di dolore – conclude – ci mette accanto persone che riflettono un raggio del suo amore”. “Vi ringrazio tutti per le vostre preghiere, e ringrazio coloro che mi assistono con tanta dedizione”, scrive ancora Papa Francesco nel testo dell’Angelus domenicale. “So che pregano per me tanti bambini; – aggiunge il pontefice – alcuni di loro oggi sono venuti qui al ‘Gemelli’ in segno di vicinanza. Grazie, carissimi bambini! Il Papa vi vuole bene e aspetta sempre di incontrarvi”, ha aggiunto ringraziando un gruppo di bambini che oggi si è recato nel nosocomio romano per portare vicinanza e preghiera al pontefice malato. E – conclude – “continuiamo a pregare per la pace, specialmente nei Paesi feriti dalla guerra: nella martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan, Repubblica Democratica del Congo”.

La capsula "Dragon" di Space X è attraccata sulla Iss: ritornano sulla Terra astronauti bloccati da mesi

Roma, 16 mar. (askanews) – La capsula Dragon, lanciata venerdì con quattro persone a bordo, è attraccata con successo sulla Stazione Spaziale Internazionale (Iss) alle 6.06 ora italiana : lo ha annunciato la Space X. La missione Crew-10 è formata dagli astronauti statunitensi Anne McClain e Nichole Ayers, dal giapponese Takuya Onishi e dal cosmonauta russo Kirill Peskov.

L’arrivo della capsula permetterà anche il rientro dell’equipaggio della missione Crew-9, l’astronauta Nick Hague e il cosmonauta Aleksandr Gorbunov, a cui si aggiungeranno i due astronauti Butch Wilmore e Sunita Williams, bloccati sulla Iss da oltre 9 mesi per un’avaria alla capsula “Starliner”.

Bombardamenti Usa in Yemen contro le posizioni Houthi, almeno trenta i morti

Roma, 16 mar. (askanews) – È di almeno trenta morti e 101 feriti il bilancio delle vittime dei bombardamenti statunitensi condotti nella serata di sabato contro le posizioni dei ribelli yemeniti degli Houthi: lo ha reso noto il Ministero della Sanità yemenita in un messaggio diffuso su X.

Dopo le incursioni americane nello Yemen, il comandante dei Guardiani della Rivoluzione (pasdaran) iraniani, generale Hossein Salami, ha dichiarato che l’Iran risponderà a qualsiasi attacco da parte degli Stati Uniti. “L’Iran non cerca la guerra, ma se qualcuno lo minaccia, darà risposte appropriate, risolute e definitive” a qualsiasi attacco, ha concluso. Gli Stati Uniti “non hanno alcun diritto di dettare la politica estera dell’Iran”, ha commentato da parte sua il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, in un messaggio diffuso su X.

Usa-Russia, colloquio Lavrov-Rubio: "Discussi anche aspetti specifici" degli accordi di Riad

Roma, 16 mar. (askanews) – Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov e il Segretario di Stato americano Marco Rubio hanno avuto un colloquio telefonico in cui hanno discusso alcuni aspetti specifici dell’applicazione degli accordi raggiunti a Riad: lo ha reso noto il Ministero degli Esteri di Mosca. “Sono stati discussi anche aspetti specifici dell’attuazione delle intese reciproche raggiunte durante l’incontro tra alti funzionari russi e statunitensi il 18 febbraio a Riyadh. Sergey Lavrov e Marco Rubio hanno concordato di rimanere in contatto” si legge nella nota del Ministero, che ha precisato come il colloquio si sia tenuto su iniziativa di Washington.

Una settimana dopo l’incontro di Riad, in cui sono state discusse questioni come la ripresa delle relazioni bilaterali e il conflitto ucraino, le delegazioni si sono riunite di nuovo a Istanbul per trattare il finanziamento delle rispettive attività missioni diplomatiche.

Papa: sto affrontando periodo prova, ma tanta luce negli ospedali

Città del Vaticano, 16 mar. (askanews) – Papa Francesco, nel testo dell’Angelus domenicale, consegnato oggi per la quinta volta da quando è ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma per una polmonite bilaterale, scrive di voler condividere le sue riflessioni sul Vangelo (quello della Trasfigurazione di Gesù, proposto dalla liturgia odierna, ndr) con i fedeli “mentre – sottolinea – sto affrontando un periodo di prova”. Il pontefice si unisce, quindi, “a tanti fratelli e sorelle malati: fragili, in questo momento, come me”, aggiunge nel testo consegnato alla lettura. “Il nostro fisico è debole ma, – prosegue Papa Francesco – anche così, niente può impedirci di amare, di pregare, di donare noi stessi, di essere l’uno per l’altro, nella fede, segni luminosi di speranza”.

Un pensiero, il Papa lo ha voluto rivolgere anche a quanti lavorano negli ospedali per lenire le sofferenze dei malati. “Quanta luce risplende, in questo senso, negli ospedali e nei luoghi di cura! – scrive infatti – Quanta attenzione amorevole rischiara le stanze, i corridoi, gli ambulatori, i posti dove si svolgono i servizi più umili! Perciò vorrei invitarvi, oggi, a dare con me lode al Signore, che mai ci abbandona e che nei momenti di dolore – conclude – ci mette accanto persone che riflettono un raggio del suo amore”.

Classifica serie A, Oggi Venezia-Napoli e Atalanta-Inter

Roma, 15 mar. (askanews) – Successo del Torino, 1-0 sull’Empoli nel match del sabato sera di serie A Vlasic firma un’altra magia: il Toro abbatte il muro dell’Empoli e vince ancora. Questo il programma di oggi e la classifica:

29esima giornata Genoa-Lecce 2-1, Monza-Parma 1-1, Udinese-Verona 0-1, Milan-Como 2-1, Torino-Empoli 1-0, domenica 16 marzo ore 12.30 Venezia-Napoli, ore 15 Bologna-Lazio, Roma-Cagliari, ore 18 Fiorentina-Juventus, ore 20.45 Atalanta-Inter

Classifica: Inter 61, Napoli 60, Atalanta 58, Juventus 52, Lazio 51, Bologna 50, Milan 47, Roma 46, Fiorentina 45, Udinese 40, Torino 38, Genoa 35, Como, Verona 29, Cagliari 26, Lecce 25, Parma 25, Empoli 22, Venezia 19, Monza 15.

30esima giornata sabato 29 marzo ore 15 Como-Empoli, Venezia-Bologna, ore 18 Juventus-Genoa, ore 20.45 Lecce-Roma, domenica 30 marzo ore 12.30 Cagliari-Monza, ore 15 Fiorentina-Atalanta, ore 18 Inter-Udinese, ore 20.45 Napoli-Milan, lunedì 31 marzo ore 18.30 Verona-Parma, ore 20.45 Lazio-Torino,

Piazza del Popolo, il day after non può soddisfare i cattolici democratici

Sarebbe stato un errore disertare la piazza convocata per dare nuovo slancio all’Europa. Non dimentichiamo l’innesco del messaggio di Michele Serra, quando e come ha preso forma come appello alla società civile. Vigoreggiava lo sgomento per gli assalti che venivano dalla Casa Bianca – in primis con l’umiliazione inferta a Zelensky – come se l’Europa fosse fuori dall’orizzonte storico, culturale e politico dell’America di Trump. Era necessario reagire. All’inizio sembrava chiaro che l’iniziativa dovesse sostenere la scelta per un’Europa più coesa e più forte, anche attraverso un impegno straordinario per la difesa comune. Successivamente il tono si è fatto più sfumato, per vedere anzitutto se Conte poteva essere della partita. Ciò non è avvenuto e però, a danno della chiarezza, il tono è rimasto svolazzante: un po’ di qua e un po’ di là, fino a restare in equilibrio tra la determinazione della von der Leyen e l’ambiguità di Elly Schlein.

In ogni caso, sarebbe stato un errore lasciare che un soprassalto di europeismo fosse ignorato o respinto da tutti coloro che conservano la memoria del più autentico e concreto europeismo, quello eminentemente rappresentato, dopo la seconda guerra mondiale, dalla classe dirigente di matrice democristiana. Da più parti è sopraggiunta la disponibilità dei “democristiani” a sentirsi parte di questo sforzo collettivo nel nome e nel segno della nostra “Patria Europa” (v. link a fondo pagina). Qualcosa si è mosso nel sentire comune di sparute e pur vive élite “democratiche e cristiane”, spesso a disagio di fronte alla generosa vacuità politica di gruppi, associazioni e singole personalità, tutti e tutte, a vario titolo, riconducibili all’universo del cattolicesimo italiano. È un fatto e, come sempre, ai fatti va riservata la giusta attenzione.

Con questo spirito guardiamo al day after di Piazza del Popolo. Si può essere soddisfatti? No, purtroppo no. Malgrado l’ossequio al pluralismo, la direzione impressa al pomeriggio di testimonianze è stata inadatta a concepire un realistico equilibrio tra le diverse anime dell’europeismo. La regia di “Repubblica” ha cancellato l’evidenza, ovvero che non staremmo qui a parlare di un nuovo destino dell’Europa se all’origine della scelta per l’integrazione del Vecchio Continente non ci fosse stato, molto più dello spirito di Ventotene, l’animo industre e audace di De Gasperi. Non si tratta di un’inutile comparazione, ma di una necessaria ed onesta precisazione da cui discende la capacità di costruire l’avvenire sulla consistenza morale e politica di un passato incancellabile.

Tutto ciò allontana un certo mondo cattolico democratico dal perimetro di una sinistra orgogliosa della sua controstoria. 

https://ildomaniditalia.eu/DeGasperiPatriaEuropa.pdf

Europa ed europeismo, dalla piazza non viene un esempio costruttivo

Premessa. Ogniqualvolta si scende in piazza democraticamente e pacificamente è sempre un momento da incoraggiare e da valorizzare. Certo, quella di Piazza del Popolo di Roma è stata una manifestazione chiara sin dall’inizio. Anche perché è stata organizzata e promossa da una gloriosa testata giornalistica politicamente e da sempre ben schierata. E non è un caso che alcuni l’hanno definita, pur senza particolare originalità, come ‘le cento sfumature di rosso’, altri come ‘la piazza del tutto e del contrario di tutto’, altri ancora come una ‘bella scampagnata’ di tutto ciò che è riconducibile alla sinistra italiana. Sinistra riformista, radicale, massimalista, estremista, televisiva, editoriale, accademica, giornalistica, comica, artistica e cinematografica. Ma sempre di sinistra si tratta, com’era ovvio ed evidente sin dall’inizio. 

Una bella e solare iniziativa accompagnata da alcuni nemici giurati: Giorgia Meloni, la coalizione di centro destra, la nuova leadership politica americana e, soprattutto, il progetto della von der Leyen. Cioè la risoluzione votata recentemente a larga maggioranza per rafforzare ed affinare la nuova “difesa comune europea”. Questi i nemici giurati della manifestazione che si è svolta in Piazza del Popolo a Roma.

Ora, che si trattasse di una manifestazione organizzata quasi se non esclusivamente ‘contro’ il centro destra di governo non c’era alcun dubbio. Come hanno confermato i vari interventi dal palco allestito in piazza. E questo a prescindere dalle concrete scelte fatte da quei partiti e, nello specifico, al di là di quello che hanno votato nel Parlamento Europeo.

Ma è proprio di fronte a questo scenario che si pone, adesso, il vero problema politico e forse anche culturale. E cioè, com’è possibile, secondo il minestrone rosso di Piazza del Popolo, costruire un vero ‘spirito europeo’, al di là delle chiacchiere e della solita propaganda, demonizzando e detestando scientificamente il nemico politico? Perché, alla fine, questo è il vero punto debole di manifestazioni che invocano giustamente un rinnovato ed aggiornato ‘spirito europeo’ e poi, come da copione, a livello nazionale hanno un nemico politico da combattere senza scrupoli e senza tregua. Che, nel caso specifico, è la maggioranza che governa il paese.

Ovvero, è una contraddizione plateale se proprio uno dei capisaldi essenziali e decisivi di una politica democratica e di pace – ossia il rilancio e la riscoperta delle ragioni originarie dell’Europa – si trasforma, al contempo, in una contrapposizione frontale e senza sconti con la parte politica sgradita.

Per queste ragioni, semplici ma oggettive, le ‘cento sfumature di rosso’ scese in piazza a Roma difficilmente riusciranno ad innescare una sorta di “solidarietà nazionale” attorno al futuro e alla prospettiva di un’Europa democratica, liberale, costituzionale, sicura e pacifica. Altro che richiamo al patrimonio e all’esperienza dei padri costituenti di un’Europa federale, democratica e unita attorno a valori comuni e, soprattutto, condivisi! Perché, appunto, se da un lato la partecipazione democratica è sempre da incoraggiare, è altrettanto vero che l’unità europea e lo spirito comune europeo non possono decollare se poi a livello nazionale si coltiva un odio implacabile nei confronti del nemico politico. Un atteggiamento, questo, che rischia solo di ingessare la situazione e, purtroppo, di indebolire indirettamente lo stesso ‘spirito europeo’ che viene predicato negli articoli, nei salotti televisivi e negli interventi dal palco delle piazze ‘amiche’.

italiani | In Europa vanno a pezzi maggioranza e opposizione

Quando si tratta di prendere posizione la politica italiana sa sempre come cavarsela. Se la metti all’angolo, ricorre ad espediente assai più raffinato di un compromesso, dove comunque devi lasciare un pezzo di te da qualche parte insieme a quello di un altro.

Il voto in Europa sia sul riarmo che sul sostegno a Kiev ha sbaragliato maggioranza ed opposizione mischiando le carte fino a scolorire il biglietto da visita di ciascuno. Poco importa, perché sono in pochi quelli che lo conservano in tasca ormai con attenzione. 

Il fatto lascia strascichi dolorosi più a sinistra che a destra. Chi è in sella, comunque ci resta perché il potere fa da adesivo ad una monta sia pure per qualche tratto incerta. Chi desidera disarcionare l’avversario ha il dovere di far massa in un punto altrimenti fallirà nel risultato.

La risoluzione sul libro bianco e sul piano di riarmo della Von Der Leyen ha spaccato il PD, metà del partito ha votato a favore e l’altra parte si è astenuta.  Si chiamano i distinguo sui piani di riarmo dei singoli Stati e quello di difesa europea ma la lacerazione all’interno del partito è netta. Non proprio quisquile. Quando si gioca a braccio di ferro con se stessi, la situazione è grave e ridicola all’un tempo. 

Sull’altro fronte, per l’impegno alla difesa Fratelli d’Italia e Forza Italia votano a favore e la Lega contro. Quanto al sostegno all’Ucraina, Fratelli d’Italia si astiene, Forza Italia vota a favore e la Lega contro.

Siamo ai soliti precari equilibrismi della politica che tenta di tenersi in bilico per come possibile rispetto alle circostanze impegnative dove emerge se siamo di fronte a “classe” o “acqua”. Non siamo di fronte ad un carro che trascina la politica fuori dalle secche ma a scelte per mantenersi su una linea di sopravvivenza accettabile.

In democrazia, il popolo elegge chi è demandato a rappresentarlo nelle sedi istituzionali perché studi le questioni e voti in un senso o nell’altro, in aderenza all’identità del partito cui si appartiene.

L’astensionismo è quel diavoletto tentatore che ti tira fuori dai guai appena l’aria si fa torbida se proprio non ce la fai da solo a cavartela per uscire dagli impicci. Si astiene il cittadino dal voto e la politica non è da meno. Forse essere astemi e non bere di questi calici potrebbe essere d’istinto la cosa da fare. Il PD è affetto da un astigmatismo ne devia la messa a fuoco della sostanza. Almeno in politica estera, avrebbe bisogno del coraggio di Berlinguer o di sapersi avvalere dei consigli di Berlicche, il diavolo esperto che istruiva il meno capace Malacoda. Così continuando, il PD ci rimette se non la coda ma buona parte delle penne.

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https://www.italiani.net/2025/03/13/leuropa-il-pd-e-larte-dellastenisonismo/

L’odissea di Follini racconta la storia di Vittorio e la parabola del Paese

Libro nel libro, la cosiddetta “Telemachia” è quella parte dell’Odissea, i primi quattro libri, in cui si racconta l’assenza di Ulisse da Itaca vista e vissuta dal figlio Telemaco, il «figlio di colui che combatte lontano». Figlio di un padre mai conosciuto, il giovane principe si mette alla ricerca di tracce paterne e parte per andare a parlare con i vecchi amici del padre, da Nestore a Menelao. È questa la prima suggestione che penetra nell’animo del lettore mentre si immerge nella decifrazione del nuovo romanzo di Marco Follini Beneficio d’inventario (Milano, Neri Pozza, 2025, pagine 191, euro 18): la storia qui raccontata assomiglia infatti proprio ad una “Telemachia”. Il protagonista quindi non è Marco/Telemaco ma il padre Vittorio che, proprio come Ulisse, ad un certo punto viene risucchiato suo malgrado in una guerra e si trova costretto ad imbracciare il fucile e a salire sulle montagne per unirsi alla Resistenza.

In un sistema di scatole cinesi anche il riluttante Vittorio è a sua volta figlio di un militare che è stato catturato e imprigionato in Texas e tornerà dagli Usa solo al termine della guerra e qui spunta l’altro grande protagonista del romanzo, oltre al duo padre/figlio: l’America. Per il partigiano Vittorio l’America è la nazione che sacrificando i suoi figli è venuta a liberare Paesi lontani, anche molto lontani come l’Italia. Agli italiani di quella generazione, schiacciati dal passato, l’America affascina perché appare come portatrice di futuro: «L’America incarnava soprattutto, almeno agli occhi di mio padre, un’idea di futuro. Sembrava (ed era) sempre un passo più avanti. Ci sollecitava a correre, anticipava le nostre tendenze, ci dava appuntamento a un crocevia più lontano. In una parola, era il progresso» (pagina 57).

Nell’ultima pagina del libro c’è scritto, come in ogni volume che viene pubblicato, che «il presente libro è stato stampato nel mese di febbraio 2025» e viene automatico da chiedersi cosa pensava l’autore mentre finiva di scrivere queste pagine di fronte agli ultimi stravolgimenti che stanno agitando le istituzioni statunitensi e quindi quelle mondiali; se insomma l’evoluzione convulsa che da anni il popolo e la politica Usa stanno vivendo ha in qualche modo condizionato la scrittura del romanzo. Perché per certi versi questo romanzo è anche una dichiarazione d’amore per il Paese americano, un amore che però si avverte (da Marco soprattutto, perché invece Vittorio il sentimento verso l’America non lo ha mai messo in discussione) come un amore ferito, tradito. Il punto di massima crisi del rapporto tra gli Usa e l’Italia coincide senz’altro con il dramma del rapimento, sequestro e poi uccisione di Aldo Moro, uno dei personaggi principali che si muovono dentro la vicenda raccontata, con mano sapiente e raffinata, dal politico e giornalista Marco Follini.

Narrando la storia di papà Vittorio, l’autore racconta tutta la parabola del Paese concentrandosi inevitabilmente su quella che fu chiamata la cosiddetta “Prima Repubblica”. Ma per farlo deve partire dagli anni della guerra. Follini, Marco, classe ‘54, fa come quel bambino de L’albero della vita di Terrence Malick che chiede alla mamma che lo sta mettendo a letto: «Mi racconti qualcosa di prima dei ricordi?». C’è qualcosa infatti, che non riveleremo perché questo libro è a suo modo anche un giallo, che spinge Marco/Telemaco sulle tracce del padre per decifrare un mistero, scandagliando e così rivedendo con attenzione la vicenda umana di Vittorio/Ulisse che si concluderà nell’estate del 2003, circa un decennio dopo il drammatico passaggio ad una nuova fase della storia repubblicana che non avverrà con dolce gradualità ma con bruschi strattonamenti come sottolinea nitidamente Follini: «La sua generazione aveva pensato di passare il testimone come fosse una nobile concessione verso giovani a cui veniva insegnato come stare al mondo. E invece quel testimone veniva ora strappato dai figli con poco garbo in nome di un progresso che concedeva ben poco all’istinto conservatorio e alle buone maniere dei loro padri. In quella accelerazione della storia mio padre sembrava trovarsi a disagio» (pagina 177).

Un omaggio al padre e alla sua generazione che si affacciava nel mondo, dopo l’orrore della guerra, in un periodo storico contraddistinto da molto illusioni e da qualche ingenuità, «un tempo da cui l’indiscrezione sembrava messa al bando (…) non era ancora il tempo di tutte le esibizioni, ostentazioni, esagerazioni che sarebbero state in un certo senso la colonna sonora degli anni seguenti» (pagina 48). Dopo gli anni eccessivi del fascismo e prima di quelli esagerati della seconda e terza repubblica quella di Vittorio è stata l’epoca della discrezione, del garbo, in una parola, della misura. Che non era solo una posa ma la capacità, di quella generazione, di incarnare «un certo spirito del tempo. Non fosse altro per aver sfiorato in gioventù stagioni assai più inclementi di quelle che stavano predisponendo a vantaggio dei propri figli» (pagina 85).

La mitezza, il modo defilato e dimesso con cui Vittorio, contestato in questo dal figlio, viveva il suo impegno politico nasceva dal «debito che quella generazione aveva con la sua storia. Il regime e poi la guerra s’erano presi i loro anni migliori». La misura scaturiva da quelle ferite ma non solo, c’era anche un motivo positivo legato al primato della politica: erano quelli gli anni della «religione della politica» scrive Follini, e chi si impegnava erano per lo più «persone lontane da ogni forma di fanatismo, da ogni culto dogmatico delle proprie ragioni. Erano tutti figli del primato della politica» (pagina 78). Una politica intesa come fatto umano, cioè complesso, in cui inevitabilmente «il bene e il male risultano sempre strettamente intrecciati», un mondo che «mescola il grano e il loglio e non si prova neppure a cercare di separarli con un taglio troppo netto. Così accade spesso che le cause migliori si facciano largo attraverso espedienti, complicità, perfino patti scellerati. E che il patto col diavolo risulti a volte l’unico modo per far progredire una causa che si pretende angelica o quasi. Paradossi di quella stagione, e forse di tutte le altre. Ma questa, per l’appunto, è la politica» (pagina 84).

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https://www.osservatoreromano.va/it/news/2025-03/quo-060/l-italia-prima-del-narcisismo.html

Risultati e classifica serie A, Milan settimo

Roma, 15 mar. (askanews) – Questi i risultati e la classifica di serie A dopo Milan-Como 2-1

29esima giornata Genoa-Lecce 2-1, Monza-Parma 1-1, Udinese-Verona 0-1, Milan-Como 2-1, ore 20.45 Torino-Empoli, domenica 16 marzo ore 12.30 Venezia-Napoli, ore 15 Bologna-Lazio, Roma-Cagliari, ore 18 Fiorentina-Juventus, ore 20.45 Atalanta-Inter

Classifica: Inter 61, Napoli 60, Atalanta 58, Juventus 52, Lazio 51, Bologna 50, Milan 47, Roma 46, Fiorentina 45, Udinese 40, Torino, Genoa 35, Como, Verona 29, Cagliari 26, Lecce 25, Parma 25, Empoli 22, Venezia 19, Monza 15.

30esima giornata sabato 29 marzo ore 15 Como-Empoli, Venezia-Bologna, ore 18 Juventus-Genoa, ore 20.45 Lecce-Roma, domenica 30 marzo ore 12.30 Cagliari-Monza, ore 15 Fiorentina-Atalanta, ore 18 Inter-Udinese, ore 20.45 Napoli-Milan, lunedì 31 marzo ore 18.30 Verona-Parma, ore 20.45 Lazio-Torino,

Un successo la piazza per l’Europa, ma restano distanze opposizioni

Roma, 15 mar. (askanews) – La manifestazione convocata dal giornalista di Repubblica Michele Serra “per l’Europa” è stata un successo, su questo non ci sono dubbi. Piazza del Popolo era gremita, così come le vie adiacenti, tanto che a un certo punto si è resa necessaria la chiusura delle stazioni della metropolitana Flaminio e Spagna e sono stati bloccati gli accessi alla piazza. Sotto la marea di bandiere blu dell’Unione europea, però, a dividere è la guerra, tema drammaticamente di attualità, sul quale chi è sceso oggi in piazza ha idee diverse che oscillano tra il ReArm Europe, lanciato dalla presidente della commissione Europea Ursula von der Leyen, e il Disarm.

È una divisione che attraversa la politica, il Pd e le opposizioni che hanno aderito alla manifestazione (tutte tranne M5s), senza bandiere, rimanendo ai piedi del palco, ma anche quanti – circa 50 – prendono la parola dal palco: intellettuali, artisti, comici, cantanti, sindaci. “In un mondo che sembra in frantumi, una piazza che unisce persone e idee diverse è uno scandalo”, dice Michele Serra aprendo la maratona oratoria che andrà avanti per quattro ore. In piazza “siamo 50mila”. A prevalere sono le bandiere dell’Unione Europea che vengono distribuite in diversi punti. Ma subito dopo ci sono quelle arcobaleno della pace. Diverse bandiere dell’Ucraina, qualcuna della Georgia, un paio della Palestina. Un fantoccio di Trump in cartapesta che sputa dollari. Qualche manifestante indossa la kefiah e non sono pochi i cartelli con la scritta Disarm Europe. Il contrario del piano von der Leyen su cui si è diviso il Pd nel voto al Parlamento Europeo.

“Oggi non facciamo polemiche ci godiamo questa meravigliosa manifestazione per un’Europa federale. Per l’Europa federale siamo tutti qui”, si schermisce la segretaria Elly Schlein di fronte alle domande dei cronisti che le chiedono delle divisioni nel partito e dell’assenza dei 5 stelle. Schlein si gode il bagno di folla, gli applausi, gli incoraggiamenti ad andare avanti di quanti si fanno firmare la bandiera europea. Isolata la critica di un signore che le dice: “Viva la Picierno, cerca di votare non di astenerti”. Anche la segretaria porta con sé la bandiera dell’Ue ma sceglie di passare sotto alla lunghissima bandiera arcobaleno portata in piazza dagli uomini e dalle donne della Tavola per la Pace che va a salutare calorosamente.

Di segno opposto le dichiarazioni del leader di Azione Carlo Calenda: “La pace deve essere garantita da un’Europa forte e forte vuol dire esserlo anche militarmente”. Calenda entra in piazza dal lato opposto rispetto al Pd, così come il segretario di Più Europa Riccardo Magi. Il leader di Azione si tiene a distanza dal retropalco dove invece si ritrovano i sindaci guidati dal presidente Anci e primo cittadino di Napoli Manfredi, il Pd e anche Avs con Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni: “La mia identità – dice Fratoianni – è piuttosto solida. Sono stato il primo, persino da solo a votare contro l’invio delle armi all’Ucraina all’inizio della guerra, quando tutti, anche quando M5S, votavano a favore non ho mai cambiato idea, non la cambierò oggi perché c’è Calenda”. Fratoianni che giustifica l’assenza del leader M5s: “La scelta di Giuseppe Conte è legittima e la rispetto. La coerenza è una cosa molto seria e si misura negli atti”. In piazza c’è anche Italia Viva con Maria Elena Boschi, Luciano Nobili, Ivan Scalfarotto. Matteo Renzi plaude a distanza sui social: “Si torna a parlare oggi, finalmente, di Stati Uniti d’Europa. È un sogno difficile, certo. Ma sognare in grande oggi è più urgente che mai. Ed è l’unica risposta ai populisti di casa nostra e di oltre Oceano. Noi ci siamo”.

In piazza sono scesi anche i leader dei tre sindacati Cgil, Cisl e Uil, da tempo assenti insieme ad una manifestazione. “Noi lanciamo la proposta di convocare per il 29 marzo una grande assemblea per essere in grado di discutere di pace, di disarmo, ma anche di lavoro, di politica industriale, di investimenti, per cogliere il senso della giornata di oggi – dice il segretario della Cgil, Maurizio Landini -. Dobbiamo provare insieme a costruire un punto di vista europeo che, per quanto ci riguarda, parta dalle condizioni di chi ha bisogno di lavorare per vivere”.

Corrado Augias, uno dei più applauditi, si spinge a dire che “oggi questa piazza è di nuovo Ventotene”. Un cartello gli fa eco con un gioco di parole “Ventotene soffia ancora”. Ma, come si diceva, anche sul palco il posizionamento rispetto al tema della difesa europea non è univoco: “Ripudiare la guerra non significa essere arresi, inerti. Essere contro la guerra non significa rinunciare a lottare, lottare significa lottare contro la guerra, la democrazia è sempre lotta per la democrazia”, dice Antonio Scurati. L’ultimo messaggio dal palco è affidato alla senatrice a vita Liliana Segre che esorta a “fare dell’Ue la nostra patria”. Quindi tocca all’ideatore dell’evento insieme al sindaco di Roma Roberto Gualtieri chiudere: “Il sindaco – dice Michele Serra – mi autorizza a dire che eravamo 50mila veri, un numero enorme, 50mila cittadini europei. Non perdiamoci di vista”.

Papa, "ulteriori miglioramenti. Di notte ridotta la ventilazione meccanica"

Città del Vaticano, 15 mar. (askanews) – Le condizioni cliniche di Papa Francesco “sono rimaste stabili, confermando i progressi evidenziati nell’ultima settimana. Prosegue l’ossigenoterapia ad alti flussi, riducendo progressivamente la necessità di ventilazione meccanica non invasiva nelle ore notturne. Il Santo Padre necessita ancora di terapia medica ospedaliera, di fisioterapia motoria e respiratoria; tali terapie, allo stato, fanno registrare ulteriori, graduali miglioramenti”. È quanto si legge nel bollettino medico di oggi sulle condizioni di Bergoglio, diffuso dalla Sala stampa Vaticana.

Fonti vaticane precisano che la giornata di Francesco oggi “è passata come nei giorni scorsi”, ovvero una “parte significativa è stata dedicata alla fisioterapia, poi alla preghiera, al riposo e anche a un po’ di lavoro”.

Il quadro clinico di Bergoglio, ribadiscono le fonti, resta come nei giorni scorsi “complesso ma stabile, in attesa di un recupero” e, come si evince dal bollettino medico, “migliorano gli scambi gassosi legati all’ossigenazione e la parte motoria”.

Di notte, si spiega, “si tenta di fare in modo che ci sia più ossigenoterapia tramite i naselli ad alti flussi, riducendo la ventilazione meccanica con la maschera. E questo perchè l’ossigenoterapia ad alti flussi lascia che i polmoni lavorino” autonomamente.

L’Angelus di domani di Papa Francesco si svolgerà “nelle modalità delle scorse settimane”, ovvero con un testo scritto che sarà diffuso dal Vaticano, mentre il prossimo bollettino dei medici sulla situazione di Bergoglio sarà emanato dai medici del Gemelli “non prima di martedì o mercoledì prossimo”.

Augias: “Se Europa unita non riprende cammino futuro non garantito”

Roma, 15 mar. (askanews) – “Siamo qui in piazza e abbiamo fatto il primo passo. Non credete a chi vi dir che questa piazza non serve a niente. Ci sono sicuramente dei professionisti della politica che guardano oltre, ma noi, molti come me e come la maggior parte di voi cittadini comuni, siamo consapevoli che se un’Europa unita non riprende il suo cammino il nostro destino futuro e quello dei nostri figli non sar garantito perch in corso uno scontro globale”. Lo ha detto Corrado Augias parlando dal palco della manifestazione per l’Europa a piazza del Popolo a Roma.

Schlein: “Basta veti, Pd in piazza per l’idea di un’Europa politica”

Roma, 15 mar. (askanews) – “L’Europa che vogliamo costruire un’Europa federale, un’Europa unita, un’Europa che affronta insieme le sue sfide. Noi come Partito democratico ci siamo, ci siamo con lo spirito federalista che si richiama allo spirito di Ventotene, che vuole sfidare i nazionalismi, che vuole riuscire a far superare l’unanimit con i veti e gli egoismi nazionali che hanno fino a qui tenuto sempre a freno il progetto europeo”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein in piazza del Popolo a margine della manifestazione per l’Europa.

Il progetto europeo, ha proseguito, “deve andare avanti e deve fare anche uno sforzo di solidariet con un nuovo grande piano di investimenti comuni europei, un nuovo Next Generation Eu, pensando ai valori fondamentali, il valore della giustizia sociale, della solidariet, della pace giusta. Questo lo spirito con cui il Pd partecipa con grande piacere insieme a tutte queste persone, unite nell’idea che l’Europa debba finalmente diventare un’Europa politica”.

“Penso che questa piazza sia una bellissima risposta che anche nella societ italiana c’ ancora molto forte una spinta verso un’Europa pi unita, per essere pi unita deve trovare il coraggio che ha trovato in altri momenti storici per riuscire a costruire le basi di un’Europa davvero federale, bisogna superare l’unanimit. Con i veti nazionali e gli egoismi nazionali l’Europa non sar in grado di affrontare le sfide enormi che si trova davanti e che sono tante”, ha concluso Schlein.

Landini: Cgil in piazza per affermare cultura della pace sulla guerra

Roma, 15 mar. (askanews) – “Essere qui perch bisogna affermare la cultura della pace e non quella della guerra”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, arrivando alla manifestazione in sostegno dell’Europa a Piazza del Popolo a Roma.

“Noi pensiamo – ha aggiunto – che sia un grande errore quello di investire oggi sul riarmo e pensiamo che sia importante discutere insieme per costruire quell’Europa che ancora non c’ e che deve essere fondata sul lavoro e sugli investimenti. Per fare questo credo ci sia bisogno di dare una continuit a questa piazza per mettere assieme tre valori fondamentali, la pace, la democrazia, la libert e il lavoro”.

“Noi lanciamo la proposta di convocare per il 29 marzo una grande assemblea per essere in grado di discutere di pace, di disarmo, ma anche di lavoro, di politica industriale, di investimenti, per cogliere il senso della giornata di oggi”, ha poi annunciato.

Ue, Conte: sul piano di riarmo Giorgetti si dissocia da Meloni

Roma, 15 mar. (askanews) – “Poco fa il Ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti ha espresso tutto il suo disappunto per questo progetto di riarmo e per il fatto che, mentre ‘siamo limitati rispetto a fare delle cose fondamentali per il popolo italiano’, ora ‘troviamo 10-20-30 miliardi per finanziare le armi’. Ha aggiunto che è ‘singolare’ che ora ‘improvvisamente si scopra che si debbano spendere valangate di miliardi per la Difesa’, che i soldi andrebbero spesi ‘nell’economia italiana, nell’industria italiana, nelle imprese italiane, creando lavoro e occupazione’. Ma cos’è questa? L’ennesima, quotidiana dissociazione? Ieri Delmastro contro Nordio. Oggi Giorgetti contro Meloni? Giorgetti, sei il Ministro dell’economia del governo Meloni: siete andati voi in Europa a firmare vincoli sulle spese in sanità, scuola e imprese, decisi dall’asse franco-tedesco. E, ancora, siete andati voi a chiedere a Bruxelles di togliere freni e vincoli sulle armi per altri 30 miliardi in armi anziché per gli ospedali”. Lo scrive il leader M5s Giuseppe Conte, sui social.

“È stata Meloni – prosegue – a sottoscrivere al Consiglio europeo questo folle Piano di Riarmo da 800 miliardi che consentirà a ogni Stato membro di armarsi fino ai denti, per suo proprio conto e senza limiti. Altro che Next Generation Ue: quello è stato un piano per far ripartire l’Europa nel segno della solidarietà, intervenendo a favore dei Paesi più colpiti come l’Italia. Il Piano di riarmo è invece un piano che disgregherà l’Europa perché darà vita ad asimmetrie di potere, basate sulla forza militare, senza alcun progetto comune, sulla base di chi può permettersi maggiore capacità fiscale”.

“Dopo tre anni di strategia bellica fallimentare, ora i guerrafondai di Europa sono tutti uniti, con l’obiettivo di ingrassare industrie e lobby delle armi. E il nostro Governo è diviso, privo di visione, letteralmente a pezzi. Meloni, Giorgetti e sodali: almeno risparmiateci queste dichiarazioni, queste buffonate volte a prendete in giro gli italiani”, conclude Conte.

Speranza: “Piazza civica e bellissima, chiede un’Europa pi forte”

Roma, 15 mar. (askanews) – ” una piazza bellissima che chiede un segno di protagonismo all’Europa, chiede un’Europa pi forte, un’Europa pi visibile e pi capace di costruire iniziative di pace, un messaggio che rafforza l’Europa”: lo ha affermato il deputato Pd ed ex ministro della Salute, Roberto Speranza, a margine della grande manifestazione “Una Piazza per l’Europa” a Roma.

“Penso che questa sia una piazza civica, al di fuori dei partiti, una piazza di gente che di fronte a questo mondo disordinato, di fronte a Trump che pone sfide nuove a tutti, anche con atteggiamenti che spiazzano tutti, dice semplicemente vogliamo un’Europa pi forte”, ha aggiunto, riguardo alla polemica sulle diverse visioni d’Europa in piazza.

Ue, Schlein alla manifestazione pro-Europa: “Oggi niente polemiche”

Roma, 15 mar. (askanews) – Bagno di folla per Elly Schlein a Piazza del Popolo a Roma, dove si svolta la mega manifestazione pro-Europa lanciata dal giornalista di Repubblica Michele Serra.

“Oggi niente polemiche, ci godiamo questa meravigliosa manifestazione per un’Europa federale. Per l’Europa federale siamo tutti qui”, ha detto la segretaria del Pd, rispondendo a chi le chiedeva delle divisioni nel Pd.

Schlein ha poi voluto riattraversare la piazza per salutare i manifestanti.

Ciclismo, Ayuso prende tappa e maglia alla Tirreno-Adriatico

Roma, 15 mar. (askanews) – Colpo doppio di Juan Ayuso nella sesta tappa della Tirreno-Adriatico. Lo spagnolo della Uae ha vinto la penultima frazione della ‘corsa dei due mari’, la Cartoceto – Frontignano (Ussita) di 163 km, ed è il nuovo leader della classifica generale. Ayuso ha preceduto al traguardo il britannico Tom Pidcock e l’australiano Jai Hindley. Filippo Ganna (Ineos), leader della classifica generale da quando ha vinto la prima tappa, è arrivato a 50 secondi da Ayuso perdendo così la maglia di leader. Domani è in programma l’ultima tappa.

MotoGp, Marquez in pole in Argentina

Roma, 15 mar. (askanews) – Marc Marquez si presenta da dominatore anche in Argentina dopo averlo fatto in Thailandia. Lo spagnolo della Ducati firma la pole position sul circuito di Termas de Rio Hondo, con il tempo record per la pista di 1’36″917. È la prima doppietta di pole in due GP consecutivi per lui dopo 6 anni. Alle sue spalle il fratello Alex (a 246 millesimi), su Ducati Gresini Racing, e il francese Zarco (a 0.288 secondi), su Honda. Pecco Bagnaia, che aveva evitato per un soffio il Q1, partirà quarto (a 351 millesimi da Marquez), in seconda fila. Con lui Acosta (Ktm), quinto, e Di Giannantonio (Ducati VR46), sesto. Alle 19 prevista la gara Sprint.

Rugby, Quesada: "Ci abbiamo creduto, siamo delusi"

Roma, 15 mar. (askanews) – Soddisfazione per la prestazione, delusione per il risultato. E non potrebbe essere altrimenti. Quesada elogia la sua squadra ma è consapevole dell’occasione persa: “Peccato, siamo delusi perché ci abbiamo creduto. Abbiamo fatto passare l’Irlanda per una squadra normale: dobbiamo essere fieri di questa Italia. I ragazzi hanno dimostrato un cuore gigantesco. Paghiamo due errori gravi, in parità numerica abbiamo controllato il gioco. Ringrazio i giocatori per l’impegno messo oggi e in tutto il torneo”.

Risultati e classifica serie A, Verona e Parma scatto salvezza

Roma, 15 mar. (askanews) – Questi i risultati e la classifica di serie A dopo Monza-Parma 1-1, Udinese-Verona 0-1,

29esima giornata Genoa-Lecce 2-1, Monza-Parma 1-1, Udinese-Verona 0-1, ore 18 Milan-Como, ore 20.45 Torino-Empoli, domenica 16 marzo ore 12.30 Venezia-Napoli, ore 15 Bologna-Lazio, Roma-Cagliari, ore 18 Fiorentina-Juventus, ore 20.45 Atalanta-Inter

Classifica: Inter 61, Napoli 60, Atalanta 58, Juventus 52, Lazio 51, Bologna 50, Roma 46, Fiorentina 45, Milan 44, Udinese 40, Torino, Genoa 35, Como, Verona 29, Cagliari 26, Lecce 25, Parma 25, Empoli 22, Venezia 19, Monza 15.

30esima giornata sabato 29 marzo ore 15 Como-Empoli, Venezia-Bologna, ore 18 Juventus-Genoa, ore 20.45 Lecce-Roma, domenica 30 marzo ore 12.30 Cagliari-Monza, ore 15 Fiorentina-Atalanta, ore 18 Inter-Udinese, ore 20.45 Napoli-Milan, lunedì 31 marzo ore 18.30 Verona-Parma, ore 20.45 Lazio-Torino,

Riccardi (Sant’Egidio): Ci vuole un’Europa diversa, no armi per paura

Roma, 15 mar. (askanews) – “Sono molto contento di essere qui con tante bandiere europee e tante bandiere di pace. Proprio perch Europa vuol dire pace, questo il nostro messaggio. Ma ci vuole un’Europa diversa, non sclerotica, non un’Europa agitata del proprio futuro, che si arma per paura, ma che costruisce uno strumento di politica estera, uno strumento di Difesa”: cos Andrea Riccardi, fondatore della Comunit di Sant’Egidio, a margine della grande manifestazione per l’Europa in Piazza del Popolo a Roma.

Ue, Bonelli (Avs): “In piazza non sono a disagio e dico no al riarmo”

Roma, 15 mar. (askanews) – “Noi parliamo di un’Europa, che come questa piazza oggi rappresenta, deve essere un’Europa della speranza. Un’Europa della Pace, una parola diventata astratta, quasi priva di significato. Il punto che oggi l’Europa spende 730 miliardi in armamenti, la Russia 460 e questa logica del riarmo, di aggiungere 800 miliardi, porter come il terzo principio della dinamica, una risposta uguale e contraria”: cos Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra ai giornalisti durante la manifestazione “Una Piazza per l’Europa”, in Piazza del Popolo a Roma.

“Io sono d’accordo con Schlein, e con Giuseppe Conte”, ha aggiunto. “Non mi sento assolutamente a disagio in questa piazza, perch ci sono tantissime persone e del resto, non solo in questa piazza, ma nel Paese la stragrande maggioranza degli italiani vuole la pace”, ha sottolineato Bonelli.

Rugby, l’Irlanda passa all’Olimpico, Azzurri sconfitti 22-17

Roma, 15 mar. (askanews) – L’ItalRugby saluta l’Olimpico con una sconfitta, 22-17 dall’Irlanda. Buon primo tempo degli azzurri, subito in meta con Ioane e poi di nuovo avanti con una punizione calciata da Allan. Gli ospiti però segnano quattro mete, di cui tre approfittando di un cartellino giallo a cavallo dei due tempi per Lamaro e di un rosso per Vintcent. Una giocata di Capuozzo e una meta di Varney rimettono gli azzurri in carreggiata. Nel finale però l’impresa non riesce e si spegne sul terzo giallo di giornata, stavolta per Nicotera.

Ue, Fratoianni: “Io coerente e la scelta di Giuseppe Conte legittima”

Roma, 15 mar. (askanews) – “Io non ho paura della mia identit, la mia identit piuttosto solida. Sono stato il primo, persino da solo a votare contro l’invio delle armi all’Ucraina all’inizio della guerra, quando tutti, anche quando M5S, votavano a favore non ho mai cambiato idea, non la cambier oggi perch c’ Calenda”: lo ha detto Nicola Fratoianni (Avs) a margine della grande manifestazione per l’Europa in piazza del Popolo a Roma.

“La scelta di Giuseppe Conte legittima e la rispetto. La coerenza una cosa molto seria e si misura negli atti”, ha sottolineato.

Ue, D’Alema: assenti? Io qui, forse vado anche a piazza per Palestina

Roma, 15 mar. (askanews) – “Non lo so. Io sono presente, chi c’, chi non c’, sono libere scelte. importante che le persone si muovano. C’ un’altra manifestazione oggi, per la pace in Palestina, organizzata dalla comunit palestinese, se faccio in tempo la raggiungo”: cos Massimo D’Alema, ex storico presidente del Consiglio (1998-2000), intervistato a margine della grande manifestazione pro-Europa a Piazza del Popolo a Roma, rispondendo alle domande dei giornalisti sull’assenza di alcuni esponenti politici.

“Non ho letto un piano, (ReArm Europe) non un piano, per ora si tratta del via libera alla spesa nazionale, in questi termini non serve a molto. Se c’ un piano di investimenti, degli obiettivi e un coordinamento delle industrie europee, allora pu avere senso, ma attualmente non c’, un oggetto che non esiste”, ha replicato tagliente ai giornalisti presenti.

Boschi: “Abbiamo bandiere Ue, ben vengano bandiere pace e Ucraina”

Roma, 15 mar. (askanews) – “Oggi ci sono tutti, rispondendo a un bellissimo appello di Michele Serra. Credo che non ci debbano essere divisioni in questa piazza, perch l’obiettivo comune, chiedere che ci sia un’Europa che fa sentire la propria voce anche in un momento di difficolt e di crisi, un’Europa che sappia rispondere ai dazi di Trump, un’Europa che sappia costruire la pace e sappia affrontare le sfide del futuro”: lo ha dichiarato ai giornalisti la presidente dei deputati di Italia Viva Maria Elena Boschi a margine della manifestazione di piazza del Popolo.

“Noi abbiamo le bandiere dell’Europa, dopo di che ben vengano le bandiere della pace e dell’Ucraina”, ha aggiunto Boschi. “Sono contenta che ci siano le bandiere della pace, da sempre siamo al fianco dell’Ucraina, ben vengano le bandiere dell’Ucraina. Noi vogliamo una pace giusta, duratura e che non sia una resa per il popolo ucraino”.

Alla Camera i vincitori Premio "Italia Radici nel Mondo-Toto Holding"

Roma, 15 mar. (askanews) – Si è svolta venerdì 14 marzo nella Sala del Refettorio della Camera dei Deputati la cerimonia di premiazione della prima edizione del Premio Italia Radici nel Mondo-Toto Holding, concorso di racconti inediti rivolto agli italiani e alle italiane residenti all’estero e agli/alle italodiscendenti, nato dalla sinergia tra il John Fante Festival “Il dio di mio padre” e il Piccolo Festival delle Spartenze. Migrazioni e Cultura. Tema dell’edizione 2024 “Le mie radici plurime”.

Il Premio – organizzato dal Comune di Torricella Peligna (CH), ente organizzatore del John Fante Festival, nell’ambito del progetto “2024-Anno delle radici italiane nel mondo” del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con la partnership di Toto Holding, la collaborazione della Fondazione Pescarabruzzo e del Piccolo Festival delle Spartenze – intende dare voce alle tante radici italiane sparse per il mondo, a quanto gli autori italiani e italodiscendenti abbiano contribuito alla vita culturale e artistica delle nuove patrie, al modo in cui hanno fatto i conti con le radici italiane. Il Premio è anche un modo per valorizzare scrittori e scrittrici italiani che vivono all’estero, alla ricerca di nuovi talenti, e magari scoprire un nuovo John Fante.

I racconti inediti candidati sono stati più di 70 e sono giunti dai paesi con una maggiore presenza di italiani all’estero (Argentina, Canada, Svizzera, Germania, Francia, Spagna, Stati Uniti, Brasile). Puglia, Abruzzo, Calabria, Sicilia, Lombardia, Piemonte, Friuli, Campania, Liguria, Lazio sono le regioni di origine degli autori e autrici – italiani e italiane partiti di recente, italodiscendenti, o nuovi italiani -, dei 15 racconti scelti e presenti nell’antologia “Sconfinamenti” a cura di Giovanna Di Lello e Giuseppe Sommario (Ianieri Edizioni). La giuria del premio è composta da Vito Teti (presidente), Giovanna Di Lello, Giuseppe Sommario, Toni Ricciardi, Angela Bubba, Matteo Cacco, Alessandra De Nicola, Alessio Romano, Giovanna Chiarilli, Mariel Pitton Straface, Roberto Alfatti Appetiti.

Dopo i saluti e l’introduzione di Toni Ricciardi, Deputato eletto nella circoscrizione Europa e componente della giuria del premio, e di Carmine Ficca, Sindaco del Comune di Torricella Peligna, sono intervenuti Vito Teti, antropologo e scrittore, presidente della giuria del premio (in collegamento), Giovanni Maria De Vita, Cons. Amb. responsabile Progetto PNRR del Turismo delle radici Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Elisa Kirsch, vincitrice prima edizione del Premio Italia Radici nel Mondo sezione Nuova Emigrazione – Germania, Domenico Capilongo vincitore prima edizione del Premio Italia Radici nel Mondo sezione Italodiscendenti – Canada. Hanno moderato l’incontro Giovanna Di Lello, ideatrice del premio e direttrice del John Fante Festival e Giuseppe Sommario, ideatore del premio e direttore del Piccolo Festival delle Spartenze.

“La cerimonia di premiazione della Premio Italia Radici nel Mondo-Toto Holding si è conclusa nel migliore dei modi: ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile questa iniziativa culturale ambiziosa ed entusiasmante. Con il Premio Italia Radici nel Mondo attraverso i racconti, tornano in Italia emozioni, ricordi, idee, tornano in Italia coloro che hanno lasciato il nostro paese per cercare di avere un futuro migliore”, ha dichiarato il sindaco di Torricella Peligna Carmine Ficca.

“Il John Fante Festival è la testimonianza tangibile dell’impegno di Toto Holding e della nostra famiglia per la crescita e l’affermazione dell’universo culturale abruzzese. Non si tratta di semplice attaccamento al territorio o dell’amore per esso. Si tratta piuttosto del sentirci parte integrante di una terra, la nostra, alla quale siamo legati e che amiamo profondamente”, ha commentato Toto Holding, main sponsor dell’edizione 2024 del John Fante Festival. “Per Toto Holding dare il proprio contributo alla crescita degli spazi, degli eventi e della produzione culturale significa dare linfa a un futuro di conoscenza e di civiltà”, ha aggiunto.

“Siamo estremamente soddisfatti della prima edizione del Premio Italia Radici nel Mondo-Toto Holding che ha riscosso un notevole successo. Questa iniziativa ci ha permesso di valorizzare il talento di scrittori come Domenico Capilongo dal Canada ed Elisa Kirsch dalla Germania. Entrambi gli autori hanno dimostrato una grande sensibilità e una profonda capacità di narrazione, offrendoci una prospettiva inedita sul mondo degli italiani all’estero, sia che si tratti di italodiscendenti figli dell’emigrazione antica, sia che siano parte di quella nuova emigrazione che continua a interessare il nostro Paese. Siamo entusiasti di poter condividere queste voci con un pubblico più largo, anche attraverso il volume ‘Sconfinamenti’ pubblicato da Ianieri Editori, che raccoglie tutti i racconti finalisti, contribuendo così a rafforzare i legami culturali oltre i confini geografici”, hanno dichiarato gli ideatori del premio Giovanna Di Lello e Giuseppe Sommario.

Ue, stop accessi a piazza del Popolo: “Non c’ pi capienza”

Roma, 15 mar. (askanews) – Vigili urbani, Carabinieri e Polizia hanno bloccato gli accessi da via del Babbuino e via del Corso a Piazza del Popolo, dove in corso la manifestazione per l’Europa nata da un articolo del giornalista di Repubblica Michele Serra. “Non c’ pi capienza nella piazza”, spiegano gli agenti a chi cerca di entrare.

Al regista Massimo Romeo Piparo premio "Armatore dell’Anno Uvai 2024″

Roma, 15 mar. (askanews) – Al Porto di Roma Massimo Romeo Piparo, appassionato velista, armatore di Guardamago III, oltre che direttore artistico del Teatro Sistina e tra i più acclamati registi della scena teatrale italiana, è stato premiato “Armatore dell’Anno Uvai 2024” per aver conquistato il primo posto della classifica della Classe B di vela d’altura che ha visto gareggiare oltre 600 barche in 59 regate disputate nell’anno, sia inshore che offshore (regate tecniche sulle boe e regate lunghe).

Un grande orgoglio, a cui si aggiunge un’ulteriore soddisfazione: dal 2003 infatti questa è la prima volta che nella classifica overall (ovvero tra tutte le classi) i primi 5 della classifica sono tutte imbarcazioni del Cantiere Italia Yachts rappresentato da Daniele De Tullio. Per questo motivo, Piparo – che da quest’anno corre per i colori del Circolo Aniene di Roma- subito dopo la cerimonia dell’Uvai, ha ricevuto un secondo premio proprio da Italia Yachts-Squadra Corse per essere stato ai vertici della classifica Uvai e nelle regate più importanti dell’intero anno.

Gli importanti riconoscimenti vanno ad arricchire il prestigioso palmarès di Massimo Romeo Piparo: già vincitore con il suo affiatato team del titolo italiano in classe C nel 2023 -entrando così nella storia della vela d’altura italiana – Piparo lo scorso anno ha avuto l’onore di essere premiato dal Re di Spagna Felipe VI in persona, per il secondo posto alla 42esima edizione della “Copa del Rey” di Palma di Maiorca.

Auto, Bombardieri: riconvertire settore in armi "cagata pazzesca"

Roma, 15 mar. (askanews) – “Userei una frase di Fantozzi: è una cagata pazzesca”. Così il segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri, arrivando alla manifestazione per l’Europa, rispondendo a una domanda sull’ipotesi di riconvertire il settore automotive nell’industria della Difesa.

“L’idea di trasformare le aziende che oggi producono auto, in aziende che producono missili – ha ribadito – mi fa venire in mente Fantozzi, perché è una cagata pazzesca. Ci sono alcuni pezzi che possono essere riconvertiti- ha concluso -, ma io spero che la politica si preoccupi di come rilanciare il settore automotive”.