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martedì, 24 Giugno, 2025
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Le Figaro: economia Italia resiliente, superate previsioni governo

Roma, 15 mar. (askanews) – Nonostante le tensioni internazionali e il rallentamento dell’economia cinese, l’economia italiana ha mostrato “resilienza” e “l’Italia ha superato le previsioni del governo e di diversi analisti”: questi ultimi, si legge in un articolo di commento di Le Figaro, sostenevano che “la recessione della Germania, suo principale partner economico, avrebbe avuto effetti negativi” sul Paese, ma “non avevano preso in considerazione alcuni fattori, come lo sviluppo di nuovi mercati al di fuori dell’Unione Europea e la riduzione del deficit energetico”.

“Questo successo”, sottolinea il quotidiano francese, “può essere attribuito a quattro elementi”. “In primo luogo, è migliorata la situazione dei conti pubblici. L’Italia ha chiuso il 2024 con un avanzo primario di bilancio di 9,6 miliardi di euro, pari allo 0,44% del PIL. Il Paese è l’unico del G7 ad essere riuscito, dopo il Covid, a realizzare un avanzo primario. Inoltre, il deficit pubblico è stato ridotto: è passato dal 7,2% al 3,4% del PIL (e dovrebbe ridursi al 3% nel 2025)”, si legge ancora.

In secondo luogo, “la sua bilancia commerciale è fortemente sbilanciata a suo favore”. Tuttavia, precisa il quotidiano, “il contesto economico sembra sfavorevole: le esportazioni verso alcuni partner strategici, come Stati Uniti, Germania e Francia, sono aumentate solo di poco rispetto al 2023. Il valore complessivo delle esportazioni si è addirittura ridotto dello 0,4% (623 miliardi di euro rispetto ai 626 dell’anno precedente).

Ma il surplus commerciale ha ripreso slancio, raggiungendo i 54,9 miliardi di euro”: si tratta, aggiunge La Figaro, di un netto miglioramento rispetto al 2023, quando si era limitato a 34 miliardi. Il surplus commerciale, esclusi i prodotti energetici, è inoltre aumentato di 5,4 miliardi, raggiungendo i 104,5 miliardi di euro, un record dal 1993, precisa il giornale.

Inoltre, “le esportazioni extra-UE ammontano a 305,3 miliardi di euro”, un livello che non si raggiungeva da dieci anni. “Questo risultato è frutto di un’intensa attività di penetrazione in mercati dove la domanda di beni “Made in Italy” è forte: Turchia (+23,9%), Serbia (+16%), Paesi ASEAN (+10,3%), Paesi OPEC (+6,6%), Regno Unito (+5,3%), Paesi Mercosur (+4,6%), Paesi Bassi (+4,5%), Giappone (+2,5%), oltre a Messico e Brasile (+8%)”.

Infine, nonostante le difficoltà strutturali che l’Italia incontra nell’approvvigionamento di energia elettrica, “il paese è riuscito a ridurre il proprio deficit energetico”, precisa ancora Le Figaro. “Questa cifra è aumentata da 65 miliardi nel 2023 a 49,5 miliardi nel 2024. Questo elemento è centrale per la competitività delle imprese, il controllo della bilancia commerciale e il bilancio pubblico”, si legge.

Ridurre la dipendenza energetica dell’Italia dall’estero è una delle priorità strategiche del governo di Giorgia Meloni, commenta d’altra parte il quotidiano, ricordando che l’esecutivo di Roma che si è posto come obiettivi principali l’aumento della quota di fonti rinnovabili nella produzione elettrica al 65%, l’introduzione del nucleare di nuova generazione (prime sperimentazioni già nel 2027) e il dimezzamento del fabbisogno energetico importato entro il 2030.

“Questi miglioramenti inattesi sono stati resi possibili in particolare dalle performance di alcuni attori che sono riusciti a compensare il rallentamento nei settori dell’automobile e dei trasporti”, insiste il quotidiano, aggiungendo che “le loro esportazioni ammontano complessivamente a quasi 100 miliardi di euro”. “Lo sviluppo di nuovi mercati e la riduzione del deficit energetico consentiranno all’Italia di superare nei prossimi anni i 100 miliardi di surplus. Nel 2025, il probabile aumento dei dazi doganali americani rischia di indebolire le esportazioni di alcuni settori, in particolare agroalimentare e abbigliamento, ma le opportunità offerte dai Paesi extraeuropei potrebbero compensare queste possibili perdite. Il governo prevede di raggiungere i 700 miliardi di euro di esportazioni entro la fine della legislatura (2027)”, conclude il quotidiano francese.

Impressionanti le immagini del fiume Arno in piena a Pisa

Roma, 15 mar. (askanews) – Il fiume Arno in piena a Pisa nelle suggestive immagini di un residente. Questa mattina sui social il governatore della Regione, Eugenio Giani, ha fatto sapere che in Toscana transitato “senza criticit” l’importante “colmo di piena” dell’Arno.

Il “colmo dell’Arno” era gi passato nelle scorse ore a Firenze, Ponte a Signa, Montelupo, Empoli, Fucecchio, Pontedera, San Giovanni alla Vena e Pisa (stabile a 4,8 metri). “Determinanti sono stati lo Scolmatore della Regione Toscana e le casse di espansione del bacino di Roffia”, ha scritto Giani. “Il colmo di piena dell’Arno ha attraversato la regione, da Firenze a Pisa, senza criticit grazie a queste opere e all’intervento tempestivo”, ha aggiunto.

Resta in vigore l’allerta meteo rossa, per cui “si invitano tutti i cittadini alla massima prudenza e limitare gli spostamenti solo se strettamente necessari”.

"Una piazza per l’Europa", la manifestazione a Roma tra bandiere dell’Ue e della pace

Roma, 15 mar. (askanews) – Si riempie Piazza del popolo a Roma, per la manifestazione “Una piazza per l’Europa”, nata su sollecitazione del giornalista di Repubblica Michele Serra. Rispettato finora l’invito a non portare in piazza bandiere di partito. Sotto al palco sventolano le bandiere dell’Unione Europea e quelle della pace, una lunghissima occupa lo spazio sottostante al palco. Diversi manifestanti espongono i cartelli DisArm Europe, qualcuno indossa la kefiah. Un grande pupazzo di Trump si innalza al centro della piazza. Numerosi i sindaci con la fascia tricolore presenti.

Juventus, Thiago Motta: "Sento la fiducia della proprietà"

Roma, 15 mar. (askanews) – “Sento la fiducia della proprietà. Il mio futuro non è la priorità”. Parola di Thiago Motta alla vigilia del match contro la Fiorentina. Sulla partita inquadra così: “Domani ci saranno Rouhi, Savona e Conceicao. A Firenze sarà una partita complicata e noi abbiamo fatto una buona preparazione per fare una grande partita”. Poi aggiunge: “Penso solo alla Fiorentina. Sento la totale fiducia della società e mi ha fatto piacere la vicinanza della proprietà in questa settimana. Gli allenatori sono sempre messi in discussione. È giusto così. Io sono il primo a mettermi in discussione. La cosa più difficile è mantenere la calma per fare un’analisi oggettiva della nostra situazione. Abbiamo fatto tante cose bene, altre possiamo migliorare. La comunicazione con la società è continua e costante”. Sul proprio futuro: “Non è la priorità. La squadra e la società sono la priorità. Abbiamo fatto una grande settimana per fare una grande partita domani”. Analisi delle prestazioni e atteggiamento della squadra: “Abbiamo vinto partite fondamentali e altre non siamo stati capaci di vincerle. Domani è la più importante, perché è la prossima. Non sarà facile affrontare loro in casa e dobbiamo dare il massimo per arrivare alla vittoria”. Dopo l’ultima gara: “Il risultato è stato difficile da digerire. Abbiamo fatto tanti errori e concesso troppe ripartenze. All’inizio eravamo arrabbiati, ma ci siamo rialzati subito. Ho visto la delusione, ma anche la voglia di reagire”. Pressione e responsabilità: “Abbiamo sempre la responsabilità di dare il massimo. Adesso siamo concentrati solo per affrontare la Fiorentina e arrivare alla vittoria”. La Fiorentina come avversario: “Non penso a una Fiorentina stanca. Immagino di affrontare la miglior Fiorentina. Sappiamo che è una grande squadra, con un grande allenatore e giocatori di alto livello. Noi vogliamo dare il massimo e pensare solo alla squadra per essere superiori in tutti gli aspetti e arrivare alla vittoria”.

Maltempo, in Toscana resta l’allerta rossa per rischio idraulico

Roma, 15 mar. (askanews) – La Regione Toscana ha confermato per tutta la giornata di oggi l’allerta rossa per rischio idraulico del reticolo principale in corso sulle aree Valdarno Inferiore, Arno Costa, Bisenzio e Ombrone Pistoiese. Allerta arancione per rischio idraulico su Mugello, Alto Mugello, Firenze e Valdarno Superiore. Allerta gialla sul resto della regione per rischio idrogeologico.

Domani allerta arancione per rischio idraulico sulle aree Valdarno Inferiore, Costa, Bisenzio e Ombrone Pistoiese, allerta gialla su Mugello, Firenze, Valdarno Superiore fino alle ore 14. Il colmo di piena lungo l’asta dell’Arno è già transitato, a Pisa e Pontedera è in calo al secondo livello. In calo al primo livello a Firenze, Ponte a Signa, Montelupo, Empoli e Fucecchio, ma teniamo comunque alta l’attenzione.

Continua lo sciame sismico nei Campi Flegrei, nuova scossa di magnitudo 3.9

Roma, 15 mar. (askanews) – Continua lo sciame sismico nei Campi Flegrei, in provincia di Napoli. Una nuova scossa di terremoto si è infatti verificata intorno alle 13.32 di oggi con magnitudo 3.9. Il sisma, ha riferito l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, è stato registrato a una profondità di 3 chilometri.

Nelle ultime 24 ore i vigili del fuoco hanno condotto oltre 170 verifiche di stabilità nelle zone di Bacoli, Bagnoli e Pozzuoli. Nella notte a Bagnoli sono state evacuate per precauzione 67 famiglie da 3 palazzi, a seguito di sopralluoghi tecnici.

Giorgetti: grandi banche fanno grandi profitti ma forse dimenticano origini

Milano, 15 mar. (askanews) – “Quando parliamo del credito alle pmi non può uno che fa politica nella Lega non considerare che tutto quello che è venuto avanti in base a delle regole scritte nelle Tavole della legge, e cioè che il sistema bancario deve essere fatto solo da grandi banche, che fanno grandissimi profitti… però forse si dimenticano di fare quello per cui sono nate, cioè fare credito alle imprese e soprattutto alle pmi”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso del suo intervento a un evento della Lega ad Ancona.

“E quindi se io devo prendere una decisione – ha proseguito – devo fare in modo che continui a sopravvivere quella che qualcuno ha chiamato la biodiversità bancaria, grandi banche e piccole banche, banche attente al territorio, banche attente ai grandi gruppi e banche attente anche alle pmi”.

Ucraina, Meloni al summit dei volenterosi: impegno per garantire la sicurezza, no all’invio di truppe

Roma, 15 mar. (askanews) – L’Italia “intende continuare a lavorare con i partner europei e occidentali e con gli Stati Uniti per la definizione di garanzie di sicurezza credibili ed efficaci” ma non intende partecipare al dispiegamento di “una eventuale forza militare sul terreno”. È quanto ribadito, secondo una nota di Palazzo Chigi, dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha partecipato oggi ad una riunione in videoconferenza organizzata dal primo ministro del Regno Unito, Keir Starmer, “sull’impegno a favore di una pace giusta e duratura, che assicuri la futura sovranità e la sicurezza dell’Ucraina”.

La partecipazione di Meloni è stata in dubbio fino all’ultimo proprio per la sua contrarietà all’ipotesi di una forza di peace-keeping europea, giudicata “complessa e poco efficace”. Poi il lavoro diplomatico per ampliare la discussione alla difesa comune e una telefonata con lo stesso Starmer hanno sbloccato l’impasse.

La riunione, secondo quanto di apprende, è ancora in corso.

Giorgetti: una fatica tremenda ridurre il debito, no aumento per finanziare armi

Milano, 15 mar. (askanews) – “Che io avrei litigato con la premier sulla difesa sono tutte balle, ma è inutile smentire… Che si debba avere la capacità di difesa è giusto e corretto, ma che improvvisamente si scopre che si debbano spendere valangate di miliardi facendo debito per la difesa è singolare, posto che la guerra ucraina c’è da 3 anni”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso del suo intervento a un evento della Lega ad Ancona. “Non è possibile che noi, che stiamo facendo una fatica tremenda per ridurre il fardello enorme del nostro debito, che siamo limitati rispetto a fare delle cose fondamentali per il popolo italiano, adesso troviamo 10-20-30 miliardi per finanziare le armi”.

In ogni caso, “il ragionamento da fare è chiederci cosa abbiamo bisogno – ha proseguito -, dove andiamo a spendere e possibilmente, se dobbiamo spendere, che si spenda nell’industria italiana, nelle imprese italiane, creando occupazione e lavoro qua”.

Lega, Salvini: se qualcuno vuol fare segretario si candidi, lo sosterrò

Roma, 15 mar. (askanews) – “Se qualcuno si candida a segretario della Lega sarò il primo firmatario della mozione a suo sostegno”. Lo ha detto Matteo Salvini ad Ancona intervenendo a ‘Tutta un’altra economia, la sfida del valore’, il primo dei tre eventi della Lega che porteranno al congresso federale.

“Sono ancora segretario della Lega per 20 giorni: dotti analisti sui giornali di sinistra, gli stessi che avevano previsto la fine di Putin, prevedono la morte mia e della Lega da circa 10 anni. Il congresso non sarà tanto per farlo ma sarà un congresso programmatico, mettiamo giù una visione di Italia per i prossimi dieci anni ma è anche un congresso elettivo. Dei borbottii, dei mugugni, dei lamenti e dei retroscena non ce ne facciamo niente. Ho messo a disposizione il mio mandato, se qualcuno si sente di fare il segretario sarò suo leale sostenitore e non muoio per andare a fare altri tre anni. Fare il segretario è bello ma impegnativo: se qualcuno si candida sarò il primo firmatario della mozione a suo sostegno”, ha detto Salvini.

Ucraina, Meloni a volenterosi: impegno per sicurezza, no invio truppe

Roma, 15 mar. (askanews) – L’Italia “intende continuare a lavorare con i partner europei e occidentali e con gli Stati Uniti per la definizione di garanzie di sicurezza credibili ed efficaci” ma non intende partecipare al dispiegamento di “una eventuale forza militare sul terreno”. È quanto ribadito, secondo una nota di Palazzo Chigi, dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha partecipato oggi ad una riunione in videoconferenza organizzata dal primo ministro del Regno Unito, Keir Starmer, “sull’impegno a favore di una pace giusta e duratura, che assicuri la futura sovranità e la sicurezza dell’Ucraina”.

La partecipazione di Meloni è stata in dubbio fino all’ultimo proprio per la sua contrarietà all’ipotesi di una forza di peace-keeping europea, giudicata “complessa e poco efficace”. Poi il lavoro diplomatico per ampliare la discussione alla difesa comune e una telefonata con lo stesso Starmer hanno sbloccato l’impasse.

La riunione, secondo quanto di apprende, è ancora in corso.

Salvini: da cretini litigare con Trump, governo tratti direttamente con lui

Roma, 15 mar. (askanews) – Donald Trump “è sicuramente un personaggio complesso, con un atteggiamento sulla politica economica non preventivabile, che non segue la scuola diplomatica franco-tedesca, è una novità. Può stare simpatico o antipatico ma è certo che per 4 anni governerà la potenza più importante del mondo. Quindi o ci litighi o ci vai d’accordo: è da cretini litigare con il presidente Usa, è autolesionismo”. Lo ha detto Matteo Salvini ad Ancona intervenendo a ‘Tutta un’altra economia, la sfida del valore’, il primo dei tre eventi della Lega che porteranno al congresso federale.

“Non è un ragionamento raffinato – ha insistito Salvini – non vuol dire essere servi. Trattare con Trump è un dovere, nel migliore dei mondi possibili ci andrebbe Ursula von der Leyen con i commmissari delegati ma ho come il timore e l’impressione che se il commissario lituano e slovacco va a Washington difficilmente trova qualcuno che gli apre la porta. Quindi noi che abbiamo un buon giro di carte in mano, buoni rapporti con gli Usa, dobbiamo trattare con loro direttamente”.

Salvini ha fatto sapere che “da ministro andrò negli Usa portando aziende e proponendo investimenti italiani lì, aperture di fabbriche là. L’Italia ha buoni argomenti di scambio: se queste buone carte ce le avesse Macron aspetterebbe l’Europa unita o andrebbe negli Usa a difendere l’interesse nazionale francese?”. Quindi “la Lega deve dare forza e coraggio a questo governo di andare a trattare direttamente con gli Usa”.

Difesa Ue, Salvini: non un euro di debito europeo per comprare armi

Roma, 15 mar. (askanews) – “La scelta della Lega è chiara: pace, pace e ancora pace. Non un euro di debito europeo per comprare armi e missili, semmai aumentiamo gli investimenti italiani in aziende italiane per aumentare la sicurezza italiana. Anche perché se per l’Europa c’è il problema della sicurezza a est, per l’Italia il problema è a Sud con l’immigrazione clandestina e il terrorismo islamico”. Lo ha detto Matteo Salvini ad Ancona intervenendo a ‘Tutta un’altra economia, la sfida del valore’, il primo dei tre eventi della Lega che porteranno al congresso federale.

Mattarella: democrazia ha anticorpi contro pericolosi nazionalismi

Gorizia, 15 mar. (askanews) – “E’ ai cittadini di queste terre che dobbiamo il successo di questo percorso: società mature, cresciute in democrazia, con efficaci anticorpi rispetto a lusinghe di sterili e pericolosi nazionalismi che hanno arrecato tanti gravi danni”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla consegna del Premio Patroni a Gorizia, condiviso col presidente emerito della Slovenia, Borut Pahor.

“Sono lietissimo di condividere questo premio” con l’ex presidente sloveno Borut Pahor “con cui, soprattutto, ho avuto il privilegio di condividere un tratto di cammino nell’impegno a favore dell’amicizia tra i nostri due Paesi. Esperienza che abbiamo vissuto non soltanto come dovere civico e istituzionale verso i nostri rispettivi popoli, ma come responsabilità doverosa per la realizzazione di un futuro di pace per il nostro continente”, ha aggiunto Mattarella sottolineando che “la pericolosa alternativa a questo progetto, Italia, Slovenia, Europa, l’hanno conosciuta in tutta la sua drammaticità”.

Ucraina, Zelensky: le operazioni nel Kursk continuano, le truppe di Kiev non sono affatto circondate

Roma, 15 mar. (askanews) – Le operazioni delle forze armate ucraine nel Kursk continuano e le unità di Kiev non sono affatto circondate come affermano i russi: lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un messaggio diffuso sui social network.

“La concentrazione delle forze russe indica che Mosca intende continuare a ignorare la diplomazia. È chiaro che la Russia sta prolungando la guerra, e siamo pronti a fornire ai nostri partner tutte le informazioni reali sulla situazione al fronte, nella regione di Kursk e lungo il nostro confine”, ha continuato Zelensky. “Oggi ci sono stati anche resoconti sul nostro programma missilistico. Abbiamo risultati tangibili. Il missile a lungo raggio Neptune è stato testato e utilizzato con successo in combattimento. Un nuovo missile ucraino di precisione, con una gittata di mille chilometri: ringrazio i nostri sviluppatori, produttori e personale militare ucraini. Continuiamo il nostro lavoro per garantire la sicurezza dell’Ucraina. Sempre oggi, il ministro della Difesa ha consegnato un rapporto sui nuovi pacchetti di supporto dai nostri partner: stiamo assicurando le
forniture di artiglieria, e sono grato a tutti i partner che ci stanno aiutando”.

Mattarella: la democrazia ha gli anticorpi contro pericolosi nazionalismi

Gorizia, 15 mar. (askanews) – “E’ ai cittadini di queste terre che dobbiamo il successo di questo percorso: società mature, cresciute in democrazia, con efficaci anticorpi rispetto a lusinghe di sterili e pericolosi nazionalismi che hanno arrecato tanti gravi danni”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla consegna del Premio Patroni a Gorizia, condiviso col presidente emerito della Slovenia, Borut Pahor.

“Al Presidente Pahor e a me è toccato in sorte felice di assistere in prima persona a un evento straordinario: la progressiva trasformazione di un confine, concepito come traccia divisoria nel cuore di una città e di una popolazione, a luogo di incontro e di condivisione”, ha aggiunto.

“Questa cerimonia mi sembra possa inserirsi in questo mutamento – ha detto ancora Mattarella -. Una libertà rinnovata e ritrovata, di movimento, di fraternità, il cui merito non è di singole persone né delle istituzioni – il cui contributo è, naturalmente, prezioso – bensì è frutto delle nostre società civili, che hanno saputo con pazienza ricostruire quei legami di amicizia, solidarietà e fiducia reciproca che i funesti eventi del Secondo conflitto mondiale, e degli anni precedenti, avevano reciso in quest’angolo di territorio che aveva visto italiani, slavi, tedeschi, vivere in pace”.

“La comunione di intenti tra le autorità politiche di Slovenia e Italia rappresenta il riflesso istituzionale di un impulso che trova le sue radici nei rispettivi popoli, nel desiderio di amicizia espresso dai cittadini, divisi da un confine fisico, eredità della guerra, ma uniti nella convinzione che gli orrori, il sentimento della ritorsione e della rivalsa dovevano lasciare il posto alla convivenza pacifica, alla riconciliazione.

“Gorizia e Nova Gorica, da sempre crocevia di popoli, lingue e culture diverse, si sono fatte veicolo – mano nella mano, come ha sottolineato il Sindaco Ziberna – di questo obiettivo.

Dazi, Schlein: Meloni vassalla di Trump per disgregazione Europa

Roma, 15 mar. (askanews) – “Se davvero Donald Trump mettesse il 25% di dazi sulle importazioni europee, i primi a pagarlo saranno lavoratori, imprese, artigiani, agricoltori italiani. È questo che con forza stiamo dicendo davanti anche all’ambiguità di questa presidente del Consiglio che solo qualche mese fa si proponeva come pontiera tra Trump e l’Europa e in poche settimane già ha voluto ridursi al ruolo di vassallaggio funzionale a un progetto di disgregazione dell’Unione europea su cui dobbiamo fare estrema attenzione”. Così Elly Schlein, segretaria del Pd, intervenendo a Roma al convegno di Rigenerazione democratica,’Prima le persone: capire il presente per costruire il futuro’.

Il Mit: con il nuovo codice della strada in tre mesi -20% vittime, 61 morti in meno

Roma, 15 mar. (askanews) – Un calo del 5,5% degli incidenti stradali che ha determinato un -20,4% di vittime e un -8,8% di feriti. Significa 61 morti in meno in tre mesi. È quanto emerge, sottolinea una nota del ministero delle Infrastrutture e Trasporti, dai dati di polizia stradale e carabinieri, condivisi dal Viminale con il Mit, che consentono di confrontare quanto avvenuto nei primi tre mesi di entrata in vigore del nuovo codice della strada (14 dicembre 2024-13 marzo 2025) con lo stesso periodo di un anno fa.

In particolare, sono stati rilevati 226 incidenti mortali (lo scorso anno erano 274); 238 deceduti (lo scorso anno erano 299); 5.712 incidenti con lesioni (lo scorso anno erano 6.227); 8.407 persone ferite (lo scorso anno erano 9.222). In tre mesi dall’entrata in vigore delle nuove norme, 203.753 conducenti si sono sottoposti a controlli etilometri e/o precursori. Tra loro, l’1,7% ha subìto sanzioni per guida in stato di ebbrezza e lo 0,2% per guida dopo aver assunto stupefacenti. Inoltre, su 17.607 patenti ritirate, per 8.912 casi è conseguenza del cellulare alla guida (50,6%).

“L’auspicio è che i dati possano migliorare ulteriormente, soprattutto per quanto riguarda vittime e feriti, ma intanto si possono trarre alcune indicazioni”, sottolinea il Mit. “Le preoccupazioni per controlli irrazionali su droghe e farmaci si sono confermate totalmente infondate. Ed infatti si coglie l’occasione per ribadire che i limiti per il consumo di alcol non sono cambiati con il nuovo codice. A questo proposito va ribadito che alcuni provvedimenti citati dai media negli ultimi giorni – come le multe ai ciclisti in stato di ebbrezza – sono figlie di regole in vigore da decenni, e che fanno riferimento all’articolo 186 del codice che risale al 1992”. In secondo luogo, il Mit rileva “che l’uso del cellulare rimane di gran lunga la prima ragione di ritiro della patente, in coerenza con la pericolosità e diffusione di questo comportamento scorretto”.

Maltempo, in Emilia-Romagna nessun fiume supera più la soglia rossa, ma resta alta l’attenzione

Roma, 15 mar. (askanews) – In Emilia-Romagna il deflusso delle piene lungo i fiumi romagnoli, in particolare Lamone, Senio e Santerno, e del bacino del Reno è proseguito lentamente, ma in maniera costante per tutta la notte. Questa mattina nessun corso d’acqua in Romagna superava più la soglia rossa, ma l’attenzione è mantenuta al massimo, perché i livelli idrometrici restano alti, sopra soglia due. I punti più critici, come i passaggi del Lamone a Mezzano e a Villanova di Bagnacavallo, nel ravennate, sono stati monitorati tutta la notte sul posto dagli operatori di Protezione civile, Forze dell’ordine, volontari e addetti delle ditte specializzate alla pulizia per azioni di pronto intervento e rimozione dei materiali accumulati dalle acque.

Inoltre, fa sapere la Regione, le precipitazioni della notte hanno riempito i corsi d’acqua nei tratti collinari, rallentando l’esaurimento a valle e in pianura. Dunque, la macchina della Protezione civile regionale, coadiuvata dalle colonne mobili provenienti da Veneto, Lombardia e Friuli Venezia Giulia, in stretto collegamento col Dipartimento nazionale, continua a essere attiva. Così come continuerà a essere aperto il Centro operativo regionale di Bologna, che coordina le operazioni da ormai 48 ore. Cor dove il presidente della Regione, Michele de Pascale, e la sottosegretaria Manuela Rontini, hanno seguito l’andamento della situazione durante la nottata.

La preoccupazione più forte è la tenuta di alcuni tratti arginali in pianura, fortemente stressati dalle alluvioni degli ultimi mesi e oggetto di lavori urgenti nel recente passato. Così come è previsto che la pioggia continui anche oggi, in maniera sparsa e irregolare, prevalentemente sul settore centro-occidentale della regione, in spostamento dai rilievi alla pianura. Nel bolognese non risultano situazioni di criticità.

Ucraina, Meloni partecipa al video-summit dei "volenterosi" (dopo una telefonata con Starmer)

Roma, 15 mar. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni partecipa al summit in videoconferenza organizzato dal primo ministro britannico Keir Starmer. I due, secondo quanto si apprende, hanno avuto anche un colloquio telefonico nelle ore precedenti l’incontro. Meloni, secondo quanto si apprende, ribadirà nel corso dell’incontro le sue posizioni di contrarietà rispetto all’eventuale invio di una forza militare europea in Ucraina.

La partecipazione della premier è stata in dubbio perché Meloni non si sarebbe collegata se il tema del vertice fosse stato solo l’organizzazione di una eventuale forza militare europea da inviare in Ucraina per garantire il cessate il fuoco. Secondo quanto si apprende, però, nelle ultime ore sarebbero state accolte alcune richieste italiane per allargare il confronto al tema più ampio della difesa europea e questo ha fatto propendere la presidente del Consiglio per il sì.

La premier, più volte, nelle scorse settimane si è detta convinta che una forza di peace-keeping europea, senza la bandiera Onu, sarebbe la soluzione “più complessa e meno efficace”. Per questo motivo, al vertice militare di Parigi di martedì scorso l’Italia era stata rappresentata dal generale Luciano Portolano, ma solo nella veste di “osservatore”.

IA e Innovazione Digitale: strumenti per guidare il cambiamento

Roma, 15 mar. – Parlare di Intelligenza Artificiale significa parlare di innovazione e progresso. Significa guardare al futuro con una nuova prospettiva. Oggi, l’evoluzione tecnologica rappresenta una leva strategica per accelerare l’innovazione e migliorare l’efficienza dei processi aziendali. Tuttavia, ci che fa davvero la differenza l’utilizzo consapevole di questi strumenti per generare un impatto positivo, non solo in termini economici, ma anche sociali e ambientali.

L’Agenda 2030 delle Nazioni Unite ci indica la strada verso un futuro pi sostenibile e responsabile, ponendo l’accento su tre pilastri fondamentali:

Sociale, attraverso l’inclusione e il rispetto dei diritti umani Ambientale, tramite la riduzione dell’impatto sul pianeta Governance, con una gestione trasparente, basata su dati e orientata al capitale umano Oggi, non bastano pi dichiarazioni di intenti: servono azioni concrete e misurabili. Ed proprio qui che l’Intelligenza Artificiale gioca un ruolo chiave, integrando strumenti in grado di analizzare e monitorare l’efficacia delle strategie aziendali e di fornire dati oggettivi e trasparenti da condividere con i propri stakeholder.

Questa evoluzione fondamentale per connettersi con le nuove generazioni i futuri consumatori, elettori e opinion leader sempre pi attenti ai valori di sostenibilit, inclusione e governance etica.

L’innovazione digitale e l’Intelligenza Artificiale sono ormai veri e propri alleati strategici per costruire un futuro pi virtuoso, sostenibile e responsabile. Cos Francesco Di Ciommo Presidente di FDC Consulting Digital ESG Societ Benefit allo Europe Experience nel corso della conferenza promossa da Angi – Associazione Nazionale Giovani Innovatori intitolata “Intelligenza Artificiale: Una Rivoluzione nel Mondo del Lavoro, opportunit e sfide nell’Era dell’Automazione”

Starmer lancia il video-summit dei "volenterosi": sempre al fianco dell’Ucraina

Roma, 15 mar. (askanews) – La riunione dei cosiddetti Paesi “volenterosi” è stata convocata in videoconferenza dal premier britannico Keir Starmer, e partecipa anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il presidente russo Vladimir Putin dovrà “presto o tardi sedersi al tavolo negoziale”, ha dichiarato il premier britannico Keir Starmer, aprendo i lavori del vertice virtuale dei Paesi sostenitori dell’Ucraina. Se il Presidente russo è “serio sulla pace” deve “fermare i barbari attacchi contro l’Ucraina e accettare un cessate il fuoco”, ha continuato Starmer. “Dobbiamo continuare ad insistere, ad andare avanti e a prepararci per la pace, una pace che sia sicura e durevole”.

I leader collegati  25, con – come aveva scritto Starmer nel messaggio che lanciava il summit- “un obiettivo chiaro: fare tutto il possibile per avvicinare la pace. E mentre lo facciamo, tengo sempre a mente l’incredibile popolo ucraino che ho incontrato negli ultimi mesi”. “In questo momento cruciale – prosegue il messaggio primo ministro – il mio messaggio al popolo ucraino è che potete contare su di noi, ora più che mai. Come ho affermato a Kiev a gennaio nell’accordo che ho firmato con il presidente Zelenskyy, saremo al vostro fianco, non solo oggi o domani, ma per i prossimi 100 anni”. E “questa settimana, attraverso l’accordo con gli Usa a Jeddah, l’Ucraina ha dimostrato di volere la pace. La Russia deve ora fermare i suoi attacchi, una volta per tutte, e dimostrare di essere pronta a garantire anche un cessate il fuoco”

TEF25, Gen. Vadal: terza edizione matura e importante

Roma, 15 mar. (askanews) – “Ogni manifestazione di valore sul tema della sostenibilit, del risanamento, del territorio, delle bonifiche comunque una notizia importante per il paese perch il TEF, a Taranto, in un’area che ha visto impatti molto forti, punta a trasformare, rigenerare. Terza edizione dunque matura e importante, per l’incontro di pubblico e privato per le ricadute sul territorio”.

Lo ha dichiarato il Gen. B. CC Giuseppe Vadal, Commissario Unico per la bonifica delle discariche abusive e per l’adeguamento alla normativa vigente e la terra dei fuochi in occasione della presentazione a Roma della terza edizione del Taranto Eco Forum, TEF.

Monsignor Yoannis Lazhi Gaid: Preghiamo Carlo Acutis

Roma, 15 mar. – “Sono qui ad Assisi di fronte alla tomba di Carlo Acutis, che tra poco sar santo. Nel ringraziare il Signore vi chiedo di pregare insieme a me, carissimi amici e soci dell’Associazione ‘Bambino Ges del Cairo’, per la salute di Papa Francesco, chiedendo l’intercessione di Carlo Acutis e perch egli ci aiuti a vivere secondo la volont di Dio. Prego per ciascuno di voi, prego per i nostri benefattori, prego per le suore di Spello e per tutti gli amici, grazie ai quali abbiamo cercato, in questi anni, di vivere seguendo il modello di Carlo Acutis. Il Signore vi benedica !” ha comunicato in un video Monsignor Yoannis Lazhi Gaid, gi Segretario di Sua Santit Papa Francesco e Presidente dell’Associazione “Bambino Ges del Cairo”. L’Associazione “Bambino Ges del Cairo” impegnata per la cura e la salute dei bambini malati e abbandonati e delle famiglie egiziane povere attraverso azioni di solidariet attiva, presta la sua opera di soccorso e di aiuti umanitari ed attiva anche in ulteriori forme di collaborazione per quanto attiene l’attivit di ricerca e assistenza. Diversi sono i progetti gi realizzati che hanno ricevuto la benedizione di Sua Santit Papa Francesco, tra cui le cliniche mobili itineranti gestite in collaborazione con il Policlinico Gemelli di Roma e l’Ospedale Pediatrico Bambino Ges, che fa capo direttamente alla Santa Sede. Le cliniche mobili itineranti raggiungono i villaggi pi sperduti per visitare, effettuare vaccini, analisi ed offrire medicine e cure gratuite, servizi di prevenzione gratuitamente a tutti i bambini o a chi non ha accesso agli ospedali o alle strutture sanitarie tradizionali. Si annoverano tra i progetti che hanno ricevuto la benedizione di Papa Francesco anche l’Orfanotrofio ‘Oasi della Piet’ e la “Catena dei Ristoranti della Fraternit Umana”. L’Orfanotrofio “Oasi della Piet” stato inaugurato il 5 maggio 2024 nella citt del Cairo La “Catena dei Ristoranti della Fraternit Umana”, denominata ‘Fratello’, che offre pasti gratuiti per le famiglie bisognose egiziane, stata inaugurata il 9 gennaio 2024. Entro l’anno saranno avviati i lavori per la costruzione dell’Ospedale “Bambino Ges del Cairo”, che il primo “Ospedale del Papa” fuori dall’Italia.

Maltempo in Toscana, allagamenti e frane: in Mugello e nell’Empolese le maggiori criticità

Roma, 15 mar. (askanews) – In Toscana è passato il colmo di piena dell’Arno e la portata è in lieve calo, ma resta naturalmente alta l’attenzione sulla situazione del fiume, soprattutto nell’area pisana. Rimane chiuso il ponte tra Lastra a Signa e Signa, mentre sono stati riaperti quelli nell’area empolese. Stamani nella Sala operativa unificata della Protezione civile regionale, in collegamento con il Dipartimento nazionale, è stato fatto il punto sulle criticità in atto.

A questa mattina erano 430 gli interventi condotti in 24 ore dagli oltre 500 vigili del fuoco impegnati nelle province di Firenze, Prato, Pisa e Livorno per operazioni di soccorso, allagamenti, frane, dissesti statici e la messa in sicurezza di alberi pericolanti. I problemi maggiori si registrano in provincia di Firenze, in particolare in Mugello, nell’Empolese e a Sesto Fiorentino, dove, in accordo con gli uffici regionali del Ministero della cultura, è stato attivato il modulo beni culturali per intervenire sulla biblioteca dell’Istituto De Martino.

In Mugello stanno intervenendo colonne mobili della Protezione civile di Umbria, Marche e Liguria ed anche nell’Empolese saranno attive unità della Protezione civile nazionale, come era stato richiesto ieri dal presidente Eugenio Giani al ministro della Protezione civile Musumeci. Tecnici e volontari sono al lavoro per verificare gli effetti degli allagamenti e nel monitoraggio di eventi franosi. Al momento non risultano cittadini isolati, dopo che è stata risolta la criticità di Vaglia (Fi).

In provincia di Prato si segnalano una frana sulla Sr 325, sopra Vernio, e allagamenti in comune di Carmignano, dove il sindaco ha richiesto l’intervento di volontari. Segnalati movimenti franosi anche in provincia di Pistoia, mentre nell’area pisana, detto dell’attenzione per l’Arno, sono in corso interventi per allagamenti a Montopoli, Vicopisano e Palaia.

A Livorno è stata chiusa, in entrambe le direzioni di marcia, l’uscita Vicarello della S.G.C. Fi-Pi-Li. Nelle altre province, risolto l’isolamento di Bagni di Lucca, non sono segnalate al momento particolari criticità.

Abi: a febbraio tasso sui mutui in risalita al 3,17%

Milano, 15 mar. (askanews) – A febbraio 2025, il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è stato pari al 3,17%, in risalita dal 3,12% nel mese precedente e dal 3,11% di dicembre (era al 4,42% a dicembre 2023). Lo rileva il rapporto mensile dell’Abi.

Da ottobre 2023, i tassi di mercato sono progressivamente diminuiti a seguito dei tagli della Bce, una tendenza proseguita anche nei primi mesi del 2025. Nei primi giorni di marzo si è osservato un assestamento: i tassi a breve termine si sono stabilizzati o leggermente ridotti, mentre quelli a lungo termine hanno registrato un rialzo. “Un cambiamento determinato dagli andamenti geopolitici”, ha spiegato Gianfranco Torriero, vice direttore generale vicario dell’Abi. Nel dettaglio, nei primi 13 giorni di marzo, evidenzia il rapporto, il tasso Euribor a 3 mesi è stato in media del 2,52%, stesso valore di febbraio, il tasso IRS a 10 anni (molto usato nei mutui) è stato in media del 2,64% in aumento di 25 punti base rispetto a febbraio (2,39%).

A febbraio, il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è sceso al 3,98% dal 4,15% del mese precedente (5,45% a dicembre 2023), mentre il tasso medio sul totale dei prestiti (quindi sottoscritti negli anni) è sceso al 4,27% dal 4,32% del mese precedente.

Ucraina, stamani video-summit "volenterosi", Meloni dovrebbe partecipare

Roma, 15 mar. (askanews) – E’ in programma questa mattina la riunione dei cosiddetti Paesi “volenterosi” convocata in videoconferenza dal premier britannico Keir Starmer, a cui dovrebbe partecipare la presidente del Consiglio Giorgia Meloni (anche se la riserva non è stata ufficialmente sciolta).

I leader collegati dovrebbero essere 25, con – scrive Starmer in un messaggio – “un obiettivo chiaro: fare tutto il possibile per avvicinare la pace. E mentre lo facciamo, tengo sempre a mente l’incredibile popolo ucraino che ho incontrato negli ultimi mesi”.

“In questo momento cruciale – prosegue il primo ministro – il mio messaggio al popolo ucraino è che potete contare su di noi, ora più che mai. Come ho affermato a Kiev a gennaio nell’accordo che ho firmato con il presidente Zelenskyy, saremo al vostro fianco, non solo oggi o domani, ma per i prossimi 100 anni”.

“Questa settimana, attraverso l’accordo con gli Usa a Jeddah, l’Ucraina ha dimostrato di volere la pace. La Russia deve ora fermare i suoi attacchi, una volta per tutte, e dimostrare di essere pronta a garantire anche un cessate il fuoco”, conclude Starmer.

La partecipazione della premier è stata in dubbio (e come detto non è stata ancora confermata) perchè Meloni non si sarebbe collegata se il tema del vertice fosse stato solo l’organizzazione di una eventuale forza militare europea da inviare in Ucraina per garantire il cessate il fuoco. Secondo quanto si apprende, però, nelle ultime ore sarebbero state accolte alcune richieste italiane per allargare il confronto al tema più ampio della difesa europea e questo farebbe propendere la presidente del Consiglio per il sì.

Mit: con nuovo codice strada in tre mesi -20% vittime, 61 morti in meno

Milano, 15 mar. (askanews) – Un calo del 5,5% degli incidenti stradali che ha determinato un -20,4% di vittime e un -8,8% di feriti. Significa 61 morti in meno in tre mesi. È quanto emerge, sottolinea una nota del ministero delle Infrastrutture e Trasporti, dai dati di Polizia Stradale e Carabinieri, condivisi dal Viminale con il Mit, che consentono di confrontare quanto avvenuto nei primi tre mesi di entrata in vigore del nuovo codice della strada (14 dicembre 2024-13 marzo 2025) con lo stesso periodo di un anno fa.

In particolare, sono stati rilevati 226 incidenti mortali (lo scorso anno erano 274); 238 deceduti (lo scorso anno erano 299); 5.712 incidenti con lesioni (lo scorso anno erano 6.227); 8.407 persone ferite (lo scorso anno erano 9.222). In tre mesi dall’entrata in vigore delle nuove norme, 203.753 conducenti si sono sottoposti a controlli etilometri e/o precursori. Tra loro, l’1,7% ha subìto sanzioni per guida in stato di ebbrezza e lo 0,2% per guida dopo aver assunto stupefacenti. Inoltre, su 17.607 patenti ritirate, per 8.912 casi è conseguenza del cellulare alla guida (50,6%).

“L’auspicio è che i dati possano migliorare ulteriormente, soprattutto per quanto riguarda vittime e feriti, ma intanto si possono trarre alcune indicazioni”, sottolinea il Mit. “Le preoccupazioni per controlli irrazionali su droghe e farmaci si sono confermate totalmente infondate. Ed infatti si coglie l’occasione per ribadire che i limiti per il consumo di alcol non sono cambiati con il nuovo codice. A questo proposito va ribadito che alcuni provvedimenti citati dai media negli ultimi giorni – come le multe ai ciclisti in stato di ebbrezza – sono figlie di regole in vigore da decenni, e che fanno riferimento all’articolo 186 del codice che risale al 1992”. In secondo luogo, il Mit rileva “che l’uso del cellulare rimane di gran lunga la prima ragione di ritiro della patente, in coerenza con la pericolosità e diffusione di questo comportamento scorretto”.

Fabrizia Abbate: “A Piazza del Popolo con la bandiera dell’europeismo dei Padri fondatori”.

Tempi Nuovi sceglie di aderire all’appello proposto da “Una piazza per l’Europa”, nello spirito con cui all’inizio è stato lanciato: aiutare a rafforzare la cittadinanza europea, in termini di convinzione, entusiasmo, riconoscimento sociale e politico nelle sue Istituzioni. A chi da sempre vuole essere fedele ai valori e agli ideali dei padri fondatori Alcide De Gasperi, Konrad Adenauer e Robert Schuman, questa occasione di unità significa ribadire che anche a noi “il tema dell’Europa sta a cuore, non da oggi”, come ha dichiarato il segretario generale della Cei.
Ma aderire significa anche, dal nostro punto di vista, riaffermare che solo con questo atteggiamento di appartenenza europea si possono affrontare le drammatiche questioni di questo momento storico, a partire dai teatri di guerra: questioni alle quali Tempi Nuovi spera non si diano risposte affrettate e divisive, ma si costruiscano percorsi di partecipazione autenticamente popolare, così come ogni giorno vengono delineati da Sergio Mattarella, Presidente di moderazione e coesione da sempre.

 

N.B. Contestualmente alla dichiarazione della Portavoce di Tempi Nuovi, è stato distribuito ai lettori de “Il Domani d’Italia” – l’iniziativa meritoria è stata assunta dall’Associazione Nazionale Democratici Cristiani (ANDC) – l’ultimo importante discorso sull’Europa di Alcide De Gasperi (Parigi 1954), avente come titolo emblematico “La nostra Patria Europa”. Il link permette di accedere al testo inegrale.

In Toscana è passata la piena dell’Arno, "meteo in miglioramento"

Roma, 15 mar. (askanews) – E’ in miglioramento la situazione meteo in Toscana, dove da 24 ore più di 500 vigili del fuoco sono al lavoro per fronteggiare i danni causati dal maltempo: 430 gli interventi svolti finora nelle province di Firenze, Prato, Pisa e Livorno per operazioni di soccorso, allagamenti, frane, dissesti statici e la messa in sicurezza di alberi pericolanti.

E’ transitato “senza criticità” l’importante colmo di piena dell’Arno lungo tutta l’asta, ha fatto sapere il governatore della Regione Eugenio Giani, sui social. Il colmo dell’Arno era già passato tra ieri sera e la notte a Firenze, Ponte a Signa, Montelupo, Empoli, Fucecchio, Pontedera, San Giovanni alla Vena e Pisa (stabile a 4,8 metri). “Determinanti sono stati lo Scolmatore della Regione Toscana e le casse di espansione del bacino di Roffia”, ha detto Giani.

Nella regione è comunque ancora in vigore l’allerta meteo rossa, per cui “si invitano tutti i cittadini alla massima prudenza e limitare gli spostamenti solo se strettamente necessari”.

Il dispositivo di soccorso dei Vigili del fuoco, potenziato con il trattenimento di personale libero dal servizio, ma anche con squadre specializzate nel contrasto al rischio acquatico e con sommozzatori provenienti dalla Liguria e dal Veneto, è tuttora in azione soprattutto in provincia di Firenze, in particolare nei territori di Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Vicchio, Fucecchio, Empoli, Rufina, Signa, Borgo San Lorenzo.

Intanto la Sala integrata di Protezione Civile della Città Metropolitana di Firenze e della Prefettura informa che sono stati riaperti i ponti nel tratto empolese dell’Arno.

Le principali strade chiuse sono: la Ss 65 Bolognese tra Fontebuona e Novoli, la Sr 302 Faentina in località Mulinaccio, la Ss 67 Tosco Romagnola da Pontassieve a Contea, la Sp 72 Vecchia Pisana al Km 2 (Lastra a Signa), la Sp 13 al km 12 (Vinci), la Sp 32 della Faggiola al km 3 (Firenzuola), la Sp 306 tra Marradi e Palazzuolo, la Sp 477 al Km 16, Sr 302 tra Ronta e Biforco, la Sp 503 Passo del Giogo in località Omo Morto (Scarperia San Piero), la Sp 130 di Monte Morello al km 10.

Sono anche interrotte le linee ferroviarie Firenze-Borgo San Lorenzo-Faenza e Firenze-Borgo-Pontassieve.

Al momento i collegamenti tra Mugello e Firenze sono possibili solo passando da Barberino di Mugello.

Con Papa Francesco, Athletica Vaticana corre Run Rome The Marathon

Milano, 15 mar. (askanews) – Oggi, 15 marzo si terrà a Roma la messa del maratoneta, celebrazione che ha un valore altissimo per tutta la comunità sportiva, e domani domenica 16 marzo la Maratona di Roma vorrà far sentire la propria vicinanza a Papa Francesco: pochi minuti prima della partenza, gli organizzatori spegneranno la musica e i festeggiamenti che fino a quel momento coinvolgeranno l’onda di uomini, donne, atleti top runner professionisti e diversamente abili. Circa 30.000 persone.

Saranno 42 bellissimi secondi – un secondo per ogni chilometro di gara – durante i quali ciascuno potrà dedicare un pensiero e un saluto personale al Papa. Sarà un grande abbraccio collettivo a Francesco, vescovo di Roma: un’iniziativa di alto valore simbolico, nella speranza che gli arrivi forte l’abbraccio di tutti i maratoneti al Policlinico Gemelli dove è ricoverato.

Lo speaker ufficiale leggerà le parole di Papa Francesco all’Angelus recitato in piazza San Pietro, un anno fa, il 17 marzo 2024: “Accolgo con piacere i partecipanti alla Maratona di Roma, tradizionale festa dello sport e della fraternità. Anche quest’anno, per iniziativa di Athletica Vaticana, numerosi atleti sono coinvolti nelle ‘staffette della solidarietà’ diventando testimoni di condivisione”.

E le parole del Papa all’Angelus del 19 marzo 2023: “Con piacere saluto anche i partecipanti alla Maratona di Roma! Mi congratulo perché, su impulso di “Athletica Vaticana”, fate di questo importante evento sportivo un’occasione di solidarietà in favore dei più poveri”.

È sbagliato tirarsi fuori dal ReArm lanciato dall’Unione europea

La prima responsabilità che sento è quella del ripristino della verità nel dibattito pubblico italiano. Il Piano dell’Europa è sicuramente discutibile e correggibile. I suoi limiti, sui quali è giusto discutere, nascono dalla constatazione che nei tempi di urgenza che interpellano l’Europa non è perseguibile un intervento che comporti la rapida cessione di sovranità dei 27 paesi dell’UE in materia di difesa e politica estera comuni. Ma per correggere e migliorare i contenuti del Piano bisogna mettersi al tavolo e non chiamarsi fuori.

Ciò che l’onestà impone di dire è che l’UE non intende aggredire la Russia, né militarmente né in altro modo, ma semplicemente, nel momento in cui gli Usa hanno annunciato e ribadito la loro intenzione di spegnere l’ombrello protettivo tenuto aperto per quasi settant’anni, allestire uno strumento di difesa e di deterrenza autonomo. Aggiungerei, anche se non esplicitato, nello spirito dell’articolo 11 della nostra Costituzione. Di questo si tratta! Né si tratta di mettere in discussione l’irrinunciabile diritto all’obiezione di coscienza militare, proprio perché non si sta discutendo di un’iniziativa di aggressione militare verso alcun paese, eventualità rispetto alla quale sarei il primo a ribellarmi, come nella mia lunga esperienza parlamentare ho fatto, e non una volta sola.

Prendo seriamente in considerazione le riserve di tanti amici sicuramente in buona fede, soprattutto di quanti evocano, proprio a causa della loro fede, il dovere della politica di operare per la pace. E, in questo senso, di operare con fedeltà al Vangelo. Epperò il Vangelo, sicuramente inequivocabile nella condanna della violenza e della guerra, non solo riconosce il diritto alla difesa, ma soprattutto non libera quei credenti che assumono responsabilità politiche dal dovere di trovare soluzioni possibili e concrete di fronte alle sfide della realtà.

Aldo Moro ha scritto pagine luminose per spiegare la responsabilità dei laici nel coniugare i valori della tradizione cristiana con il principio di realtà, sapendo che quei valori declinati con questa modalità possono subire, non un tradimento, ma una formulazione originale, comprensibile e accettabile anche da chi credente non è. E aggiungeva: “Questo è il nostro modo di rendere una servizio alla nostra Chiesa”.

De Gasperi e Moro ci hanno lasciato una grande lezione, preziosa per tutti, credenti e non credenti, in tutti i tempi: quando si avviano processi storici nuovi, e oggi non c’è dubbio che siamo in uno di questi casi, occorre starci dentro, a maggior ragione se si ha l’obiettivo di ottenere cambiamenti persino di direzione di marcia. Chi non è a bordo della storia è relegato al ruolo di comparsa o, nel migliore dei casi, e solo se si hanno ragioni ideali significative, della pur nobile testimonianza. Quando partirono “quelli di Strasburgo” per dar vita alla Ceca, non invitarono l’Italia perché non aveva nel suo territorio una realtà paragonabile alla Ruhr. De Gasperi fece tutto il possibile per entrare in partita perché intuì che stava cominciando una storia nuova. Per ciò e per tante ragioni io penso che anche oggi occorra esserci, con dignità e la consapevolezza storica che stanno mostrando sia il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che il presidente Romano Prodi.

 

[La nota è stata diffusa ieri nel tardo pomeriggio dall’Ansa]

Europa, il Vecchio Continente che stenta a raggiungere la propria maturità

Nel giorno in cui le piazze italiane si riempiono di cittadini che chiedono una accelerazione dell’integrazione europea, appaiono ancor più evidenti e ingombranti i nodi irrisolti che ne ostacolano il percorso e che impediscono all’Unione Europea di dare risposte adeguate alle sfide di questo cambio d’epoca che stiamo attraversando, e di ritagliarsi una collocazione significativa sulla scena globale.

Il punto di partenza per cambiare marcia e per una svolta, non può consistere solo in un ripiegamento sulle procedure interne di riforma, avulso dai tempi dettati dal ritmo con cui procede la storia. Gli altri, il Resto del Mondo, ma pure gli attuali Stati Uniti, non stanno ad aspettare che l’Ue completi l’iter di riforme di cui necessita nei vari ambiti. La risposta va data nei tempi che non è, non è più solo, l’Europa a poter fissare, ma che sono determinati da processi più grandi. Se, come ci avverte Mario Draghi, l’Ue vuole rimanere al passo con i tempi, deve riuscire, in un mondo o nell’altro, ad agire come se fosse un solo stato nelle politiche economiche e di bilancio, nella ricerca, nella difesa.

Quest’ultimo tema, la sicurezza, è quello che raccoglie maggiore attenzione a causa sia della guerra in corso in Europa, sia della linea di progressivo disimpegno dalla difesa dell’Europa e di contestuale ritorno al dialogo con la Russia, espressa dalla nuova Amministrazione americana.

Sulla difesa comune abbiamo assistito a un dibattito che ha per molti aspetti,del surreale. Perché le opzioni in mano all’Ue sono in realtà meno di quelle ventilate nel dibattito. Servono una buona dose di realismo e un supplemento di visione. Com’è facilmente constatabile, gli sforzi compiuti per rafforzare la difesa europea, e raccolti nel piano della Commissione  Europea, si possono tradurre solo, per ora e per molti anni a venire, in una maggior capacità di spesa militare degli Stati membri, in parte a debito e in gran parte risultante dal taglio alla spesa per il welfare, le infrastrutture e lo sviluppo civile dei popoli europei. E in un potenziamento degli apparati di difesa nazionali (compreso quello tedesco), mancando le istituzioni e le procedure per il comando di un esercito europeo, per l’utilizzo di un arsenale comune, specie se anche atomico, e addirittura per il reclutamento e la mobilitazione dei cittadini alle armi in caso di nuove crisi, che continuerebbero a vedere nella Nato l’unico strumento di difesa credibile.

E insieme a questa sopravvalutazione degli immediati effetti operativi di una pur alquanto auspicabile difesa europea, si assiste a un preoccupante deficit di visione circa gli obiettivi della difesa comune e, più in generale circa il ruolo dell’Ue nel mondo che sta procedendo verso un nuovo multilateralismo, invocato da tempo dal Resto del Mondo, e ora con l’esplicito consenso degli Stati Uniti, ma con la posizione ancora enigmatica del Regno Unito.

Occorre che noi europei ci interroghiamo di più sul fatto che sono passati 80 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e che l’equilibrio che ne è uscito, oggi appare superato nelle istituzioni internazionali, mentre rimane validissima la Carta della Nazioni Unite.

Il mondo è alla ricerca di un nuovo modello di governance. La stessa iniziativa dei Paesi Brics, pur con qualche stonatura, costituita principalmente dalla Russia,, si propone fondamentalmente di riformare e non di sovvertire l’ordine mondiale. L’orizzonte della difesa europea dev’essere questo. Altrimenti rischia di consumarsi in una annosa faida fratricida nel bassopiano sarmatico, mentre il Resto del Mondo galoppa verso il futuro.

A tal fine non credo aiutino narrazioni che amplificano le colpe di momentanei avversari fino a non riconoscere più in loro razionalità e desiderio di pace, che rischiano di impedire all’Unione Europea, o perlomeno al suo cuore francese, di progettare il tempo successivo alla guerra come quello propizio per costruire una nuova architettura di pace, cooperazione e sicurezza in Europa, e che rischiano infine, di impedire di vedere altre soluzioni al conflitto in corso al di fuori di quella militare, con tutti i rischi e i costi umani ed economici che ciò comporta.

Trump, Musk, Vance: dall’Europa una prima reazione c’è stata

Gli attacchi, ripetuti e scomposti, ricevuti dalla triade oggi al potere negli Stati Uniti daranno un contributo decisivo al faticoso processo di unificazione europea? Questa è la domanda di fondo dalla cui risposta deriverà il futuro non solo dell’Unione ma pure delle singole nazioni europee.

Nel breve volgere di un mese gli Stati Uniti da alleati preminenti ma amici sono divenuti ostili avversari, se non ancora nemici. Non è questo il sentimento di tutto il popolo americano, certo; e non è ancora sicuro che l’attuale momento di avversione nei confronti del Vecchio Continente perduri nel tempo, soprattutto se questa Amministrazione non dovesse riuscire a vincere le presidenziali del 2028.

Ma un mutamento di sensibilità, per così dire, si era già avvertito almeno sin dai tempi della presidenza Obama: questo occorre riconoscerlo. E non solo in ragione del progressivo spostamento di interessi strategici dall’Atlantico al Pacifico, indotto dalla prorompente crescita del Drago cinese registratasi in questo nuovo secolo. È parallelamente cresciuta negli Stati Uniti la sensazione che l’Europa potesse consentirsi un tenore di vita superiore a quello medio degli americani e soprattutto di quelli meno fortunati grazie ad un sistema di welfare finanziato con risorse economiche non impiegate nella Difesa, di fatto invece a carico del contribuente yankee attraverso il finanziamento della NATO. La richiesta che condusse alla decisione di elevare al 2% del PIL di ogni Paese membro il contributo alle spese dell’Alleanza Atlantica nasceva da quella sensazione via via mutatasi in ragionata considerazione prima e in astiosa rivendicazione poi.

Non contava il fatto che la crisi finanziaria, e poi economica, del 2007/8, quella dei cosiddetti subprime, fosse stata dovuta a errori strutturali introdotti nel sistema creditizio statunitense come l’abolizione del Glass-Steagall Act (negli anni novanta, presidenza Clinton) e che avesse colpito in maniera durissima l’Europa tutta. Contava solo il fatto che la ripresa americana necessitava di una potente immissione di risorse, che quindi dovevano essere impiegate in casa propria e non altrove, e dunque non più – non più in quella dimensione – in Europa, al netto di ogni ulteriore (e comunque ben presente) considerazione geopolitica.

Tutto questo per dire che le accuse di Trump, per quanto sgradevoli e irrispettose hanno avuto un’incubazione lunga, almeno ventennale. Quando sostiene che “la UE è stata creata solo per fregarci”, con tipica volgarità yankee The Donald semplifica in maniera esemplare il pensiero al quale sono ormai approdati molti americani, anche di origini europee. E quando il suo vice, JD Vance, alla Conferenza di Monaco si presenta annunciando all’esterrefatto uditorio che “è cambiato lo sceriffo in città” e che quindi da ora in avanti “l’Europa deve fare grandi progressi verso la capacità di difendersi da sola”, non solo conferma il rude linguaggio del suo capo ma se possibile lo indurisce in quanto lo proietta in avanti: lui ha 40 anni in meno del Presidente, ciò significa che la nuova generazione politica a stelle e strisce, che ha vissuto in età giovanile il degrado indotto dalla globalizzazione in così larga parte della società americana (così ben narrato nel suo bestseller Elegia americana), quanto meno quella che si è appassionata all’idea del Make America Great Again, nutre un forte risentimento verso il mondo esterno e verso quello europeo in particolare, colpevole – oltre che di un declino etico assai grave – di un livello di vita troppo elevato per quelle che sono le sue effettive possibilità economiche: quindi, adesso, “arrangiatevi”.

Qualcuno lo ha definito un “elettroshock”: di certo è una di quelle sferzate che, per quanto eccessive, non possono non porre a chi le riceve qualche interrogativo di fondo. E dunque, di nuovo, saprà l’Europa trasformare questa sfida d’oltreoceano in una concreta opportunità di crescita? Il Libro bianco sulla Difesa è una prima risposta. Ma altre, in altri ambiti, dovranno esservene. E certo non fra troppo tempo. A cominciare da quelle ai ventilati dazi commerciali.

 

Dibattito | In piazza, per l’Europa di De Gasperi

Foto di Gerd Altmann da Pixabay
Foto di Gerd Altmann da Pixabay

La Democrazia Cristiana partecipa oggi a Roma al raduno “Una Piazza per l’Europa”, per ribadire il proprio impegno a favore di un’Europa politicamente unita, portatrice di pace e dotata di una difesa comune.

L’Unione Europea, così com’è oggi, rischia di essere percepita come una sovrastruttura burocratica e inefficace, priva di un’anima politica capace di incidere realmente sullo scenario internazionale. Questa non era la visione di Alcide De Gasperi, che già nel 1951, davanti all’Assemblea del Consiglio d’Europa, avvertiva:

“Se noi costruiremo soltanto amministrazioni comuni, senza una volontà politica superiore vivificata da un organismo centrale, nel quale le volontà nazionali si incontrino, si precisino e si animino in una sintesi superiore – noi rischiamo che questa attività europea appaia, al confronto della vitalità nazionale particolare, senza calore, senza vita ideale; potrebbe anche apparire ad un certo momento una sovrastruttura superflua e forse anche oppressiva”.

Oggi purtroppo l’Europa sembra proprio così: una macchina burocratica senza una vera politica estera comune, priva di una strategia di sicurezza condivisa, incapace di rispondere alle grandi sfide globali. Eppure, mai come oggi sarebbe necessario che l’Europa parlasse con una sola voce. La guerra in Ucraina, le crisi migratorie, le tensioni in Medio Oriente dimostrano che il vecchio continente deve smettere di essere spettatore e diventare protagonista della propria storia.

Alcide De Gasperi fu tra i primi a comprendere che la difesa dell’Europa non poteva essere affidata a una somma di eserciti nazionali, ma doveva passare attraverso la creazione di una difesa comune. Nel suo discorso all’Assemblea del Consiglio d’Europa del 1951, sottolineava: “La condizione essenziale per una resistenza esterna efficace è in Europa. È in Europa la difesa interna contro una funesta eredità di guerre civili […] Noi siamo consapevoli di doverci salvare e con noi il nostro patrimonio di civiltà comune e di esperienza secolare”.

De Gasperi vedeva nella Comunità Europea di Difesa uno strumento di pace, non di guerra, un’istituzione che avrebbe consolidato l’unione tra i popoli europei e impedito il ripetersi delle tragedie del passato. Questa non era solo un’idea utopica, ma una strategia concreta per garantire la sicurezza collettiva e superare le divisioni tra gli Stati membri.

L’Europa sta rischiando seriamente di sbagliare strada: anziché costruire una difesa comune con una direzione politica unitaria, ha dato il via a un enorme aumento delle spese militari nazionali senza un reale coordinamento. Come ricordava De Gasperi nel 1952: “Una vera unità organica dell’esercito non è possibile senza una graduale unità politica, la quale a sua volta può resistere soltanto se è contemporanea ad un processo di unificazione economica”.

Ciò significa che senza un governo politico europeo in grado di prendere decisioni strategiche unitarie, qualsiasi difesa comune sarebbe solo un’illusione. Oggi, invece, l’Europa investe miliardi nel riarmo senza nemmeno definire una dottrina strategica comune. Questo è un rischio enorme: si potrebbe finire per avere una moltiplicazione degli arsenali senza un’effettiva capacità di azione unitaria.

Nei Paesi come l’Italia, che non sono riusciti a raggiungere il 2% del PIL in spese per la difesa, è fondamentale poter spendere di più per acquisire capacità operative essenziali, sia per la sicurezza nazionale sia per contribuire alla NATO. Tuttavia, in altri Paesi le risorse mancanti non sono così tante, e non va trascurato il rischio di un riarmo indiscriminato e destabilizzante. Non serve un riarmo dei singoli Stati, ma una deterrenza europea credibile e coordinata.

Un altro punto chiave della visione di De Gasperi riguarda il ruolo dell’Europa nell’ambito della sicurezza globale. L’idea di una difesa comune non doveva sostituire la NATO, ma neppure esserne un semplice duplicato subordinato agli Stati Uniti. Lo stesso De Gasperi dichiarava nel 1951:

“Se la NATO vuol dire difesa collettiva fondata sulla leale esecuzione di un Patto, l’esercito europeo significa la pace garantita strumentalmente e strutturalmente; fondata non solo su di un trattato, ma sulla organica eliminazione di ogni possibilità di ricorrere alla forza fra i partecipanti”.

Purtroppo i decenni passati non hanno dato frutti e l’Unione Europea resta dipendente dalla NATO per la propria difesa, senza una reale autonomia strategica. Il rischio è che le decisioni europee in materia di sicurezza siano sempre subordinate agli equilibri interni all’Alleanza Atlantica o, peggio ancora, ai cambiamenti repentini di rotta dell’alleato principale, anziché rispondere alle reali esigenze del continente. Un rischio ancora più grande, oggi: cosa succederebbe alla difesa Europea se gli Stati Uniti uscissero dalla Nato? Qualche mese fa poteva sembrare fantapolitica, ora è uno scenario da considerare.

Oggi siamo di fronte a un momento decisivo per il futuro della sicurezza europea. Le crisi geopolitiche globali dimostrano che non possiamo più permetterci di essere solo spettatori, né di affidarci esclusivamente alla protezione americana. È arrivato il momento di riprendere in mano il sogno di De Gasperi e degli altri Padri Fondatori.

Per questo, la Democrazia Cristiana aderisce a “Una Piazza per l’Europa”: per chiedere un’Europa capace di difendersi, ma anche di costruire la pace, con una politica estera autonoma e una difesa comune realmente efficace. Non possiamo più aspettare.

ACI Vallelunga e FIA celebrano eccellenza BAT Italia in sicurezza stradale

Roma, 14 mar. (askanews) – Presso il Centro di Guida Sicura ACI-SARA di Roma (Vallelunga), si è celebrata una tappa importante nel campo della sicurezza stradale: BAT Italia è la prima azienda in Italia ad essere accreditata con il “FIA Road Safety Index”, un programma internazionale di certificazione che consente alle aziende di ottenere un rating sulla sicurezza stradale e di misurarne l’impatto nella società.

Attraverso il FIA Road Safety Index le aziende possono dimostrare, in risposta alle recenti raccomandazioni internazionali sulla sicurezza stradale, come stanno controllando l’impatto sulla sicurezza stradale nelle loro attività legate al trasporto. Identificando aree di miglioramento continuo. Progettato sulla base di un impegno a lungo termine. La metodologia del FIA Road Safety Index offre un approccio sistematico per identificare, misurare e migliorare l’impronta sulla sicurezza nella loro catena produttiva.

“Il settore privato ha interessanti opportunità di facilitare l’introduzione di alti standard di sicurezza, per proteggere non solo i propri dipendenti, ma anche le comunità locali dove le aziende operano. Eventi come quello promosso da ACI Vallelunga oggi nel dare visibilità all’esperienza di BAT Italia, la prima azienda italiana a raggiungere a massimo punteggio del FIA Road Safety Index, sono fondamentale per riconoscere pratiche virtuose e trasparenti nel mondo privato. Ci auguriamo che il FIA Road Safety Index possa aiutare progressivamente a costruire una cultura della sicurezza stradale, unico modo per diminuire l’incidentalità stradale in modo strutturale e permanente”. È quato affermato da Luca Pascotto, responsabile sicurezza stradale, FIA.

“BAT Italia pone da sempre le sue persone al centro della propria strategia aziendale, promuovendo un ambiente di lavoro sicuro e adottando numerose iniziative a supporto del benessere di ciascun dipendente. In questa ottica, consapevoli della responsabilità derivante da un parco auto che vede oltre 250 dei dipendenti utilizzare vetture aziendali, BAT Italia ha reso obbligatoria la partecipazione a corsi sulla sicurezza stradale, un passo fondamentale per garantire una mobilità sicura e sostenibile in linea con i valori dell’azienda. Questo percorso di impegno e responsabilità ha raggiunto un nuovo apice con il recente riconoscimento della FIA: il fatto di essere la prima azienda italiana ad aver ottenuto la prestigiosa certificazione FIA Road Safety Index con il punteggio massimo in tutte le categorie valutate è la convalida dell’efficacia e validità del percorso intrapreso, che si distingue per la sua peculiarità nel panorama nazionale. Questo riconoscimento ci sprona a proseguire con rinnovato impegno nel nostro percorso di attenzione e cura verso le nostre persone e la loro sicurezza”, ha dichiarato Greta Autieri, Head of Talent, Culture & Inclusion BAT Italia.

“Siamo orgogliosi di aver ospitato oggi questa celebrazione, che segna un passo significativo per BAT Italia, ma anche per il nostro Paese, nel riconoscere l’importanza della sicurezza stradale. La certificazione FIA Road Safety Index è un esempio concreto di come il settore privato possa impegnarsi nella costruzione di un ambiente più sicuro per tutti. Siamo felici di vedere un’azienda come BAT Italia impegnarsi in questo percorso e di contribuire a diffondere questa cultura”, ha sottolineato inoltre Alfredo Scala, Direttore Generale ACI Vallelunga.

Alla cerimonia hanno partecipato numerose aziende di spicco, tra cui Abbott, IVS Italia, Thales Alenia, We Build Group, BloomFleet SpA, Gruppo API IP, Lux Vide, Philipp Morris Italia Srl, Honda Motor Europe Ltd., FareImpresaRoma, Associazione Guida Sicura Italia, oltre alla Polizia di Stato.

Al termine della celebrazione, i partecipanti hanno preso parte a delle esperienze di guida sicura, con tutti gli spostamenti nelle aree di guida effettuati grazie alla navetta elettrica Tecnobus.

Risultati e classifica serie A, Genoa scatto salvezza

Roma, 14 mar. (askanews) – Questi i risultati e la classifica di serie A dopo Genoa-Lecce 2-1

29esima giornata Genoa-Lecce 2-1, sabato 15 marzo ore 15 Monza-Parma, Udinese-Verona, ore 18 Milan-Como, ore 20.45 Torino-Empoli, domenica 16 marzo ore 12.30 Venezia-Napoli, ore 15 Bologna-Lazio, Roma-Cagliari, ore 18 Fiorentina-Juventus, ore 20.45 Atalanta-Inter

Classifica: Inter 61, Napoli 60, Atalanta 58, Juventus 52, Lazio 51, Bologna 50, Roma 46, Fiorentina 45, Milan 44, Udinese 40, Torino, Genoa 35, Como 29, Verona, Cagliari 26, Lecce 25, Parma 24, Empoli 22, Venezia 19, Monza 14.

30esima giornata sabato 29 marzo ore 15 Como-Empoli, Venezia-Bologna, ore 18 Juventus-Genoa, ore 20.45 Lecce-Roma, domenica 30 marzo ore 12.30 Cagliari-Monza, ore 15 Fiorentina-Atalanta, ore 18 Inter-Udinese, ore 20.45 Napoli-Milan, lunedì 31 marzo ore 18.30 Verona-Parma, ore 20.45 Lazio-Torino,

Tajani: Canada tra possibili Paesi del piano italiano contro i dazi

Quebec, 14 mar. (askanews) – Sui dazi “è inutile fasciarsi la testa prima che succedano le cose, bisogna studiare strategie per poter tutelare il mondo imprenditoriale italiano e il giorno 21 (marzo, ndr) presenteremo la strategia del Ministero che ha la responsabilità anche del commercio internazionale per affrontare l’emergenza” e “individuare alcune scelte che possono essere fatte per recuperare spazi di mercati”: “non è un caso che tra i Paesi che valuteremo e indicheremo come potenziali territori dove incrementare l’export ci sarà anche il Canada”. È quanto ha detto oggi il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, durante una tavola rotonda con gli imprenditori italiani in Canada.

Il Canada è un Paese “molto interessante”, noi “siamo già il secondo interlocutore dopo la Germania”, ha ricordato Tajani, precisando che “questo significa che c’è un terreno fertile”. E’ dunque “un paese che stiamo seguendo con attenzione, dove si può esportare di più”. D’altra parte, ha sottolineato il ministro, “siamo assolutamente convinti che si debba continuare a lavorare molto fuori dai nostri confini sia attraverso un incremento dell’esportazione sia attraverso un incremento dell’internazionalizzazione delle nostre imprese, che è il miglior sistema per evitare la delocalizzazione”.

Secondo Tajani bisogna “avere sempre obiettivi ambiziosi” e “lavorare per scongiurare effetti dannosi che possono esserci da una possibile guerra dei dazi, che per noi italiani certamente non è qualche cosa di positivo”. “Lavoreremo intensamente per cercare di permettervi di incrementare il vostro giro d’affari ma anche per invogliare altre imprese italiane a venire da voi”, ha quindi detto Tajani, rivolgendosi agli imprenditori italiani e assicurando loro che il governo continua a sostenerli in modo da “poter operare nel migliore dei modi in questo Paese”.

Tajani ritiene che in America “si possa cercare di evitare una situazione molto negativa per noi se aumentiamo i nostri investimenti là e le nostre importazioni, cercando di continuare con le esportazioni che essendo di alta qualità difficilmente potranno essere messe a un angolo dai consumatori che cercano quella qualità, per cui pagare qualche dollaro in più non cambia”. “Detto questo nessuno prende sotto gamba le conseguenze di una possibile guerra commerciale, dobbiamo soltanto metterci al riparo e individuare strategie che tutelino il vostro lavoro”, ha insistito il ministro, che si è detto “assolutamente convinto che la qualità è il nostro miglior strumento per vincere anche le sfide con i dazi.

Ue, Meloni ancora in forse a call "volenterosi", irritata caso Delmastro

Roma, 14 mar. (askanews) – “La riflessione è ancora in corso”. Così, ancora questa sera, dallo staff di Giorgia Meloni viene risposto a chi chiede se la premier abbia deciso di partecipare alla riunione in videoconferenza convocata per domani mattina dal primo ministro britannico Keir Starmer.

Il dubbio, come veniva spiegato nei giorni scorsi, riguarda l’agenda del summit: se si parla di difesa europea in senso ampio parteciperà, se invece l’unico tema sarà l’organizzazione di una eventuale forza europea da inviare in Ucraina – a cui è contraria – si sfilerà. Del resto, su quest’ultimo dossier, al vertice militare di Parigi di martedì scorso l’Italia è stata rappresentata dal generale Luciano Portolano, ma solo nella veste di “osservatore”. Alla fine però, è la sensazione che si percepisce, la presidente del Consiglio potrebbe collegarsi, non foss’altro che per restare agganciata al treno franco-britannico pur ribadendo la convizione che una forza di peace-keeping europea, senza la bandiera Onu, sarebbe la soluzione “più complessa e meno efficace”. Le diplomazie sono ancora al lavoro per cercare una convergenza sull’ordine del giorno in cui – secondo quanto si apprende da fonti di governo – sarebbero state accolte alcune richieste italiane.

Questa mattina Meloni è stata in visita a Torino, prima agli Special Olympics Winter Games (kermesse riservata ad atleti con disabilità intellettive) poi alla Argotec, azienda italiana attiva nel settore dell’aerospazio. “Penso in grande per l’Italia”, ma per raggiungere gli obiettivi “non ci sono scorciatoie, bisogna fare tutto il percorso”, ha detto ai dipendenti la premier. Che a distanza ha seguito l’evolversi della situazione del maltempo in Toscana ed Emilia-Romagna – assicurando “ogni supporto necessario” – e, con una certa irritazione, il nuovo caso Delmastro. Il sottosegretario alla Giustizia, in un colloquio riportato da ‘Il Foglio’, ha sollevato dei dubbi sulla riforma del sistema giudiziario, in particolare definendo un “errore strategico” il doppio Csm. Dichiarazioni poi precisate, anche se il quotidiano ha confermato pubblicando l’audio. La “batteria” di Fdi si è mobilitata con l’invio di dichiarazioni a sostegno di Delmastro, mentre le opposizioni, Pd in testa, ne chiedono le dimissioni. Sulla vicenda la premier non si è espressa, ma chi ci ha parlato ha rilevato la sua irritazione per un nuovo ‘scivolone’ che mina l’immagine di coesione della maggioranza, in questi giorni già messa a dura prova dalle posizioni della Lega sulla guerra in Ucraina e sul piano “ReArm Europe” della Commissione europea.

Su questo, dopo il “franco” confronto di ieri con il ministro Giorgetti, il governo è al lavoro per cercare di arrivare a una risoluzione unitaria di maggioranza martedì al Senato, dopo le comunicazioni della premier in vista del Consiglio europeo.

Situazione stabile per il Papa, si diradano le comunicazioni

Roma, 14 mar. (askanews) – La salute del Papa è stabile e quindi d’ora in poi le comunicazioni sulla sua situazione clinica si diraderanno.

A partire dal bollettino di questa sera che, a differenza di quanto annunciato, non c’è stato. Un fatto, questo, “positivo” perchè certifica “la stabilità” del quadro clinico del pontefice ad un mese dal suo ricovero. A renderlo noto la Sala stampa della Santa sede che ha anche fatto sapere che gli stessi bollettini saranno diradati e non più diffusi ogni due gorni e non ci saranno più comunicazioni mattutine su come il Papa ha passato la notte nella sua stanza dell’Ospedale Gemelli, in cui è ricoverato dal 14 febbraio scorso.

Una situazione, anche questa informativa, che viene interpretata in Vaticano come “positiva” perchè racconta un quadro clinico che sembra ormai avviato alla stabilizzazione anche se, sui tempi di dimissione del Pontefice non si fanno date e “la sua uscita non è ancora in programma”. “Si tratta certamente, comunque, di tempi lunghi vista anche la risposta che deve dare una persona di 88 anni”, si fa notare.

Terna presenta Piano sviluppo 2025-2034 con 23 mld di investimenti

Roma, 14 mar. (askanews) – Terna presenta il Piano di Sviluppo 2025-2034, annunciando oltre 23 miliardi di euro di investimenti nei prossimi dieci anni, un ammontare in crescita del 10% rispetto al precedente Piano, con l’intento di perseguire gli obiettivi nazionali ed europei di transizione energetica, indipendenza, resilienza ed efficienza del sistema elettrico.

Gli interventi presenti nel Piano di Sviluppo consentiranno un significativo incremento della capacit di scambio di energia tra zone di mercato, raggiungendo circa 39 GW rispetto agli attuali 16 GW, con un aumento del 22% rispetto al precedente Piano. In aggiunta, il Piano punta all’aumento della capacit di trasporto con l’estero di circa il 40% rispetto ai valori attuali oltre a dare un forte impulso alla necessit per l’Italia di raggiungere l’efficienza energetica, come spiega l’amministratore delegato e direttore generale, Giuseppina Di Foggia: “In accordo al Pniec e agli scenari energetici 2024, sono previsti 65 GW da rinnovabili entro il 2030 e 94 GW entro il 2035, di cui 43 GW connessi alla rete di trasporto nazionale. Tutto questo per raggiungere s gli obiettivi di decarbonizzazione, ma anche per rendere indipendente, dal punto di vista energetico, il nostro paese rispetto agli altri paesi, in particolare rispetto al gas che adesso pesa sui costi dell’energia per l’Italia che un paese importatore prevalentemente”.

Gli interventi previsti dal Piano puntano a tre necessit: sviluppare infrastrutture abilitanti e innovative; risolvere le congestioni locali e rispondere in modo efficiente a tutte le richieste di connessione alla rete attraverso la definizione di un nuovo modello, la Programmazione Territoriale Efficiente.

Un Piano con un ammontare di investimenti importante, come aggiunge il ministro per l’Ambiente e la sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin: “Ventitre miliardi sono una cosa importante, perch sono l’ossatura dell’energia nazionale, perch se noi non abbiamo l’ossatura della rata noi non riusciamo a soddisfare quella che la domanda dei cittadini e delle imprese”.

Tra gli interventi di rete, nel Piano previsto che il Tyrrhenian Link, il collegamento di rete sottomarino che unir la Sicilia alla Campania e alla Sardegna, venga consegnato nel 2027 per il ramo est e nel 2028 per il ramo ovest. Per l’Adriatic Link, il collegamento tra Abruzzo e Marche, l’entrata in esercizio prevista per il 2029.

Infine per quanto riguarda le interconnessioni con l’estero, il Piano conferma il Sa.Co.I.3, progetto di ammodernamento e potenziamento dell’attuale interconnessione tra Sardegna, Corsica e Toscana.

Ex Ilva, verso uno slittamento per scelta dell’offerta d’acquisto

Roma, 14 mar. (askanews) – Servirebbe ancora qualche giorno per l’individuazione della migliore offerta per l’acquisto degli stabilimenti dell’ex Ilva. Il termine di oggi, 14 marzo, indicato anche dal ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ai sindacati, per la scelta dell’offerta tra le tre pervenute, potrebbe slittare alla prossima settimana (almeno per l’ufficializzazione delle decisione). Fino alla mezzanotte di oggi, infatti, le aziende potrebbero presentare rilanci e aggiornamenti ci sarebbero stati anche nelle ultime ore. I commissari avrebbero quindi bisogno di un surplus di tempo per esaminare nel dettaglio la documentazione pervenuta.

Sul tavolo le offerte per l’acquisto dell’intero complesso degli stabilimenti dell’ex Ilva presentate dai tre colossi nella produzione dell’acciaio: la società dell’Azerbaijan Baku Steel Company, l’indiana Jindal e Bedrock Industries che fa capo ad un fondo statunitense. Le prime due, al momento, sarebbero quelle ritenute più accreditate per investimenti proposti, garanzie occupazionali e piano di sostenibilità. Con Baku in pole position. Ma valutazioni diverse sono sempre possibili. Perderebbe quota, a quanto si apprende, l’ipotesi della cordata mista Baku-Jindal, che presenterebbe criticità operative.

Il governo sta anche lavorando alla norma che permetterebbe il mantenimento della partecipazione pubblica in quota di minoranza nella nuova compagine societaria, una richiesta questa sostenuta dai sindacati che vedono nel coinvolgimento dello Stato una garanzia per l’occupazione e il processo di decarbonizzazione. Si tratterebbe di una partecipazione molto inferiore al 38% che Invitalia detiene in Acciaierie. Ma anche questo passaggio dipenderà dall’offerta che sarà selezionata.

Difesa Ue, Gentiloni: RearmEu è primo importantissimo passo

Roma, 14 mar. (askanews) – Sul piano RearmEu proposto dalla presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen “siamo nell’ambito di un primo passo che è stato però importantissimo, ha rotto un tabù, che era quello di dare un finanziamento comune” per la difesa europea, tant’è che “attualmente l’agenzia di difesa europea ha in dotazione 2,5 miliardi e ora si passa a 150 miliardi”. Lo ha detto l’ex premier ed ex commissario europeo agli affari economici Paolo Gentiloni intervenendo, all’università Luiss, alla presentazione del libro “Governare le fragilità” di Roberto Garofoli e Bernardo Giorgio Mattarella.

Secondo Gentiloni, però, è essenziale procedere, così come successo con la vicenda Covid, con un fondo di Grants, “che sarebbe un incentivo ancora maggiore, per i paesi membri, per andare verso una difesa comune, più incoraggiante che non solo i prestiti”.

G7, tra Usa e alleati nessun vincitore: accordo di compromesso

La Malbaie (Canada), 14 mar. (askanews) – Accordo di compromesso, in Canada, tra i ministri degli Esteri del G7. Dopo due giorni di lavoro e un confronto serale tra gli sherpa a poche ore dalla chiusura, i capi della diplomazia dei Paesi membri sono riusciti a evitare il rischio di una spaccatura, ipotesi avanzata ieri da fonti presenti a La Malbaie, sede della ministeriale, e rilanciata da alcuni organi di stampa. La dichiarazione finale concordata al termine della riunione è la sintesi di una mediazione diplomatica che, nella partita giocata al tavolo dei colloqui dagli Stati Uniti e gli alleati del Gruppo, non ha sortito né vincitori né vinti. Il testo, rivisto nella tarda serata di ieri, cede alle pressioni europee e canadesi da una parte, a quelle di Washington dall’altra rispettivamente su Ucraina e Medio Oriente. Un risultato accolto comunque con soddisfazione dalla presidente di turno, la ministra Melanie Joly, che al termine dei lavori ha sottolineato la “forte unità” del Gruppo sui temi affrontati.

Nella sezione dedicata alla guerra in Ucraina, Washington ha dovuto cedere alle pressioni degli alleati sul linguaggio da adottare a proposito di un chiaro sostegno “all’integrità territoriale” del Paese, un passaggio che la nuova amministrazione di Donald Trump, rappresentata dal segretario di Stato Marco Rubio, avrebbe voluto evitare. La dichiarazione finale ha così riportato “l’incrollabile sostegno” a Kiev, “nella difesa della sua integrità territoriale e del suo diritto a esistere, nonché della sua libertà, sovranità e indipendenza”. Il documento “invia un chiaro messaggio a favore di una pace giusta”, in linea con la carta dell’Onu, ha sottolineato il ministro degli Esteri Antonio Tajani al termine dell’incontro, ricordando che il testo chiede anche la liberazione dei prigionieri politici e la restituzione a Kiev dei bambini ucraini attualmente in Russia.

I ministri degli Esteri hanno accolto con favore gli sforzi in corso per raggiungere una tregua, in particolare l’incontro dell’11 marzo tra Stati Uniti e Ucraina a Gedda, ma hanno chiesto alla Russia “di ricambiare accettando un cessate il fuoco a parità di condizioni e attuandolo pienamente”. Una formulazione su cui si è lavorato fino all’ultimo. In una bozza preliminare del testo, rilanciata dai media, infatti si chiedeva a Mosca di accettare il cessate il fuoco “senza condizioni”. “Mi pare una richiesta politicamente saggia, non c’è nessun arretramento su chi è l’aggressore e su chi è l’aggredito, ma se vogliamo porre fine alla guerra dobbiamo fare in modo che la Russia accetti il cessate fuoco”, ha commentato Tajani. Mentre Rubio – con cui il ministro italiano ha avuto un incontro bilaterale durato poco meno di un’ora durante il quale l’Italia ha chiesto un dialogo sui dazi – ha espresso “cauto ottimismo” sulla tregua.

Ma se Washington ha dovuto cedere sull’integrità territoriale ucraina, gli alleati hanno dovuto fare buon viso a cattivo gioco sulle posizioni dell’amministrazione Trump sul Medio Oriente. Nessun riferimento alla soluzione dei due popoli e due Stati figura infatti nella dichiarazione finale, così come fortemente preteso da Rubio. Il passaggio era invece previsto in una bozza preliminare, prima di essere eliminato nella versione approvata dai ministri. Nel testo definitivo si sottolinea invece “l’imperativo di un orizzonte politico per il popolo palestinese, raggiunto attraverso una soluzione negoziata al conflitto israelo-palestinese che soddisfi le legittime esigenze e aspirazioni di entrambi i popoli e promuova pace, stabilità e prosperità globali in Medio Oriente”. Il mancato riferimento non modifica però la posizione italiana che, ha sottolineato Tajani, “non cambia assolutamente”.

Frutto di un tenace lavoro di mediazione è anche il risultato raggiunto sulla Cina e sul contrasto alle cosiddette “flotte ombra”, a cui è stata dedicata una dichiarazione a parte. Adottando un linguaggio fermo, come richiesto dagli americani, i ministri si sono detti preoccupati dall’accumulo di materiale militare da parte di Pechino e dal “continuo e rapido aumento dell’arsenale nucleare cinese”. I capi della diplomazia hanno così chiesto alla Cina di impegnarsi in “discussioni strategiche sulla riduzione del rischio” e di “promuovere la stabilità tramite la trasparenza”.

Superando le resistenze degli Stati Uniti, invece, i ministri hanno infine invitato gli 8 Paesi nordici e baltici (Danimarca, Estonia, Finlandia, Islanda, Lettonia, Lituania, Norvegia, Svezia), “e possibilmente altri”, a unirsi ai membri del G7 in “una Shadow Fleet Task Force per migliorare il monitoraggio e il rilevamento e per limitare in altro modo l’uso di flotte ombra impegnate in attività illegali, pericolose o pericolose per l’ambiente, basandosi sul lavoro di altri attivi in questo settore”. La Task Force costituirà una risposta degli Stati partecipanti all’appello dell’Organizzazione marittima internazionale per “promuovere azioni volte a prevenire operazioni illegali nel settore marittimo da parte di flotte ombra e dei loro stati di bandiera, comprese operazioni illegali allo scopo di eludere le sanzioni”. (di Corrado Accaputo)

Auto, produzione vetture in Italia sprofonda a gennaio: -63,4%

Roma, 14 mar. (askanews) – A gennaio in Italia la produzione di autovetture è collassata a 10.800 unità, il 63,4% in meno rispetto allo stesso mese di un anno prima: lo riferisce l’Anfia, Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica. Con un comunicato, l’associazione aggiunge che in base ai dati Istat, la produzione dell’industria automotive italiana nel suo insieme ha registrato un calo del 25,3% rispetto a gennaio 2024.

“Anche l’apertura del nuovo anno si conferma in pesante ribasso per l’indice della produzione automotive italiana, che registra ancora una flessione a doppia cifra (-25,3%)”, rileva Gianmarco Giorda, Direttore Generale di Anfia.

“D’altra parte, mantengono il segno meno sia l’indice della fabbricazione di autoveicoli (-37%), complice il forte calo, -63,4%, registrato, secondo i dati preliminari di Anfia dalla produzione di autovetture, per un totale di circa 10.800 unità prodotte, sia l’indice della produzione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori (-15,4%)”.

“Il ‘Piano d’azione per l’Automotive’ presentato lo scorso 5 marzo dalla Commissione europea ci lascia purtroppo insoddisfatti e non risponde pienamente alle necessità dell’industria in questo momento critico per tutto il settore automotive europeo, tralasciando alcuni punti essenziali come la messa in campo di misure a salvaguardia della competitività delle nostre imprese, in primis per riequilibrare i costi dell’energia rispetto a Paesi competitor come Usa e Cina”, prosegue Giorda.

“Per affrontare seriamente la gravità della situazione attuale, serve un piano che, al di là delle linee guida e delle raccomandazioni, preveda azioni concrete, date certe e importi allocati per i vari interventi da programmare, tra cui anche, in nome dell’obiettivo della decarbonizzazione, un piano almeno decennale di rinnovo del parco circolante auto, che in Europa ha un’età media di 12,5 anni ed è quindi ad alte emissioni”.

Guardando ai singoli comparti produttivi del settore, l’indice della fabbricazione di autoveicoli2 (codice Ateco 29.1) registra una variazione tendenziale negativa del 37% a gennaio 2025; quello della fabbricazione di carrozzerie per autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (codice Ateco 29.2) cresce del 7% nel mese, e quello della fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori3 risulta in calo del 15,4%.

A gennaio-novembre 2024 (ultimo dato disponibile), l’export di autoveicoli (autovetture e veicoli industriali nuovi) dall’Italia vale 16,4 miliardi di Euro, mentre l’import vale 33,7 miliardi di Euro. Gli Stati Uniti rappresentano, in valore, il primo Paese di destinazione dell’export di autoveicoli dall’Italia, con una quota del 19%, seguiti da Germania (15,4%) e Francia (11,3%).

Nello stesso periodo, dice ancora l’Anfia, l’export della componentistica automotive vale 23 miliardi di Euro, con un saldo positivo di 6,4 miliardi di euro. Il fatturato del settore automotive nel suo complesso presenta una flessione del 14,3% a dicembre (ultimo dato disponibile), a causa di una componente interna in calo del 17% e di una componente estera a -11,4%. Nell’intero 2024, il fatturato cala invece del 14,7% (-16,9% il fatturato interno e -12,6% quello estero).

Infine, il fatturato delle parti e accessori per autoveicoli e loro motori presenta una variazione tendenziale negativa del 18% a dicembre (-27,3% la componente interna e -8,1% la componente estera). Nel periodo gennaio-dicembre 2024, l’indice del fatturato di questo comparto registra un decremento del 14,4%, con un calo del 24,3% della componente interna e del 2,3% della componente estera. (fonte immagine: Anfia).

Intelligenza del mare per Padiglione Italia in Biennale Architettura

Milano, 14 mar. (askanews) – Dal 10 maggio al 23 novembre 2025, alle Tese delle Vergini dell’Arsenale a Venezia, le riflessioni architettoniche, scientifiche e culturali sul mare saranno le protagoniste di “Terrae Aquae. L’Italia e l’intelligenza del Mare”, titolo del progetto espositivo del Padiglione Italia alla 19. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e curato da Guendalina Salimei.

La partecipazione italiana è dedicata a un Mediterraneo allargato ai vicini oceani: la centralità del rapporto strutturale tra l’acqua e la terra, tra naturale e artificiale, tra infrastruttura e paesaggio, tra città e costa, incide sull’identità del Paese e sui delicati equilibri tra ambiente, uomo, cultura ed economia che devono essere sia tutelati nella loro integrità, sia ri-progettati per quell’imprescindibile adattamento a un futuro pervaso da nuove pressanti esigenze. Guardare l’Italia dal mare implica un cambiamento di prospettiva, impone la necessità di ripensare il progetto del confine tra terra e acqua come sistema integrato di architetture, infrastrutture e paesaggio.

“Il mare: è questa da sempre la proiezione naturale dell’Italia, sin dai primordi della civiltà prima che i coloni greci approdassero sulle nostre coste per costruire le loro città. Un carattere geografico che ci ha sempre contraddistinto, e che a Venezia, massima espressione di sapienza e bellezza, ha trovato la propria sintesi. Giusto quindi che il Padiglione Italia alla Biennale di Architettura 2025 rifletta sul nostro rapporto con il mare: ripensare e progettare in modo sostenibile le nostre coste, tenendo conto di sfide globali e urgenti, è la chiave del futuro della Nazione”, ha detto il ministro della Cultura Alessandro Giuli.

“L’Italia – ha aggiunto il presidente della Biennale di Venezia, Pietrangelo Buttafuoco – è al centro del Mediterraneo, bagnata e benedetta da tre diverse acque, sino a poco più di un secolo e mezzo fa nel suo destino c’era ancora il mare. Abbiamo dimenticato di avere il Mediterraneo intorno, immaginandoci e assimilandoci, come collettività, a esperienze forse virtuose, efficienti, produttive, ma senza mare. In cui è difficile identificarsi nel senso più profondo, perché non sono le nostre radici e i nostri paesaggi. Ribaltare la prospettiva, guardando l’Italia dall’acqua, e non l’acqua dall’Italia, è un esercizio che Guendalina Salimei ci invita a fare, immersi in onde virtuali a osservare le proposte che vengono dal mare, per il mare. Un luogo, Il Mediterraneo. Una Soluzione, Il Mediterraneo”.

“In linea con il tema della 19esima Mostra Internazionale di Architettura – ha spiegato la curatrice Salimei – condividiamo l’idea che sia possibile mettere in gioco molteplici forme di intelligenza coordinate tra loro nell’elaborazione di nuove strategie che possano salvare le coste italiane e dei paesi che si siano messi all’ascolto dei messaggi del Padiglione Italia. L’Architettura, come disciplina sistemica, è chiamata in causa per elaborare visioni del mondo e, proprio per la sua indiscutibile capacità di comprendere le relazioni tra le parti, e tra le parti e il tutto, deve scendere in prima linea per poter mettere in campo energie cariche di creatività ed empatia. Per far questo è necessario riferirsi ai deep data, ovvero a quell’insieme di conoscenze approfondite e specifiche – spesso nascoste o poco note – generate da individui diversi, che possono fornire punti di vista e soluzioni inedite capaci di aprire a un dibattito proiettato verso azioni future”. La mostra accoglierà gli elaborati di singoli e gruppi, sia affermati sia emergenti, innescando un confronto intergenerazionale, interculturale e senza distinzioni di genere in cui passato e presente verranno accomunati, coinvolgendo progettisti, studiosi e operatori della cultura – ma anche giovani, poeti, artisti, enti di ricerca e del terzo settore – nel ripensamento del rapporto tra terra e mare, con l’esposizione sia di progetti di riqualificazione realizzati, sia di contributi prodotti ad hoc tramite l’uso di metodi multidisciplinari e multimodali, sia degli esiti di ricerche istituzionali e accademiche.

L’ascolto di voci differenti, accolte secondo uno spirito inclusivo di persone, idee e mezzi espressivi, mira a stimolare il risveglio di una intelligenza collettiva capace di innescare un rinnovamento che parte dalle coste italiane per espandersi a livello globale. Spesso negate, abbrutite e abusate, le nostre coste sono in realtà luogo di incontro tra ecosistemi, culture, attività e religioni diverse, in cui l’azione umana sa e deve esprimersi anche con poesia e rispetto. Un rapporto così viscerale che proprio a Venezia aveva trovato il suo simbolismo più alto con il rito dello sposalizio del mare, celebrato ogni anno dal Doge a bordo del Bucintoro all’imboccatura del porto di San Niccolò al Lido, dove, dopo aver versato un vaso d’acqua santa, gettava tra i flutti l’anello benedetto dal Patriarca pronunciando le parole “Desponsamus te, mare nostrum, in signum veri perpetuique dominii” (Ti sposiamo, mare nostro, come segno di vero e perpetuo dominio).

Le tematiche su cui siamo chiamati a riflettere derivano dalla necessità di garantire una gestione sostenibile e una valorizzazione ambientale e culturale delle aree costiere e portuali, fondamentale per la resilienza dei territori, la conservazione del patrimonio naturale e, in generale, un dialogo più equilibrato tra terra e mare. Tra le tematiche, alcune emergono con più urgenza: ripensare le cesure, determinate da aree portuali, strade litoranee, insediamenti turistici e strutture abusive che interrompono la continuità sia tra città e mare sia tra ecosistemi naturali; reinterpretare i dispositivi di soglia, elementi di transizione tra terra e mare come dighe, moli, frangiflutti e barriere costiere, fari, piattaforme artificiali; riscrivere i waterfront come processo di rigenerazione urbana che può trasformare le aree costiere, urbane e non, in luoghi vivibili, accessibili e sostenibili; ripensare le infrastrutture ricettive e portuali per adattarsi ai cambiamenti climatici riducendo il rischio di dissesti idrogeologici e l’impatto sull’ecosistema naturale; riconvertire l’archeologia industriale, portuale e produttiva, abbandonata lungo le coste; riscoprire il patrimonio sommerso, naturale e archeologico; ridefinire le strategie di tutela attiva del patrimonio ambientale.

Il Padiglione Italia, per tutta la durata della mostra, sarà accompagnato da un Programma Pubblico intitolato Il mare dell’intelligenza. Dialoghi, articolato in numerosi appuntamenti – seminari, conferenze, laboratori, workshop – organizzati in luoghi cari alla cultura veneziana e internazionale, che saranno comunicati nel dettaglio prossimamente.

Il progetto Terrae Aquae. L’Italia e l’intelligenza del Mare è illustrato da un catalogo edito da Electa che contiene le riflessioni di cultori della materia, i contributi selezionati a seguito della Call for visions and projects, i saggi fotografici, le incursioni artistiche, gli esiti della ricerca e altre suggestioni culturali e progettuali.

In Triennale Milano la mostra John Giorno: a labour of LOVE

Milano, 14 mar. (askanews) – Dal 15 marzo al 13 aprile 2025 Triennale Milano presenta la mostra John Giorno: a labour of LOVE a cura di Nicola Ricciardi con Eleonora Molignani e il supporto di Giorno Poetry Systems. La mostra esplora molteplici forme di amicizia, dialogo e supporto all’interno del mondo della cultura attraverso materiali provenienti dal ricco archivio dell’artista americano John Giorno (1936-2019).

La racconta ad Askanews il curatore Nicola Ricciardi, anche curatore di miart: “Questa mostra nasce come una sorta di estensione del tema curatoriale di miart 2025: il tema among friends, cio tra amici, abbiamo cercato di trasformarlo in un progetto espositivo focalizzandoci su qualcuno, John Giorno, che ha fatto dell’amicizia e della collaborazione il proprio stile di vita e in qualche modo stile di lavoro. Abbiamo raccolto materiali che provengono dalla fondazione di John Giorno, la Giorno Poetry System, che sono una sorta di mappa visiva delle sue innumerevoli collaborazioni con artisti come Robert Rauschenberg, piuttosto che John Cage, Duchamp, William Barrows, Allan Kaprow. Non vogliamo solo limitarci a far vedere i documenti, ma abbiamo fatto un po’ esplodere tutto quanto, rendendo anche gli schermi, tappezzando i muri con delle enormi gigantografie di questi documenti, proprio per far capire quanto John Giorno fosse qualcuno che era molto difficile da contenere nella pagina di un libro. Lui diceva sempre che la poesia per lui non poteva rimanere sulla pagina, ma doveva in qualche modo uscire. Ecco, anche noi siamo usciti un po’ dai nostri confini con operazioni come questa in cui alzando il telefono puoi parlare con ad esempio John Cage o Rauschenberg che ti raccontano e ti parlano di poesie di John Giorno o con l’operazione che abbiamo fatto sullo scalone della Triennale di Milano dove abbiamo messo un enorme wall painting e una serie di opere d’arte della serie Perfect Flowers. una mostra che resa possibile anche da miart e e soprattutto da Fiera Milano che stato uno dei principali sostenitori insieme a MSGM e Ecoedile di questa iniziativa. Un’iniziativa che nasce proprio con tanto Labor of Love come dice il titolo stesso della mostra perch solo lavorando tutti insieme che si possono realizzare progetti come questi”.

All’interno di Cuore – Centro studi, archivi, ricerca di Triennale Milano, saranno accessibili prime edizioni dei suoi libri di poesia, LP pubblicati dall’etichetta discografica GPS Records, oltre a documenti inediti relativi alla relazione tra Giorno, Rauschenberg e numerosi altri amici e colleghi. Trovano spazio anche una varieta di poster, corrispondenza privata, contratti, filmati d’archivio e volantini originali relativi a eventi pubblici di poesia, al AIDS Treatment Project e ad altre avventure degli anni ’60 e ’70.

La selezione include anche Dial-A-Poem, l’opera d’arte iconica e interattiva con cui l’artista ha reso per la prima volta disponibili attraverso la linea telefonica le voci di poeti, artisti e musicisti intenti a leggere le sue poesie. Originariamente prodotto nel 1968, ed oggi nella collezione permanente del MoMA a New York, Dial-A-Poem si e evoluto e ampliato nel tempo includendo centinaia di registrazioni che i visitatori possono ascoltare sollevando la cornetta di un telefono accessibile a tutti.

Un’installazione delle opere pittoriche di John Giorno, presentata sullo Scalone d’Onore di Triennale, sottolinea ulteriormente come l’artista abbia saputo liberare la poesia dalle restrizioni della pagina, trasportandola nel campo delle arti visive. Qui, una selezione dei suoi colorati “Perfect Flowers” emerge da un monumentale murale recante alcune delle frasi poetiche piu note di Giorno.

Durante miart e la Milano Art Week sar realizzata una performance nei luoghi della mostra.

M5S, verso voto iscritti sulle regole: terzo mandato non per tutti

Roma, 14 mar. (askanews) – Reduce dalle barricate (simboliche) a Strasburgo contro i progetti europei di riarmo, fermo nel suo no alla manifestazione “europeista” di sabato 15 marzo, impegnato a costruire la manifestazione del Movimento 5 stelle contro la guerra e contro il carovita e il caro-bollette, Giuseppe Conte in questi giorni, è al lavoro anche sul fronte interno. “Stanno arrivando”, giura un deputato stellato in genere bene informato, a proposito delle molto attese regole in materia di limiti ai mandati elettivi nelle istituzioni. Conte “è pronto, a breve il nuovo codice etico sarà sottoposto al voto degli iscritti”, senza altri passaggi intermedi negli organismi dirigenti.

Breve riassunto delle puntate precedenti: il “processo costituente” avviato dall’ex premier dopo il tonfo elettorale delle europee (prima volta sotto il 10 per cento in una consultazione nazionale) si è concluso a dicembre con il secondo voto on line della base sul nuovo statuto e con l’eliminazione del ruolo del garante, fino a quel momento rivestito dal fondatore Beppe Grillo. Alcune delle questioni sottoposte al giudizio degli iscritti, tuttavia, non comportavano una modifica automatica delle norme interne. Fra queste, appunto, il superamento del limite, contenuto nel codice etico, dei due mandati nelle istituzioni: un freno alla promozione dei “migliori” o quantomeno dei più esperti e più noti fra gli esponenti stellati; e quindi, secondo l’opinione ormai maggioritaria nel Movimento, un danno alla forza elettorale delle liste a 5 stelle e alla loro capacità di azione politica.

Le prime idee che Conte aveva sottoposto ai suoi a gennaio, nel corso delle riunioni con i gruppi parlamentari e con il Consiglio nazionale, tuttavia, non avevano ottenuto un’accoglienza festosa dai suoi. Troppe le aspettative di parlamentari in cerca di conferma e di ex parlamentari in cerca di nuove avventure istituzionali, aspettative spesso inevitabilmente contrapposte, “uno scontro naturale, senza astio, ma di tutti contro tutti”, secondo la disincantata ma rigorosamente anonima lettura di un alto dirigente dei 5 stelle. In molti si attendevano, dopo il largo pronunciamento degli iscritti, che il limite dei due mandati sarebbe stato semplicemente cancellato, e di conseguenza che si sarebbe formata una lunga fila per rimanere in Parlamento (o tornarci, per chi ha fatto le due legislature precedenti ed è adesso in “pausa”).

Conte però ha sempre tenuto duro e ha giurato di non lasciare spazio a un “liberi tutti” a suo giudizio incompatibile con l’ispirazione originaria del M5S, contraria alla politica come mestiere. Nelle scorse settimane ha sottoposto dei testi al comitato di garanzia, composto dall’ex presidente della Camera Roberto Fico, dall’ex sindaca di Roma Virginia Raggi, in passato tra le figure più vicine a Grillo e la cui permanenza nel Movimento è considerata ancora in bilico, e dall’ex parlamentare Laura Bottici. Il trio gli ha fatto pervenire delle osservazioni, e Conte, che pure nella sua vita precedente faceva l’avvocato e il docente universitario di diritto, ha preso ancora tempo per confrontarsi con i suoi consiglieri più fidati.

Quale sarà il punto di approdo? In sostanza, raccontano alcuni eletti nei corridoi del Parlamento, i punti cardine delle nuove norme da sottoporre all’approvazione degli iscritti in una nuova consultazione on line, sono i seguenti: rimane in vigore il divieto dei tre mandati nella stessa istituzione, mentre si potranno fare due mandati parlamentari e uno regionale, o comunale (la deroga venne fatta già in era Grillo per la sindaca Raggi con il cosiddetto “mandato zero” nel consiglio comunale). E naturalmente viceversa: due in Regione uno in Parlamento, ad esempio. Questa regola sbloccherà la probabile candidatura alla presidenza della Regione Campania di un 5 stelle in quota centrosinistra: si è molto parlato di Fico ma il tam tam interno considera in lieve vantaggio l’attuale vicepresidente della Camera Sergio Costa.

In ogni caso, Conte si terrà le mani libere (o l’ultima parola) sulle candidature, attraverso il meccanismo delle deroghe: per superare i limiti citati, infatti, servirà l’approvazione del presidente, o quantomeno sarà lui a indicare per quali personalità interne si potrà chiedere agli iscritti o agli organismi dirigenti di derogare ai limiti. “Anche perché – fa notare un parlamentare M5S di lungo corso – se faremo un accordo di coalizione, nei collegi, dove ci devono votare anche gli elettori di altri partiti, chi possiamo mettere, l’ultimo arrivato o un ex ministro?” Ma l’accordo di coalizione a ipotetiche elezioni politiche future, come testimoniano le repliche piccate di qualche esponente Pd alla battuta di Conte sul partito che si è dimostrato “troppo plurale” nel recente voto a Strasburgo sul riarmo europeo, resta tutto da costruire.

Maltempo, Meloni: pensiero a popolazioni, governo garantirà supporto

Roma, 14 mar. (askanews) – “Il mio pensiero va alle popolazioni colpite dal maltempo che sta investendo diverse zone d’Italia, causando gravi danni e difficoltà ai cittadini. Un sentito ringraziamento a tutte le forze dell’ordine e ai soccorritori che, con impegno e professionalità, stanno prestando aiuto alle comunità colpite. Il Governo è al fianco delle popolazioni in difficoltà e garantirà ogni supporto necessario”. Lo scrive su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Consob, Savona: integrare innovazioni tecnologiche nella vigilanza

Roma, 14 mar. (askanews) – L’attività di vigilanza sui mercati richiede “una più esatta integrazione tra il vecchio sistema e le innovazioni tecnologiche”. Lo ha affermato il presidente della Consob, Paolo Savona, nel suo intervento in chiusura della conferenza per il 50esimo anniversario dell’autorità. Nel dibattito “è emerso anche chiaramente che i linguaggi giuridici sono distinti dai linguaggi economici”, ha rilevato. I primi vogliono rivedere la regolamentazione generale della società, i secondi quella dell’imprenditoria: “il punto è capire se si possono conciliare queste due visioni”.

“Ho seguito con attenzione il susseguirsi degli interventi nel corso di questa proficua giornata di lavori. Non mi prefiggo di riassumere punto per punto i suggerimenti che ci sono stati offerti per il futuro della vigilanza svolta dalla Consob in un contesto in grande mutamento. Ho invece – ha detto – la pretesa di trovare un filo conduttore che funga da guida della nostra azione propositiva e applicativa delle norme esistenti”.

“Come noto – ha proseguito – la Consob segue con impegno la riforma del Tuf, che porterà un miglioramento nel governo dell’attuale architettura istituzionale di vigilanza finanziaria. I principali punti riguardanti questa iniziativa del Governo sono stati discussi nel corso del Convegno, ma un buon risultato richiede una più esatta integrazione tra il vecchio sistema e le innovazioni tecnologiche”.

“Come pure una considerazione congiunta va fatta in sede di vecchio sistema dovrà tenere conto dei progressi che verranno attuati nella realizzazione dell’Unione europea dei mercati dei capitali; la mia attesa è che l’unificazione abbracci anche gli intrecci tra strumenti tradizionali e virtuali, che richiede un chiarimento sulla conformazione dell’euro digitale – ha avvertito Savona – e un centro comune di raccolta delle informazioni in materia, auspicabilmente presso il canale T2S della Bce”. (fonte immagine: Consob).