Cattolici, è il tempo dell’azione e non della sola testimonianza.

I recenti sondaggi hanno registrato un cambiamento d’opinione nell’area cattolica italiana a seguito delle novità intervenute nel nostro paese. Tocca, adesso, ai cattolici popolari e sociali costruire un progetto politico capace di intercettare una domanda di cambiamento.

Sul recente sondaggio che parla della volontà politica dei cattolici di essere nuovamente presenti nella società contemporanea è stato già scritto su queste colonne*. Giustamente si deve anche e soprattutto cogliere ciò che sta dietro a quel desiderio politico e culturale dei cattolici e non la richiesta, di per sè astratta e priva di agganci con la realtà, di formare un anacronistico e singolare “partito cattolico”.

Ma è indubbio che proprio il quadro politico che si è venuto concretamente delineando nel nostro paese, evidenzia una domanda che non può più essere elusa o aggirata. E la domanda è quella che, di fronte ad una progressiva ed accelerata radicalizzazione della dialettica politica italiana – frutto, soprattutto, se non quasi esclusivamente, del nuovo corso politico del Pd sempre più radicale, libertario ed estremista – si impone quasi per inerzia una ‘politica di Centro’ che sia in grado non solo di ridurre i danni di un sempre più spietato “bipolarismo selvaggio” ma anche di riscoprire e rilanciare quella cultura politica cattolico popolare che era, e resta, un valore aggiunto per un progetto politico autenticamente riformista, democratico e di governo.

Questa, credo, è la vera sfida che abbiamo di fronte alla domanda che emerge da questi sondaggi. Compreso quello di Pagnoncelli su La 7 che rileva come oltre il 30% dei cattolici italiani interpellati non si riconoscono nè nella Meloni e nè, tantomeno, nel progetto libertario e massimalista della Schlein.

Insomma, con il voto del 25 settembre scorso da un lato e con l’elezione a valanga della Schlein dall’altro si è aperta una nuova fase politica nel nostro paese. Una stagione che interpella, come ovvio e scontato, anche l’area cattolica italiana. Seppur si tratti di un’area complessa e fortemente articolata al suo interno.

Ora, è di tutta evidenza che la risposta a questa domanda di centro da un lato e al recupero di quella cultura politica dall’altro non può arrivare dal nuovo corso del Pd della Schlein. Nè dalla recente risposta, del resto comprensibile visto la sua cultura d’origine, di Bonaccini. Ossia, il problema di fondo non è quello di “dare qualcosa anche ai cattolici” per farli sentire a casa loro nel Pd. Questa è la vecchia riproposizione della prassi comunista che aveva risolto storicamente il problema con la presenza di alcuni “cattolici indipendenti di sinistra” nelle liste elettorali del Pci e negli organismi di partito. Che, come ovvio, non disturbavano e non interferivano nel progetto complessivo del partito. No, la vera ambizione oggi è quella di ricomporre laicamente quest’area – a livello politico, culturale ed organizzativo – e cercare, al contempo, di farla contare politicamente in un soggetto che non sia solo ospitale ed accogliente ma che, al contrario, costruisca con l’apporto e il contribuito dei cattolici popolari e sociali il progetto del partito. Nulla a che vedere, come ovvio, con il partito cattolico – che, del resto, in Italia non è mai esistito, salvo nella testa di qualche nicchia integralista e clericale che è sempre stata politicamente irrilevante e del tutto marginale – o con qualche frangia cattolica del tutto marginale e periferica all’interno di altre formazioni politiche.

Ecco perchè, dunque, anche i recenti sondaggi hanno registrato un cambiamento d’opinione nell’area cattolica italiana dopo le recenti, e pesanti, novità politiche intervenute nel nostro paese. Tocca, adesso, ai cattolici popolari e sociali che non si adeguano alla cultura degli “opposti estremismi” della destra e della sinistra avere l’intelligenza, e il coraggio, di costruire un progetto politico, culturale e programmatico capace di intercettare e di farsi carico di una domanda di cambiamento. Al riguardo, saranno solo le scelte concrete a dirci se questa iniziativa politica decollerà o meno. È arrivato, cioè, il tempo di essere nuovamente in prima linea. La stagione della sola testimonianza e del solo pre politico è ormai alle nostre spalle.

*La suggestione del partito cattolico attinge forza dal disagio dell’elettorato.