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Chi lancia strali contro la “repressione sanitaria” ha lo sguardo corto.

La protesta nelle piazze, con tutto il peso dell’estrema destra, è comunque espressione del disagio prodotto dalla pandemia.  In ogni caso la vaccinazione è la vera arma per garantirci sicurezza e libertà. Draghi è stato molto chiaro.

 

Gianfranco Moretton

 

Si è conclusa la settimana con alcune manifestazioni nelle più grandi piazze d’Italia. Manifestazioni di protesta. Gli slogan erano chiari: contro il green pass. Nel sottofondo di questi manifestanti, come fiumi carsici che improvvisamente riappaiono, si sono registrati atteggiamenti populisti, capitanati dal diktat no vax.

 

In uno stato democratico è consentito a tutti di manifestare le proprie opinioni. Qualsiasi esse siano, tranne quelle che siano volte a minare i cardini della nostra Costituzione.

 

Tutto ciò manifesta il disagio prodotto dalla pandemia. Pertanto, non intendo alzare l’indice contro costoro. È un chiaro sintomo delle conseguenze di un evento straordinariamente negativo. In questo anno e mezzo ci siamo costantemente orientati e riorientati in diversi modi, proprio perché il nemico non solo è subdolo, ma dimostra un’abilità che non pensavamo avesse. Provvedimenti, che siano di un governo o che siano del suo successivo, non trovano mai un accordo unanime tra i cittadini. Troppi interessi sono in ballo e, soprattutto, interessi tra loro contrastanti.

 

Segnalo solo che in varie manifestazioni, diversi gruppi di estrema destra hanno inteso cappeggiare le piazze. La qual cosa non è sicuramente nuova, non desta preoccupazioni, ma è meglio segnalare una certa promiscuità di idee e di sensibilità all’interno dei gruppi manifestanti.

 

Dal 6 agosto, qui come già altrove, per le grandi manifestazioni, per gli assembramenti, per i luoghi chiusi si dovrà, per poter parteciparvi, certificare il non essere portatore di covid.

 

In sostanza è un invito ad esternare e a completare la vaccinazione. Mario Draghi stesso è stato lapidario. Non a caso dopo il suo richiamo, un numero considerevole di giovani e non solo hanno fatto richiesta per il vaccino.

 

Migliaia di nuovi contagiati sono un segnale allarmante. Da quanto si sa la stragrande maggioranza di persone non si è sottoposta al trattamento vaccinale. Adesso, le cose sono ancora semplici, abbiamo ancora il prossimo mese per poter fronteggiare al meglio la stagione più difficile. A settembre riapriranno le scuole, la produzione industriale riprenderà dopo la pausa estiva, non possiamo assolutamente permetterci un altro periodo di chiusura.

 

I protestatari, almeno a mio modesto avviso, hanno lo sguardo corto. Sono per lo più miopi. A noi serve invece cercare di capire come toglierci dai piedi questo triste gravame, pur sapendo che qualche sacrificio bisogna pur fare.

 

Vorremmo che sul fronte reale, la guerra contro il covid, potessimo decretare la fine del conflitto a nostro vantaggio per la fine dell’estate.

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