Conte in soccorso della Meloni: sul Mes l’abbraccio dei nazional-populisti.

Se unite, le opposizioni avrebbero potuto battere Il governo, invece il M5S ha votato insieme a Lega e Fratelli d’Italia. Il sovranismo e il populismo insieme nascono e insieme vivono.

Con il voto di oggi [ieri per chi legge, ndr] alla Camera sul Mes, le banche di tutta Europa non avranno più alcun paracadute in caso di crisi finanziaria, per la gioia dei nemici dell’Euro in Europa e fuori.

La destra sovranista si è dimostrata ancora una volta per quello che è, riportando la premier alla sua dimensione reale nonostante tutti gli sforzi di cosmesi di questo anno e rilevando una volta di più che cos’è il Movimento 5 Stelle del suo camaleontico leader che oggi ha votato contro il Conte che era al governo. Ma la prova più evidente di inanità arriva da una Forza Italia che conferma il suo ruolo sempre più ancillare e secondario all’interno del governo, sempre più ruota di scorta della destra sovrani. 

L’europeismo di facciata di Tajani si sgretola nel voto alla Camera sul Mes, con la pavida scelta di non scegliere, mentre Fratelli d’Italia e Lega partono lancia in resta con i loro slogan anti Ue, facendo fare l’ennesima brutta figura all’Italia in una spaccatura interna alla maggioranza che nella Prima Repubblica avrebbe significato crisi di governo. 

In tutto questo, il ministro degli esteri, già degradato e spogliato delle sue prerogative dal decreto sul piano Mattei, si accomoda due passi indietro a Giorgia Meloni e Matteo Salvini, e si astiene nel tentativo, fallito, di salvare la faccia. Quella che ha perso e che non potrà più usare per giustificare il no dell’Italia alla ratifica del Mes davanti ai vertici del Partito popolare europeo, e al leader della Cdu in particolare che ora avrà seri motivi di riflessione.

 

P.S. In sostanza, come opposizioni, abbiamo avuto una chance clamorosa di “golden gol”: se avessimo votato tutti in modo compatto sul Mes, in presenza dell’astensione di Forza Italia, la destra sarebbe andata sotto. E a quest’ora [il riferimento è sempre alla giornata di ieri, ndr] Giorgia Meloni sarebbe al Quirinale a rassegnare le dimissioni. Questo non è avvenuto, e lei può ringraziare una persona sola se è ancora in sella: Giuseppe Conte. Perché, al dunque, il sovranismo e il populismo insieme nascono e insieme vivono.

 

Enrico Borghi

Capogruppo di Italia Viva al Senato

 

[Testo ricomposto sulla base di due post pubblicati dall’autore su fb]