Da Parigi appello a tregua Israele-Hamas, sul terreno violenze proseguono

Roma, 9 nov. (askanews) – Mentre da Parigi il presidente francese Emmanuel Macron fa un appello a “lavorare per un cessate il fuoco” in Medio Oriente, sul campo le operazioni delle forze israeliane proseguono e con esse gli scontri con la popolazione palestinese. La giornata di guerra porta con sè l’ingresso dell’esercito israeliano a Jenin con i bulldozer a cui sono seguite violenze che hanno provocato sei morti e sei feriti, secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa.

Altre sei persone sono state uccise in un attacco aereo israeliano su un edificio residenziale a Khan Younis, nel sud di Gaza a cui si aggiungono almeno 26 civili sono rimasti uccisi nei bombardamenti lanciati da Israele nel nord della Striscia di Gaza, 19 in un raid messo a segno contro un’autovettura nei pressi dell’ospedale al-Yemen al-Saeed, nel campo profughi di Jabalia e altre sette in un diverso attacco che ha colpito un’abitazione, sempre a Jabalia.

Prosegue l’operazione di terra nella Striscia di Gaza in cui le forze di difesa israeliane hanno affermato che le truppe della brigata di fanteria Nahal hanno catturato una roccaforte di Hamas, nota come avamposto 17, a Jabalia occidentale dopo 10 ore di combattimento. Decine di militanti sono stati uccisi e sono localizzate molte armi, pozzi e tunnel, anche uno vicino a un asilo che conduceva a un “ampio percorso sotterraneo”. Le truppe israeliane hanno anche trovato “significativi” piani di battaglia di Hamas nell’avamposto 17.

Sul campo le armi non tacciono, ma la diplomazia prosegue i suoi sforzi per una tregua umanitaria, prima che vi siano le condizioni per un cessate-il-fuoco. Aprendo la Conferenza umanitaria internazionale a Parigi, Macron ha detto: “Nell’immediato futuro è sulla protezione dei civili che dobbiamo lavorare. Ciò richiede una pausa umanitaria molto rapida e dobbiamo lavorare per un cessate il fuoco”.

“Ribadiamo il diritto a difendersi di Israele ma c’è anche l’obbligo di difendere i civili” e questo tema “non è negoziabile” perché la situazione a Gaza “è molto grave”, ha aggiunto annunciando che la Francia invierà 100 milioni di euro di aiuti a Gaza.

Alla conferenza parigina presente il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha ribadito che “l’Italia è pronta a fare la sua parte” e a “rafforzare ulteriormente” le sue “attività umanitarie” per la popolazione civile di Gaza: “Concretamente, vorrei ribadire qui la disponibilità dell’Italia, in collaborazione con i nostri amici negli Emirati Arabi Uniti, ad accogliere alcuni minori palestinesi che necessitano di essere ricoverati in ospedale”. Tajani ha ricordato che il nostro paese ha già inviato i primi due voli di aiuti umanitari per Gaza ad Al-Arish e che il governo sta inviando una nave logistica con assetti ospedalieri e capacità di emergenza e chirurgia.

Presente anche il premier dell’Autorità nazionale palestinese Mohammad Shtayyeh, unica autorità che ha “la legittimità per difendere la causa palestinese”, ha sottolineato Macron: “Quanti palestinesi devono morire perché la guerra si fermi? Diecimila persone uccise sono sufficienti? Quattromila bambini sono sufficienti? E’ più del totale delle vittime della guerra in Ucraina. Ciò che Israele sta facendo non è una guerra contro Hamas, è una guerra contro l’intero popolo palestinese” che “ha bisogno di protezione internazionale” ha detto Shtayyeh.

Da Berlino, invece, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha fatto sentire la sua voce esprimendo “vergogna e indignazione” per la recente ondata di incidenti antisemiti in Germania. A un evento di commemorazione dell’85esimo anniversario degli attacchi nazisti contro gli ebrei della “Notte dei cristalli”, Scholz ha detto che chiunque appoggerà il terrorismo, “chiunque inciterà all’antisemitismo sarà perseguito dalla giustizia”.