Una ricerca condotta dalla Cambridge Econometrics ha rilevato che nel 2023 il Pil della capitale accuserà una perdita di 30 miliardi di sterline a seguito dell’uscita dall’Unione europea. Si stima che in tutto il Regno Unito la cifra raggiunga i 140 miliardi di sterline. Se un londinese ha perso in media 3.400 sterline, 2.000 ne ha perse invece un cittadino britannico.
Il sindaco Khan è stato molto chiaro: “È ormai evidente che la Brexit non funziona […], sta trascinando la nostra economia verso il basso” il costo della vita si fa sentire aumentando la pressione sulle famiglie”. In più, ha detto Kahn, la Brexit provoca “un impatto negativo sulle industrie che sono cruciali per il nostro successo, come l’ospitalità, l’edilizia e i servizi finanziari”.
La ricerca ha rilevato altresì che nel 2023 il Regno Unito ha registrato 1,8 milioni di posti di lavoro in meno rispetto a un ipotetico scenario senza Brexit. Di questi, 290.000 posti di lavoro sono andati in fumo nella capitale.
In base ai dati raccolti, nel prossimo decennio aumenterà ulteriormente il divario di produttività tra Londra e il resto del Regno Unito. La Brexit, insomma, “non è una preoccupazione marginale da relegare nel passato”: il sindaco, infine, ha voluto sottolineare di essere d’accordo con il ministro degli Esteri ombra del Partito laburista, David Lammy, sulla necessità di costruire “una relazione più stretta” con l’Uniobe europea.
Ora, quello che avviene al di là della Manica deve far riflettere. “Le parole e lo studio presentato dal sindaco Sadiq Khan ancora una volta ci confermano quanto male abbia fatto la Brexit e quanto folle sia stato il populismo antieuropeista che ha soffiato su quel fuoco”. Lo ha scritto ieri sui social l`eurodeputato (Italia Viva) Nicola Danti, vicepresidente di Renew Europe.
Di qui l’auspicio per un cambiamento di rotta. “Che l`appello del primo cittadino della capitale inglese – sostiene Danti – sia ascoltato da tutti. Che la prossima legislatura europea sia quella del riavvicinamento del Regno Unito all`Unione europea. D`altra parte è sempre la realtà a cozzare con i disastri partoriti dal populismo”.