Dibattito | Sul terzo mandato piovono veti inammissibili.

È sbagliato frustrare il rapporto con l’elettorato di Sindaci e Presidenti di Regione. Ruffilli, il cattolico democratico che con Moro e Bachelet ha pagato con la vita, parlava del “Cittadino arbitro”.

Ammesso che la battaglia di Salvini per il terzo mandato sia motivata dalla necessità di bloccare Zaia nella sua regione altrimenti c’è disponibile il candidato a succedergli a capo della Lega, è altrettanto vero che l’operazione sta a cuore alla Meloni per liberarsi di uno scomodo Salvini e tentare di addomesticare la Lega. A questo punto il problema è di sopravvivenza e nessuna ritorsione può essere esclusa da Salvini. 

Primo classificato nello stupidario è il capogruppo Pd a Montecitorio l’on. Boccia. Che dire della sua infelice espressione: “No a sindaci satrapi”, che tali sarebbero se superano i due mandati? Viene spontanea ed appropriata la risposta: “Boccia-to!”. Spiace che a parlare in questo modo sia uno dei massimi esponenti di un partito che, unico nel panorama politico, a livello statutario preveda le primarie aperte a tutti per la scelta del segretario. Ciò ricorda molto bene che il mandato democratico viene dagli elettori in omaggio al concetto del “Cittadino arbitro” di Roberto Ruffilli, ovvero di un cattolico democratico che con Moro e Bachelet ha pagato con la vita. 

In coscienza, un parlamentare non scelto dal popolo si rende conto che i rapporti quotidiani con l’elettorato, il più diretto e personale, è di chi sta in trincea nei comuni? Sa, l’on. Boccia, quale valore formativo abbia fare il Sindaco per il ricambio di classe dirigente, dal basso verso l’alto, e i tempi che occorrono per portare a successo un programma ambizioso per la propria comunità? e il logoramento che comporta, come pure i tanti abbandoni per chi sta in trincea contro ogni sorta di pericoli? I fautori del no sanno di andare contro il valore formativo e di testimonianza della più grande scuola democratica rapprentata dallo Stato delle autonomie, vero gioiello della Costituzione grazie all’apporto determinante dei cattolici democratici e salvaguardia della vita democratica durante tutta la guerra fredda? Possibile che non si percepisca un fenomeno come quello della  longevità e connessa crescita di esperienza e saggezza? Ed è un puro caso il doppio mandato di 7 anni conferito a Mattarella, quasi equivalente ad un terzo mandato? E’ questo il modo migliore di stare in Europa dove nessuno si sogna di mettere limiti al mandato popolare? 

La Merkel ha accumulato ben 4 mandati consecutivi – bisogna che ce ne ricordiamo – con un peso determinante per tutta l’Europa e non senza riflessi sul mondo intero. Spetta agli elettori decidere. O è meglio ricondurre le decisioni al chiuso di oligarchi di un potere politico sempre più personale, con la logica umiliante e forzata dell’uomo solo al comando? Serve una riflessione ponderata e, soprattutto, un bagno di realismo. Certe polemiche non aiutano a individuare quale sia la questione più urgente e delicata, posta in realtà, per chi non abbia i paraocchi, esattamente all’incrocio del rilancio o del declino della democrazia.