Eurispes, la sfida dei tempi nuovi per una Italia consapevole del suo ruolo.

Dal Rapporto Italia dell’istituto di ricerca un invito ad attrezzarsi per affrontare le novità e la portata dei cambiamenti in atto, tanto a livello globale quanto nelle nostre comunità nazionali e locali.

Il messaggio del 35° Rapporto Italia dell’Eurispes, presentato ieri a Roma, che fotografa un Paese che oscilla tra inseguire l’illusione di una nuova normalità e l’apertura ai tempi nuovi, è quello di non mettere la testa nella sabbia come gli struzzi bensì di attrezzarsi ad affrontare, come ha affermato Gian Maria Fara, Presidente dell’Eurispes, «le novità e la portata dei cambiamenti in atto, a livello globale e nelle nostre comunità nazionali e locali», quelli che l’Eurispes definisce i “megatrend”, i grandi processi legati, ad esempio, alla rivoluzione digitale, agli andamenti demografici, ai cambiamenti climatici, ai flussi migratori, alle disuguaglianze economiche, agli squilibri sociali diffusi.

Tra i molteplici aspetti del Paese messi in luce dal Rapporto Italia spiccano i dati rilevati dell’indagine dell’Eurispes per il 2023, il 53,8% dei cittadini indica che l’andamento della economica del Paese nel corso dell’ultimo anno è peggiorato. La pandemia ha portato pessimismo: fino al 2020 prevaleva infatti l’opinione secondo cui la situazione fosse sostanzialmente stabile. Mentre riguardo al futuro economico dell’Italia nei prossimi 12 mesi, secondo il 31,2% degli italiani la situazione resterà stabile, mentre per circa il 30% peggiorerà, solo per l’8,5% ci sarà un miglioramento e ben il 30,2% non sa o non risponde. Nonostante la percezione di un peggioramento della situazione economica del Paese, il 42% dei cittadini afferma che la propria situazione economica personale/familiare negli ultimi 12 mesi è rimasta stabile.

La spesa che più spesso mette in difficoltà le famiglie è il pagamento del canone d’affitto (48,4%), seguita dalle bollette e utenze (37,9%; +3,5% rispetto al 2022) e dalla rata del mutuo (37,5%), mentre tre italiani su dieci hanno difficoltà a pagare le spese mediche (30,1%; +5,6%).

La maggioranza degli italiani (75,1%), nel corso dell’ultimo anno, ha sperimentato l’effetto dell’inflazione, avvertendo l’aumento dei prezzi in Italia. Gli aumenti più significativi si riscontrano per le bollette, i generi alimentari e la benzina (con oltre il 90% delle indicazioni). 

Parecchi altri sono gli aspetti della vita nazionale analizzati nella ricerca, una sintesi della quale è scaricabile sul sito dell’Eurispes.

Di grande interesse rispetto al tentativo dell’Italia di affrontare le sfide di questo cambio di epoca in corso, risultano anche i dati forniti riguardo all’evoluzione dei rapporti commerciali tra Italia e Africa, un continente che secondo la Banca Africana per lo Sviluppo (AfDB) nel 2022 ha conosciuto un incremento del PIL del 3,8%, che lo pone al secondo posto nel mondo dopo l’Asia per crescita economica.

Nel 2022 l’interscambio commerciale dell’Italia con l’Africa ha fatto registrare per la prima volta dal 2011 un saldo negativo. Si è infatti avuta una vertiginosa crescita delle importazioni dall’Africa (+36,5%) a cui ha contribuito l’aumento delle importazioni di gas e di petrolio da Algeria e Libia,  in sostituzione di quelli russi. Una dimostrazione del fatto che il Piano Mattei per l’Africa comincia a dare i suoi frutti a vantaggio sia dei Paesi africani che dell’Italia, con la prospettiva per l’Italia di poter ampliare con l’Africa le opportunità di sviluppo di partnership eque, solide e diversificate.