Fisica e metafisica sulla scia del pensiero scientifico di Einstein

Usciva sulla “Rivista di filosofia neo-scolastica” (n. 5 del 1923) questo pezzo del filosofo francese, morto cinquant’anni fa. Ne riproponiamo appresso la parte finale, rinviando al link a fondo pagina per la lettura integrale del testo.

Qualche anno fa ci si divertiva a dire: Difendi la tua pelle contro il tuo medico. Il mondo moderno è costretto ora di dire a se stesso, e con maggior ragione: Difendi la tua ragione contro gli scienziati. La scienza, perfino quella che è più mescolata di ipotetico e di probabile, perfino la meno elevata in intellettualità, la scienza è cosa buona in se stessa, e contiene una scintilla divina. Si è visto tuttavia, ciò che essa può produrre, in fatto di rovine materiali, e di distruzioni sanguinose, quando sia maneggiata dall’uomo decaduto. I disastri poi, che, servendosi della scienza, gli allievi-stregoni possono provocare nel campo dello spirito, per essere invisibili, sono però meno formidabili.

A questo male non vi è che un rimedio: il potere immunizzante della vera metafisica. Non è possibile discendere nel dettaglio del mondo materia senza mescolare alla scienza una parte assai considerevole di probabile e di semplice opinione. Ma non è certo impossibile, (se non a condizione, di inventare precisamente le ipotesi convenienti, e di riprendere tutto eroicamente fino dalle origini), di assimilare a una sana filosofia della natura, l’immenso materiale di verità parziali, accumulato dalla Fisica moderna, da Galileo fino a Einstein, e di mettere così la nostra conoscenza del mondo sensibile in continuità colla metafisica. Perchè questa possibilità divenga un fatto altro non occorre, se non un uomo di genio, dalla mente vasta come quella di Leibniz, ma più onesto; un uomo che abbia tanto il dono dell’astrazione, quanto quello della immaginazione; che sia integro nelle discipline della intelligenza, istruito nella tradizione filosofica, e a un tempo al corrente delle scoperte moderne, e della storia delle scienze.

Vorrà il Signore, il quale ha abbandonato questo basso mondo alle nostre dispute, e al quale pare che le nostre teorie fisiche ben poco importino, vorrà, dico, suscitare un giorno un tal pensatore?

In ogni caso, e fino da questo momento, ciò che la Filosofia primitiva, e una saggia Critica della conoscenza, ci permettono di fare, è di distinguere convenientemente, la realtà fisica dagli altri esseri di ragione, che la Fisica si costruisce pei suoi bisogni; e di renderci così capaci, di guardare con piena ammirazione Einstein, fisico puro; e con perfetta avversione Einstein pseudo-metafisico.

 

Titolo originale: La metafisica dei fisici ossia la simultaneità secondo Einstein.

Lo scritto di Maritain è stato recuperato e riproposto da “Vita e Pensiero”, rivista dell’Università cattolica “Agostino Gemelli”.

 

Per leggere il testo completo

https://rivista.vitaepensiero.it//news-dallarchivio-la-metafisica-dei-fisici-ossia-la-simultaneita-secondo-einstein-6147.html