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Giorgio La Pira, il “sindaco santo” che l’Anci dovrebbe onorare. Vale sempre più riconoscersi nella testimonianza di grandi figure legate al mondo delle autonomie.

In prossimità del settantesimo anniversario della elezione di La Pira a sindaco di Firenze, l’autore di questa lettera aperta al Presidente Antonio Decaro - Merlo è autore assiduo, come sanno i nostri lettori, de “Il Domani d’Italia” e sindaco del Comune di Pragelato, nonché egli stesso componente del Consiglio nazionale dell’Anci - sollecita il “parlamentino” dell’Associazione dei Comuni, che ebbe Luigi Sturzo autorevole Vice Presidente nel periodo 1916-1923, a ricordare una figura straordinaria (anche di amministratore locale) della politica italiana del Novecento.

In prossimità del settantesimo anniversario della elezione di La Pira a sindaco di Firenze, lautore di questa lettera aperta al Presidente Antonio Decaro – Merlo è autore assiduo, come sanno i nostri lettori, de Il Domani dItaliae sindaco del Comune di Pragelato, nonché egli stesso componente del Consiglio nazionale dellAnci – sollecita il parlamentinodellAssociazione dei Comuni, che ebbe Luigi Sturzo autorevole Vice Presidente nel periodo 1916-1923, a ricordare una figura straordinaria (anche di amministratore locale) della politica italiana del Novecento.

Giorgio Merlo

Lettera aperta al Presidente dellAnci, Antonio Decaro.

Giorgio La Pira, indimenticabile esponente del cattolicesimo politico, sociale e democratico italiano, viene eletto per la prima volta Sindaco di Firenze il 6 luglio 1951. Incarico che poi venne rinnovato nel 1961. Il prossimo 7 luglio è stato convocato a Roma il Consiglio Nazionale dellAnci per discutere temi importanti e forse decisivi per salvaguardare il ruolo, la funzione e la qualità degli amministratori locali nel nostro paese. In particolare, e nello specifico, la figura del Sindaco oggi bistrattata e a rischio su più fronti.

Ora, caro Presidente, sarebbe altresì importante prendere spunto da questo ricordo storico anche, e soprattutto, per rinfrescare e rilanciare la missionconcreta del Sindaco nella società contemporanea e, al contempo, ridare lustro culturale ed ideale alle autonomie locali che hanno trovato proprio nel magistero concreto di moltissimi primi cittadinila loro ragion dessere.

Al riguardo, il magistero istituzionale, la figura politica e loperato amministrativo di Giorgio La Pira come Sindaco di Firenze restano scolpiti nella memoria e nella storia politica del nostro paese. E ricordare questa data e questo Sindaco al prossimo Consiglio Nazionale dellAnci, peraltro importante per difendere ed esaltare questo ruolo amministrativo nello scacchiere istituzionale del nostro paese, ci offrirebbe anche lopportunità per recuperare un retroterra – quello del cattolicesimo popolare – che resta costitutivo se non addirittura decisivo per la stessa credibilità ed autorevolezza dellautonomismo locale nel nostro paese.

Del resto, ricordare La Pira significa anche riscoprire la figura dei grandi Sindaci che hanno saputo, in periodi storici difficili e complessi, dare un respiro politico e culturale al loro operato. E chi, sotto questo versante, meglio di La Pira ha saputo fare di Firenze per molti anni il faro che illuminava una visione mondiale e globale della politica? Partendo, appunto, dallormai celebre agire localee pensare mondiale.

Ecco perchè, caro Presidente, forse è giunto anche il momento che lAnci a livello nazionale esca dalla continua logica della emergenza e riscopra, sino in fondo, quelle ragioni politico e culturali capaci di individuare nei Comuni e in chi li guida pro tempore uno snodo decisivo e fondamentale della qualità della nostra democrazia e del nostro vivere civile. Ma per centrare questi obiettivi è necessaria recuperare cultura politica e respiro ideale. E ricordare il magistero politico ed amministrativo di Giorgio La Pira al prossimo Consiglio nazionale dellAnci, sotto questo versante, ci offre anche la concreta possibilità per rilanciare il ruolo delle autonomie locali partendo dalla figura e dalla funzione del Sindaco.

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