Il metodo del dottor Knock illumina la logica del consumismo sanitario

Una gustosa commedia anticipava un secolo fa gli sviluppi della medicalizzazione. Su questo fenomeno debordante, l’autore ha scritto per “QuotidianoSanità” una sua riflessione che qui viene riproposta in stralcio (ultima parte). 

[…] La tentazione di medicalizzare le non malattie non è recente. Nel 1923 fu rappresentata una divertente commedia scritta da Jules Romain dal titolo “Knock, o il trionfo della medicina” che anticipa gli sviluppi della medicalizzazione. Gli abitanti di Saint-Maurice, un piccolo e pacifico villaggio della provincia francese, non avevano mai avuto grandi problemi di salute e il medico del posto non era mai stato subissato di lavoro. Quando il dottor Parpalaid decide di ritirarsi, il suo posto viene preso da un medico, di nome Knock, che riesce a convincere tutti quelli che incontra di essere malati. Così facendo, trasformerà il villaggio in un grande ospedale, popolato di malati immaginari e l’economia locale (il farmacista, l’albergo del paese, etc.) ne avrà un grande beneficio. “Coloro che si credono sani sono malati che non sanno di esserlo”, “nelle vene di ogni uomo c’è il germe della malattia”: questi sono i principi sui quali si fonda il metodo del dottor Knock. In questa godibilissima commedia si possono leggere in nuce i meccanismi psicologici utilizzati per sviluppare i potenziali interessi privati dei professionisti della salute. Per ogni paziente il dottor Knock gioca sui sintomi più lievi per prognosticare una malattia grave e impone diete, trattamenti e controlli. E quando il vecchio medico Parpalaid ritorna a Sant-Maurice stupito per i tanti malati, Knock risponde: “Be’, se la gente è stanca di star bene e vuole offrirsi il lusso di star male, perché dovrebbe negarsi questa esperienza? Va tutto a foderare le tasche del medico”.

Riflessioni acute quelle di Bobbio, Meador e Romain che sollecitano la politica a intervenire per ridurre il consumismo sanitario a salvaguardia della salute, con l’effetto collaterale non trascurabile di recuperare negli anni risorse da riutilizzare nella sanità. Pertanto accanto all’urgente e prioritaria necessità di garantire la sostenibilità del SSN con un adeguato aumento pluriennale del fondo sanitario per evitare un ulteriore scivolamento delle cure verso la sanità privata (attraverso le assicurazioni) è necessario che il Ministro assuma delle decisioni per contrastare almeno ciò che lui stesso ha denunciato.

 

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