Il nutrimento sano che propone Luciano Corradini

La proposta di legge popolare cita la conoscenza delle istituzioni dello Stato italiano e dell'Unione Europea, dei diritti umani, di alcuni elementi fondamentali del diritto e del diritto del lavoro e tematiche di educazione civica.

“Impegnare lo Stato a dare ai ragazzi un nutrimento sano, il meglio che ci abbiano consegnato i nostri nonni dopo il disastro della guerra”. Con queste bellissime parole, Luciano Corradini conclude una sua significativa e importante intervista a proposito della raccolta firme “a sostegno di una legge di iniziativa popolare finalizzata a far introdurre l’educazione alla cittadinanza come disciplina autonoma nelle scuole di ogni ordine e grado”.

L’intervista, dal titolo “È ora della cittadinanza”, è stata rilasciata da Corradini a Silvana Loiero e pubblicata dalla rivista “La vita scolastica” di Giunti Editore.

Sottolineo che sono da condividere e da diffondere le idee e gli auspici del grande pedagogista cattolico. Non bisogna dimenticare che il pensiero e le opere di Corradini sono da sempre in primissima fila, insieme ad Aldo Moro, a Don Milani, a Mario Lodi, che ora non ci sono più, nell’impegno a promuovere iniziative a favore dell’educazione civica improntata agli insegnamenti che discendono dalla giovane Carta costituzionale italiana.

Giova ricordare che Corradini, in tutte le sue molteplici attività che lo hanno visto anche fra i “chiamati” a svolgere l’incarico di Sottosegretario al Ministero della Pubblica Istruzione, ha sempre preso a riferimento l’ordine del giorno (primo firmatario Aldo Moro) approvato all’unanimità con prolungati applausi dall’Assemblea Costituente l’11 dicembre 1947 per chiedere «che la nuova Carta Costituzionale trovi senza indugio adeguato posto nel quadro didattico della scuola di ogni ordine e grado, al fine di rendere consapevole la giovane generazione delle conquiste morali e sociali che costituiscono ormai sacro retaggio del popolo italiano».

Dopo aver citato questi quattro straordinari ed eccellenti personaggi, che appartengono alla storia della politica e alla storia della pedagogia, non posso non ricordare che fu il costituzionalista cattolico Giuseppe Dossetti a promuovere la elezione del liberale Luigi Einaudi quale primo Presidente della Repubblica italiana e sincero “custode” della Costituzione. Le diverse scuole di pensiero, compresa quella liberale, ci hanno lasciato una eredità culturale che bisogna saper valorizzare per consentire alle giovani generazioni di affrontare consapevolmente i molteplici e complessi problemi della modernità.

Quanto al contenuto della proposta di legge di iniziativa popolare, particolarmente efficace, tra l’altro, è la risposta che dà Corradini nella sua intervista: “Si prevede non soltanto lo studio della Costituzione, che dovrebbe essere il criterio guida e il “lessico familiare” di tutto il curricolo della scuola della Repubblica. La proposta di legge popolare cita la conoscenza delle istituzioni dello Stato italiano e dell’Unione Europea, dei diritti umani, di alcuni elementi fondamentali del diritto e del diritto del lavoro e tematiche di educazione civica. Si parla inoltre di educazione digitale, ambientale e alla legalità. Si aggiunge poi ciò che dovrebbe essere implicito nei temi già indicati, e cioè i fondamentali principi e valori della società democratica, come i diritti e i doveri, la libertà e i suoi limiti, il senso civico, la giustizia. Penso che si dovrà distinguere fra conoscenze, atteggiamenti e comportamenti, in relazione alle diverse età dei ragazzi e all’intreccio fra discipline esistenti, contenuti nuovi da introdurre o da evidenziare meglio e iniziative di cittadinanza attiva, da concordarsi fra tutti i docenti.”

La accolta delle firme è promossa dall’ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni) che ha fatto propria l’iniziativa del Comune di Firenze.

Al riguardo, mi preme segnalare con quanto garbo e con quanta preoccupazione Luciano Corradini ha scritto ai suoi amici (ed io mi onoro di essere un suo amico) per mandare copia della sua intervista a “La vita scolastica” e per invitarli alla mobilitazione nella raccolta delle firme: Se i singoli sindaci sono troppo impegnati, bisognerà dar loro una mano in termini di volontariato. Ricordo che la Disposizione transitoria e finale n. XVIII della Costituzione recita: “Il testo della Costituzione è depositato nella sala comunale di ciascun Comune della Repubblica, per rimanervi esposto durante tutto l’anno 1948, affinché ogni cittadino possa prenderne cognizione”. Alcuni sindaci attuali non erano ancora nati, ma ora comprendono che se non si conosce e non si comprende il patto costituzionale, il Paese può fare una brutta fine.”