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venerdì, Marzo 21, 2025
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Il Senato ricorda Marco Biagi nel 23° anniversario dell’assassinio

Anna Maria Furlan, ex segretaria generale della Cisl, ha paragonato Biagi “a Tarantelli e D'Antona, servitori dello Stato che hanno messo la propria cultura al servizio del Paese”. E per questo sono stati uccisi.

Nell’aula del Senato si è tenuta ieri la commemorazione di Marco Biagi, assassinato il 19 marzo 2002 a Bologna da un gruppo di terroristi delle Nuove Br, mentre stava lavorando alla riforma da lui promossa, tesa a realizzare una maggiore flessibilità nel mercato del lavoro.

Pier Ferdinando Casini (Indipendente – Pd) è stato il primo a prendere la parola, esprimendo un pensiero alla famiglia e ai figli in “giorno della festa del papà”, e ha esortato il “Senato e le istituzioni” a “non perdere la memoria” e a ricordare “sempre il sacrificio di un uomo giusto che ha pagato a causa del fatto che lo Stato non è stato in grado di difenderlo, una ferita non sanata per tutti noi”.

Anna Maria Furlan (Iv) ha poi aggiunto: “Ricordiamo un grande uomo, un grande professore e un grande giuslavorista, uno studioso” che “fu lapidato con ferocia. Non era un uomo di parte, come spesso è stato definito. Ma era uno studioso rispettoso, aperto e inclusivo”. Ha inoltre paragonato Biagi a “Tarantelli e D’Antona, servitori dello Stato che hanno messo la propria cultura al servizio del Paese e proprio per questo, riformisti veri, sono stati uccisi per le loro idee”.

Luigi Nave (M5S) ha sottolineato che con l’omicidio di Marco Biagi è stato “inferto” un “colpo non solo alla sua persona ma al dibattito democratico, alla possibilità di un dialogo costruttivo sul lavoro, sui diritti e il futuro del nostro sistema produttivo”. Ha continuato dicendo che il mondo del lavoro è “oggi come allora, un campo di battaglia tra istanze. La sfida è trovare un possibile equilibrio tra diritti e flessibilità, tra dignità e sviluppo” e che “abbiamo il dovere di proseguire, di confrontarci senza pregiudizi, senza ideologie cieche, senza quelle stesse contrapposizioni che hanno portato al suo sacrificio”.

Forza Italia ha partecipato al ricordo di Marco Biagi con il capogruppo Maurizio Gasparri, seguito da Elena Murelli della Lega, la quale ha voluto mettere in evidenza il “legame significativo, nel contesto delle riforme del lavoro in Italia, seppur con ruoli diversi” tra Marco Biagi e Roberto Maroni, “che portò avanti e attuò le proposte legislative di Biagi nel 2003”.

Infine, Paola Mancini di Fratelli d’Italia ha affermato che, a distanza di ventitré anni, “nessuno mette più in dubbio che il suo contributo alla riforma del mercato del lavoro abbia rappresentato un elemento fondamentale e sia stato incredibilmente modernizzante per la nostra Nazione” e che “i semi del suo lavoro non sono mai andati persi. Anzi, ci hanno garantito dei frutti che noi tutti i giorni andiamo a cogliere”.