Il social-liberalismo di Sturzo. Il confronto con John Rawls e Amartya Sen sul rapporto tra giustizia e solidarietà. 

 

Sturzo non fu mai un liberale classico, ma di certo fece sue alcune posizioni come la difesa della proprietà privata e della libertà economica. Fu uno studioso originale e un  politico capace. Lo si comprende bene in questo confronto a distanza con due eminenti intellettuali del Novecento. Il link a fondo pagina consente di vedere la registrazione del dibattito, promosso dall’ANDC, sul libro di Alfonso D’Amodio.

 

Rita Padovano

 

Indagare la quotidianità, è questo lo spazio in cui si colloca l’iniziativa dell’Associazione Democratici Cristiani del 26 novembre u.s., voluta anche per analizzare, nel giorno che ricordava il centocinquantesimo anniversario della sua nascita, le corrispondenze tra Luigi Sturzo, John Rawls e Amartya Sen.

L’occasione è,stata fornita da un lavoro di recente pubblicazione (marzo 2021) di Alfonso D’Amodio, edito da Solfanelli, Libertà, giustizia e sviluppo, Sturzo, Rawls e Sen: un dialogo inaspettato.

Si tratta di figure eminenti che, distanziate nel tempo e con stili diversi, contribuiscono a forgiare la connessione tra democrazia, giustizia e libertà. Gli ultimi due, Rawls e Sen, emergono come grandi intellettuali del Novecento le cui teorie sono ancora utili a comprendere la complessità del nostro tempo.

Anzi di più.

Se si esplorassero i concetti capisaldi del loro pensiero, contenuti anche nel sottotitolo di questo volume, se si inverassero le loro idee, potremmo individuare gli elementi utili a tracciare un nuovo percorso, ideale e  politico.

Perché la politica è tradurre i principi in sentieri percorribili, quelli che il nostro tempo va cercando.

Il perno da cui partire è proprio l’idea di giustizia che Rawls definisce essere “la prima virtù delle istituzioni sociali e che nel caso in cui risultino ingiuste devono essere eliminate oppure riformate”. Invece, sul piano economico, Sen propone un nuovo concetto di sviluppo, che non coincide con un aumento del reddito ma della qualità della vita.

Dentro questo spartiacque si pone l’opera di Luigi Sturzo che a differenza degli altri due viene ancora oggi, a torto, non sufficientemente studiato in maniera sistemica, tanto da non essere percepito come autore di riferimento per l’intera cultura politica nazionale e internazionale.

La teoria della giustizia sociale elaborata da Rawls resta ancora oggi quella più solida e meglio sviluppata tra quelle oggi a nostra disposizione, e per questo di maggior riferimento, sebbene nemmeno essa vada esente da critiche.

Come afferma lo stesso autore, il confronto tra Rawls e il sacerdote calatino fa sì che questo volume inserisca in un quadro teorico più ampio il pensiero di Sturzo e concorra a meglio comprenderlo, gettando luce su quegli elementi rimasti finora controversi riguardo alla sua adesione ai principi liberali.

Sturzo non fu mai un liberale classico ma di certo fece sue alcune posizioni come la difesa della proprietà privata e della libertà economica. Uno studioso originale. Un politico capace che restituì ai cattolici lo spazio della politica sottraendoli così all’insidiosa contesa tra Stato Italiano e Chiesa Cattolica che animava o meglio tormentava quel periodo storico.

 

Rita Padovano è la Segretaria generale dell’Associzione Nazionale dei Democratici Cristiani (ANDC)

 

Il link per il video

Dibattito sul libro di Alfonso D’Amodio, Libertà, giustizia e sviluppo. Sturzo, Rawls e Sen: un dialogo inaspettato, 2021, Edizioni Solfanelli.

https://youtu.be/yKNQA49r5P0