Ius scholae, la proposta del presidente del Consiglio regionale delle Marche.

Per Dino Latini (Udc) l’obiettivo "è quello di offrire ai minori la prospettiva di far parte di una comunità di cittadini favorendo la loro partecipazione alla vita della comunità stessa”.

Realizzare e concretizzare lo ius scholae al più presto. Lo chiede il presidente del Consiglio regionale delle Marche, Dino Latini (Udc), con una proposta di legge per la formalizzazione concreta di concessione di cittadinanza ai giovani e alle giovani bambini stranieri. Il testo, che intende far arrivare alle Camere, introduce una nuova specie di concessione orientata al principio per cui “acquisisce il diritto di cittadinanza il minore straniero nato in Italia o che vi ha fatto ingresso entro il dodicesimo anno nascita che risieda legalmente in Italia e che abbia frequentato regolarmente, nel territorio nazionale, per almeno dieci anni, cicli scolastici in istituti appartenenti al sistema educativo nazionale di istruzione o precorsi di formazione professionale regionali”, si legge nella proposta.

Obiettivo, ha commentato Latini, “è quello di offrire ai minori la prospettiva di far parte di una comunità di cittadini favorendo la loro partecipazione alla vita della comunità stessa, rimuovendo così le disparità di trattamento attualmente esistenti rispetto ai minori cittadini italiani”.

La proposta nasce anche dal raffronto con i maggiori Paesi europei, ha sottolineato Latini, rispetto ai quali l`Italia figura tra quelli più restrittivi riguardo la concessione della cittadinanza ai minori stranieri nati e cresciuti in Italia ed è pertanto opportuno, a suo parere, che per l`acquisto della cittadinanza venga riconosciuta maggiore centralità al ruolo svolto dalla scuola come rilevante fattore di integrazione. A trent`anni di distanza dall`approvazione della legge 91 del 1992 è necessario, ha proseguito Latini, “prendere atto delle decisive trasformazioni della società italiana e aggiornare le norme in materia di cittadinanza secondo una prospettiva che ponga al centro la finalità dell`integrazione dei minori stranieri cresciuti in Italia e che abbiano studiato o che studino in Italia”.

La norma proposta dal Latini prevede inoltre che “la cittadinanza possa essere acquistata ad istanza dell`interessato o se minore ad istanza del genitore legalmente residente i Italia o da che ne esercita la responsabilità genitoriale al sindaco del comune di residenza. Nel caso non sia stata presentata l`istanza, l`interessato acquista la cittadinanza se ne fa richiesta al sindaco del comune di residenza entro due anni dal raggiungimento della maggiore età”.