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mercoledì, Febbraio 12, 2025
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L’allarme di Romano Prodi ed Elena Bonetti: l’Italia perde pezzi.

Il governo dà mostra di galleggiare tra malcelate tensioni interne e scarsa visione strategica, mentre l’industria scivola verso una crisi pericolosa. Prodi e Bonetti denunciano una politica economica incapace di rispondere alle sfide strutturali.

La fragilità della maggioranza sulla politica economica e finanziaria emerge con chiarezza da due voci critiche, che pur partendo da prospettive diverse, dipingono un quadro di incertezza e inefficacia: da un lato, Romano Prodi, ex presidente del Consiglio, dall’altro Elena Bonetti, vicepresidente di Azione e capogruppo in commissione Bilancio alla Camera. Entrambi mettono in luce limiti strutturali e gestionali che compromettono la capacità del governo di affrontare le sfide economiche del Paese.

Prodi, intervenendo alla trasmissione “La Torre di Babele” su La7, descrive un esecutivo che “galleggia ma non naviga”, prigioniero di compromessi interni che ne impediscono l’azione risolutiva. “Il governo è tenuto insieme dall’autorità del presidente del Consiglio, ma la soluzione dei problemi è impossibile”, sottolinea l’ex premier, che richiama l’attenzione su una questione di fondo: “La caduta del sistema industriale”. Da 21 mesi, infatti, la produzione industriale italiana è in calo, un fenomeno che Prodi definisce “strutturale, non congiunturale”, e che richiederebbe interventi profondi sulla politica industriale e sulle riforme del sistema produttivo. Tuttavia, il dibattito interno alla maggioranza sembra più focalizzato su conflitti di corto respiro che non sulle strategie necessarie a invertire questa rotta.

Dall’altro lato, Bonetti denuncia una gestione caotica della legge di bilancio, sintomo di una mancanza di visione complessiva. Intervenendo a SkyTg24 Economia, la deputata mette in evidenza come la manovra presentata dal governo fosse carente di misure essenziali per rilanciare la produttività e gli investimenti industriali. “Noi lo avevamo detto fin da subito”, afferma Bonetti, portando ad esempio l’Ires premiale, inserita solo in un secondo momento grazie a un emendamento di Azione. Ma le criticità non si fermano qui: la deputata segnala tagli significativi al fondo automotive e alle politiche industriali, evidenziando una strategia che non sembra in grado di rispondere alle esigenze del sistema produttivo italiano.

Le parole di Prodi e Bonetti convergono, dunque, nel descrivere un governo incapace di fornire risposte concrete ai problemi strutturali del Paese. Se per l’ex premier la radice della fragilità risiede nelle divisioni interne e nella mancanza di visione strategica, Bonetti denuncia un approccio disorganizzato e privo di coraggio riformista. In entrambi i casi, l’economia italiana appare bloccata tra inerzia politica e assenza di investimenti mirati, lasciando intravedere una navigazione incerta verso il futuro.