9.5 C
Roma
mercoledì, Febbraio 12, 2025
Home GiornaleL'Arabia Saudita sempre più centrale nello scenario del Medio Oriente

L’Arabia Saudita sempre più centrale nello scenario del Medio Oriente

Riyad in questi anni venti ha saputo più di altri cogliere le opportunità del nuovo multilateralismo: dalla pace "cinese" con l'Iran, ai Brics, all'attuale rilancio della partnership con gli Stati Uniti.

29Se c’è un Paese che ha saputo collocarsi tra l’Est e l’Ovest, rafforzando la sua autonomia, e senza esser travolto dallo scontro fra interessi di potenze esterne, questo è il Regno dell’Arabia Saudita. Soprattutto dopo che il giovane attuale primo ministro Moḥammad bin Salman sembra aver avuto la meglio nella lotta per la successione al trono e da qualche anno è riuscito a imporre al Regno Saudita profondi cambiamenti interni e nella politica estera.

In particolare nelle relazioni internazionali Riyad ha saputo svolgere un ruolo di primo piano sia nei confronti delle prospettive aperte dai negoziati sugli Accordi di Abramo, promossi dagli Stati Uniti, che il feroce attacco terroristico del 7 ottobre dello scorso anno contro Israele, ha interrotto, sia nel contempo con i principali interlocutori dell’Est e del.Sud del mondo, con particolare riguardo al Coordinamento dei Brics. In tale ambito si sono create le condizioni per il disgelo e la riappacificazione con lo storico rivale costituito dalla Repubblica Islamica dell’Iran sciita attraverso la mediazione cinese. L’Arabia Saudita ha portato i suoi rapporti con i Brics a un punto tale da ricevere l’invito ad aderire a pieno titolo, durante il vertice Brics di Johannesburg, giusto un anno fa. Però pur avendo formalmente accettato l’invito ad aderirvi nel gennaio scorso, a differenza dell’Argentina che in seguito al cambio del presidente, nel dicembre dello scorso anno aveva declinato l’invito, l’Arabia Saudita non avrebbe ancora confermato in via definitiva la sua adesione ai Brics. Intatti il Regno Saudita continua a partecipare a tutte le attività del Coordinamento Brics ma in veste di Paese invitato all’adesione e non in veste di Paese membro a pieno titolo, full fledged, come i nuovi arrivati Egitto, Iran, Emirati Arabi Uniti ed Etiopia. Quindi, si può dire che ad oggi l’Arabia Saudita non abbia ancora né respinto né accolto l’invito ad aderire ai Brics.

Risulta assai interessante interrogarsi sulle motivazioni di un tale cambiamento.  Forse una chiave di lettura su quale sia l’effettiva strategia seguita dall’Arabia Saudita, si può ricavare dall’intervista che l’ambasciatore americano a Riyadh, Michael Ratney, ha concesso lo scorso 26 agosto, a uno fra i maggiori giornali internazionali in lingua araba, il quotidiano Asharq al-Awsat (Il Medio Oriente). In questo colloquio il diplomatico americano ha annunciato che Washington e Riyad sono in procinto di stipulare un pacchetto molto ampio di accordi, “storico” lo ha definito  l’ambasciatore Usa, che spaziano dall’economia, alle nuove tecnologie all’ambito militare, che richiamano nella sostanza quel percorso di pace che era stato prospettato dagli Accordi di Abramo quattro anni fa, e che si stava allargando anche all’Arabia Saudita prima della strage del 7 ottobre. Adesso il governo di Riyad potrebbe aver fiutato l’occasione di giocare un ruolo di primaria importanza nel tentativo di superare il conflitto in corso ed anche in funzione di un rafforzamento della propria strategia di diminuire gli investimenti in progetti a’estero per concentrarsi sullo sviluppo interno del Paese, puntando sulla sostenibilità, sulla riduzione delle aree desertiche introducendo nuove coltivazioni e sulle nuove tecnologie.

Ciò spiegherebbe anche il formale allentamento dei legami dell’Arabia Saudita con i Brics in funzione del rafforzamento del suo ruolo di mediazione. Il rilancio della collaborazione saudita con gli Stati Uniti costituisce una formidabile forma di pressione su Israele nella direzione di una ripresa dei colloqui per una normalizzazione delle relazioni bilaterali in cambio di un impegno dello Stato Ebraico a riconoscere un percorso verso la costituzione dello Stato di Palestina.

Da qualunque punto di vista la si osservi, la politica estera dell’Arabia Saudita sembra aver qualcosa di interessante da dirci su come ormai i protagonisti del nuovo mondo multilaterale interpretano il loro partecipare ad alleanze internazionali, manifestando una forte coscienza dell’interconnessione fra le varie regioni del mondo, che rende anacronistico qualsiasi tentativo di sistematica separazione.