Nell’attesa non proprio spasmodica di un possibile incontro tra le due donne di Cesare, Elly della Helvetia da volenterosa contendente fa una mossa quando ancora non è iniziata la partita e non è stato fissato il luogo dell’incontro. E sbaglia tattica e strategia in un sol colpo.
Primo si affida senza pensarci troppo agli Italici e non ai suoi prudenti Helvetici, che le illustrano le regole del gioco in una non modesta mansio dell’Impero. Costoro che hanno apparecchiato l’incontro al meglio, non si sa per quale ragione poi, sono pronti ad illustrare le regole del gioco degli scacchi! E sì perché essendo poco informati sulle preferenze della regina Cleopatra oppure convinti di conoscerla molto bene, hanno inteso con orecchio mal posto che si trattava di giocare su una scacchiera.
Giusto, se non fosse che sulla scacchiera, come il popolo sovrano sa, si possono giocare due giochi diversi. Si sono fatti trovare con manuali e resoconti di partite giocate da loro negli scontri passati; belli e pronti per ogni possibile tattica per il giorno dell’incontro. Ed Elly, che di scacchiera è davvero poco esperta, ma non era tra i requisiti che le aveva chiesto Cesare per affidarle l’incarico, va a sentire gli Italici esperti di altro gioco, secondo errore. Cesare è astuto come una volpe e senza spingere troppo le circostanze, sapeva che prima o poi le due donne sarebbe venute in armi (seppure nel gioco) e che delle due la Regina Cleopatra partiva avvantaggiata.
Se solo gli Italici avessero avuto orecchio pronto e meno supponenza, avrebbero scoperto che nel regno d’Egitto si è inventata la scacchiera e che la regina Cleopatra da par suo è nella dama una vera esperta, venendo dal popolo e seppure investita regina d’Egitto non ha dimenticato le origini e i piacevoli passatempi del suo regno.
Tra i due giochi la dama ha meno regole e tutto sommato di più semplice strategia ma la sua forza è che è diffusa in ogni luogo dell’Impero e il popolo sovrano vi gioca volentieri passando il tempo che avanza dopo il lavoro. Gli scacchi sono pure un passatempo dopo il lavoro, ma avendo regole più complesse richiedono più tempo e possono anche diventare un lavoro per i grandi appassionati. Ed è meno diffuso nell’Impero di Cesare, mentre in altre Regioni del mondo vi giocano con passione anche gente semplice del popolo sovrano.
Conviene che Elly ascolti gli Helvetici e che costoro si impegnino seriamente per trovare al più presto esperti in dama, quella che gioca il popolo,; e va bene anche un ragazzino che sbaraglia gli anziani non è necessario ringraziando l’umiltà della dama che vi siano tanta scienza per giocare. Tuttavia, vincere la partita non è semplice, occorre allenarsi con noiose ripetizioni di partite, vinte e perse, per imparare quasi come un automatismo, quali mosse fare da pedina in attesa della contromossa dell’avversario. E quando si è dama, correre veloci sui quadri della scacchiera per mangiare pedine e vincere la partita.
Cesare, che gioca sulla scacchiera in entrambi i giochi, ha la sua preferita ovvio, sulla quale ha fatto la sua puntata. Il popolo sovrano invece, avendo pochi sesterzi da impegnare, si accontenta della possibile emozione che la partita potrebbe dare. Nel frattempo è intento a procurarsi il panem, secondo il vecchio motto panem et circenses.