Lo smarrimento a sinistra passa per Giuseppi. La politica? Moritificata.

Gli scandali confondono. Che si tracimi nella illegalità è certamente grave, da censurare e da condannare con ogni fermezza, ma la politica ha una sua composizione che non va tutta demonizzata.

Dal Piemonte alla Puglia, dal Manzanarre al Reno, nella Sinistra qualcosa non va. C’è notizia di scandali quasi quotidiani nelle amministrazioni regionali e comunali per compravendita di voti, intrecci con ambienti malavitosi, truffa e forse quant’altro ancora. 

La magistratura si è messa all’opera e vedremo alla fine quali saranno le effettive conseguenze. È saltata l’alleanza tra il Pd e Giuseppi a cui non pare vero di poter chiamare un distinguo per sbandierarsi come leader di quelli duri e puri. 

Potrebbe chiedersi dove erano le sue truppe nel mentre governavano in una giunta con politici “discutibili”. Pare improbabile che, muovendosi quotidianamente in ambito locale, non sia mai arrivato loro una voce sospetta su condotte in qualche modo dubbie. 

In politica, angeli sordi e ciechi non soltanto non servono, ma corrono il rischio di essere persino dannosi. Sono sentinelle prive di voce per dare un allarme. A meno che anche loro abbiano veduto ma, al contrario di Tommaso, non abbiano creduto per eventuali ragioni di comodo o di sopravvivenza.

Oggi, per rimediare, si tenta di ritrovare linee di intesa, scovando candidati di immagine, estranei al mondo politico, che possano dire all’elettorato che si è imboccato un nuovo corso, una rottura netta con il passato. La politica alza dunque la bandiera di resa per manifesta incapacità, non proprio un fatto da nulla.

Con l’acqua alla gola ci sono poi candidati che danno una idea di disponibilità per poi fare un passo indietro ricominciando un tragico gioco dell’oca. Un imperterrito elettore di sinistra potrebbe cantare “Che confusione, sarà perché ti amo…”.

La Schlein, sul modello Misiani in Campania, par che proceda con un nuovo codice etico sotto il controllo di Franco Roberti già Procuratore Nazionale Antimafia ed eurodeputato Dem.

In Campania si sperimenta un nuovo Codice di autoregolamentazione per i candidati che richiede ad un candidato un obbligo di trasparenza e moralità. La magistratura dentro e fuori dalla Sinistra è la lavatrice dove purificare comportamenti inaccettabili, l’ancora di salvezza a cui aggrapparsi.

Il bosco ha una sua indubbia bellezza dove primeggiano alberi di alto fusto ma anche arbusti e piante selvatiche, come a dire piante nobili insieme a plebaglia senza nulla da vantare. Nel bosco si muovono personaggi luminosi e di rango, nel sottobosco si agitano invece quelli dal passo furtivo, capaci, per la loro abilità di traffici, di essere uccelli di bosco piuttosto che uccel di gabbia, uomini da bosco e da riviera, flessibili ad ogni ambiente. La sterpaglia è casa loro. 

L’humus del sottobosco è essenziale perché tragga forza la crescita delle piante di rango. È, per facile traslato, il quadro della politica. 

Ogni certo tempo il detersivo di marca si rilancia con nuova formula per un bianco irripetibile, smentendo la veridicità di quanto spacciato appena pochi mesi prima. Un nuovo Codice subentra a quello precedente in attesa di essere soppiantato da un prossimo Codice ancora più efficace e insuperabile.

Cacicchi e capibastone ci sono sempre stati e sempre ci saranno. Sono, letta in positivo, l’essenza del consenso e per qualche verso necessari al fermento e alla partecipazione democratica. 

I caicchi erano barche dei pirati, spesso armate a prua di un cannoncino per il successo delle loro imprese nel Mediterraneo. Può darsi che siano stati un motivo di ispirazione per i nostri cacicchi, intenti a rastrellare voti anche sotto le mattonelle. 

I caicchi erano anche le lance per salvare i passeggeri, stavolta invece per affondare una Sinistra purtroppo moribonda. È davanti ad un crocicchio e non sa orientarsi nella scelta.

Senza ipocrisie, i 5 Stelle lo sanno meglio di tutti e non saranno le loro grida pretestuose a cambiare lo scenario, come se un vestito non debba essere fatto da tessuti di qualche tipo.

Gli “attivisti” politici sono un segnale di dinamismo in una società annichilita dal web, il richiamo ad un impegno che la società non avverte più di accettare. Che si tracimi nella illegalità è certamente grave, da censurare e da condannare con ogni fermezza, ma la politica ha una sua composizione che non va tutta demonizzata.

Quanto ai rapporti tra il PD e Giuseppi aspettiamo che quest’ultimo si offra al maggior vendente.