LUTTO. È MORTO GASTONE SIMONI, IL VESCOVO DELLA POLITICA «ALTA». IL RICORDO DI «AVVENIRE».

 

Emerito di Prato, diocesi che aveva guidato per 20 anni, voleva una Chiesa «anima» della società. L’impegno accanto ai cristiani in politica e per la Dottrina sociale.

 

Giacomo Gambassi

 

«Educare l’interesse e il movimento cristiano per la civitas humana» è «un aspetto, di primaria grandezza, dell’amore del prossimo». È stato un sacerdote e poi un vescovo politico” Gastone Simoni. Dove l’aggettivo “politico” non richiama a certe connivenze o macchinazioni partitiche di cui talvolta la Chiesa si è resa protagonista, ma a quel «capitolo del Vangelo della carità» che fa della presenza cattolica nella società «un impegno sensato e obbligato: anche su di esso saremmo giudicati dal Signore nell’ultimo giorno», scriveva. Il vescovo Simoni è morto nella tarda serata di domenica nella Casa di cura di Villa Torrigiani a Fiesole, sua diocesi dorigine. E nella collina sopra Firenze si era ritirato dopo aver lasciato per limiti di età la guida della Chiesa di Prato di cui era emerito dal 2012. Chiesa dove era stato per due decenni esatti. Aveva 85 anni ed era stato colpito da un ictus a metà di agosto.

 

A dare la notizia della scomparsa è stato lattuale vescovo di Prato, Giovanni Nerbini, fiesolano come Simoni: «Sentiamo il dolore – sono le sue prime parole – di una grave perdita, ma siamo grati al Signore per averci donato un pastore che ha segnato la storia ecclesiale e civile di Prato». «Una grande figura della Chiesa italiana», lo definisce il cardinale Gualtiero Bassetti, fiorentino, già presidente della Cei e profondo amico di «don Gastone», come tutti erano soliti chiamarlo.

 

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