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mercoledì, Febbraio 12, 2025
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Mattarella esalta l’impegno del corpo diplomatico al servizio della pace

“L’Europa ha il dovere e l’interesse strategico di lavorare con quei Paesi che condividono i principi democratici”. Pubblichiamo l’ultima parte dell’intervento del Presidente della Repubblica alla XVI Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori d’Italia.

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Signore Ambasciatrici, Signori Ambasciatori,

in un quadro tanto complesso, la scelta multilaterale dell’Italia si declina anche nel convinto sostegno all’azione delle Nazioni Unite, fulcro di quella architettura di governance mondiale oggi così palesemente sotto pressione.

Si tratta di una crisi di fiducia che si manifesta sovente nella contrapposizione, per molti versi pregiudiziale nella sua artificiosità, fra Occidente e resto del mondo e che tende ad aggregare, in questa denominazione, condizioni anche con molte differenze – di volta in volta economiche, sociali, di assetti istituzionali, di rispetto dei diritti umani – cercando di accantonare, nell’immagine, incompatibilità e interessi discordanti.

Il patrimonio di valori che si intende definire come occidentali corrisponde, in realtà, a molti dei documenti fatti propri dagli Stati nell’ambito delle Nazioni Unite: Stato di diritto, diritti umani, diritti dei popoli nella accezione più ampia.

Sul piano dell’architettura di governo multilaterale – miglior baluardo alle spinte destabilizzanti che stiamo sperimentando – occorre restituire slancio a una riforma che renda più efficaci i meccanismi spesso tuttora cristallizzati a immagine del secondo dopoguerra, come pocanzi cercavo di ricordare.

Si tratta di un processo evolutivo, che richiederà tempo e realismo e che attiene, in primo luogo, ad una revisione di quegli strumenti di governo economico mondiale, che oggi rappresenta una priorità per i Paesi del Sud globale.

L’Europa ha il dovere e l’interesse strategico di lavorare con quei Paesi che condividono i principi democratici e che sollecitano, tuttavia, maggiore attenzione alle loro istanze. Uno sviluppo equilibrato delle regioni del mondo è nell’interesse di tutti.

L’Italia si trova in una condizione privilegiata per contribuire a questa azione.

Con l’assunzione della Presidenza del G7, avremo la possibilità di dare ulteriore impulso a molte sfide globali, tra le quali trovano posto quella dei flussi migratori e quella della sicurezza alimentare. Tematiche fra loro strettamente connesse, soprattutto nel continente africano.

Al centro della Presidenza italiana vi sarà anche il tema dell’Intelligenza Artificiale: un avanzamento scientifico che apre all’umanità opportunità di affrontare e risolvere problemi che credevamo al di là delle nostre possibilità, ma che espone al tempo stesso al rischio di pericolosi condizionamenti nell’informazione, di intrusioni nella sfera privata dell’individuo, di mutamenti radicali degli assetti produttivi, di potenziale crescita del già rilevante divario fra ricchi e poveri, fra forti e deboli. In ultima analisi a un rischio di tenuta per i sistemi democratici.

Si tratta di una prospettiva di grande valore che andrà adeguatamente e sollecitamente governata per trarne tutta la portata positiva.

Desidero concludere ringraziandovi per l’attenzione e augurando a tutti voi buon lavoro per questi due impegnativi giorni di approfondimento e per l’anno laborioso che ci attende.