Maurizio Martina, in una lettera inviata al primo ministro francese Emmanuel Macron scrive: “Gentile Presidente Macron, le scrivo sapendo del sentimento che unisce tantissimi italiani oggi che non si riconoscono negli attacchi ingiustificati e gratuiti dell’attuale governo del nostro paese alla Francia”.
“Un governo scellerato e ministri incompetentistanno giocando sul destino dei nostri paesi la loro pericolosa campagna elettorale permanente, rinunciando ogni giorno a rappresentare gli interessi collettivi, a vantaggio di polemiche e provocazioni pensate solo per alimentare rancori e divisioni. Fino alle ultime mosse oltralpe di un vicepremier disperato ossessionato dalla ricerca di visibilità. A loro il passato non deve avere insegnato proprio nulla”.
“Sappia, signor Presidente- prosegue Martina- che il nostro paese non e’ questo. Italia e Francia sono e saranno paesi fratelli. Italiani e francesi condivideranno sempre lo stesso futuro. Come accade ogni giorno, quando migliaia di nostri connazionali vivono e lavorano fianco a fianco: nelle nostre città, nelle nostre imprese, nelle nostre università e scuole.
Queste persone non sono rappresentate dagli attacchi sguaiati di questo governo. Non sono rappresentate da una politica cinica pronta a consumare tutto nella logica dello scontro, del nemico, della provocazione. Non ci stiamo ad essere rappresentati cosi’ perché non siamo cosi’. Ed è soprattutto per questo, che e’ compito di ciascuno di noi fare un’Europa più forte e più giusta ora. Lottare insieme per sconfiggere il cancro degli estremismi nazionalisti e condividere soluzioni avanzate per garantire una nuova sovranità europea come unico orizzonte di pace, protezione e cooperazione tra i popoli europei. I rapporti tra gli Stati, a maggior ragione quelli tra due Paesi fratelli come sono Italia e Francia, hanno basi solide che vanno al di la’ dei Governi”.
“Signor Presidente, gli italiani non sono il governo che ha ordito e consentito questi attacchi. L’Italia e’ un grande paese fratello della Francia. E anche per questo ci battiamo e ci batteremo sempre per il nostro futuro comune”.