14.1 C
Roma
martedì, Febbraio 11, 2025
Home GiornaleMerkel prende a schiaffi Merz: nessun accordo con l’ultradestra.

Merkel prende a schiaffi Merz: nessun accordo con l’ultradestra.

“Un gesto che tradisce i principi della democrazia”: così l’ex Cancelliera sul discusso voto in Parlamento. Per altro, a novembre, lo stesso Merz aveva preso impegno a non fare accordi con l’AfD.

In una presa di posizione forte e inaspettata, l’ex cancelliera tedesca Angela Merkel ha criticato duramente Friedrich Merz, leader dell’alleanza CDU/CSU e candidato alla cancelleria, per aver accettato il sostegno del partito di estrema destra “Alternativa per la Germania” (AfD) su un voto cruciale al Bundestag.

La proposta, che ha ottenuto 348 voti favorevoli contro 345 contrari, introduce un inasprimento delle politiche migratorie, prevedendo il controllo permanente delle frontiere, l’espulsione dei migranti irregolari e il divieto d’ingresso per chi non abbia documenti validi, anche se in possesso di uno status di protezione legale in Germania. Un pacchetto controverso, ma ancor più controverso è stato il modo in cui è stata ottenuta la maggioranza: grazie ai voti dell’AfD, una mossa che Merkel ha definito “deliberatamente contraria ai principi fondamentali della democrazia”.

Tra l’altro, Merkel ha ricordato a Merz il suo impegno, preso lo scorso novembre, a non fare mai affidamento sui voti dell’AfD per promuovere iniziative legislative. “Quella promessa era un segno di responsabilità politica, e la sostengo pienamente”, ha dichiarato l’ex cancelliera, sottolineando che Merz, con questa scelta, ha infranto un principio sacrosanto della politica tedesca: non collaborare mai, direttamente o indirettamente, con un partito che mina i valori democratici.

Il gesto di Merkel non è solo un attacco a Merz, ma anche un monito al panorama politico tedesco. Ha esortato i partiti democratici a restare vigili e a contrastare con forza ogni tentativo di legittimare l’AfD, ricordando che episodi come gli attacchi di Magdeburgo e Aschaffenburg – tragiche conseguenze delle tensioni sociali legate alla questione migratoria – non devono diventare pretesti per cedere alle pressioni populiste o al linguaggio dell’odio.

A Magdeburgo, lo scorso dicembre, un’auto si è schiantata contro la folla di un mercatino di Natale, causando sei morti e oltre duecento feriti. Ad Aschaffenburg, invece, un cittadino afghano, la cui richiesta d’asilo era stata respinta, ha accoltellato cinque persone, uccidendone due. Entrambi gli episodi sono stati strumentalizzati dall’AfD per alimentare la paura e giustificare misure draconiane.

Con il suo intervento, Merkel dimostra ancora una volta la sua visione da statista che l’ha resa una figura di riferimento per la Germania e per l’Europa. La sua critica è una difesa appassionata dei valori della democrazia, un invito a non sacrificare sull’altare del consenso elettorale i principi fondamentali dell’azione politica.