Come ho già avuto modo di sottolineare su queste pagine, il cyberpunk è un sottogenere culturale che esplora temi come la tecnologia avanzata, la cybernetica e la società distopica. Tipicamente si concentra su un futuro in cui l’umanità è immersa in una tecnologia opprimente, mentre le disuguaglianze sociali vengono esasperate dal predominio di potenti corporazioni e sistemi tecnologici.
C’è oggi spazio, nel contesto panottico attuale, per un neo-movimento attivista che potremmo chiamare MetAIpunk? Se prendiamo il concetto di cyberpunk e lo fondiamo con la psicologia sociale delle reti neurali artificiali (AI) e del metaverso, potremmo immaginare il MetAIPunk come una sottocultura futuristica in cui l’umanità e l’intelligenza artificiale sono intimamente connesse. In questo scenario, la società non sarebbe solo definita dalla tecnologia, ma dalla relazione e fusione tra esseri umani e AI avanzate, presenti sia nel mondo fisico che in quello digitale del metaverso.
Non si tratta solo di riflettere sul post-cyberpunk, ma di analizzare come, in un contesto sociale avanzato, potremmo immaginare nuove disuguaglianze non più limitate a esseri umani e corporazioni. Esse potrebbero estendersi a diverse forme modulari di intelligenze artificiali, dove le AI avanzate e le comunità ibride verrebbero riconosciute come una nuova dimensione sociale, distinta dagli esseri umani tradizionali. La lotta per il controllo delle AI e delle tecnologie critiche potrebbe così diventare il nuovo motore dei conflitti globali.
Il cyberpunk tende a focalizzarsi sull’essere umano come sopravvissuto in un mondo dominato dalla tecnologia, mentre l’intelligenza artificiale non è generalmente centrale come entità autonoma. Al contrario, nel MetAIPunk, le reti neurali artificiali, i digital humans e i metalands assumono un ruolo più centrale: non sono solo strumenti, ma attori che interagiscono profondamente con l’essere umano.
La fusione tra uomo e macchina potrebbe essere vista come una nuova evoluzione del cyberpunk, in cui la tecnologia non rappresenta più esclusivamente una forza esterna opprimente, ma diventa anche agente di trasformazione interiore e collettiva. Il MetAIPunk esplora un futuro in cui la tecnologia emergente e l’intelligenza artificiale non si limitano a essere potenti, ma si integrano con l’umano, creando una realtà ibrida, complessa e interconnessa, a cavallo tra il fisico e il digitale.
In un mondo MetAIPunk, il confine tra l’essere umano e l’algotronica si dissolverebbe, dando vita a nuove forme di identità e società, aperte al modello di “meta digital interface human unity”. Questo significherebbe riassemblare i modelli sociali ponendo al centro la persona umana, in dialogo con una cognizione estesa.
Si tratterebbe di esplorare un futuro di simbiosi e ibridazione, in cui l’umanità si reinventa attraverso la connessione digitale e l’evoluzione condivisa con intelligenze artificiali generative, dotate di apprendimento emotivo e sempre più “umanizzate”.