Orgoglio per il nuovo Hilton accanto alla Nuvola di Fuksas

Inaugurazione fastosa martedì scorso. La presenza di Gualtieri chiude dopo 70 anni la polemica che il Pci aveva scatenato sull’Hilton di Monte Mario. Di seguito il discorso del figlio del sindaco Rebecchini.

Filippo Rebecchini

Buona sera e grazie a tutti gli intervenuti, tra i quali, con nostro grande piacere, l’On. Sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

Con l’Amministratore Delegato, mio nipote Onorio, desidero esprimere poche parole relative al presente albergo, chiamato “La Lama”.

Il fabbricato fu acquistato nel 2018 nello stato di shell and core dalla EUR SpA, – oggi rappresentata dall’ Ing. Angela Cossellu, graditissima ospite. Il progetto originario prevedeva una costruzione unica con LA NUVOLA al fine di dar vita ad un grande “Centro Congressi per Roma”, che fosse all’altezza delle grandi Metropoli Europee, ma più bella, affascinante e funzionale di quelle esistenti nelle altre città. Per tale scopo la la progettazione fu affidata al migliore e fantasioso degli architetti: l’Architetto Massimiliano Fuksas. Il nostro compito è stato quello di trasformare il manufatto “Shell and Core” in un albergo più che accogliente, grazie anche alla ultraventennale collaborazione e consulenza del marchio Hilton. Siamo onorati di averti qui Dominique.  

L’albergo, con le 439 stanze e le sue grandi dimensioni, descritte dal Direttore Paolo Bellè, darà lavoro a circa 300 dipendenti.

Tutto sembrava semplice, ma nei fatti dobbiamo ricordare, che, proprio nel momento di maggiore impegno costruttivo, abbiamo incontrate tre enormi difficoltà: pandemia, guerra e carenza nel reperimento di personale, soprattutto specializzato. Tale mancanza ha inciso soprattutto sui tempi di lavoro, nonostante le affannose ricerche di ottimo personale da parte dei nostri uffici di risorse umane e dell’impresa di costruzione, la “Stile”, condotta dal mio indicabile fratello Luigi e da suo figlio Nicolò.

Certamente l’incremento dei tempi di lavorazione hanno appesantito i costi e i tempi necessarie ad ultimare l’opera, ma, oltre all’ausilio della Sace, tre importanti Istituti bancari, Unicredit, Credit Agricole e Popolare di Sondrio, hanno creduto e dato fiducia all’azienda e a chi la conduceva, per superare il momento sfavorevole.

L’Amministratore Delegato ed io siamo certi che, non solo i dirigenti delle banche ma, molti altri operatori abbiano apprezzato una società estremamente compatta, magnificamente condotta fino all’età di 93 anni dal maggiore dei miei fratelli, Gaetano, e tuttora composta da una sola famiglia, con intenti e mentalità comuni, e con il medesimo desiderio di dimostrare il proprio amore per Roma, trasmessoci, da sempre, da nostro padre, Salvatore Rebecchini.