Pensieri Politici |  La vedova di Luca Attanasio respinge la legge del taglione.

Zakia Sedikki, vedova del console ucciso in Congo, chiede alle autorità di non mandare al patibolo gli assassini: «Luca era un uomo buono ed era assolutamente contro la pena di morte».

Estratto dal sito di Pensieri Politici

In tempi in cui la legge del taglione sembra tornare prepotentemente di moda, risuona profetica e controcorrente la voce di Zakia Sedikki, la vedova di Luca Attanasio, il console italiano nella Repubblica democratica del Congo, ucciso in circostanze ancora da chiarire nel febbraio 2021 insieme con il carabiniere Vittorio Iacovacci e l’autista Mustafa MIlambo.

Originaria del Marocco, Zakia, che ha sposato Luca nel 2015 e col quale ha generato tre bambine, ha lanciato una petizione sul sito della fondazione “Mama Sofia”, da lei presieduta, per chiedere alle autorità congolesi di non applicare la pena capitale contro gli imputati, nel processo in corso a Kishasa. Spiega così il suo gesto: «Luca era un uomo buono ed era assolutamente contro la pena di morte. Ne avevamo parlato spesso e desidero testimoniarlo ora». In una recente intervista alla “Stampa” ha poi aggiunto: «Alle mie figlie voglio trasmettere valori e ideali, non rancori. Io sono musulmana e Luca era cattolico. Pregavamo lo stesso Dio. Se fosse qui si opporrebbe alla pena capitale. La petizione per mandare in carcere e non al patibolo i responsabili dell’agguato è il messaggio con cui voglio celebrare e difendere la vita. Nessuno ha il diritto di spargere altro sangue, altrimenti lo Stato si mette sullo stesso piano di chi ha assassinato Luca». 

Alida e Salvatore Attanasio, genitori di Luca, condividono e appoggiano in pieno la posizione di Zakia. Pochi giorni fa ho intervistato papà Salvatore che mi ha ripetuto il medesimo concetto: «Sommare morte a morte non serve a niente. Non è quello che Luca avrebbe voluto, non è quello che gli abbiamo insegnato, in famiglia e qui a Limbiate. Vogliamo giustizia, non vendetta».

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