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Prendeva vita 60 anni fa la riforma istitutiva della scuola media

Gli uffici della Camera ricordano il sessantesimo anniversario dell’applicazione della riforma della scuola media. Nella circostanza Zaccagnini sottolineava l’impegno a garantire "il bene supremo dell'elevazione culturale, morale e spirituale" della gioventù.

 

Sessant’anni fa, il 1 ottobre 1963 venivano applicate per la prima volta le disposizioni della legge n. 1859 che istituisce e disciplina la scuola media, obbligatoria e gratuita.

Secondo l’articolo 1 “in attuazione dell’articolo 34 della Costituzione, l’istruzione obbligatoria successiva a quella elementare è impartita gratuitamente nella scuola media, che ha la durata di tre anni ed è scuola secondaria di primo grado. La scuola media” prosegue l’articolo – “concorre a promuovere la formazione dell’uomo e del cittadino secondo i princìpi sanciti della Costituzione e favorisce l’orientamento dei giovani ai  fini  della  scelta  dell’attività successiva”. Al termine del triennio gli alunni devono sostenere l’esame di licenza, che è esame di Stato e consente l’accesso a tutte le scuole istituti di istruzione secondari di 2° grado; solo per coloro che intendono iscriversi al liceo classico è necessario il superamento della prova di latino.

L’adempimento dell’obbligo scolastico è a carico dei genitori o di chiunque ne faccia le veci: sono previste forme di facilitazione (contributi economici, fornitura di libri e materiale didattico, organizzazione di servizi di refezione e di trasporto) per le famiglie che versano in condizioni economiche di disagio.

Alla Camera il testo era stato approvato il 21 dicembre 1962 a scrutinio segreto con 243 sì e 137 no. Il deputato Zaccagnini, intervenuto prima della votazione finale, aveva affermato: “si apre un periodo di accesso agli studi per larghissimi strati del nostro popolo; la scuola sarà mobilitata per dare alla nostra gioventù, con uguaglianza di diritti per tutti, senza alcuna discriminazione sociale, il bene supremo dell’elevazione culturale, morale e spirituale”.

 

[Camera dei Deputati – Resoconto della seduta: https://bit.ly/Aula_211262

 

Post scriptum della nostra redazione

Una bella curiosità. Alla votazione in esame prese parte anche Salvatore Aldisio, fondatore della Dc in Sicilia (1943) e padre Costituente. Sarebbe scomparso di lì a poco, esattamente il 27 luglio luglio del 1964. Ricoprì l’incarico di Ministro dell’Interno dopo la cosiddetta svolta di Salerno e di Ministro dei Lavori Pubblici nel secondo dopoguerra. Fu anche Vice Presidente del Senato nella prima legislatura repubblicana. Merita altresì ricordare che nel 1921, all’età di soli 30 anni, risultò eletto alla Camera nelle file del partito Popolare Italiano di Luigi Sturzo. Il più giovane Deputato italiano.

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