Sono 14.874 gli immobili (appartamenti, ville, palazzi di pregio, autorimesse) confiscati alle mafie e che in base alla legge possono essere riutilizzati a fini sociali, assegnandoli ad associazioni, cooperative, Comuni, Province e Regioni per restituirli alla collettività.
I dati di questi beni sono raccolti sul portale ‘Confiscati Bene 2.0’, realizzato dall’Associazione Libera con la collaborazione di OnData e Fondazione Tim e presentato a Roma.
La piattaforma ha lo scopo di raccogliere e fornire open data completi, fruibili, aggiornati, tanto sul bene quanto sulla sua destinazione, in una sorta di “monitoraggio civico”. Il portale censisce gli oltre 14mila immobili confiscati alle mafie e può essere un punto di riferimento importante per chi è interessato ad operare in questo contesto. Fornisce, infatti, anche indicazioni su bandi e avvisi pubblici per le assegnazioni e il racconto di best practice istituzionali.
Sfogliando le pagine del portale il dettaglio dei progetti: nella maggior parte dei casi, il 72%, i destinatari sono i Comuni, circa 9mila, ma i beni sono diventati anche presidio delle forze dell’ordine, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia. Oltre 6mila si trovano in Sicilia, 2.600 in Calabria, circa 2.000 in Campania e 593 nel Lazio.
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