Articolo pubblicato sull’edizione odierna dell’Osservatore Romano a firma di di José Tolentino de Mendonça
L’agenda della Biblioteca Apostolica Vaticana per il 2020 sarà dedicata, in occasione del terzo centenario della sua nascita, a Giovanni Battista Piranesi (Mogliano Veneto 1720 – Roma 1778), famoso incisore, architetto e teorico dell’architettura, una delle figure più influenti del panorama grafico del XVIII secolo. La collezione delle sue opere conservate presso la Vaticana si distingue per la straordinaria consistenza numerica e qualitativa.
La sua produzione viene qui presentata in ordine cronologico (seppur nei limiti dello spazio disponibile). Tra le opere particolarmente significative presenti si segnalano due disegni attribuiti a Piranesi, un Capriccio architettonico e uno Schizzo progettuale per la decorazione del Pantheon, e la controprova dell’incisione Veduta della Piazza della Rotonda, qui pubblicata per la prima volta. Le frasi selezionate per accompagnare le settimane del 2020 illustrano il pensiero di Piranesi e la posizione critica che eruditi e artisti a lui contemporanei e intellettuali successivi assunsero nei suoi confronti.
Particolarmente suggestivo il contributo di Marguerite Yourcenar, che commentando le Carceri, una delle opere più note di Piranesi, scriveva: «Il vero orrore delle carceri più che in alcune misteriose scene di tortura, è nell’indifferenza di quelle formiche umane erranti in spazi immensi, e in cui diversi gruppi non sembrano quasi mai comunicare tra loro, o neppure accorgersi della loro rispettiva presenza, e addirittura non notare affatto che in un angolo oscuro si sta suppliziando un condannato».
Proprio per mettere in luce il dato umano fortemente presente nelle stampe piranesiane, ma spesso messo in ombra e quasi schiacciato dalla imponenza delle architetture rappresentate, si sono estrapolati come dettagli da riproporre nelle pagine settimanali, laddove possibile, proprio i personaggi che “abitano” le incisioni. La legatura prescelta è la riproduzione di un volume di recente donazione, rappresentativo del rapporto di amicizia che legava Giovanni Battista Piranesi alla famiglia Rezzonico e quindi al Pontefice Clemente XIII cui l’artista dedicò diverse opere.
Un’agenda è un libro che, a modo suo, custodisce il tempo: lo scandisce sillaba per sillaba e sottilmente lo apre come fosse un tessuto, rendendoci più consapevoli del suo passaggio e del suo misterioso significato. Infatti, un anno può essere rappresentato come una lunga strada fatta di giorni. Ciò che auguriamo a quanti prendono contatto con questa agenda è quello di cui parla la bella preghiera del Salmo 89: «Insegnaci, Signore, a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore».