Sono stato due volte a Berlino est due volte nell’82 e nell’85, con la Fondazione Konrad Adenauer, prima che il Muro crollasse sotto la spinta di Solidarność e dei venti di libertà che si sono alzati prima a Danzica e poi negli altri Paesi dell’Est. Erano viaggi di cui conservo ricordi vivi, incancellabili.

Per andare a Berlino Est partivamo da Ovest e si potevano constatare le differenze tra le due Germania. Erano differenze politiche economiche e sociali. Si toccavano con mano. Ai giovani era impedito di andare da Est a Ovest, neppure a trovare i parenti per evitare che ad Est rimanessero solo i vecchi. Anche i visitatori erano sottoposti a controlli severissimi ai 4 punti di frontiera.

Ai giovani che cercavano la libertà non restava che la fuga e spesso la morte. Dovevano superare non solo un alto Muro di cemento armato, ma anche, fili spinati, cavalli di Frisia, terreni minati, sentinelle armati, cani, sensori rilevatori di voci. Insomma la fuga era una impresa difficilissima. Tanti hanno tentato anche attraverso la via del freddissimo fiume. Naturalmente molte lapidi ancora oggi ricordano questi martiri della libertà.

È una memoria che non andrebbe dispersa soprattutto nei giovani occidentali che non apprezzano il prezzo della libertà e del costo incalcolabile di queste conquiste.
Al ritorno da Berlino Est per dirigerci all’aeroporto di Francoforte ci si ferma per una sosta tecnica in uno pseudo autogrill. Ci troviamo dinanzi a un modesto locale con una lampadina attaccata al soffitto. Non certo lo sfarzo e l’abbondanza degli autogrill occidentali. Non c’era nulla che potesse stimolare i nostri desideri. Ma in questa desolante miseria troviamo un prodotto italiano: i Ferrero Rocher. Fu una gioia incontenibile.

Riprendemmo il viaggio la soddisfazione che una impresa italiana aveva superato il Muro. Non ci aveva addolcito solo il palato, ma ci aveva anche riportato alla dura realtà di un Paese che era prigioniero della ideologia comunista portando differenze abissali tra le due Germania. Poi avverrà la liberazione di cui il Muro sarà il simbolo. Ma, prima di quel giorno, quante vite spezzate!