Ricordo di Sergio Paronetto nell’anniversario della sua salita al Cielo

Stamane al Verano Mons. Vincenzo Paglia officerà una messa in memoria del giovane intellettuale e manager scomparso prematuramente il 20 marzo del 1945. Di seguito un estratto dal Dizionario biografico Treccani.

[…] La sua visione aperta e critica e la competenza economica maturata all’IRI erano tenute in grande considerazione. Predispose per Alcide De Gasperi e la DC alcuni studi sulla natura e sui limiti dell’intervento dello Stato in economia, sulla funzione dell’IRI, sulla necessità di riforme strutturali, per esempio in materia di diritto al lavoro; studi che, nonostante le diversità di opinioni, tanto lo statista trentino quanto la DC ripresero largamente: il primo nel suo ‘testamento politico’ e la seconda nelle Idee ricostruttive, primo abbozzo di programma politico del partito. Alcuni incontri tra personalità di diverso orientamento politico (come Giuseppe Capograssi, Ludovico Montini, Pietro Campilli, Roberto Ago, Bruno Visentini, Guido Carli, Giuseppe Mira, Vittorino Veronese e Francesco Giordani) furono dedicati a trattare dei principi e degli ordinamenti da seguire nella ricostruzione economica del Paese.

Risalgono al 1944-45 diversi suoi contributi destinati alla dirigenza dell’IRI e della DC in cui rifletteva con rigore e respiro culturale su quanto delle istituzioni ereditate dal passato fosse compatibile con una compiuta democrazia politica ed economica. Altri suoi articoli rivelano come il dibattito sul destino del capitalismo – dalla tesi della ‘rivoluzione manageriale’ a quella sul ‘collettivismo burocratico’ e sulla ‘rivoluzione dei direttori’ avvenute in Unione Sovietica – suscitasse vivo interesse tra i dirigenti dell’IRI, la cui capacità di indirizzare le imprese verso obiettivi di maggior socialità li accreditava a guidare l’economia italiana dopo la caduta del regime.

Il problema dei capi d’azienda era essenziale per il rinnovamento del Paese e Paronetto era convinto del «vitale essenzialissimo apporto» che i dirigenti «e solo essi possono dare alla costruzione della nuova democrazia sociale […] Se vi è una categoria professionale dalla quale il rinnovamento sociale può molto attendersi, qualora essa prenda coscienza dei compiti che le spettano è proprio quella dei tecnici e in particolare dei capi dei nuclei produttivi» (Studium, XLI, 1945, n. 3-4, p. 101).

Paronetto auspicava che il mondo cattolico tornasse ad approfondire gli studi sociali. Quando l’Azione cattolica si propose di rivitalizzare l’ICAS (Istituto Cattolico di Attività Sociali) e ne affidò il compito ai Laureati cattolici, la Settimana di Camaldoli del 1943 fu dedicata ai limiti giuridici ed economici della proprietà e si decise di studiare un testo di «cultura sociale» alla luce della nuova morale cattolica rispetto a quella del Codice di Malines, risalente a vent’anni prima. Paronetto s’impegnò a organizzare la settimana (alla quale non poté però partecipare) e in una successiva serie di incontri tenuti presso la sua abitazione a Roma coordinò, insieme a Saraceno, l’elaborazione della prima bozza del ‘codice’, ne scrisse varie parti e ne curò l’edizione. A tutto ciò collaborò anche Maria Luisa Valier, conosciuta tra i Laureati cattolici e sposata il 26 luglio 1943. Il volumetto Per la Comunità cristiana. Principi dell’ordinamento sociale, a cura di un gruppo di studiosi amici di Camaldoli, uscito nell’aprile del 1945 – un mese dopo la sua scomparsa – ebbe una grande influenza sui dirigenti cattolici impegnati nella fase costituente.

Morì per un attacco cardiaco a Roma il 20 marzo 1945.

 

Per saperne di più

https://www.treccani.it/enciclopedia/sergio-paronetto_(Dizionario-Biografico)/