Lo scontro può mettere fine alle ultime forme, storicamente elaborate e consolidate, di “tenuta a destra” del sistema politico a egemonia democristiana. Non può essere, in fine dei conti, il “Fedez pensiero” la bandiera della modernità agitata dalle forze democratiche e popolari.
Speriamo di non essere costretti a scegliere tra “Fidesz” e “Fedez”. La scelta sarebbe drammatica e non affatto scontata. Lo dico come democratico cristiano da sempre impegnato nel centro-sinistra.
Le due prospettive – tutte e due esiziali per il futuro – sono oggettivamente uguali e contrarie. Sono ambedue la negazione della politica e della sua vocazione ad accompagnare con responsabilità il popolo nei passaggi epocali di trasformazione.
La prima – la dottrina Orban – pensa di risolvere le sfide della nuova modernità attraverso la esibizione autoritaria dei “valori” della tradizione, in primis quelli cristiani.
La seconda – quella della “sinistra dei diritti” che tifa Fedez – pensa che queste sfide si possano vincere rendendo assoluta la percezione di ogni diritto del singolo ed esigendo che ad ogni percezione di diritto corrisponda una tutela pubblica.
La prima rende i principi della “comunità” uno strumento di chiusura e di “difesa” da tutto ciò che è “diverso”. La seconda semplicemente ignora questi principi ed il loro portato di solidarietà, di condivisione e di doveri. Temo che se prossimamente il Paese si troverà a scegliere tra queste due suggestioni, sceglierà la prima.
Sarebbe l’inizio di un ciclo culturale e politico di non breve momento. La “barriera a destra” che la DC ha storicamente mantenuto, a garanzia del processo evolutivo e non regressivo della vita democratica, verrebbe travolta.
E non già sul piano dei semplici equilibri elettorali, ma su quello della architettura strutturale del sentire popolare.
Può essere il “Fedez pensiero” l’alternativa a questa temuta (e verosimile) deriva?
No. Non può essere.
Ma di fatto è quello che lentamente sta avvenendo. Meglio dunque lasciare rapper ed influencer vari alle loro lucrose attività private e tenere a bada estremisti e sciamani della nuova antropologia imposta per via mediatica e giudiziaria.È questione che riguarda tutti quelli che non vogliono assistere ad una deriva “ungherese” del nostro Paese.
Spero che il PD, dal suo punto di vista, se ne renda conto ed ascolti le opinioni largamente diffuse tra l’altro nella sua stessa base popolare.