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martedì, Febbraio 11, 2025
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Se Trump disdice l’Accordo di Parigi, Pechino è pronta a festeggiare.

La decisione rappresenterebbe un grave errore degli Stati Uniti. Pechino ne approfitterebbe consolidandosi leader nelle energie rinnovabili e accelerando la transizione globale verso un'economia verde.

Per la seconda volta, il mondo si prepara a un possibile ritiro degli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi sul clima, con l’amministrazione del presidente eletto Donald Trump che ha ribadito la sua intenzione di abbandonare l’intesa.

Intenzione che sembra sempre più probabile vista anche la nomina di Lee Zeldin come nuovo capo dell’Environmental Protection Agency (EPA).

Nel 2014, Zeldin affermava di non essere affatto “convinto della narrazione climatica fornita dai media e dagli infuencer della sostenibilità”. Nel 2018 aveva scioccato l’establishment esprimendo opinioni molto forti contro l’accordo di Parigi sul clima.

La sua nomina, quindi, non proprio un bel messaggio per la cop29 di Baku.

Comunque, se questo dovesse avvenire, gli Stati Uniti si unirebbero a un gruppo ristretto di paesi che non hanno firmato il patto del 2015, al quale hanno aderito quasi 200 governi, impegnandosi a ridurre le emissioni di gas serra.

Trump ha ripetutamente affermato che il cambiamento climatico è una “bufala” e, durante la sua campagna elettorale, ha negato l’esistenza di un problema di riscaldamento globale, ignorando una vasta quantità di dati scientifici che dimostrano il contrario. Tuttavia, il ritiro degli Stati Uniti non avrebbe solo conseguenze interne, ma influenzerebbe notevolmente la comunità internazionale.

Non solo ridurrebbe la pressione degli Stati Uniti per una maggiore riduzione delle emissioni, ma potrebbe anche esentare altri paesi da impegni più ambiziosi, indebolendo gli sforzi globali per limitare il riscaldamento del pianeta.

Inoltre, un ritiro degli Stati Uniti potrebbe diminuire il loro ruolo nelle discussioni internazionali sull’espansione delle energie rinnovabili, avvantaggiando la Cina, che sta diventando il principale attore nel settore delle tecnologie verdi.

Nel 2023, la Cina ha notevolmente aumentato la propria capacità solare e ha venduto più veicoli elettrici in un anno di quanto gli Stati Uniti abbiano fatto in 30 anni. Attualmente, oltre un terzo delle auto vendute in Cina è elettrico, con previsioni che indicano che questa percentuale potrebbe raggiungere il 90% entro la fine del decennio.

Negli ultimi dieci anni, la Cina ha superato Stati Uniti ed Europa nell’elettrificazione, aumentando la quota di elettricità nel consumo finale di energia di un punto percentuale ogni anno, arrivando al 27% nel 2022. Questo rappresenta oltre cinque punti in più rispetto ai principali concorrenti.

Nel 2023, l’espansione economica della Cina è stata trainata in larga parte dalle tecnologie verdi, che hanno contribuito per il 40% all’incremento del suo PIL. La Cina ha inoltre esteso il suo impegno sul fronte della “green finance”, coinvolgendo la sua banca centrale nel finanziamento di progetti sostenibili.

Pechino ha previsto investimenti annuali nel settore delle energie rinnovabili che potrebbero arrivare a 640 miliardi di dollari entro il 2030.

Un aspetto significativo della strategia climatica della Cina riguarda la cooperazione con i paesi in via di sviluppo. Il paese ha istituito il Fondo di Cooperazione Sud-Sud sui cambiamenti climatici, con un investimento iniziale di 20 miliardi di yuan (circa 3,1 miliardi di dollari), destinato a supportare le nazioni in via di sviluppo nella loro transizione verso un’economia verde e a basse emissioni di carbonio.

In questa corsa per il dominio delle tecnologie pulite, l’Unione Europea gioca anch’essa un ruolo importante, grazie alla sua leadership nella produzione di turbine eoliche e al possesso del 60% dei brevetti per i carburanti a basse emissioni. Tuttavia, con l’eventuale ritiro degli Stati Uniti, la Cina sembra destinata a consolidare la sua posizione dominante nel mercato globale delle energie rinnovabili, guidando la transizione verso un futuro a basse emissioni di carbonio e accelerando il cambiamento verso un mondo sempre più orientato verso le tecnologie verdi e le energie rinnovabili.