Stati Uniti, il ticket democratico è più forte di quello repubblicano.

Per giunta, se Biden dovesse riuscire nei suoi intenti di pace passerebbe alla storia come uno dei più grandi Presidenti d’America e spianerebbe la strada per la Casa Bianca a Kamala Harris.

L’imprevedibilità di un mondo complesso come quello degli orientamenti elettorali non impedisce di individuare alcune costanti della condotta politica americana. La prima consiste nel bilanciamento o nella integrazione tra le due figure del ticket presidenziale, vuoi per armonizzare qualità e caratteristiche diverse dei candidati, vuoi per rafforzare, al contrario, il messaggio politico con un vice che replica e consolida l’immagine del candidato presidente.

Ebbene, balza evidente che il vice di Donald Trump (J. D. Vance) in pratica è un suo clone, in tutto simile per visione e postura politica, mentre il vice di Kamala Harris, Tim Walz, pur intransigente nella tutela dei diritti individuali, in primis quelli di genere, si caratterizza per un certo spirito di mediazione non facilmente riscontrabile nella volitiva candidata presidente. Viene perciò da dire che tra i due modelli quello scelto dai Democratici appare più efficiente o almeno più attrattivo per una complessa e diversificata platea di elettori.

In effetti Kamala sta già recuperando, anche per il contributo evidente che le assicura un Biden tutt’altro che in ritirata. Lo scambio, senza precedenti, di detenuti politici con la Russia dimostra quanto l’attuale inquilino della Casa Bianca intenda sfruttare i margini di una possibile intesa per il cessate il fuoco in Ucraina, anche a prescindere dalla Cina (tuttora oscillante se non ambivalente). Allo stesso modo, in Medio Oriente pesano i tentativi della Casa Bianca volti ad arginare in queste ore l’escalation militare tra Israele e l’Iran, nonché, in un ottica di pacificazione della regione, a ricomporre il disegno dei “due popoli e due Stati”  mettendo fine alla dolorosa “questione palestinese” (in specie nei territori di Gaza).

Se Biden dovesse riuscire nei suoi intenti passerebbe alla storia, anche a dispetto delle sue precarie condizioni di salute, come uno dei più grandi Presidenti d’America. E sarebbe, questa impresa così importante per le vicende del mondo intero, il viatico più efficace per la corsa vittoriosa della Harris. Perché no?