Tajani faccia leggere a Salvini le proposte dei Popolari europei

Il programma del Ppe dedica un passaggio alla politica di solidarietà sociale, economica e territoriale. Un messaggio che confligge con l’anarco-regionalismo della Lega. Di seguito il paragrafo contenuto nel Manifesto elettorale.

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La nostra Europa migliora il tenore di vita in ogni regione 

Vogliamo trasformare la fuga di cervelli in un afflusso di cervelli. Creeremo opportunità per i giovani per consentire alle famiglie di rimanere uniti. Talvolta gli europei non hanno altra scelta se non quella di lasciare il proprio paese e i loro cari per trovare buone opportunità. In Europa nessuna famiglia dovrebbe essere costretta a essere divisa: dobbiamo porre fine alla fuga di cervelli offrendo buone opportunità in ogni regione attraverso la nostra politica di coesione, economica e di innovazione. Vogliamo istituire un piano d’azione “Brain Gain” per tutta l’Europa che offra ai giovani la possibilità di tornare nel loro paese d’origine dall’estero e all’interno dell’Europa. L’Europa è la nostra casa e l’Europa si preoccupa delle nostre case.

L’Europa sarà unita solo se le città e le zone rurali agiranno come un’unica autorità e se i loro interessi saranno presi in considerazione allo stesso modo. E la nostra famiglia politica lo fa già: il PPE non solo è la forza politica più rappresentata in seno alla Commissione europea e al Consiglio europeo, ma è anche ampiamente rappresentato sul campo, a livello locale e regionale, più di qualsiasi altro partito in Europa. Attraverso le politiche strutturali e di coesione, ad esempio, ci concentreremo sulla riduzione del divario tra le zone rurali e quelle urbane. Non dovrebbero esserci cittadini di prima e seconda classe. Vogliamo colmare le disparità economiche, sociali e territoriali.

I bilanci regionali e locali svolgono un ruolo importante nel sostenere i contributi nazionali al bilancio dell’UE e nel cofinanziare i progetti dell’UE attuati nelle regioni e nelle città. Dobbiamo pertanto migliorare le esigenze delle nostre regioni e comunità locali quando si discute del bilancio dell’UE. La politica di coesione ha un impatto molto positivo sul mercato unico. Dovrebbe continuare a sostenere con forza il bilancio dell’UE, ma con norme semplificate e con il coinvolgimento diretto degli enti regionali e locali nella progettazione e nell’attuazione dei programmi. Vogliamo migliorare il controllo della sussidiarietà anche valutando l’impatto territoriale di tutta la nuova legislazione dell’UE. Promuoveremo un piano europeo per le zone rurali, comprese le zone vulnerabili in prossimità delle frontiere esterne dell’UE che hanno risentito delle conseguenze delle aggressioni russe, e per rafforzare la strategia dell’UE per le regioni ultraperiferiche. Allo stesso tempo, dobbiamo sviluppare infrastrutture moderne affinché le persone possano connettersi facilmente e affinché i dati e i prodotti siano accessibili ovunque in Europa. A tal fine vogliamo accelerare gli investimenti nella R &Se nelle infrastrutture digitali, in linea con la nostra politica industriale. Dobbiamo accelerare le procedure di finanziamento per la prossima generazione di innovatori, studenti e società civile in tutta Europa. Vogliamo garantire che le capacità di innovazione, l’accesso alla connettività, gli strumenti e le tecnologie online a sostegno dell’istruzione, della ricerca e delle imprese siano a disposizione di tutti i cittadini, anche nelle zone rurali e remote, tenendo conto in particolare delle sfide cui devono far fronte le regioni ultraperiferiche. Una buona politica regionale, soprattutto in termini economici, è la risposta migliore ai cambiamenti demografici. Vogliamo un nuovo patto per l’equità intergenerazionale, che garantisca che le nostre scelte non gravino sulle generazioni di domani, compreso un controllo a prova di tutta la legislazione dell’UE da parte dei giovani e degli anziani. Al tempo stesso, la mobilità dei lavoratori rimane una pietra angolare di un mercato interno funzionante e di una crescita a lungo termine che stimola l’occupazione e le carriere delle persone.

 

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