Tempi Nuovi, il Centro richiede l’impegno dei liberi e forti.

Il Comitato di Presidenza di Tempi Nuovi, riunitosi a Roma nel pomeriggio di ieri, ha approvato il comunicato che di seguito riportiamo.

Le elezioni di domenica scorsa hanno determinato una svolta nella politica della Polonia. Dalle urne è uscita una nuova maggioranza, convintamente europeista e alternativa perciò alla destra sovranista. Donald Tusk, leader di Piattaforma civica, è ora in condizione di formare un governo di coalizione in cui sarà determinante il contributo del Centro.

La lista-coalizione denominata Terza Via, con il suo 14 per cento, è l’esempio che attesta l’emergere di un sentimento di stanchezza verso la radicalizzazione della lotta democratica. Si tratta di un risultato che va oltre le aspettative della vigilia: la saldatura elettorale di due formazioni distinte – una di matrice popolare l’altra di orientamento liberal-ambientalista – ha dato respiro alla proposta di un Centro non più sulla difensiva.

L’esempio della Polonia suggerisce di confidare nelle potenzialità di una politica che persegua l’obiettivo di una necessaria ricomposizione dell’area intermedia dell’elettorato, oggi più che mai interessata a comprimere lo spazio di manovra del populismo e del nazionalismo oltranzista.  

Questa lezione invita a riflettere sulle prospettive che in Italia possono aprirsi alle componenti di Centro. Il nostro compito è passare dallo stadio di crisalide a quello di farfalla, ovvero dal fervore volontaristico alla proposta politica. Il Centro si costruisce sulla base di valori che nascono da un umanesimo a più voci, senza preclusioni ideologiche o pretese egemoniche. 

Tempi Nuovi registra le difficoltà esistenti nel vecchio Terzo Polo, ma non si sente partecipe del gioco di veti e rotture, purtroppo incombenti anche nelle sedi parlamentari. 

Tempi Nuovi considera inevitabile che alla conflittualità permanente subentri il dialogo di lungo respiro, cercando con ciò d’individuare la strada per una soluzione da offrire al giudizio degli elettori il prossimo anno.

Tempi Nuovi, pertanto, fa appello alle ragioni dell’unità, perché solo la manifestazione di un impegno concorde e solidale può attrarre il favore di una pubblica opinione desiderosa di cambiare il registro della politica nazionale.

Il nostro ancoraggio alla storia del cattolicesimo democratico e popolare ci rende sensibili alla formazione di nuovi scenari partendo dal basso, ovvero dai comuni piccoli e grandi, immaginando che la selezione di nuove idee e nuovi programmi venga dall’esperienza territoriale e comunitaria. Qui vogliamo mettere le radici. 

Non siamo nati per fare semplicemente, quali che siano i termini e le opportunità, una lista alle elezioni europee. È un’ipotesi, questa, che ci stimola ma non al punto di cedere a dubbie avventure. Siamo sicuri invece di dover lavorare alla tessitura di un “popolarismo di base”, come originariamente è stato nel pensiero e nell’opera di Luigi Sturzo, per reinventare e promuovere l’iniziativa di quanti amarono definirsi i “liberi e forti”.