Premiato con la “Cicogna per la sclerosi multipla” il Centro per la sclerosi multipla dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso. Il premio è stato consegnato ieri a Milano al Servizio diretto dalla dr.ssa Marika Vianello per il percorso multidisciplinare attivato per seguire le donne in gravidanza.
Complessivamente i Centri premiati sono stati 77 a livello nazionale, nell’ambito del progetto promosso da Onda, con il patrocinio di AISM, Associazione Italiana Sclerosi Multipla e SIN, Società Italiana di Neurologia, e con il contributo incondizionato di Teva, volto a migliorare l’accessibilità ai servizi erogati dai centri clinici sclerosi multipla e sostenere le donne colpite dalla malattia alla ricerca di una gravidanza.
“Tra i pazienti che afferiscono al nostro Centro, operativo da oltre 15 anni nell’ambito dell’Unità Operativa di Neurologia diretta dal dr. Domenico Marco Bonifati, ci sono, annualmente, circa 400 donne in età fertile – spiega la dr.ssa Vianello -.La loro prima domanda, al momento della diagnosi è “Potrò diventare mamma?” Noi diamo loro supporto sia nella pianificazione del concepimento che con un’attività di counseling, dalla gravidanza al parto, realizzata in collaborazione con l’Unità Operativa di Ginecologia”.
“Il riconoscimento concessoci da Onda è per noi motivo di soddisfazione – sottolinea Francesco Benazzi, direttore generale dell’Ulss 2 -. Da tempo abbiamo avviato percorsi dedicati rivolti alle donne. In questo contesto rientra il percorso virtuoso di collaborazione, nell’ambito del Centro per la sclerosi multipla, dei neurologi con ginecologi, anestesisti, neonatologi e psicologi con l’obiettivo di accompagnare la donna con desiderio di maternità in tutte le fasi, dal pre-concepimento al parto. Se una donna desidera diventare madre, è giusto che sappia che ciò è possibile, nonostante la malattia. Questa malattia colpisce le donne due volte più degli uomini e arriva quando si è giovani. E’ naturale che molte donne si interroghino sulla scelta di avere figli, nutrano timori sulla capacità di gestire la gravidanza e la crescita dei loro bambini. Di qui l’importanza di trovare sostegno e supporto da parte degli specialisti, nell’ambito di una presa in carico a 360°”.
Sono oltre 79.000 le donne italiane che soffrono di sclerosi multipla, una malattia cronica e progressiva che, essendo diagnosticata nella maggior parte dei casi tra i 20 e i 40 anni, si manifesta nel periodo più florido e produttivo della vita della donna, influenzando inevitabilmente la pianificazione familiare.
Se un tempo a queste donne era fortemente sconsigliato avere figli, oggi le evidenze scientifiche dimostrano che è possibile realizzare questo progetto di vita senza modificare a lungo termine l’andamento della malattia e senza causare danni al nascituro. Ciò nonostante persistono ancora errate convinzioni che minano il desiderio di maternità in molte donne con sclerosi multipla, come dimostra un’indagine europea realizzata nel 2017 in cinque paesi, tra cui l’Italia, condotta su 1000 pazienti tra i 25 e i 35 anni: l’85% delle italiane con sclerosi multipla teme di non poter avere figli e il 49% dichiara di avere paura di trasmettere la malattia al proprio bambino.
“Con il progetto ‘Una cicogna per la sclerosi multipla’, Onda mette in campo una serie di strumenti per supportare le donne con sclerosi multipla nel realizzare il loro desiderio di maternità”, afferma Francesca Merzagora, Presidente Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere. “Grazie ad un lavoro di mappatura sul territorio nazionale, che ha coinvolto gli ospedali con i Bollini rosa e non solo e a cui hanno partecipato 89 centri clinici, abbiamo assegnato la “Cicogna” a 77 strutture dove le donne possono trovare il supporto di un team multidisciplinare che valorizza la sinergia tra i vari specialisti coinvolti nella gestione della gravidanza, in particolare neurologo e ginecologo. In questi centri sarà distribuita anche una pubblicazione che vuole aiutare le donne con sclerosi multipla ad affrontare con maggior consapevolezza e serenità il desiderio di maternità, la gravidanza e la genitorialità, offrendo alcuni spunti per facilitare il dialogo con il proprio specialista di fiducia su questi delicati aspetti.
Il progetto ‘Una cicogna per la sclerosi multipla’ vuole lanciare alcuni importanti messaggi: si può diventare mamme con la sclerosi multipla; la sclerosi multipla non è trasmissibile ai propri figli; le terapie modificanti il decorso della malattia non rappresentano un ostacolo assoluto al progetto di gravidanza; si può allattare dopo il parto e non vi sono aumentati rischi di anomalie congenite nei bimbi.