Nella ultracentenaria storia dei Primo Maggio, più generazioni di lavoratori l’hanno celebrato in momenti di grandi conquiste sociali e democratiche, di semplici momenti di festa spensierata, ma anche affrontando tanti momenti di perdita di libertà, di persecuzioni, di guerra, di attacchi di avversari ai diritti dei lavoratori.

Anche in questa occasione, il primo Maggio si commemora in un clima cupo e di preoccupazione per la salute di se stessi e dei propri cari, la condizione incerta del lavoro, i rischi economici dell’Italia. Ma anche i lavoratori della attuale generazione, sono sicuro, manterranno lo stesso carattere di quelle passate nell’affrontare le difficoltà. Non diserteranno certo il campo del loro protagonismo, non inseguiranno certamente i propositi di opposizione alle nuove circostanze problematiche che la storia pone con cruda sollecitudine.

È vero che in un battere di ali ci si trova davanti a nuove esigenze di organizzazione del lavoro: o a casa in regime di smart working, o in modalità del tutto nuove presso le fabbriche, nei cantieri, nei campi, negli uffici, nelle scuole, ed ospedali. Certamente le sfide saranno tante: la quantità di lavoro che avrà ripercussione sulla occupazione; disagi e rischi nuovi. Ma c’è anche del buono come lo smart working, che ci farà guadagnare più tempo libero per la famiglia ed i nostri svaghi, e che ci esporrà meno a stress, all’inquinamento, e ci farà lavorare anche meglio. Dunque, credo, che è importante affrontare con fiducia e speranza questo tempo nuovo.

Tutti i cambiamenti, hanno visto i lavoratori sempre sostenere la ruota della storia che spinge in avanti, e si può essere sicuri che si troveranno soluzioni nuove a problemi nuovi con il fattivo contributo nell’indicare le strade più idonee per lavoratori e società in generale, grazie alla preziosissima esperienza e motivazioni ideali mantenuti sempre vivi. Si intensificheranno le richieste di confronto con i governi centrali e locali ed imprenditori, per le soluzioni migliori da adottare.

Si richiederanno nuove normative contrattuali configurabili alla situazione nuova, e salario nuovo con legami ancora più saldi tra produttività e salario, sostenuto anche da un fisco premiante per migliori produzioni in qualità e quantità. Questi obiettivi, saranno ancor piu necessari per dare soluzioni alla economia del paese, ormai a pezzi. Ed allora bisogna produrre meglio è di più e far crescere il reddito di chi lavora, occorre spendere meno e meglio i denari pubblici. Sono sicuro che anche in questi frangenti difficili, si saprà trovarela via più concreta e più vantaggiosa per il paese .