Un’estate di guerre che non accennano a finire

Il teatro di guerra non è che la manifestazione di un grande conflitto che nel sottofondo caratterizza il tempo attuale. Abbiamo sostanzialmente a che fare con lapilli di una condizione magmatica in grande evoluzione.

Pare stiano prevalendo gli oltranzisti, quelli che non intendono assolutamente trovare una mediazione. L’estremismo peggiore, quello che intende cancellare totalmente la presenza dell’altro. Una grave malattia infantile, che troviamo tanto in medio oriente quanto nel centro orientale del’Europa. 

Le notizie che giungono fanno capire che i falchi non intendono indietreggiare e che il pensiero opposto non sia in grado ancora, di dettare le proprie leggi. Le colombe per adesso sembrano voler restare in piccionaia. Non va bene.

In primis perché questo si traduce in morti e dolore; in secondo ordine perché deprime ulteriormente lo spirito di fratellanza; terzo perché incrementa la spesa per armamenti. Potrei scrivere altre ragioni, ma quelle elencate sono sufficienti per dimostrare la negatività del momento. 

Qualche giorno fa avevo già scritto qualcosa in merito, pensavo che gli eventi negativi avessero trovato la loro massima espressione, ma così non è. La recrudescenza dei due conflitti è li a testimoniare che questa estate è ancora più velenosa del solito. 

Immagino che il teatro di guerra non sia che la manifestazione di un grande conflitto che nel sottofondo caratterizza il tempo attuale. Abbiamo sostanzialmente a che fare con lapilli di una condizione magmatica in grande evoluzione. 

Siamo a metà agosto, possiamo pensare che in Europa ad ottobre sia la natura a porre fine alle attuali violenze, ma in medio oriente la stagione per la guerra, purtroppo, non ha limiti di carattere ambientale. 

Pochi sono i Paesi che si mettono di traverso, parlo di quelli a caratura più elevata, e si lascia solo alle proteste interiori e a qualche manifestazione cittadina il grido di contrarietà a questo miserrimo stato di cose.

 

[Il testo è tratto dal blog dell’autore]