E’ risaputo che le grandi difficoltà annunciano sempre grandi cambiamenti. In tali circostanze, le persone sono più pronte a reagire e darsi ambiziosi obiettivi; le difficoltà insomma mettono in moto le energie e virtù più nascoste dell’uomo. Non bisogna mai disperare, darsi per vinti: abbiamo dentro di noi e per noi una riserva di forza che si libera al momento più propizio, che si chiama Provvidenza.

Dio ha  voluto l’umanità per collaborare alla manutenzione e sviluppo della terra, e certamente non l’abbandona: fa agire potentemente la Provvidenza nei momenti di bisogno. L’umanità, pur agendo secondo il privilegio del libero arbitrio, nei momenti critici è aiutata sempre a trovare le soluzioni più appropriate; è andata sempre avanti e non è certamente per un caso. Per questa ragione non possono essere condivisibili le affermazioni apocalittiche nelle occasioni delle grandi disgrazie; vale ancor più per l’esperienza che stiamo facendo con il coronavirus.

Sono convinto che aldilà dei danni che ci ha procurato e di altri che ne procurerà, ci farà diventare più forti di prima: ci farà uscire dal torpore che in verità ci avvolge da tempo. Insomma ci renderà ancora più consapevoli dei nostri punti di forza e delle debolezze, ci spingerà a superare quella sorta barriera che non scavalchiamo per indolenza e sciatteria: di modi di vivere e di organizzarci.

Ad esempio giorni fa abbiamo saputo della soluzione brillante trovata con l’utilizzo dello smart working, per ovviare la difficoltà di recarci al lavoro rischiando la maggiore diffusione del contagio, in forza del decreto del Governo. In queste ore arriva un’altra ottima notizia: in una scuola di Ancona, gli studenti, pur non potendo recarsi a scuola, non hanno perso le lezioni grazie alla intraprendenza della dirigenza scolastica,  degli insegnanti e della collaborazione dei genitori. Attraverso una piattaforma digitale si potuto insegnare raggiungendo a casa gli studenti.

È vero che questo istituto scolastico è una delle scuole italiane d’avanguardia, che ha potuto durante le lezioni avvalersi di lavagne digitali in condivisione, di documenti informatici scaricabili on line, oltre ad un ambiente virtuale di aula tipo video conferenza. Ora, raccontata questa bella esperienza, cosa ostacola il Miur a fornire una piattaforma utile per le scuole di tutta la penisola con isole comprese, in modo tale da entrare in una logica nuova? Certamente l’apprendimento in presenza deve restare quello che è, magari migliorandolo.

Ma quello on line può essere utile nei casi come quelli odierni, per i bambini che per varie evenienze restano a casa per forza maggiore, per sostegni alle lezioni pomeridiane ed anche per il periodo estivo per chi ne ha bisogno. Ormai le tecnologie occorrenti sono facilmente reperibili a bassi costi nel mercato, e un dipartimento istruzione fatto di ben un milione e duecentomila di insegnanti e personale tecnico, può ben provvedere ad allestire una piattaforma digitale ausiliare all’insegnamento, finalmente ammodernando la scuola italiana.

Sono sicuro che queste idee ed esigenze si faranno strada, dimostrando come accade sempre, che riusciamo ad abbandonare il tran tran dei comportamenti sciatti e stantii, proprio nei tempi delle grandi difficoltà: con l’aiuto della Provvidenza, s’intende.