Weber (Ppe) invita socialisti e liberali a confermare Ursula von der Leyen

"Abbiamo vinto le elezioni - ha detto il presidente dei Popolari europei - e questa per ora è la nostra richiesta: uniamoci per conseguire la stabilità per l'Europa". Del resto, i numeri escludono alternative plausibili.

Il presidente del Ppe, Manfred Weber, commentando i risultati delle elezioni europee stasera (ieri sera, ndr)  a Bruxelles, vinte dal suo gruppo politico, ha “invitato” i Socialdemocratici del gruppo S&D e i Liberali del gruppo Renew al Parlamento europeo, che sono rimasti il secondo e terzo partito dell’Assemblea, a formare “trovare una maggioranza ragionevole” formando un’alleanza per sostenere la candidata guida dei Popolari, Ursula von der Layen, come presidente della prossima Commissione Ue.

Weber ha detto anche di aspettarsi ora, “per rispettare il risultato delle elezioni e la democrazia”, che von der Leyen sia sostenuta anche dal cancelliere tedesco Olaf Scholz, socialdemocratico, e dal presidente francese Emmanuel Macron, liberale, nell’ambito del Consiglio europeo, dove, ha ricordato, il Ppe è presente in 13 governi degli Stati membri.

“Von der Leyen ha condotto una grande campagna”, ha detto il presidente del Ppe, intervenendo nell’emiciclo del Parlamento europeo trasformato in una grande sala stampa per la notte elettorale. “Abbiamo vinto le elezioni, e questa per ora è la nostra richiesta: uniamoci (‘come together’, ndr) per conseguire la stabilità per l’Europa”, ha concluso Weber.

Il Parlamento europeo [in serata, ndr] ha pubblicato la seconda proiezione dei seggi dell’Assemblea dopo le elezioni europee, basato sui risultati provvisori risultati di 17 paesi e su exit poll o stile degli altri 10 Stati membri (Cipro, Francia, Italia, Malta, Polonia, Ungheria, Irlanda, Belgio, Slovacchia e Slovenia).Le proiezioni danno i seggi che verranno assegnati ai gruppi di appartenenza dei partiti nel nuovo emiciclo. I gruppi sono: Ppe (centrodestra), gruppo S&D (Centrosinistra), gruppo liberale Renew Europe, gruppo Ecr (Conservatori e Riformisti, destra), gruppo ID (Identità e Democrazia, estrema destra), Verdi/ALE, Sinistra, Non Iscritti (non affiliati a nessun gruppo ma presenti nell’ultima legislatura), Altri (partiti non affiliati e non presenti nell’ultima legislatura) Ecco le stime dei seggi per ciascun gruppo, seguite (tra parentesi) dal numero di seggi del 2019 e da quelli del parlamento uscente, dopo la Brexit. I seggi dell’emiciclo erano in totale 751 nel 2019, ma erano poi diminuiti a 705 nel dopo l’uscita dei 73 eurodeputati britannici, mentre i seggi della nuova Assemblea saranno 720.Totale 720 seggi: Ppe 189 (182 nel 219, poi 176), S&D 135 (154 nel 2019, poi 139), Renew 80 (108 nel 2019, poi 102), Verdi 52 (74 nel 2019, poi 71), Ecr 72 (62 nel 2019, poi 69), ID 58 (73 nel 2019, poi 49), Sinistra 36 (41 nel 2019, poi 37), Non Iscritti 50 (57 nel 2019, poi 62), Altri 50 seggi (non erano presenti nel Parlamento uscente).Da notare che il partito tedesco Afd di estrema destra (che aveva 11 seggi) era nel gruppo ID nel Parlamento uscente, ma è ora tra i Non iscritti.Da notare anche che tengono i tre gruppi maggiori, che formavano insieme la vecchia alleanza “Ursula”. I tre gruppi, Ppe, S&D e Renew, hanno insieme una forte maggioranza europeista (404 seggi), ben al di là della soglia della maggioranza assoluta di 361 seggi.