Dunque, ricapitoliamo per chi avesse perso qualche puntata. È da giorni che su molti quotidiani – in particolare quelli schierati a sinistra e radicalmente contro il governo di centro destra come, ad esempio, Stampa, Repubblica, Domani e Fatto quotidiano – viene richiamata l’attenzione sul fatto che in Italia è quasi scomparsa la libertà di espressione.
Accanto ai quotidiani, ascoltiamo ogni sera dai talk televisivi schierati a sinistra, e quindi contro il governo di centro destra, che la libertà di stampa, e quindi di espressione, è ormai ai titoli di coda. Sì, lo ripeto perchè forse non sono stato sufficientemente chiaro. Lèggiamo su molti giornali e ascoltiamo in alcune Tv che in Italia siamo sempre più alla vigilia di una dittatura in quanto vittime di una insopportabile deriva illiberale. Di qui, la necessità, del tutto coerente, di dar vita al più presto ad un CLN in salsa contemporanea. O meglio, ad un “Fronte popolare” di togliattiana memoria a difesa della libertà e della democrazia contro ogni sorta di barbarie e di inciviltà e per evitare il ritorno dell’ormai collaudatissimo fascismo. Sì, è vero, un po’ come capitò nel 1948 nella lotta furibonda tra la Dc di De Gasperi da un lato e i comunisti di Togliatti dall’altro.
Ma, per tornare alla libertà di espressione, l’aspetto comico e simpatico di questa denuncia che arriva nientepopodimeno che dall’Europa attraverso un apposito “report”, è che la commissione italiana che ha fornito questi dati sulla sostanziale estinzione della libertà di stampa e di espressione nel nostro paese, è formata da giornalisti italiani tutti schierati a sinistra ed espressione della più dura e spietata critica al centro destra.
Ecco perché, di grazia, anche per chi non è di centro destra si tratta di una denuncia troppo comica e grottesca per essere presa in seria considerazione. Oltre al fatto – lo ripeto – altrettanto comico e grottesco, che da giorni leggiamo giornali e ascoltiamo Tv scagliarsi contro il governo, e soprattutto Giorgia Meloni, per questo strisciante clima dittatoriale. E, come da copione, non potevano mancare i “martiri dell’informazione” che hanno duramente patito sulla loro pelle questi insopportabili ed incresciosi soprusi. Parliamo, com’è altrettanto noto, di artisti e giornalisti milionari la cui unica finalità è quella di mietere più denaro possibile trascorrendo, indisturbati, le loro giornate di fronte alle telecamere televisive. A prescindere dalla testata e dalla proprietà dell’emittente televisiva dove offrono le loro prestazioni professionali a colpi di centinaia di migliaia di euro. Come l’esperienza concreta puntualmente conferma.
Ora, al di là della dittatura, del fascismo, della libertà di espressione, della negazione della libertà di stampa e di espressione, della repressione, della sospensione della democrazia e via scioccheggiando, forse è arrivato anche il momento per avanzare una semplice e persin banale riflessione: e cioè, sino a quando dovremo assistere a questo bombardamento mediatico sulla dittatura che si sta per abbattere nel nostro paese? Arriverà un momento in cui questi temi verranno trattati con la dovuta prudenza ed intelligenza visto che parliamo di valori e principi scolpiti nella Costituzione? Sino a quando, cioè, dovremo convivere con questa sempre più insopportabile egemonia ed arroganza – questa sì – politica e culturale? Detto con altre parole e con più leggerezza visto anche il clima estivo: sino a quando pensiamo di proseguire con una sceneggiata ridicola e dannosa per la stessa qualità della democrazia italiana?