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mercoledì, Febbraio 26, 2025
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Dibattito | Iniziativa Popolare getta un sasso nel mare del cattolicesimo politico.

Siamo impegnati a favorire il progetto di ricomposizione politica di un’area culturale, sociale e politica, ispirata dai principi della dottrina sociale cristiana e del popolarismo sturziano e degasperiano.

Iniziativa Popolare è un movimento avviato da alcuni esponenti dc e popolari (Tassone, Gemelli, Scilipoti, Bonalberti, Tucciariello e il compianto Publio Fiori) che ha affidato a due giovani: Mattia Orioli, marchigiano e Roberta Ruga, veneziana, il coordinamento di questa nuova realtà che si propone di favorire la ricomposizione politica dell’area dei dc e popolari italiani. Movimento allo “statu nascenti”, Iniziativa Popolare ha attivato un Comitato di coordinamento con altre realtà partitiche e associative (DC di Cuffaro, Unione Cristiana, Nuovo Cdu, Rinascita Popolare, Piattaforma 2024, Tempi Nuovi e altri) avente proprio l’obiettivo della ricomposizione politica dei dc e popolari.

I principi fondanti del comitato si saldano nell’identità e secondo la storia, la tradizione, e l’esperienza del PPI (Partito Popolare Italiano) e della DC (Democrazia Cristiana), quali formazioni laiche di ispirazione cristiana e di mattice democratico popolare ben radicate nella storia italiana.

Questo progetto si pone anche come un momento di propulsione, affinché il primato della politica possa essere recuperato, favorendo ed aprendosi al confronto e al dialogo con tutti.

Esso intende salvaguardare la propria identità valoriale e politica, considerata non negoziabile, alla quale non si intende rinunciare per dissolverla in altre storie politiche, ma, al contempo, si vuole aprire un dialogo fattivo e costruttivo, affinché si possano ricreare e ricostruire quelle condizioni politiche che hanno fatto risorgere l’Italia e l’Europa dopo il secondo conflitto mondiale.

Il centro della politica, cui fa riferimento Iniziativa Popolare, non è inteso come un mero spazio geometrico, vuoto, perimetro di opportunità egoistiche, personalistiche o elettorali, né tantomeno uno spazio confuso o indefinito di mescolanze politiche indefinite, ma è considerato, invece, come punto d’incontro di culture di storie politiche anche diverse, ma contraddistinte da valori, progetti comuni in grado di ridare al paese una speranza. È tempo, scrive infatti Iniziativa Popolare, di uscire dalla radicalizzazione destra-sinistra, che tanti danni ha portato al Paese, per ritrovare la dimensione e il metodo interclassista, che ha saputo interpretare nel passato la volontà popolare, garantendo la stabilità dei programmi di governo e la costruzione del Paese moderno. Questo centro, oggi, nell’attuale configurazione della politica italiana, è orfano di una delle se colonne portanti, quella dei popolari e democratici cristiani per via della diaspora suicida e delle conseguenti divisioni.

Nei giorni scorsi si è riunito il gruppo dirigente di Iniziativa Popolare, con lo strumento consolidato degli incontri online, e alla fine della riunione, come sempre molto partecipata, si sono decise alcune azioni così riassumibili:

 

  • adesione alla raccolta di firme per l’indizione dei referendum contro l’autonomia differenziata e il presidenzialismo indicato dal governo;
  • costituzione con atto notarile del comitato nazionale per il cancellierato sul modello tedesco, con elezione del parlamento con legge elettorale di tipo proporzionale con preferenze e introduzione dell’istituto della sfiducia costruttiva. Un modello che garantisce, con la centralità del parlamento, la governabilità. Trattasi di un comitato aperto all’adesione di quanti vorranno condividere il progetto;
  • concorrere alla costruzione della sezione unitaria italiana del Partito Popolare Europeo, in adesione al programma del PPE e a sostegno della maggioranza che ha eletto Ursula von der Leyen alla guida dell’esecutivo europeo;
  • attivare nelle realtà locali, i comitati per la partecipazione democratica di tutte le componenti di area cattolica: democratica, liberale e cristiano sociale per rilanciare dalla base i principi del popolarismo sturziano e degasperiano;
  • partecipazione alle prossime elezioni comunali e regionali con liste di area centrale di ispirazione democratico cristiana, popolare, liberale e riformista.

Siamo allo “statu nascenti”, ma fortemente impegnati a favorire il progetto di ricomposizione politica di un’area culturale, sociale e politica, ispirata dai principi della dottrina sociale cristiana e del popolarismo sturziano e degasperiano, declinati nella nuova realtà caratterizzata dai paradigmi epocali: Ambiente, Lavoro, Economia, Salute, Giustizia, Formazione con le Tecnologie, sui quali non mancano le parole delle encicliche sociali degli ultimi pontefici, da Papa San Giovanni Paolo II, a Benedetto XVI sino a Papa Francesco. Siamo un piccolo sasso gettato nell’ampio mare del cattolicesimo italiano che, dopo la 50ª settimana sociale di Trieste e il meeting di Cl a Rimini, è alla ricerca di una risposta politico organizzativa all’altezza dei bisogni della nostra società, con particolare riferimento agli interessi e ai valori dei ceti medi produttivi e delle classi popolari. Speriamo che il cerchio si allarghi coinvolgendo i Liberi e Forti ancora presenti nel nostro Paese.