Al Brennero, tra Italia e Austria, non c’è pietà per i migranti.

Con un semplice gesto, la requisizione di un cellulare, si bloccano i pellegrini in cerca di speranza. Sulle note di Jannacci si potrebbe cantare “Brennero e nuvole, la faccia triste della nostra Europa”.

Facendo un ripasso di geografia il passo del Brennero separa le Alpi retiche da quelle Noriche e funge di divisorio fra la Sill e l’Isarco, due affluenti rispettivamente del fiume Inn e dell’ Adige, “segnando così il limite fra il bacino imbrifero dell’Adriatico al sud e del Mar Nero col Danubio al nord”.

 

Ci si potrebbe giocare la propria testa che gli emigranti che affluiscono da quelle parti tutto questo non lo sanno. Tanto meno sono interessati alla notizia che in quella terra tutto nascerebbe dal Fondatore di una Corte dal nome altisonante, un certo Chunradus Prenner de Mittenwalde. Si sa soltanto che vengono sballottati tra l’Italia e l’Austria. Sembrerebbe che i gendarmi addetti ai respingimenti abbiano una procedura efficace per far desistere quei pellegrini dal proseguire nella marcia verso una terra promessa. L’espediente è semplice ed all’un tempo fruttuoso. 

 

Pescati in fragranza di transito viene loro comminata una multa che non sono in grado di pagare. A quel punto si passa alla seconda fase che prevede il sequestro del cellulare dei malcapitati. Cellula proviene da piccola cella, un nome che uno scienziato volle così dare alla sua scoperta giocando con il microscopio qualche secolo fa.

 

Quei disperati che quotidianamente cercano fortuna in Europa non possono essere messi in galera, occorrerebbero un numero infinite di celle per contenerli tutti. Secondo le regole dell’arte della guerra, al nemico è bene sempre tagliare i riferimenti ed i rifornimenti. Con un semplice gesto, la requisizione di un cellulare, si ottiene uno scopo che darà frutti preziosi.

 

Senza possibilità di comunicare con i parenti già presenti nel continente, gli emigranti sono privati di contatto sia con la terra d’origine che quella agognata d’approdo. Non viene loro strappata la lingua ma è come lo si fosse fatto. Non viene loro cancellata la memoria ma i dati da conservare. Le foto delle persone a te care e i loro messaggi, ti sono sottratte recidendo i ponti a cui aggrapparti per non precipitare nel vuoto.

 

Con mossa astuta stracciano la mappa dei loro sentimenti che si perdono, rinchiusi nel posto dove stanno senza poter respirare aria di nuove patrie. Nel “Re Lear” ci si chiede se sia un furto giustificabile sottrarre se stessi di dove non c’è più pietà.

Futurus è il participio futuro del verbo esse, essere. Il futuro ti è negato ma anche il passato non ti spetta, così che tu non possa prendere un nuovo slancio e riprovarci. Si tratta di uno stratagemma che ha una sua tremenda funzionalità. Del resto si deve fronteggiare in ogni modo la carica di ben oltre 101 emigranti. Alla domanda: “Tu come stai?”, “Miseramente cara, come al solito. Superbamente a pezzi” risponderebbe Crudelia De Mon. Al Brennero non piacciono i cartoni animati. Quanto a crudeltà, fanno sul serio.

 

Parodiando Iannacci potremmo cantare: Brennero e nuvole, la faccia triste dell’Europa. Che voglia di piangere ho.