Elezioni in Turchia, lo sfidante di Erdogan non si arrende

Toni duri in un comizio ad Antiochia. Kemal Kilicdaroglu gioca la carta dell’intransigenza contro i rifugiati. In svantaggio nei sondaggi, l’improvviso cambiamento di linea smentisce l’immagine mite del candidato dell’opposizione.

Nonostante i sondaggi che danno Erdogan vincente il candidato dell’opposizione turca, Kemal Kilicdaroglu, non intende arrendersi. E, in vista del ballottaggio di domenica 28 maggio, ha alzato i toni per conquistare indecisi, giovani e nazionalisti. Il politico turco ha ulteriormente spinto su una delle sue promesse elettorali, il rimpatrio dei rifugiati siriani.

 

“Siamo pronti a rimandare tutti i rifugiati nei loro paesi d’origine senza alcun razzismo. Noi, i leader della coalizione, abbiamo preso una decisione: li rimanderemo tutti nei loro paesi d’origine entro due anni al massimo”, ha dichiarato a un comizio ad Antiochia.

 

“Quelli al governo hanno fatto un accordo di riammissione. Hanno trasformato la Turchia in un deposito di migranti”, ha tuonato ancora.

 

Dichiarazioni che cozzano con l’immagine mite del candidato dei sei partiti d’opposizione, portata avanti nella prima fase della campagna nel corso della quale Kilicdaroglu ha più volte trasmesso video dalla sua cucina o dallo studio di Ankara con le maniche della camicia tirate su. Ma questa immagine ha lasciato il posto a quella di “leader duro”, in particolare sulla questione migranti.

Fonte: Askanews- 23 maggio 2023